Chypre Vintage


In questi giorni ho deciso di confrontare 3 profumi Chypre che Nynive e io abbiamo trovato su Ebay. Il primo è Chypre di Ivel, nato nel 1930, il secondo è lo Chypre di Coty (1917) e il terzo è lo Chypre di Regency 55, di cui non ho trovato riferimenti su nessuno dei miei libri, ma il cui flacone potrebbe essere degli anni ’40. Anche se la classificazione dei profumi rimane piuttosto aleatoria, con molti profumi che rientrano facilmente in più categorie, la famiglia Chypre può avere sfaccettature più fruttate, fiorite, verdi/fougère o cuoiate/animali. In ogni caso, quando sentite un contrasto tra brillanti note di apertura agrumate (soprattutto bergamotto) e note di fondo grevi, legnose/ruvide o verdi come il muschio di quercia e il galbano, o calde e speziate come il cisto labdano e il sandalo, in genere state annusando uno Chypre. E’ proprio dall’armonico integrarsi di due sensazioni così diverse, che nasce il fascino della famiglia Chypre, che in effetti è un po’ difficile da avvicinare: l’amore per gli Chypre in genere arriva come la scoperta dell’acqua calda. Perché? Perché la sensazione che creano è insieme molto naturale e molto astratta, è difficile usare una composizione di questo tipo, con queste materie prime, per suggerire una certa idea. Insomma in genere uno Chypre è “semplicemente” uno Chypre, ed è difficilissimo creare una fragranza che racconti la visione del suo creatore. Credo ci voglia grande umiltà, tirarsi indietro e lasciar parlare la composizione e le materie prime. Oggi l’uso del muschio di quercia e del bergamotto è sconsigliatissimo dall’IFRA (l’organismo creato e finanziato dall’industria profumiera per vigilare sulla sicurezza delle materie prime) e questo ha portato alla graduale scomparsa di questi ingredienti dai profumi creati negli ultimi anni. Il loro posto è stato preso da materie prime “sicure” ma senz’anima, come i rarefatti muschi bianchi, alcune molecole fruttate di dubbio gusto e anemici vetiver sintetici (sapete quanto amo le materie prime sintetiche, e non ve lo dovrei nemmeno dire che come al solito è una questione di qualità di ciò che si usa e di maestria nel comporre, non di natura vs sintesi). La struttura stessa dei profumi Chypre quindi si è impoverita, e parlare dei Chypre creati oggi è come parlare di “acqua asciutta”. Una contraddizione in termini.
Per questo mi è venuta voglia di andare a cercare e comparare i vecchi. Già aprire il Regent è stato complicato: il gommino protettivo in caucciù col tempo si è sciolto ed è entrato tutto nel collo del flacone. Per toglierlo senza farlo cadere nel liquido ho dovuto indurirlo mettendolo 5 minuti in frigo, e poi ho lavorato con due stuzzicadenti per estrarlo. Nessuno dei tre si è conservato perfettamente, e per quanto può valere comparare tre profumi così datati, io la prova l’ho fatta lo stesso. Dei tre, il Regent mi sembra il più recente, ed infatti è quello che ha mantenuto meglio la parte iniziale, di cui si intuisce ancora la freschezza, mentre negli altri due tutte le note di testa sono virate malamente: lo Chypre di Coty nei primi 5 minuti sa di aceto di mele, lo Chypre di Ivel sa di acetone per unghie. Ma basta avere 15 minuti di pazienza e le cose iniziano a cambiare. Regent si sviluppa pochissimo, si sentono bene le aldeidi e qualche fiore, forse un gelsomino piuttosto “grasso”, e ha un fondo potentemente animale di castoreo. Tutto molto saponoso, senza finezza. Forse la struttura era troppo sbilanciata e il castoreo si è mangiato quasi tutto il resto? Invece gli altri due rivelano una finezza intrigante. Il Coty inizia a brillare di una luce ambrata e dolce, frizzante come una coppa di champagne in cui siano state inzuppate delle pesche mature. Euforizzante per il sistema nervoso. E in questo cuore fruttato si ritrova già tutta la potenza di quello che sta per arrivare: un fondo di labdano, muschio di quercia e muschio naturale in un insieme rotondo, corposo, indomabile eppure non aggressivo che sulla cartina dura giorni, e sulla pelle ore. Possiede un’armonia ed una raffinatezza terrificanti. Lo Chypre di Ivel invece rivela una sfaccettatura più verde: sospetto che ci sia del gelsomino accoppiato con muschio di quercia e col verde pungente del galbano, ma come ingentilito da una nota muschiata che cuce tutti buchi e le asperità. E’ più polveroso, più etereo di quello di Coty. Entrambi portabilissimi e molto interessanti, nonostante gli acciacchi. Lo Chypre più vicino al Coty è Mitsouko di Guerlain (prendete il parfum altrimenti non ci capirete un’acca), mentre quello di Ivel ha qualcosa dell’edt di Chant d’Aromes, sempre di Guerlain.

