Acqua Universalis (F. Kurkdjian, 2009)

La mia amica Francesca è stata recentemente a Parigi e mi ha portato una fialetta di Acqua Universalis della Maison F. Kurkdjian.
Mi ha anche portato una confezione di bolle profumate alla menta. Bolle, sì, proprio quelle per i bambini, quelle da soffiare. Oggettino sfizioso, che ha sfiziato per prima lei e poi anche me (ma non è di questo che volevo parlarvi).
Aspettavo con ansia il suo ritorno con la fialetta dell'Acqua perchè ne avevo letto meraviglie. Soprattutto, m'incuriosiva l'operazione che il geniale designer ha studiato. Con la creazione di quest'Acqua, Francis Kurkdjian   ha voluto  una fragranza globale, cioè un odore capace di soddisfare tutte le esigenze della persona: il suo profumo personale, l'odore del suo detersivo per i panni, l'odore dei detergenti per la casa, dei profumatori per l'ambiente a casa sua e nell'auto... tutto ha la stessa fragranza. Insomma, chi sceglie quest'Acqua ha la possibilità di avere sempre intorno a sè la propria impronta olfattiva, e se ne sentirà l'odore sempre intorno ad ogni ora del giorno, che si profumi o no. E questo è il primo disappunto. Ma siamo davvero sicuri che sia bello indossare un unico profumo? Voglio dire uno unico che faccia da cappotto, abito e lingerie? Tutti i giorni?
Eppoi l'operazione non è nuovissima, sono molte le linee che propongono profumazioni uguali per la persona e per l'ambiente; magari non si spingono fino al detersivo... ed infatti -e qui arrivia il terzo disappunto- puoi mettere certe fragranze in un detersivo solo se quelle fragranze ricordano già, in qualche modo, un detersivo.

Ed in effetti non si tratta di una flebile ed evanescente Acqua di Colonia ma di un'interpretazione al neon, modernissima, potente e duratura; l'idea di freschezza non è data dagli agrumi (limone, bergamotto, ecc) e aromi del giardino (lavanda, rosmarino), ma da magiche molecoline sintetiche che regalano un effetto di pulizia scintillante, di freschezza, di nitore, panni stesi ad asciugare all'aria di montagna. Piacevole in un detersivo, già meno su una persona. La sensazione che mi è arrivata indossandola è quella di stare in una stanza vuota e completamente bianca, indossando un abito bianco, con un neon a luce bianca in testa. Per un'ora può essere un esperimento interessante, ma se dopo due ore non si è mosso niente intorno a me, non c'è un'ombra o un'oscillazione, se non arriva qualche colore, io inizio a sentirmi inquieta.

Credo che quest'Acqua avrà un successo strepitoso, e lo merita perchè è intensa, diffusiva, molto persistente (8 ore e più!) e gioca con un'idea di pulizia che oggi piace molto... sono tante le persone che usano l'Eau d'Issey, l'Acqua di Giò, CkOne, i profumi Fresh;  il trend fresco/pulito non è affatto in ribasso.

Ma... non fa per me, ecco. Non me ne voglia Monsieur Kurkdjian, di cui apprezzo altre cose, ma quando sento il bisogno di una Colonia moderna, tutta sintesi ma elegante e raffinata, che sappia di pelle pulita e non di aria pulita, mi spruzzo la Cologne di Mugler e mi sento bene.

