Sissel Tolaas: che odore ha la paura?

Ma la sorpresa più bella di Pitti immagine Fragranze in realtà è stata un'altra; aver potuto conoscere Sissel Tolaas. Scienziata  impegnata da anni nei temi dell'odore, la Dr.a Tolaas è arrivata a Firenze con un'installazione odorosa assolutamente fuori dall'ordinario: una parete completamente bianca in cui sono state inserite delle molecole di odore. Per essere precisi, odore di un giovanotto in preda ad un attacco di paura. Avvicinandosi al muro bianco e grattando, le molecole venivano rilasciate nell'aria ed era possibile precepire un odore acre, un sudore caldo e speziato, pungente, decisamente fastidioso (davanti al muro vedete i miei amici dell'Adjiumi Niche Perfumes).
Dopo la prima giornata non era più necessario grattare il muro per sentire l'odore: era sufficiente avvicinarsi ad un metro, così abbiamo deciso di fare un piccolo esperimento, per vedere se l'odore di una persona spaventata comunicava anche a noi qualcosa. In effetti, io mi sentivo a disagio ad avvicinarmi, e come un'altra persona del nostro gruppo cercavo di stare più possibile alla larga dal muro, mentre degli altri uno sentiva il bisogno di fare pipì, -bisogno che spariva allontanandosi dal muro- e l'altro si sentiva "preso alla gola" con una sensazione di soffocamento che lo spingeva ad allontanarsi per poter respirare.
Colpitissimi dall'esperienza, siamo entrati nello stand e abbiamo conosciuto questa scienziata affascinante, molto "alla mano", e desiderosa di portare la sua provocazione ad un mondo che vende profumi: "Che senso ha coprire il proprio odore rifiutando il fatto che esista? La gente evita talmente tanto gli odori corporali che non sa nemmeno di cosa sa quando è spaventata, felice o sta male. Purtroppo ignorare certi odori solo perchè la nostra società li classifica come sgradevoli ci ha resi incapaci di interpretare correttamente i segnali odorosi che il contesto e gli altri esseri umani ci lanciano. Ma come si fa a vivere facendo a meno dei segnali che ci arrivano da uno dei cinque sensi? Siamo animali, e gli odori del nostro  corpo sono soprattutto dei codici di comunicazione. E' stupido rifiutarsi di accettare che esistano! Prima di coprirli con dei profumi dovremmo essere in grado di imparare a leggerli".
Il gioco consisteva nel capire come sia possibile passare dall'avversione verso il muro, alla comprensione del messaggio che porta e poi -più avanti in giornata, dopo esserci passati davanti più e più volte- alla sua accettazione fino a trovare normale che lì esista quell'odore.
Nel mondo degli animali, "familiare" signfica "rassicurante", e alla lunga, persino "piacevole".

Per poter portare avanti i suoi esperimenti la Dr.a Tolaas usa la tecnica dell'Head Space su tutti gli aspetti della realtà, e finora è riuscita a catalogare oltre 6mila odori. Nel caso del giovanotto spaventato ha chiesto a degli psichiatri di poter lavorare con alcuni dei loro pazienti, e quando ha avuto abbastanza confidenza per poterlo fare, ha analizzato tramite Head Space la composizione chimica del sudore emesso durante attacchi di panico, e lo ha riprodotti in laboratorio. Per il muro, ha scelto il giovanotto n.8, ma nello stand aveva decine di altre boccette da annusare.

La Dr.a Tolaas è convinta che non abbiamo affatto perso la capacità di investigare la realtà attravero l'olfatto, ma che gli adulti abbiano troppe sovrastrutture mentali per poter apprezzare gli odori per quello che sono; quindi lavora con i bambini. Invita le scolaresche nel suo laboratorio (la ricerca è finanziata da IFF) e li accompagna a scoprire gli odori del corpo e del mondo che abbiamo intorno. Quando l'esperienza di un odore viene fatta in un contesto emozionale, infatti, l'odore viene fissato nella nostra memoria e non se ne va mai più, ed è per questo che lei spera che le sue ricerche aiutino gli adulti di domani a scoprire gli odori con cui imparare a leggere la realtà: non solo la loro personale realtà fisica, ma anche il contesto intorno a loro.

Vi terrò aggiornati, le ricerche della Dr.a Tolaas sono assolutamente necessarie in una realtà come la nostra, che penalizza quel che trascende la ragione e parla direttamente "alla pancia". La prima volta che mi sono avvicinata al muro bianco mi ha fatto paura, verificare di persona come il corpo abbia avuto una reazione sua propria, non mediata dalla razionalità. Ma poi mi sono detta: se il mio corpo sa interpretare così bene la realtà, vuol dire che oltre al cervello possiedo un altro strumento, ancora più potente perchè più immediato, che posso imparare ad usare... Dopotutto "Tu is megl che uan". No?

