Nombre Noir: Serge Lutens e Jean Yves Leroy per Shiseido (1981)

Qualche tempo fa Magnifiscent ne parlò in un post (qui). Una fortuna incredibile gli aveva permesso di essere nei dintorni di una certa Signora in Nero mentre trovava, abbandonato sullo scaffale di un negozio, un flacone di questo profumo ormai leggendario. Leggendario perché dopo che Luca Turin lo aveva definito il migliore profumo mai creato gli appassionati avevano iniziato a setacciare le profumerie dei quattro angoli del globo comprandosi tutte le rimanenze. A conclusione di ciò, sembrava che in giro non ce ne fosse più, e gli occasionali ritrovamenti finivano su Ebay a cifre spaventose (1ml costa intorno ai 40 euro). Ma poiché “La vita è come una scatola di cioccolatini e non sai mai quello che ti aspetta”, domenica scorsa ho potuto non solo annusarne un po’ su mouillette, ma anche farci un giro.
Partendo dall’idea che è sostanzialmente una fragranza alla rosa, ho deciso che non mi metto a piangere se non potrò rindossarlo mai più. Ma certo, bello è davvero bello... e capisco perché, quando Turin potè finalmente passarne una goccia al gascromatografo, rimase a bocca aperta e con un senso di reverenza di fronte al genio di chi lo aveva creato.
Infatti, quello che colpisce in questa fragranza è la stre-pi-to-sa nota di rosa, attorno cui ruota la fragranza: sontuosa, ricca, vagamente speziata, con una presenza tattile, vellutata e carnosa. Una vera Regina dei fiori in tutto e per tutto. Avrei potuto giurare sul fatto che fosse rosa damascena, e invece è…damascone. E’ che non siamo abituati ad annusarne così tanto in una formula, in genere se ne usa poco! La bellezza non è sempre frutto di proporzioni perfette, e l’insolita bellezza di questo profumo nasce proprio da questa “strana” nota, dal sentore “primitivo” e rauco, inserita in maniera sproporzionata. Una bellezza non standardizzata, che quindi non si dimentica tanto facilmente. Chi ama la carnalità vellutata della rosa, per questo profumo potrebbe impazzire.
Tra l’altro questa nota è affiancata da altre che contribuiscono a rendere l’illusione della rosa ancora più vivida: il geranio ne accentua il sentore verde, la violetta e l’iris ne accentuano il sentore poudrèe ed elegante, e l’osmanto –vero, verissimo questa volta, e surdosato per giunta- si lega perfettamente al damascone accentuandone la sfumatura fruttata (albicocca),  rendendo il profumo insieme moderno e classico. Classico perché chi ha sentito “Le Fruit Defendu” all’Osmothèque ci ritroverà esattamente lo stesso genere di croccantezza fruttata, molto diversa dal succo “tutti-frutti-exotic” troppo zuccherato a cui ci ha abituati la profumeria industriale. Moderno perché sembra fatto oggi e non trent’anni fa; il compositore Jean Yves Leroy lavorò sotto la direzione artistica di Serge Lutens –qui al suo primo lavoro per Shiseido- e ho il sospetto che continuerà a sembrare moderno anche tra altri trenta.
Tutto il profumo, poi, è come “seduto” su una base legnosa (cedro, sandalo, vetiver) ruvida, lievemente fumosa, che chi conosce Feminitè du Bois e Bois Violette (sempre Lutens) potrebbe trovare familiare.
In testa, aldeidi ed hedione regalano ai fiori una luminosità che altrimenti mancherebbe un po’, la fragranza è piuttosto crepuscolare e senza questi sintetici capaci di far scintillare i fiori, la sensazione notturna avrebbe potuto diventare persino inquietante.
Ringrazio tantissimo Magnifiscent per essere stato così generoso ed avermi permesso di conoscere questa meraviglia, tolta dal mercato forse perché l’osmanto era troppo costoso, o per l’altrettanto costoso flacone di spesso vetro nero (necessario, immagino, per riparare il fragile damascone dai danni della luce).
Mags, te ne devo una, e grossa per giunta!

Foto da Perfume Shrine (qui)

Commenti

alberto ha detto…
ho girato tutta roma per cercare questo profumo ma quando lo chiedo in ogni possibile profumeria ovviamente mi guardano come se fossi pazzo. Cosa darei per annusarlo!! Se prima avevo il desiderio di provarlo ora ancora di più.Fantastica recensione
saraprfms ha detto…
Mannaggia a questo Nombre Noir, la tua recensione e quella di Mags intrigano da morire... e il sapere che non si potrà più trovare in commercio non fa che aumentare a dismisura la voglia di conoscerlo.
Pazienza.
marzipan ha detto…
Non hai idea di cosa si può scatenare in un amante della rosa alle tue parole, donna fortunata!
enzo ha detto…
scusa ieri sono stato a exsence e l ho sentito ho ancora la preziosa mouillette con nombre noir anke se e decisamente femminile e un profumo di altri tempi posso darti un consiglio se vuoi sentirlo ma nn e vendibile

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