Hiroshima Mon Amour

ENGLISH TEXT BELOW: SCROLL!
Ho incontrato Stephane Humbert Lucas durante una cena, a Pitti Immagine Fragranze 2009.
Stephane, creatore con la moglie del marchio Nez à Nez (qui la loro filosofia) mi ha detto che segue Bergamotto e Benzoino perchè gli piace il modo onesto con cui vengono trattati gli argomenti del profumo, senza fronzoli e senza prendersi troppo sul serio. Mi ha raccontato che "In questo momento ci sono delle cose che ho dentro e che riguardano il concetto della Morte, e sento che le voglio esprimere. Sto pensando ad un profumo che s'intitoli Hiroshima Mon Amour un profumo sulla Morte, un canto alla Vita. Ci sono così tante mistificazioni intorno alla figura del compositore di profumi, e invece io voglio condividere il mio lavoro, voglio che le persone entrino nel mio processo creativo, che lo possano leggere, seguire passo passo. Tentativi, errori, tutto. Ma io dipingo, compongo profumi... non so usare le parole per raccontare; tu invece i profumi non li componi ma li sai raccontare. Io ti mando dei testi con i miei pensieri e delle fialette-bozze, tu annusa, pubblica i testi, aggiungi commenti se ti va... insomma condividi passo passo con i tuoi amici la gestazione e la nascita di questo profumo, che ne dici?". Dico di sìììì!!!!! :-)
La chiacchierata è stata lunga, piacevolissima (Stephane è un artista molto affascinante), abbiamo discusso del profumo come "arte applicata", di come per i bambini sia facilissimo apprendere i nomi delle materie prime e ricordarli per sempre, di quanto sia importante la pazienza... e di un sacco di altre cose. Io non posso che ringraziarlo per l'onore che mi fa a lasciarmi intrufolare nel suo atelier, e inizio subito pubblicando il primo testo che mi ha mandato; le prime fialette seguiranno prossimamente. Il link a questo work in progress sarà sempre visibile in Home page, nell'angolo in alto a sinistra, dove pubblicherò gli aggiornamenti e le riflessioni sulle bozze, mano a mano che arriveranno.


PS - la foto là sopra l'abbiamo fatta durante l'incontro ad Exsence, la primavera scorsa. Vi ricordate? I post precedenti sui profumi di Nez à Nez sono qui e qui
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I met Stephane Humbert Lucas at a dinner during Pitti Immagine Fragranze 2009. Stephane, creator -with his wife- of the artistic brand Nez à Nez (here is their philosophy) told me that follows this blog because he likes the honest way in which scent issues are addressed here (that is no frills and without taking ourselves too seriously). He explained that "There are things I have inside right now, and that relate to the concept of death, and I feel that I want to express them somehow. I'm thinking of a perfume named Hiroshima Mon Amour. The perfume of Death, a sort of Life chant. There is so much misinformation around the figure of the perfume composer, and instead I want to share my work with others, I want people to come into my creative process, to read it and follow it step by step. Attempts, mistakes, everything. But I paint, I create scents... I don't use words to tell things; instead, you don't compose, but you tell perfumes. I'll send you texts and drafts vials, you sniff, comment, publish... basically, you can do whatever you want in order to share with your friends the creation of the perfume. How about it?". What could I say but YEEESSS !?! Our chat was long and pleasant (Stephane is a very charming artist), we discussed the scent as "applied art", of how easy it is for children to learn the names of raw materials and remember them forever, of the importance of patience ... and a lot of other things. I can only thank him for the honor of letting me sneak into his studio and oserve him woking.
Here you have the first text I received form Stephane: the first vials will follow shortly. This work in progress will always be visible in home page (upper left link), where I will publish updates and meditations about drafts, as they are received.
PS - The picture above was taken during the Exsence meeting, last spring: do you remember? I had written about Nez à Nez perfumes in different posts, especially here and here

