Olivier Durbano: la linea "Parfum de Pierres Poèmes"

Qualche mese fa, in occasione di Pitti Immagine Fragranze, ho potuto incontrare Olivier Durbano. La sua storia mi ha intrigata parecchio: lui ha iniziato anni fa come designer di gioielli, pezzi unici che immagina a partire dalle pietre, bellissime, che incontra. Le pietre gli parlano con un simbolismo che lo appassiona e lo ispira, lui si limita a farle esprimere al meglio creando collane e bracciali dove le forme servono solo per portare in risalto la bellezza della pietra protagonista. Ed in effetti, nel suo sito c’è una galleria con alcuni lavori davvero belli (qui e qui i miei preferiti).

Qualche anno fa però, ha trascorso un periodo a Grasse, ed è stato in quell’occasione, che ha sentito qualcosa dentro di sé che lo attirava verso il Profumo e la creazione. E così accanto ai gioielli hanno iniziato a prendere forma le cinque fragranze della collezione “Parfums de Pierre Poèmes”: Rock Crystal, Amethyst, Black Tourmaline, Jade, Tourquoise.
foto da Mimifroufrou


La prima che ha creato è Rock Crystal, un incenso con note esperidate, seguita da Amethyst (un incenso speziato, con note di fiori), Jade (un legnoso aromatico di tè, anice stellato, elicriso, cardamomo, con qualche nota fiorita), Touquoise (un incenso “marino” con alghe, fior di loto, ginepro, miele ed ambra grigia), Black Tourmaline (incenso, un mare di spezie tra cui cumino, coriandolo e cardamomo, e legni). Tutte le sue fragranze nascono per evocare il simbolismo che le pietre hanno avuto nelle diverse epoche e latitudini, ad esempio l’elevazione della coscienza (la Giada), la salute e buona fortuna (la Turchese), la protezione (il Cristallo di Rocca). E poiché Olivier pensa che non sia possibile evocare il simbolismo della pietra prescindendo dal colore, oltre a portarne il nome, il profumo è colorato con lo stesso colore della pietra (bellissimi Jade, Amethyst e Turquoise: intensamente verde il primo, di un bel viola profondo il secondo e vividamente turchese il terzo). Dentro il flacone, poi, sono immerse 3 piccole “perle” della pietra, in modo che nome, profumo, colore e pietra contenuta vibrino all’unisono, portano lo stesso messaggio.

Il concept mi piace molto, devo dire che è intellettualmente molto stimolante. Ma come al solito, se i profumi fossero meno interessanti del contesto che gli è stato costruito intorno, non ve ne parlerei affatto: anche in questo caso quindi, sono le fragranze ad avermi colpita.

Sono tutte variazioni sul tema incenso/spezie, variazioni con angolature più fiorite o legnose, o in cui lui ha portato in primo piano un certo elemento per farlo risaltare, e magari l’incenso è solo la base armonica su cui il resto si esprime. Le spezie che lui usa non sono quelle più “addomesticate” usate in decine di profumi raffinati a cui siamo abituati, del tipo cannella, pepe rosa, vaniglia, chiodi di garofano. Sono animali e primitive, ruvide, come cumino, coriandolo, pepe nero, matè, cardamomo, anice stellato, resi in maniera vivida e prepotente. A me piacciono in particolare Black Tourmaline è il più “fosco”, fumoso, quasi disturbante, il più Romantico Amethyst (romantico nel senso di “Sturm und Drang” per intenderci, non nel senso di “Roselline e Cuoricini”) e Jade, tutto spigoli aromatici. Ma sono tutti molto interessanti, con personalità molto forti, lunga durata e un impatto potente.
Non passano inosservati, insomma. Mi sentirei di consigliare a tutti di provarli, anche se so che solo pochi poi ne rimarrebbero fulminati. Perché? Perché secondo me sono troppo “avanti” per essere capiti. Avanti nel senso dello stile, del gusto compositivo. E questo è un bene, perché significa che Olivier ha fatto qualcosa di originale e non stereotipato, nel quale è abbastanza facile riconoscere la sua impronta personale. Non so quanto possa favorire il business, ma questo è affare suo.
Ah, non vi ho detto che tipo è. L’ho incontrato per l’intervista, abbiamo chiacchierato un bel po’, poi il giorno seguente l’ho rincontrato è ha presentato le sue fragranze agli amici della SniffaPitti (la foto là sopra è stata scattata in quell'occasione, ne avevamo parlato qui), quindi ho avito due giorni per guardarlo e fami un’idea anche della persona. Mi ha conquistata per i suoi modi gentili, è una persona molto disponibile, dotata di una timidezza molto affascinante e un gusto raffinato (ma nient’affatto ostentato).
Qui sotto, Olivier (sinistra) con Andy Tauer (destra) in una foto fatta da Guido (ProfumImport).

