Le fragranze di Masque Milano (1/3)

Oggi vi parlo di Masque Milano (sito qui), e diversamente dal solito voglio iniziare dai due fondatori, Alessandro e Riccardo, invece che dalle fragranze. 
Quando ci siamo incontrati, Alessandro e Riccardo mi hanno conquistata subito: li ho trovati coraggiosi, motivati, pieni di spirito e con le idee chiare su quello che fanno, e soprattutto, con un gusto pazzesco per le fragranze
Sul loro sito si legge ”Credono nell'importanza di un’attività lavorativa seria, nella gioia di vivere e del trattarsi bene. Sono due sognatori che decidono di dare corpo e forma alle loro emozioni”. Con così tante cose in comune potevo non innamorarmi di loro? 

Per dar vita alla loro linea hanno selezionato alcuni compositori, già affermati ma non ancora troppo famosi, a cui hanno commissionato una collezione di “scene” di vita, ovvero momenti significativi, luoghi visitati, amicizie, amori, stati d'animo, sogni ricorrenti… 
Ogni fragranza della collezione Masque Milano nasce per condividere ognuna di queste scene di vita. 
Io non so se i compositori sono riusciti nel compito, questo lo possono dire solo Alessandro e Riccardo, so però che le fragranze (Russian Tea, Montecristo, Terralba, Luci ed Ombre, Tango) sono una più bella dell'altra e ho fatto fatica a una trovarne una che mi convincesse di meno.
Tutte sono composte in maniera equilibrata e armoniosa, risultano indossabili, moderne, e durano diverse ore sulla pelle.
Vi si intuisce l'amore per il nostro territorio, visto che contengono materie prime dell'eccellenza italiana come cisto, elicriso, bergamotto, gelsomino, lentisco.
E anche a livello compositivo esprimono un'idea molto italiana della profumeria, con bouquet aperti ed esuberanti, e nel contempo assolutamente eleganti, di quell'eleganza naturale e rilassata, senza sforzo né ostentazione. 
Inoltre, tutti i profumi Masque possiedono una qualità che definirei “gustativa” che li rende particolarmente intriganti e, di nuovo, italianissimi.
(segue qui)

Commenti

ADJIUMI ha detto…
Profumi "all'italiana" anche se fatti da nasi internazionali.
Marika Vecchiattini ha detto…
Cris, come al solito in un tuo commento di poche parole si celano un sacco di considerazioni interessanti. Credo di aver interpretato bene che quando dietro c'è un gusto forte, riconoscibile, non ha così tanta importanza chi li compone, l'italianità esce e basta. Corretto?

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