Incense Oud: intervista con Kilian Hennessy

Ebbene, lo confesso, prima di incontrarlo ero convinta che Kilian Hennessy mi sarebbe stato antipatico. E invece una volta di più mi sono ritrovata a confrontarmi con i miei pregiudizi, perchè il sorriso smagliante e l’eleganza patinata sono passate in secondo piano quando gli ho visto negli occhi una passione vera, che in qualche modo ha risuonato con la mia. L'ho sentito franco, diretto, ho addirittura avvertito una punta di ansia nel trovarsi di fronte a qualcuno che fa domande, e questo  me lo ha reso immediatamente più "vero".
Quindi, scordatevi tutte le foto che avete visto: sono proprio quelle, a dare di lui una visione sbagliata. Kilian Hennessy, "live" è molto più vivace, sfaccettato, vibrante. In una parola, molto più interessante.

Kilian, per te il profumo è arte?- Si lo è! (gran sorriso, gli occhi si allargano)

Perchè hai scelto, per comporre la maggior parte dei profumi della tua linea “L’Oeuvre Noire” proprio Calice Becker?- Perchè la ammiravo, era uno dei tre compositori a cui mi sono rivolto quando ho deciso di avviare un marchio tutto mio. E dei tre, lei è quella che è entrata subito in sintonia con il progetto, ha capito perfettamente quello di cui parlavo ed è rimasta subito coinvolta.

E com'è, lavorare con lei?- Bello! E facile: intanto perchè è una donna di grande dolcezza, eppoi perchè è bravissima.

Come nasce l'idea di un profumo?- Per me il profumo è soprattutto una storia, ho studiato letteratura alla Sorbona e sono affascinato dalle storie. Quindi parto da lì.

E poi cosa succede? Come lavori sull'idea?- Quando ho chiaro il concept e l'idea di fondo, cioè il tipo di emozione che voglio ricreare, in genere ho anche già un’idea delle note che voglio usare. Andiamo in laboratorio e Calice mi fa annusare tutti i tipi di materie prime che riguardano quella nota (ad esempio, in "Beyond Love" volevo che il gelsomino fosse protagonista, così Calice me li fece provare tutti, per trovare proprio quel che avevo in mente). Poi ci concentriamo su quel che è stato fatto nel passato con quella nota e lo scartiamo: il mio desiderio, sempre parlando di "Beyond Love” non era di ricreare "Joy", "Jasmin de Nuit", o qualcosa di simile alle altre fragranze a base gelsomino. A me piace che i profumi dell’Oeuvre Noire siano riconoscibilmente diversi dagli altri, per questo, con la chiarezza su quel che non voglio, Calice si muove esplorando direzioni diverse, e poi mi propone le sue bozze.

Kilian, ora arriviamo alle domande difficili, e ce n'è una che sento assolutamente di doverti fare. La tua famiglia fa parte del gruppo LVMH (che possiede Guerlain, Dior ecc.), le cui strategie di mercato attirano le critiche di molti di noi amanti del profumo. Tu... E qui mi interrompe, con gentilezza ma con fermezza, ha capito il punto in questione e vedo che gli preme di essere capito.
- Il mio marchio non fa parte del gruppo LVMH. Il mio lavoro è solo mio, sono io che decido, e ho deciso di star fuori dalle logiche di quel mercato. Se volessi potrei vendere le mie fragranze da Sephora o Marionnaud, ma non m'interessa.

E loro cosa ne pensano?- E cosa devono pensare... niente, sono affari miei.

Sì ma allora fammi capire: con un background professionale come il tuo (Kilian ha lavorato nel marketing di Dior, Armani, Paco Rabanne, Mc Queen ecc) e con una famiglia come la tua alle spalle, da dove salta fuori una scelta di nicchia come questa?- Dopo aver lavorato per anni in quelle aziende ero stanco di dover associare nomi, packaging, e tutto il resto, a questo o quel profumo. Alla fine lo sentivo come un lavoro senz'anima. E io avevo già 35 anni, sentivo che era arrivato il momento di fare quello che mi piaceva davvero, e che se non lo avessi fatto allora, non lo avrei certo fatto a 50 anni! Così sono uscito di lì e ho avviato una linea mia; è stato il mio modo di darmi una seconda possibilità.