Commenti

Anonimo ha detto…
che bello qui, arrivo portata da un amico..bellissimo blog..
ameya
www.amoredipendente.splinder.com
Annarita ha detto…
Il mio girovagare per blog mi ha portata a visitare questo .......ma è meraviglioso...
..cosi diverso da quelli che io frequento.
gretel ha detto…
io ho un ricordo della descrizione di Luca Turin fatta del Chypre di Coty, ovvero lo paragonava, mi pare,al perlage frizzante di uno champagne. che bello!!
il Mitsouko edp insieme a l'heure bleue sempre edp sono i guerlain che, secondo i commenti dei profumieri, sono rimasti "vicini" agli originali mentre una profumiera milanese mi ha fatto notare che il chyprè vanillè di Montale le ricorda in modo perfetto l'heure bleue vintage di quando era giovane....
insomma: bellissimo spunto di conversazione, B&B!
diakranis ha detto…
è un genere che non conosco molto e quindi dubito di saper riconoscere quale profumo possa farne parte....

però bello questo tuop reportage!
santin ha detto…
tu non sai quanta curiosità ho per il chipre di coty...ho chiesto a qualcuno di procurarmelo, ma mi hanno chiesto delle cifre esorbitanti...non quando darei per annusarlo almeno una volta.....
Sabricat Glamour ha detto…
Non so cosa darei per dare anche una mezza sniffata a queste meraviglie. Credo che sia come per un acheologo trovarsi di fronte le Piramidi.
Ma come riuscite a trovare nel gran "bazar" di ebay il vintage?
Dovrò farmi un giro anche io, prestando maggiore attenzione.
Sabrina
Tamberlick ha detto…
B&B ma il Coty non è il famoso Chypre vero?

PS: sono Davide sotto mentite spoglie!
Marika Vecchiattini ha detto…
Ciao Ameya e ciao anche ad Annarita, benvenute! Avete voglia di raccontarci cosa vi piace annusare e quali sono i vostri gusti? Qui tutto è permesso e le uniche cose che hanno valore, sono il naso ed i gusti di ognuno. Qualsiasi essi siano.
Quindi fatevi sotto, senza timori o vergogna!

Ebbenesì cari, è esattamente quello, lo Chypre di Coty. E ho deciso di darne via 5 ml. Uno Gretel, 2 Davide, 3 Sabricat, 4Santin.
Chi vuol essere il quinto?

Gretel, vedrai anche tu: Chypre di Coty è la cosa più vicina allo Champagne che tu ti possa immaginare. ;-) e sì, dà alla testa.

Diak, ma certo che lo sapresti riconoscere, anzi lo conosci già: il tuo Diorella non è forse uno Chypre?
Claudio ha detto…
Chypre di Coty un mito...pensavo non fosse più in giro da tempo e invece eccolo: è spuntato qui in una recensione meravigliosa! allora mai perdere le speranze di avvicinarsi a tali alchimie olfattive!
Tamberlick ha detto…
T I A D O R O !!!!
Tamberlick ha detto…
Ops... dimenticavo: ma sai che Apres l'ondee e Shalimar, quelli "veri" sono profumi che non definirei "da donna" esclusivamente come le odierne versioni?
Anonimo ha detto…
mi posso proporre come la quinta per Chypre di Coty?
...che sia arrivato per me il momento di affacciare il naso sui vintage..?
sono così affascinanti e così affascinante e leggere come ne parli che la curiosità è grande..
un bacio
Barbara/Milady
Claudio ha detto…
...ma...a questo punto non è che stai preparando anche una stellare recensione dell'Origan di Coty?? ;-)
Marika Vecchiattini ha detto…
Bello spunto Claudio, grazie! Anche perchè è piuttosto ben conservato, quello che ho io. Vedrai, anzi leggerai...

