Osmotheque: Focus sulla Tuberosa (2/2)

(questo post inizia qui)
La tuberosa ha un carattere per nulla gentile o accomodante, è difficile accoppiarla con qualcosa che non ne condivide alcuno dei suoi aspetti! Ad esempio l'hedione o il bergamotto non sono adatti perchè la tuberosa non possiede accenti agrumati nè una freschezza cristallina... Le note animali o legnose invece vanno dosate attentamente per non mascherare il lato fiorito che la caratterizza. La tuberosa preferisce senz'altro essere affiancata da note di altri fiori bianchi, note fruttate o verdi. Siccome in questi ambiti molto è già stato detto, per non cadere nel "già sentito" oggi si tende ad affiancarle qualche molecola sintetica, come il salicilato di benzile che ne accentua la sfaccettatura "esotica" o note "salate" in grado di accentuare il lato metilico che la tuberosa condivide con gli altri fiori bianchi.

Altri profumi in cui la tuberosa gioca il ruolo della protagonista:
Tuberose (Richard Fraysse per Caron, 2003) che si situa a metà tra la sensazione vellutata di Fracas e la stravaganza chic di Tubereuse Criminelle
Carnal Flower (D. Ropion per Frederic Malle, 2005) è una tuberosa sovradosata dall'effetto narcotico, la cui carnalità e sensualità sono portate all'estremo.
Giorgio Beverly Hills (Francis Camail, 1980) un carico di tuberosa e fiori bianchi così potente da far girare la testa. Ricorda Chloé, che F. Camail compose qualche anno prima per Lagerfeld, ma rispetto a Chloè, Giorgio si avvicina ad un accordo legnoso. 
Emmanuelle ci fa notare che i marchi "made in USA" amano entrare subito nel vivo del discorso, e soprattutto negli anni '80 preferivano profumi più assertivi e potenti.
Ysatis (Dominique Ropion per Givenchy, 1984) un fiorito, orientale poudrèe seducente e molto "adulto" dove la tuberosa risalta su una base di vaniglia e legni.
Poison (Eduard Flechièr per Dior, 1985) il primo profumo Dior a non portare il cognome del creatore. Un profumo monolitico, caldo e forte, con una base mirtillo in testa e un potente Aurantiol (neroli, fiori bianchi mielati) come colonna portante.
Panthere (Alberto Morillas per Cartier, 1987). Un altro figlio degli anni '80. Poca tuberosa, a favore di patchouli e legno di sandalo che ne contengono l'esuberanza.
Mahora (Guerlain, 2000). Questo piccolo gioiello in realtà più che sulla tuberosa è un lavoro sull'ylang ylang, di cui Guerlain possiede una piantagione a Mayotte. Nonostante una pubblicità tra le più belle mai create per un profumo (potete vederla qui) Mahora non vendeva a sufficienza, e per non intaccare la credibilità del marchio Guerlain, venne tolto dai negozi. Dopo qualche anno gli venne cambiato il nome in Mayotte e venne rimesso in vendita, ma solo nelle boutique Guerlain di Parigi. Ed è un peccato perchè è più interessante di quello che Guerlain sta producendo in questi ultimi anni, e che viene venduto a damigiane senza troppi scrupoli sulla credibilità del marchio (è un parere mio e non di Emmanuelle. Lo dico perchè Emmanuelle non si veda attribuire opinioni che magari non ha). La tuberosa qui è trattata in maniera gentile e con mano lieve, perchè la scena è occupata da ylang, cocco e legno di sandalo. Un profumo sorridente che, per leggerezza e spensieratezza ricorda i profumi Dior degli anni '50: un pò ingenuo e primaverile come Dior Dior o Diorissimo, femminile e scanzonato come Miss Dior (di nuovo, opinione mia...) 
Number One (Patricia de Nicolai, 1989), il primo profumo della linea De Nicolai, con cui Patricia vinse il prestigioso primo premio al concorso della SFP (Societè Francaise des Parfumeurs). Era il suo debutto! Note di caprifoglio, gelsomino, iris e frutta matura circondano una tuberosa gentile con un'aura vacanziera e luminosa.
In effetti, vista la quantità di profumi alla tuberosa usciti negli anni '80, credo che la tuberosa fosse il fiore perfetto per rappresentare quell'epoca: sonoro, esuberante, un pò arrogantello, non passa certo inosservato. Il risultato di tutto questo volume, però, è che ancora oggi nessun profumo industriale presenta più una tuberosa sovradosata, proprio per non rischiare l'atmosfera "troppo '80". 
Invece, utilizzato con mano leggera questo fiore offre una rotondità vellutata davvero ineguagliabile. Tuberose nuove ed emozionanti stanno uscendo nella profumeria artistica: Nuit de Tubereuse di Duchaufour per L'Artisan Parfumeur, la Tubereuse di Mona di Orio e le tre tuberose di Histoires de Parfums sono un passo avanti a livello di originalità e gusto contemporaneo. Segno che di cose da dire, la tuberosa ne ha ancora moltissime!