Commenti

Anonimo ha detto…
Cara BeB,
mi piace questa iniziativa e pure l'idea del profumo che nasce dall'idea di morte per sprigionare un inno alla vita. Non che il concetto sia nuovo, ma forse un po subliminale e sepolto nella notte dei tempi. Non dimentichiamo di come i corpi dei faraoni venissero cosparsi di oli profumati sia per motivi di conservazione ma anche per affrontare il viaggio oscuro ed essere benignamente accettati dagli dei (sarà che ultimamente mi han portato dall'egitto dell'essenza di mirra egiziana :) ). La morte compare come ombra anche in tutta quella serie di profumi di ispirazione un po gotica (messe de minuit, avignon...). Come infine non ricordare il binomio erot&thanatos che pervade ampolle di effluvi da femme fatale o da novelle spregiudicate seduttrici (poison, vierges et toreros...).
Sono curioso di vedere come il tema verrà svolto inteso come inno alla vita.
Magnifiscent
gretel ha detto…
caspita! quanto mi piace l'associazione cinema + profumi!però però un film di Resnais, "quel" film di Resnais...mi mette a disagio. Apocalypse now, effettivamente, sarebbe stato peggio! :-)
attendo queste nozze "pellicola e odori" con molta curiosità!
Anonimo ha detto…
fantastico, ti seguirò col fiato sospeso! -prisca-
Sabricat Glamour ha detto…
Sinceramente faccio fatica a trovare lo spirito adatto per affrontare attraverso un viaggio olfattivo un tema così cupo.
Il fatto è che sono ancora in festa, godendomi i trascorsi a Firenze in compagnia di Andy Tauer e Vero Profumo. Infatti il loro lavoro è un inno alla vita. Tuttavia sono sicura che il mio naso non rimarrà deluso essendo Nez à Nez un grande marchio. Infatti stasera indosserò Bal Musque, speziato e avvolgente, lo adoro.
Sabrina
Marika Vecchiattini ha detto…
Magnifiscent, che bello rivederti. Hai ragione, la morte aleggia in molti profumi, come in molte opere d'arte non profumate. La coppia Eros&Tanathos ha sempre affascinato l'uomo, e in molti hanno perseguito una sorta di immortalità, non solo facendosi imbalsamare ma anche facendosi costruire tombe e palazzi imponenti perchè il loro nome fosse ricordato dopo la loro morte o combattendo in modo eroico afifnchè i loro nomi fossero ricordati... la lista non finisce più!
L'uomo della Morte ha sempre avuto paura, ma in un certo senso è anche possibile sfruttarla per vivere meglio, questa morte che tanto ci spaventa. Non so se è proprio questo il messaggio che ha in mente Stephane, ma se sapessimo di avere ancora un anno da vivere, come vivremmo quest'anno? Piangendo e disperandoci? Forse la prima settimana sì e sarebbe terribile. Poi però ci verrebbe in mente che ne abbiamo altre 51 da vivere e probabilmente la voglia di far tutto e sperimentare il più possibile avrebbe la meglio: la morte imminente ci libererebbe da una serie di meccanismi, necessità e convenzioni, e cercheremmo di vivere appieno facendo quello che abbiamo sempre sognato di fare. Quell'anno potrebbe addirittura essere il più bello della nostra vita!
E il bello è che non c'è realmente bisogno di ricevere una notizia così brutta per iniziare a vivere in quel modo. E' sufficiente tenere a mente che la nostra vita avrà un termine, e già questo potrebbe aiutarci a mettere tra noi e quel giorno quanta più felicità possibile... E se il concetto di morte servisse a farci vivere meglio la vita?

Gretel, tesora, non ho ancora visto il film, in settimana vedrò di procurarmelo e guardarlo, se hai voglia di farmi sapere cosa ne pensi tu e perchè ti crea disagio, felice di ascoltare!

Sabri, bella scelta, Bal Musque è uno dei miei muschi preferiti!
Prisca ;-)!
Due bacini alle mie due fatine dell'oud (Prisca e Sabri, loro sanno il perchè)
Claudio ha detto…
L’essenza è già nel nome, Hiroshima Mon Amour, il film omonimo frutto della felice collaborazione fra Alain Resnais e margherite Duras nel 1959. Punto di forza del Film sono proprio i testi della Duras che nel suo stile ipnotico sono in bilico fra prosa e poesia e rendono labile il confine fra la vita e la morte, morte che diventa coscienza collettiva di una città annientata.
Il profumo nel nome evoca tutta la poesia di Margherite Duras,
la Duras della “malattia e la morte” e dell’amante
Il languore dell’assenza, delle parole non dette , dei pensieri definitivi, in una cornice decadente e deco degli anni 40
Andrea ha detto…
Great!
Thank you.
Marika Vecchiattini ha detto…
Ok, ho visto il film e ho capito. I testi soprattutto, ha ragione Claudio, sono ipnotici e danno un effetto straniante capace di generare un'inquietudine davvero forte. E' vero, nel film si coglie un messaggio di vita molto più forte di quello di morte. La morte viene mostratata in tutto il suo orrore attraverso gli esiti della Bomba, corpi straziati, dolore, scheletri... e l'amore viene mostrato in tutte le sue contraddizioni e paure, ma è proprio con quello, che la morte può tornare ad avere un senso che non sia solo "fine" ma anche "inizio". Senza tutta quella morte, loro due non si sarebbero incontrati, senza il turbamento che le provoca la morte, non lo avrebbe trovato e non se ne sarebbe innamorata. E' la morte che li unisce.
A me la Duras piace parecchio, l'Amante è da sempre uno dei miei libri preferiti (persino il film che ne fu tratto lo trovo veramente bellissimo, uno dei pochi tratti da romanzi che abbiano veramente un senso). Ha un modo di narrare che mi conquista...

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