Sniffathona prima parte: Nasomatto, Miller Harris, Profumi del Forte


Ci siamo incontrati all’uscita della Metro in storico ritardo: un treno della linea verde si era rotto bloccando tutta la linea, così tra trovare un taxi e riuscire ad arrivare in centro la Sniffatona è iniziata con quasi un’ora di ritardo.
In genere è difficile che in un gruppo di persone che s’incontrano non ce ne siano almeno due o tre che indossano un profumo: invece il nostro gruppo era assolutamente inodore (visto che l’orgia profumosa era solo ad un passo da noi). Chi c'era? Siccome nei prossimi giorni vi posto le foto e non so se tutti vogliono associare il nome alla faccia, ho deciso che non vi farò una lista dei partecipanti, vi dirò solo che eravamo una decina.
Siamo andati subito da Evamel, uno di quei piccoli negozi deliziosi dove ti senti subito a tuo agio. Dentro al negozio, Stefania (che vedete nella foto) ci stava aspettando per raccontarci dei Nasomatto.


Il suo entusiasmo ci ha contagiati e in breve le mouillettes hanno cominciato a girare vorticosamente. Abbiamo iniziato con Narcotic Venus, che incuriosiva un po’ tutti: una tuberosa spessa e intensa, esplosiva. Meno raffinata di Fracas, più selvaggia e prepotente. Una tuberosa non addomesticata. Se vi piace la fragranza di questo fiore, questa è decisamente da provare. Poi il Silver Musk, stranamente metallico e insieme boscoso, che mi ha ricordato il Musk di Etro per la freschezza che col tempo si stempera in una coperta confortevole di legni. Hindu Grass invece è un patchouli rauco, primitivo, energetico, che verso il fondo rivela un'elegante amonia legnosa; decisamente per i patiti del patchouli ricco e terroso, con pochi compromessi. L’Assenzio mi è piaciuto moltissimo ma lo sapevo già perché era l’unico che avevo già provato. Mi pare che l’idea che Alessandro Gualtieri ha del profumo sia qualcosa di articolato, intenso, una presenza forte che si nota e ti fa notare. Come accendere un riflettore in un teatro buio. E secondo me ha un debole per gli aromi legati al bosco e ai legni, che invece che addomesticare lascia liberi di infondere le loro note selvagge e antiche nelle sue fragranze, con un risultato secondo me ottimo: la sua linea esprime personalità e creatività senza scendere nel provocatorio a tutti i costi. Mi è proprio piaciuta.
Dopo dieci minuti l'atmosfera era già rilassatissima, tra un "senti questo" e un "annusa quello" eravamo già belli affiatati da una grande passione comune. Parlo al maschile perchè hanno partecipato anche tre Signori, perfetto contraltare olfattivo alle nostre preferenze femminili.

Poi Stefania ci ha fatto conoscere la nuova linea dei Profumi del Forte, che dopo i Nasomatto ci sono sembrati quasi riposanti, confortevoli, leggeri. In particolare Tirrenico, un agrumato aromatico impreziosito da un fondo di legni, e Marconi 3, un’ambra vellutata e carezzevole da indossare per farsi coccolare. Mi ha colpita per il suo equilibrio e la sensazione che non abbia cuciture o spigoli. Vittoria Apuana, invece a me non è piaciuto un granchè: troppo dolce e saponoso per i miei gusti, ha comunque riscosso un certo successo per un accordo vaniglia/cocco che riporta alle vacanze, al mare, al sole.

E visto che nel negozio c’era in bella vista tutta la linea Miller Harris, ci siamo praticamente buttati sopra. Per fare un confronto con quella di Nasomatto abbiamo annusato per prima Noix de Tubereuse, un’interpretazione completamente diversa della tuberosa, luminosa, soave di mimosa e violetta, con una dolcezza gioiosa che ha entusiasmato Grazy (che in quest’ultimo periodo ha scoperto di amare questo fiore) e non solo lei. Sabrina invece ha sospirato per Feuilles de Tabac, con i suoi legni fumosi e la nota di tabacco. Poi abbiamo sentito il Geranio Bourbon, appena speziato in maniera seducente, rinfrescato dagli agrumi e aggraziato dalla rosa. Non è il mio profumo, però: io sono rimasta affascinata dall’Air de Rien, creata da Lyn Harris per Jane Birkin. La piramide riporta ambra, vaniglia, neroli, muschio di quercia e muschi, io l’ho sentita fumosa e dolce, come di tabacco e miele in un’armonia rotonda, sensuale, che mi ha ricordato Fumerie Turque di Lutens/Sheldrake, leggermente più “maschile” e roca. Me lo sono fatta spruzzare sul polso e per tutto il giorno è stata lì presente e calda, con un’aria di “chi se frega” che mi ha conquistata. Questo mi sa che finisce nella wish list.