E ora sei felice?- Si, ora sto facendo quello che mi piace davvero. La mia vita è più stressante, più faticosa, ma è come la volevo.
Alcune persone, quando parlano della felicità, perdono la maschera e diventano più vere. Kilian ad esempio perde l’aplomb, sprofonda nella poltrona, fa un gran sospiro e si rilassa. E così passiamo a raccontarci i nostri preferiti della linea: il mio è l'Absinthe, che è anche tra i suoi.

Qual è la parte migliore del tuo lavoro, quella che ti diverte di più?- La parte compositiva, che sembrerebbe la più bella in realtà è la più difficile: finchè la fragranza non è quella che avevo in mente, finchè non scatta il click, sono in uno stato di irrequietezza, non riesco a pensare ad altro, è un vero tormento. Poi dopo tante prove e ripensamenti, scatta il click, io mi calmo e tutto finalmente rallenta. Il percorso di composizione è entusiasmante solo a guardarlo a posteriori: mentre lo vivi, è faticosissimo! Poi mi piace la parte relativa ai viaggi, stare in posti diversi e conoscere gente nuova, anche i giornalisti. Soprattutto quando mi accorgo che gli importa davvero quel che ho da dire. In effetti non è molto bello, quando hai la sensazione che potresti anche solo lasciargli il comunicato, senza che si sentano incuriositi a chiederti altro!

E visto che gli chiedo della nuova fragranza, Incense Oud, me la fa provare.Dopo aver sentito "Pure Oud", una deflagrazione animale, calda, terrosa e carnale (mi è piaciuta molto) e il "Rose Oud", altrettanto caldo e animale ma con una rosa raffinatissima nel cuore, immaginavo un Oud potenziato dall’incenso, qualcosa di esplosivo, eventualmente anche “troppo”. In effetti l’Oud è caldo e intenso, ma l’incenso invece di potenziarlo, è come se lo smorzasse, lo purificasse. Una sensazione ambivalente, tra il bordello e l’acquasantiera, che mi ha intrigato parecchio. La sto ancora studiando, perché si affievolisce delicatamente nel tempo, non è per niente eccessivo o troppo estremo, anzi è portabilissimo (ma ci vuol sempre un minimo di personalità).
- Per "Incense Oud" ho lavorato con Sidonie Lancesseur (Cruel Intentions e Straight to Heaven); ci ho messo 2 anni a crearlo, perchè l'incenso è una nota difficile da lavorare. Sbagli qualcosa e sei subito in una Chiesa!

Beh, allora complimenti: qui non sei affatto in Chiesa, piuttosto, direi che sei in un letto!- (sorpreso e divertito) Beh, tutte le mie fragranze in un modo o nell'altro parlano d'amore e di quel che gli sta intorno: l'avvicinamento, la seduzione... mi fa piacere che si colga quest'aspetto!

Di recente hai collaborato alla creazione della controversa fragranza “La Petite Mort” creata per Mark Atlan in collaborazione Bertrand Duchaufour, giusto?- Sbagliato! Anzi grazie perché mi dai modo di chiarire un equivoco che diversi giornalisti della rete hanno ripreso. Quel lavoro è interamente frutto della creatività di Mark e Bertrand, e ci tengo a sottolinearlo per rispetto verso di loro. Io ho solo messo a disposizione attrezzature e laboratorio, niente di più.

A questo punto dobbiamo scendere in giardino perché inizia il cocktail organizzato da Campomarzio70; ma spero avremo altre occasioni, perché per me è stato un incontro molto piacevole e coinvolgente. Grazie Kilian per aver condiviso un pò del tuo tempo e della tua pasisone con me!

E grazie, ancora una volta, agli amici di Campomarzio70, (Roma) che mi hanno invitata al “Gotha-Party” organizzato venerdì scorso per l’apertura del nuovo punto vendita di Via Vittoria.

Il sito di Kilian: qui

Commenti

ADJIUMI ha detto…
Complimenti! Ottima intervista!
Mi piace il suo lavoro, porto spesso i profumi Kilian.
Marika Vecchiattini ha detto…
tesoro, è stato davvero un piacere intervistarlo, mi sono divertita parecchio!!!

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