Commenti

Tamberlick ha detto…
B&B, io sono rimasto molto, molto deluso da Kurkdjian. Ho trovato i suoi profumi senza né capo né coda. FK nasce come profumiere funzionale, Acqua Universalis ne è una conferma. Aggiungo che quello assieme a Cologne pour le Matin surclassano a cannonate l'ultimo nato in casa Lutens (L'Eau). Però c'è troppa "funzione", troppo concetto e poco naso dietro questi profumi. Avrei preferito profumi meno simbolici e più concreti, meno pensati e più materiali.
Le due Colognes, pour le soir e pour le matin, sono molto più intense delle EDP e delle EDT. Ma pour le Soir è quasi uguale all'aroma delle Papier d'Armenie alla rosa. Circa il resto: APOM (acronimo di A piece of me)e Lumiere noire.
Ti imito e parto anche io con un elenco di disappunti.
Primo disappunto: fare la variazione maschile e femminile della stessa fragranza significa ancorarsi ad un luogo comune da profumeria commerciale di basso profilo.
Secondo disappunto: quanto sopra lo è ancora di più se aggiungi che per le versioni femminili ha composto delle EDP, mentre per quelli maschili EDT. Perché? Perché il maschio deve profumarsi "leggero"? Sennò?
Terzo disappunto: Dove sta la novità!? Lumiere noire pour homme è un accordo rosa-patchouly. Inaudito! Non ci aveva mai pensato nessuno!! Per tacer di APOM centrato sul legno di cedro! (sarai indulgente con la mia ironia)
Quarto disappunto: hanno una piramide talmente piatta che evolvono solo di millimetri, come tu hai notato indossando Acqua Universalis.
Il fissaggio. Sulla mia pelle questi profumi non fanno in tempo ad asciugarsi che si sono già abbassati, con pochissima scia, trattenendosi sulla pelle come un'ombra. L'unico punto a favore è che quest'ombra di profumo pare durare molto a lungo: in questo la mia esperienza è simile alla tua. Ma sono le due Colognes le più vicine al profumo come siamo, di solito, abituati a sentircelo addosso. Pare un controsenso, vista la apparente opposta concentrazione.
Summing up: da lui mi aspettavo davvero tanto. E invece... Per me, sono bocciati.

Ti infilerò nella bustina che ti devo preparare una fialina di Cologne pour le soir assieme a Parfum d'habit e Santal Noble.
Però, devi mandarmi i tuoi dati in un mp sul forum, o per e-mail!!!

Ti saluto facendo un ultimo appunto. Più sopra ho menzionato L'Eau di Lutens. Non è fuori tema perché si aggancia con l'idea, comune ad Acqua Universalis, di pulito e di panni stesi.
Non so se l'hai già sentito, ma a me ha confermato l’impressione che Lutens non sia coerente con il suo "orgoglio". Rilascia interviste dove incensa la propria originalità ("questi profumi li potevo fare solo io...") poi se ne viene fuori con un'idea, quella dell'antiprofumo, trita e ritrita; in più presentando una colonia, L'eau, cui tutti i suoi celebri analoghi mangiano in testa: da Puro lino, Talco e musk ai due di FK (Acqua universalis e pour le matin). M. Serge casca , anche lui, nel già sentito. Mi chiedo: pur di vendere?
Salvo poi spiazzarti arricchendo al sua collezione non-export di quell'interessantissimo Fourreau Noir.

Un abbraccio
gretel ha detto…
mia cara B&B, che argomento scottante quello della linea personale di Monsieur K.
Avevo immense pretese dal creatore di Narciso Rodriguez for her (che sarà anche un commerciale vendutissimo ma..quanta originalità e piacere nell'indossarlo!) e mi ero fatta un film tutto mio sul potenziale di questa linea personale, completamente sua, senza committenti.
Ebbene: con rammarico, dopo averli provati e riprovati, ho constatato che vi è una profonda spaccatura tra i miei desideri profumati e quello che ho sentito di questa casa. Nessuna critica sulla loro fattura e costruzione olfattiva (chi sono io per farla?) ma disappunto personale riguardo l'originalità, il guizzo creativo.
Non mi hanno trasmesso nulla, e la tua immagine di una bianca sala al neon si avvicina molto a quel "nulla" che ho percepito.
Mi sono sembrati profumi per "non luoghi": un ascensore di cristallo di un albergo di categoria superiore, una sala d'attesa prima classe di un aereoporto internazionale. spazi da attraversare immediatamente ed uguali in tutto il mondo,riconoscibili ovunque e per questo più anonimi di una busta senza indirizzo. Una forumina molto preparata ed intelligente mi ha posto, al riguardo, un quesito piuttosto interessante: sono delusioni, errori che arrivano comunque da un "genio" ( eau noire e Iris Nobile son sue creazioni) o sono composizioni accettabili di un naso sopravvalutato che ha, fino ad ora, creato profumi con una semplice variazione sul tema Narciso?
ardua questione.
prisca ha detto…
io invece spezzo una lancia in favore di Kurkdijan: la Cologne pour le soir non è affatto la fotocopia dell'aroma delle papier alla rosa, peraltro ottime. E' un profumo suadente e a mio avviso molto ben costruito e niente affatto banale. Per una volta non mi importa della durata (giustamente è denominato 'cologne')nè dell'evoluzione (chi l'ha detto che tutti i profumi debbano averne una?). Il fascino sottile ma sicuro che emana dalla Cologne pour le soir crea un qualcosa che è di per sè una piccola e originale perfezione, e lo stesso vale anche per la Cologne pour le matin, che trovo semplice ma non banale nella sua luminosità.
Ammetto che l'Acqua Universalis mi trova meno partecipe, ma quando la mente creativa c'è, e nel caso di Kurkdijan c'è sicuramente, non sarà certo il fatto che abbia creato un qualcosa che apprezzo meno o che abbia scoperti intenti commerciali a farmi deprezzare quanto ha fatto o farà di buono.
-prisca-
ADJIUMI ha detto…
Io sarò la voce fuori dal coro ma li ho trovati eleganti, trasparenti, rigeneranti, rinvigorenti, al punto da prenderli tutti (bolle comprese), i primi li ho comprati a NY, creavano una bolla tra me e il casino della strada, gli altri li ho presi direttamente dal sito.