ps
Emmanuelle è una brava oratrice, che contagia il pubblico con un entusiasmo e una passione rari. Grazie Emmanuelle e grazie Osmotheque per aver condiviso con noi le magie di questo fiore!

Foto: da qui


Commenti

Anonimo ha detto…
Ciao!!
Bellissimi questi due post sulla Tuberosa. Un fiore meraviglioso per me, che riesco a portare sia in inverno che in estate. Forse in estate mi rende ancora meglio, quando il caldo si mangia un pó i profumi. Infatti la tuberosa e il gelsomino se non sono troppo edulcorati, ma rimangono secchi, verdi e un pó amari sono quanto di meglio la mia pelle possa chiedere. Su tutti Fracas, la tuberosa di Caron, quella di Mona di Orio e Carnal Flower. Ultimamente ho scoperto una tuberosa fantastica, il Fusion Sacree di Majda Bekkari, aspetto una tua recensione in proposito, nel caso ti sia piaciuto.
Una domanda OT, posso sperare in una tua recensione sul Eau de Merzhin di A.Lebreton? Ho visto che lo stai indossando e ne ho letto meraviglie.
Un abbraccio.
Sabricat
Marika Vecchiattini ha detto…
Ciao Sabri, lo sai che anche io adoro questo fiore e la sua ricchezza piena di sfaccettature! E vero, in estate, quando il sole "estenua" un pò i profumi, come se li "stancasse", dalla tuberosa tira fuori le note che mi piacciono di più. Non ho sentito quella che mi segnali di MD, e la cercherò senz'altro: se ti è piaciuta mi aspetto meraviglie.
Per quanto riguarda l'Eau de Merzhim la recensione è in arrivo, e non so come potrei esimermi dal farla, visto che è uno dei profumi migliori che io abbia mai sentito in tutta la mia vita.... tu lo conosci?

Anonimo ha detto…
Ora sto aspettando il sample, ma gia' so che mi conquistera'. L'accostamento ad Apres l'Ondee e Chanel 19, due profumi che amo da sempre, mi ha fatto sobbalzare dalla sedia. Il fatto che un'esperta a livello internazionale, ormai devi fartene una ragione, e per me una musa ispiratrice, lo consideri il profumo migliore mai sentito, non puo' lasciarmi indifferente.
Appena avro' il modo di sentirlo, mettero' le mie impressioni indegnamente sotto la tua magistrale recensione.
Un abbraccio Sabricat.
Marika Vecchiattini ha detto…
Ciao Sabri, ti ho copiato questo commento sotto il post seguente, l'acqua di merlino (secondo me volevi metterlo lì sotto). ;-)
Anonimo ha detto…
Ciao!Che spettacolo questi post sulla tuberosa e che bello leggerti!Sono corsa a risentire alcune delle fragranze che hai commentato e ho avuto una bella sorpresa.A parte gli adorati Fracas e Blu(più qualcosa di nicchia che mi piace molto)non avevo mai notato quanto la tuberosa avesse brillato in diversi classici commerciali di qualche anno fa.Ho riannusato il morbido Ysatis,Giorgio(eh,questo per me è il sommo babau profumato..)e la versione vintage del vecchio Poison!Di una potenza inaudita,anche in versione edt,ne basta una goccina per essere avvolti nella sua magia velenosa e dolceamara.Ti ringrazio,(stordita dalla fantastica bombazza e contenta perchè è venuta a casa con me..)a presto,
Cristina

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