La foto di Sissel Tolaas davanti al suo muro bianco arriva dal sito di PittiImmagine (qui)

Commenti

Claudio ha detto…
Esperimento interessante che apre la strada a diverse concezioni e narrazioni del mondo olfattivo,
attraverso l’odore si può raccontare una storia, generare uno spazio e si possono portare alla coscienza sensazioni che pensavamo dimenticate negli anfratti preistorici. Significativo è questo uso della materia odorosa slegato dai pur validi canoni estetici, la via per rendere un profumo ancor più esplicitamente opera d’arte penso sia proprio questa: abbandonare il voler piacere a tutti i costi per provocare sensazioni come all’essere di fronte ad un dipinto di Francis Bacon.
claudio
Marika Vecchiattini ha detto…
Claudio, sono convinta che tu abbia ragione al 200% quando dici:" la via per rendere un profumo ancor più esplicitamente opera d’arte penso sia proprio questa: abbandonare il voler piacere a tutti i costi per provocare sensazioni come all’essere di fronte ad un dipinto di Francis Bacon".
Non c'è altro da dire: la vera arte spesso, smuove, sconvolge, disturba. E meno male!

ps
bello, rivederti qui.
massimo ha detto…
Chiedo venia per l'intrusione un pò critica.Tale perchè è risaputo che in neurofisiologia un input oggettivo(in questo caso un odore)non va pensato mai soltanto come tale. Ogni stimolo infatti ci colpisce anche per tutti i contenuti associati all'informazione, temporali,spaziali,affettivi, contestuali. Se vi appassiona un lezzo qualsiasi mentre scoprite il grande amore, va da sè che in memoria ne serberete sempre un bel ricordo. Il sudore o altre secrezioni naturali per alcuni son disgustosi, per altri bramosia di sensi. Tutto ciò che ci colpisce(e chi studia la paura in neuroscienze lo sa bene)diventa quindi relativamente soggettivo e come tale provocherà una sensibilizzazione e una memoria singola per ogni individuo. Il meccanismo della paura è ancora ben lungi dall'essere così semplicemente codificato, troppo complesso per esser standardizzato. Ciò di cui parlate è un odore che rappresenta semplicemente la nostra reazione davanti a un pericolo e non causata da un input egualmente oggettivo per tutti (aumentatata secrezione di sostanze d'allarme!)Un pò d'umiltà anche per gli odori (sapeste copme s'accende radioso l'encefalo quando usa il naso!Che meraviglia tutta quela corteccia tutta illuminata...)
Marika Vecchiattini ha detto…
Ciao Massimo, e perchè dovresti mai chiedere venia? Ogni parere, qui è ben accetto!
E' vero, gli odori si associano indelebilmente all'emozione con cui li abbiamo esperiti la prima volta, e la nostra risposta mi piace/non mi piace verso quell'odore resta in qualche modo "attaccata" a quell'emozione. Cioè se abbiamo sentito per la prima volta odore di aghi di pino nel disinfettante dell'ospedale dove ci hanno operato di appendicite a 11 anni, probabile che odieremo per sempre l'odore di aghi di pino, magari senza sapere bene il perchè.
Ma alcuni odori, tra cui i "campanelli d'allarme" (gas, bruciato, marcio, decomposizione ecc) che abbiamo imparato razionalmente a decodificare, così come alcuni odori emanati dal corpo sono fatti in modo da infischiarsene del il "mipiace/nonmipiace": quando il nostro sistema nervoso riconosce uno di quetsi odori, fa partire una reazione fisica. Stimola la produzione di adrenalina. Stimola la secrezione di succhi gastrici. Stimola l'eccitazione sessuale.
In una società di uomini che devono poter comunicare per sopravvivere, la secrezione di odori legati, ad esempio, alla paura significa "io sto avendo paura". Il sistema nervoso del ricevente decodifica il messaggio "io sto avendo paura" e si mette in allarme anche lui. Semmai, il "mipiace/nonmipiace" arriva dopo: ad esempio, a me, l'odore di bruciato piace molto. Probabilmente quando lo sento mi metto in allarme inconsciamente, ma a livello cosciente, annuso con piacere.

Ho letto parecchio sull'argomento però, non essendo un neuroscienziato, magari mi sbaglio e gli odori non sono in grado di provocarci nessuna reazione fisica (però io a Firenze l'ho sentita... non me la saprei spiegare, altrimenti).
Che bella l'immagine dell'encefalo che si accende tutto! Parlacene ancora!

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