Il mio preferito è APOM uomo e il Lumiere donna, le cologne le userò moltissimo tra qualche mese, la cologne per la mattina sarà una bella compagnia, la mattina al mare, quando andrò a prendere i giornali sotto il primo sole.

Uno chef di Milano mi ha sempre detto che dalle cose più semplici si capisce quanto uno è bravo, mi piace pensare che FK abbia iniziato dalla torta di mele.
marzipan ha detto…
Cara B&B, mi unisco alla discussione su tuo invito. Confesso, la linea di Kurkdjian mi piace. Sarò banale ma la sua Cologne du soir mi circonda di un alone rosa, delicato, speciale. Mi ci sento bene, così come mi sento bene in Cologne du matine e Apom pour femme. Unico appunto, queste ultime due mi sembrano variazioni sullo stesso tema, però la mano è felice.
Anna Maria ha detto…
Posso andare off topic?

Secondo me K. anticipa quella che sarà una tendenza inconscia del pubblico verso la profumeria di massa e anche di buon livello.

La voglia di pulizia e freschezza.

Perchè l'ho visto nel mio lavoro.
Ho un B&B, e la prima cosa che notano i clienti all'arrivo, e lo dicono, è: "Che buon profumo!"

Non uso profumatori per ambiente, di nessun tipo, MA nel soggiorno, chiuso da un paravento, c'è il blocco cucina con lavatrice e stiratrice; inevitabilmente, il profumo del detersivo, di biancheria lavata e stirata di fresco si diffonde nell'ambiente.
Questo succede solo al mattino, nel pomeriggio chi arriva nota di più il profumo dei biscotti o di una torta di mele, diciamo note gourmand...