Commenti

Tamberlick ha detto…
Concordo con tutto quel che hai scritto. Io li trovo solidi come le pietre a cui sono dedicati. Sono "forti", molto presenti sulla pelle, coraggiosi. E, per quel che mi riguarda, mutevoli: infatti l'unica cosa che mi dispiace è che Durbano non faccia campioni - così pare - perché sarebbero da provare e riprovare per capirli e per capire se facciano per te! Il mio interesse è rivolto soprattutto a Black Tourmaline e a Jade.
Solo una cosa B&B: il màte... non è una spezia ;-)
ADJIUMI ha detto…
Io sto ancora facendo il filo al suo meraviglioso anello :-D
marzipan ha detto…
Ti ricordi a Milano che coup de foudre ho avuto per Jade?
Marika Vecchiattini ha detto…
Eh sì, Jade aveva riscosso parecchio successo al Pitti Fragranze... sia Marzipan che Tamberlick che altri (tra cui io) lo avevano apprezzato molto; anche Turquoise e Tourmaline Noire, se non ricordo male avevano colpito più d'uno. Mi piace che Tamberlick li definisca profumi forti e presenti, perchè lo sono, ed è una caratteristica che a me piace molto. Anche il coraggio di non volerci mettere vaniglia o altri sentori gourmand, e andarci leggero coi fiori (quasi inesistenti) mi piace molto perchè in questo caso il tutto è a vantaggio dell'originalità delle composizioni.

Amico Adjiumi, sì, ho ricordi molto vividi di quell'incontro, e tra le altre cose ricordo anche il bellissimo anello. Magari se a Milano c'è, potresti fartene portare uno simile (ammesso che sia una sua creazione)... ;-)

ps
sì Tanber, il matè non è una spezia, mi ci è finito nel mucchio, ora lo tolgo.
Tamberlick ha detto…
Eh eh...! Di yerba mate ne bevo a litri! Prima o poi mi daranno la nazionalità argentina "potatoris causa"!

Sì B&B, forti e "duri" proprio nel senso della consistenza, i Durbano: c'è una costante analogia tra le fragranze e le pietre delle quali se la memoria non mi inganna (si Monsieur Durbano nous lit, je voudrai lui dire qu'il faut besoin des echantillons, s'il vous plait), richiamano la freddezza e al tempo stesso le note cromatiche.
E non è una suggestione dovuta al concetto che ispira la linea: credo li avrei definiti "rocciosi" anche se fossero stati dedicati ai personaggi della Disney
Anonimo ha detto…
Ciao B&B, arrivo sempre tardi, - la verità è che fatico a star dietro ai miei ritmi quotidiani-.
Volevo solo dirti che per ora ho sentito solo Crystal Rock e che mi ha molto colpita, oltre ad essermi piaciuto tantissmo. Veramente bravo Olivier Durbano,di sicuro uno che sa il fatto suo. Non vedo l'ora di poter annusare anche tutti gli altri! -prisca-
Tamberlick ha detto…
Ieri li ho risentiti... E ho avuto conferma di non averli ancora capiti fino in fondo. Li devo sentire, e risentire, finché non ne coglierò la chiave di lettura. Prova su pelle: Black Tourmaline e Jade. Il secondo è rasserenante, il primo ha un'evoluzione curiosa: fumoso, pellame nero intenssissimo con nota stallatica di oud per un bel po'. Molto coraggioso. Poi il finale che dura dura e dura trattiene note di incenso e sviluppa note che mi sembrerebbero aromatiche. Vetiver?. Come un temporale di inizio estate: nubi di un nero minaccioso che poi diradano piano piano. Se deve essere un Durbano, può darsi sia quello. degli altri... ho dimenticato in profumeria le cartine!! Me tapino!
Sabricat Glamour ha detto…
Quel giorno a Firenze provai Amethyst sul polso. Fantastico, anche il giorno dopo rimaneva forte e moderno. Di Durbano mi piace tutto, sa usare benissimo la menta che rende bene l'idea di freschezza minerale, non di mentina rinfresca alito per intenderci.
Proprio l'altro sabato a Campomarzio ho risentito Jade e Turquase ed ho ammirato le sue collane...
Lui poi è bellissimo!!!
Sabrina
Marika Vecchiattini ha detto…
Si tamberlick, sono roccioso, "cristallini", con o senza pietre dentro. E' la loro bellezza e la cifra stilistica di Olivier.
Black Tourmaline è quello che comprerò a mio marito, che l'ha adorato fin dal primo momento che l'ha sentito. Potrebbe essere il profumo di Heathcliff, il protagonista di Cime Tempestose (vedi che il paragone della tempesta calza, eccome se calza!).

Prisca, non vedo l'ora che provi gli altri! Nel caso, inizia proprio da Black Tourmaline, visto che al momento sei su quelle note (aspetto tue sensazioni)! ;-)

Sabri, tutta la linea è il trionfo delle spezie e dell'incenso, con in più alcune note tipo la menta o l'elicriso, che contribuiscono parecchio al carattere moderno e dinamico delle fragranze. Certo, ci volgiono naturali molto belli (per questo le sue fragranze costano un pochino più delle altre). Ma è uno stile che mi piace parecchio. E Amethyst è uno dei miei preferiti, dopo B.T.!

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