Tamberlick/Davide, sì, lo so, i vintage non avevano una connotazione così strettamente femminile/maschile. Oggi Shalimar è prodotto venduto come "da donna" e quindi anche il profumo in sè possiede alcune caratteristiche ben specifiche del marketing femminile. Caratteristiche che una volta, quando era solo Shalimar, non aveva.
E ti faccio quest'esempio proprio perchè sulla pelle maschile è assolutamente il vintage è assolutamente FANTASTICO!
Claudio ha detto…
Mi hai spiazzato! ..io dicevo per dire e tu...hai anche l'Origan! incredibile..non vedo l'ora di leggere!
Claudio ha detto…
Sono appena rientrato e ho trovato il pacchettino con due favole olfattive, l'emozione è stata enorme! non ho resistito e ho subito annusato l'origan...sono ancora in stato di grazia e penso che ne scriverò presto...ti sono infinitamente grato!
Marika Vecchiattini ha detto…
Claudio, è un vero piacere, per me! E ora sono curiosa. :-)
Claudio ha detto…
Sento l’origan come un profumo archetipo con una struttura a maglie larghe che può essere personalizzata a piacere. Forse è quello che cercavo da sempre: il metaprofumo che funge da ispiratore e ordinatore di un’intera famiglia: Nell’origan si sente chiaramente l’heure bleue senza il suo componente caratteristico, si sente apres l’ondee e poi anche tabac blonde e knize ten e dato che l’origan nel 1905 li ha preceduti tutti è semplice trarre conclusioni: l’origan il grande ispiratore! Per me è un sogno, mette insieme stati d’animo e ricordi diversi generati dai suoi ispirati discepoli.
Per il chypre di Coty il discorso è molto simile: metaprofumo della sua omonima famiglia ha generato per ispirazione diretta Mitsouko di Guerlain e poi tutti gli altri . Mi chiedo solo perché sia ormai scomparsa una simile opera d’arte, un vero peccato per un grandissimo profumo; mi ritrovo completamente nella tua recensione: è un profumo complesso stemperato in una frizzante coppa di champagne! Ed è vero: “Possiede un’armonia ed una raffinatezza terrificanti”
Grazie ancora per questo sogno!
Marika Vecchiattini ha detto…
Claudio, hai scritto una bellissima recensione. Perchè è scomparso? Perchè la maison Coty ebbe alterne fortune, e oggi a chi ne ha acquisito il nome non interessa produrre un profumo così costoso nelle sue componenti e così "pericoloso" (lo metto tra virgolette perchè sul concetto di pericolosità e sul ruolo dell'IFRA nell'individuazione di questi presunti pericoli ci sarebbe da discutere parecchio: al massimo si rischia un reash cutaneo, non uno shock anafilattico!) per chi soffre di allergie specifiche. E non è solo una questione di usare o non usare materie prime rare e costose: questi profumi erano creativi, emozionanti, erano piccole opere d'arte. Oggi, solo nella profumeria artistica è possibile ritrovare qualcosa di simile. Hai scritto una bellissima, piccola relazione sul design delle bottiglie di profumo, che non ho ancora pubblicato perchè sospetto che qui tra i commenti potrebbero leggerla in pochi, e invece è interessante. Se la metto in un post apposito, a nome tuo, e la traduco anche in inglese?
Nel caso in cui tu sia d'accordo, posso farlo direttamente o vuoi ampliare o ripensare qualcosa prima che la metta in home page? Tutto questo se non ti sembra impegnativo e se ne hai voglia, chiaro. Dimmi anche di no, se non sei convinto. :-)
Claudio ha detto…
Ti ringrazio per aver apprezzato ed è chiaro che sarei onorato di avere quei pensieri in un post, raramente io rileggo quello che scrivo sui blog dato che lo faccio sempre d'impulso e poi rileggere diventa un'attività impegnativa e noiosa quindi anche se ci sarà qualche refuso di troppo sono ben contento che appaia così com'è sul blog,l'ampliamento ci sarà sicuramente nei commenti dei tuoi affezionati e competenti lettori.
grazie e sempre complimenti!
Franco Trevisi ha detto…
Complimenti,magnifico viaggio attraverso un profumato percorso.Una domanda!
Dove posso trovare a Roma il profumo Chypre - Thè Noir & Bergamote
Qualcuno puo' indirizzarmi,non riesco a trovarlo,GRAZIE!
Marika Vecchiattini ha detto…
Ciao Franco, e grazi eper le parole carine. Credo che a Roma "Muzio Profumi" tenga il marchio "Accord Parfait", senz'altro non è l'unico, ma sono abbastanza sicura che lì ci siano. Semmai chiama e chiedi(06.8180846)!

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