Il grande guru della profumeria funzionale secondo me anticipa le tendenze *anche* nella profumeria d'autore.
Giovanni ha detto…
Ciao B&B, sono andato a Parigi con grandi aspettative a visitare la boutique di FK. E in effetti piombare in questo piccolo universo è una esperienza veramente gradevole. Ho avuto la fortuna di imbattermi in una venditrice molto brava (penso di chiamasse Donatienne) che è riuscita a darmi una visione di insieme che mi ha permesso di apprezzare il marchio nella sua globalità. Ricercatissimi tutti i particolari della boutique, il package e financo il modo in cui preparano le shopping bag con una velina interamente monogrammata; o addirittura i campioni, offerti in piccole scatoline graziosissime. E tutto va nella direzione di una grande maison di lusso. Tuttavia questo fumo negli occhi non deve distogliere il naso e la mente dal fatto che le fragranze sono delle riedizioni di suoi lavori precedenti. E non parliamo del fatto che si riesce a leggere la sua firma, bensì del fatto che possono benissimo essere percepiti come citazioni in toto di pezzi di formule già uscite sotto altri marchi. Personalmente però non sono riuscito a non acquistare Cologne pour le soir, che è tutto tranne che una colonia. Infatti è un lavoro intorno ad un tema orientale/muschiato dove di tutto si può parlare tranne che di freschezza. Benzoino, muschi, fiori indolici: cosa c'entrano con una colonia? Meno male che è "pour le soir"... Ho comprato comunque anche le bolle di sapone! Che divertimento! E la carta d'armenia di Lumière Noire, che sprigiona nell'ambiente un sentore di rosa vellutata e fruttata di grande eleganza. In definitiva a chi mi chiede se c'è qualcosa di nuovo ed interessante da vedere a Parigi non ometto il 5, Rue d'Alger perché non posso dare un giudizio globale negativo, anche se la parte olfattiva mi ha deluso. Non sarà che avevamo tutti posto troppe aspettative su questo marchio?
P.S. For Her di NR ha portato la struttura Chypre moderna agli allori del mercato, ma non molti sanno che qualche anno prima era uscita una eau de parfum che a sentirla diresti che si tratta di un clone: Cabaret di Parfum Gres... Se riuscissimo a trovare un antesignano per Le Male di JPG avremmo definitivamente distrutto un mito...
Anonimo ha detto…
Cara BeB,
anche io, nel beneficio del dubbio voglio spezzare una lancia a favore di Kurkdjian, di cui è innegabile l'arte che traspare in due creazioni come Narciso Rodriguez for her e Eau Noire di Dior.
Vero è che non ho sentito la sua neonata linea e che dalla descrizione di questa nuova eau poco di nuovo e promettente, almeno a mio gusto, si intravede.
Mi riserverò di giudicare a ragion sniffata.
Magnifiscent
Marika Vecchiattini ha detto…
Oh oh, il nostro FK è un argomento spinoso eh? Io credo che amiamo tutti, chi più chi meno, alcuni suoi lavori del passato: sia nel commerciale (dove l'unica vera novità degli ultimi 5-6 anni è il suo Narciso Rodriguez, quindi masismo rispetto)che nel commerciale "esclusivo" (vedi le Colonie di Dior). La Cologne Pour la Soir è l'altra fialetta che Francesca mi ha portato e la sto testando in questi giorni (Tamber, caro, non me la mettere nella bustina,ok?). Ne scriverò perchè mi ha dato sensazioni contrastanti, come a voi: Giovanni è un pò perplesos, a Marzipan piace... io ho provato grande piacere nell'indossarla ma anche scarsissima coerenza con l'idea della Colonia e soprattutto, un'aria "già sentita". Non mi ha "inquietata" come l'Acqua Universalis, che non potrei più indossare, devo dire che la fialetta la sto finendo perchè mi piace ma... mah. Non so, mi pare di condividere in gran parte quello che dice Giovanni su come l'ha sentita lui, molto indolica, fiorita, opulenta... il contrario di una Colonia. E se FK si stesse divertendo a sviarci apposta, dando alle fragranze definizioni improbabili, per farci "ragionar col naso aperto" per scegliere alla fine, senza guardare i nomi?

O forse, rileggendo quello che scrivono Giovanni, Gretel e Tamberlick... forse l'aspettativa sui suoi lavori personali era troppo alta?

Gretel, e se fosse che lui, per comporre alle altezze vertignose a cui siamo abituati avesse bisogno di una buona direzione? Cioè, se gli fosse necessario avere dei binari in cui muoversi, dei limiti con cui confrontarsi, per poter dare il meglio? Non sarebbe nemmeno così strano...

Prisca, l'Acqua Universalis non mi fa deprezzare tutto il resto, sono cosciente di quanto sono belle, raffinate ed artistiche le cose che ha creato in precedenza. Proprio il contrario: cioè che da uno che ha creato la roba che ha creato, un lavoro come quello mi ha spiazzata! :-)

Cristian, che belle parole quelle del tuo amico chef, e come sono d'accordo! In realtà quando usi degli ingredienti di qualità, anche pochi e semplici, non avresti bisogno di fuochi d'artificio di contorno.

Giovanni se qualcuno di noi trovasse un flacone di Cabaret sarebbe fantastico... come mi piacerebbe fare il confronto!

Anna, credo che tu abbia ragione, e cioè che parte della sua capacità d'artista risieda proprio nell'anticipare i trend, creando porprio quello che di lì a poco diventerà necessario (anche se il trend fresco/pulito in cui l'A.U i situa è un pò che dura, ma forse lui ci sta facendo intravvedere una direizone nuova).

Magnifiscent, please provvedi al più presto! Anzi se mi avanza una goccina (ma sarà proprio microscopica) te la spedisco io!
Tamberlick ha detto…
Va bene, se l'hai già non te la metto, però... devi mettermi nelle condizioni di mandartela la bustina! :D
ehem... l'hai letto il mio mp sul forum? Sennò te la do brevi manu dovessimo riuscire ad incontrarci a Milano...

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