Abbiamo salutato Stefania ringraziandola per averci accompagnati in una passeggiata durata più di un’ora e per averci trasmesso la sua passione e il suo entusiasmo. Non vedo già l’ora di tornarci. Posto consigliatissimo!

Ps
Evamel è il nome dell’Angelo della pazienza.

Commenti

Diakranis ha detto…
io pure sono rimasta affascinata dalle due tuberose e taaaanto dal geranio bournon di miller harris.. non potendo comrpare tutto... quest'ultimo lo sostituirò con un profumo Self- made con l'olio essenziale del geranio bourbon appunto... appena capisco le proporzioni acqua-alcohol-olio essenziale e mettendoci anche glicerina, giusto perchè voglio tentare di stemperare l'aggressività dell'alcol... se ci riesco vi faccio sapere le dosi, così se volete un profumino non impegnativo con il vostro olio essenziale preferito potrete farlo anche voi!
Marika Vecchiattini ha detto…
Sì, ti ho vista annusare la fragranza al geranio con un sorriso da estasi...
Facci sapere come viene il tuo profumino, eh?
ADJIUMI ha detto…
Io adoro Miller ma il geranio è uno dei pochi che mi manca....non mi dice nulla! Devo sentirlo ancora.....
Diakranis ha detto…
eccerto, prima però mi informo bene sulle proporzioni... non è che faccio proprio un profumino eh??

mi diletto... al massimo lo uso per gli ambienti... :-)
federica326 ha detto…
non puoi lasciare fuori la descrizione di "duro"!ti prego b&b io aspettavo proprio quella!
grazie
Lady Zizi ha detto…
Tesoro, ti sei dimenticata di *Duro*(nasomatto)!
Mi ha veramente colpita, con il suo carattere deciso, sexy ma molto elegante.Patchouli, spezie e sicuramente del cuoio...Potrebbe essere il mio esemplare di patchouli perfetto, ma è ancora in gara insieme a Real Patchouli di Bois 1920.Eheheh
Hindu Grass, invece, mi è apparso un pò troppo ruvido...Not my cup of tea, come dicono gli americani. ;-)
Anche Narcotic Venus non rimane indietro rispetto Noix de Tubereuse(eh sì ragazze, ho scoperto che il fico c'è veramente nella sua piramide :-D).Pure se, devo ammettere, che il primo risulta più carnale.
Il vero problema in questo caso, è che bisogna SCEGLIERE. :-S
Lady Zizi ha detto…
Un'altra scoperta da Evamel è stato Aki di Tan Rokka.Il preferito della nostra dolcissima guida, Stefania.
Femminilissimo, e una composizione che a sentirlo sembrerebbe semplice, ma azzecata.Sulla pelle cambia molto in fretta.L'avvio suggerisce qualcosa di legnoso-dolce-fresco con un fondo ambrato, ma presto l'ambra sembra prendere il sopravvento...Friabile, lievemente poudrée, coccolosa e invitante.
Non credo sia una fragranza da scia, tanto per intenderci, ma piuttosto crea una relazione intima e serena con chi lo indossa.Sicuramente da provare! ;-)
Marika Vecchiattini ha detto…
... ehm... pensate che Duro è proprio l'unica che non sono riuscita a sentire. Tra acchiappare le mouillette, annusare, scrivere qualche appunto, sentire le storie che Stefania ci stava raccontando, scambiarci pareri... questa mi è passata davanti senza che riuscissi a coglierla!
Grazie cara Grazy per averla raccontata così bene a Federica che l'aspettava.
E grazie anche per Aki, che io ho "sentito poco".
Bello bello, completate voi il resoconto laddove tralascio qualcosa, ok?
:-)))
ADJIUMI ha detto…
Ciao amica, l’Air de Rien, creata da Lyn Harris per Jane Birkin lo devi avere, me lo hanno regalato e lo trovo fantastico, lo trovo cos' stallato, e sai che a noi piace cos' tanto questa cosa :)

PS
scrivo qui (scusami in anticipo)
dovresti svuotare la casella MP del forum, c'è anche adele che vorrebbe notizie sul vostro scambio, dice di contattarla!
Baci Baci
federica326 ha detto…
sto facendo le ragnatele aspettando la seconda parte!b&b non puoi torturarmi così!grazie per la descrizione di duro....

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