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Visualizzazione dei post con l'etichetta Vintage

Clothes and vintage scents (White Linen, N.19, Diorissimo, Diorama)

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I was writing a post about the exciting lesson I participated last week at Mouillettes &Co . on "Perfumes and Personalities" but then I decided to tell you something different, still originating there, I'll post on the lesson in a couple of days. At Mouillettes&Co. I've always met interesting people: trainers, marketing managers, people who work in the scented field and thus may convey a different, mind-opening view. So, when I realized that the other participant was a young and talented image consultant (Dino from "Simply Chic" Image Consulting), I took the opportunity to ask a lot of advice on clothing and accessories.

Nombre Noir: Serge Lutens e Jean Yves Leroy per Shiseido (1981)

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Qualche tempo fa Magnifiscent ne parlò in un post ( qui ). Una fortuna incredibile gli aveva permesso di essere nei dintorni di una certa Signora in Nero mentre trovava, abbandonato sullo scaffale di un negozio, un flacone di questo profumo ormai leggendario. Leggendario perché dopo che Luca Turin lo aveva definito il migliore profumo mai creato gli appassionati avevano iniziato a setacciare le profumerie dei quattro angoli del globo comprandosi tutte le rimanenze. A conclusione di ciò, sembrava che in giro non ce ne fosse più, e gli occasionali ritrovamenti finivano su Ebay a cifre spaventose (1ml costa intorno ai 40 euro). Ma poiché “La vita è come una scatola di cioccolatini e non sai mai quello che ti aspetta”, domenica scorsa ho potuto non solo annusarne un po’ su mouillette, ma anche farci un giro.

Nombre Noir (Serge Lutens & Jean Yves Leroy for Shiseido, 1981)

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Some time ago Magnifiscent wrote a wonderful post ( here ) explaining how he happened to be near a certain Lady in Black while she was finding, all alone on a shop’s corner, a bottle of this legendary perfume. Legendary because after Luca Turin described it as the best scent ever , perfumistas haunted the four corners of the globe for it, and occasional findings are now Ebayed at impossible prices (1 ml costs about 40 €). But since "Life is like a box of chocolates, you never know what you're going to get", last Sunday I could smell it on a touche, and also wear it on skin.

Esxence - Incontro con L'Osmothéque (3)

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Le ultime due fragranze esplorate con la guida di Patricia de Nicolai sono state Nuit de Noel (1922), Ernest Daltroff per Caron e Iris Gris , di Vincent Roubert per Jacques Fath. La prima conteneva una specialità "Mousse de Saxe" (una specialità di De Laire un laboratorio di materie prime a Parigi) e una molecola sintetica che venne usata spesso nei decenni seguenti, l'isobutilchinoleina dai risvolti cuoiati e fumosi.

Esxence - Meeting the Osmothéque (3)

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The last two fragrances explored with the guidance of Patricia de Nicolai were Nuit de Noel (1922), by Ernest Daltroff (Caron) and Iris Gris by Vincent Roubert for Jacques Fath. Nuit de Noel contained mousse de Saxe (a specialty by De Laire, a raw material lab located in Paris) and a synthetic molecule that was often used in the following decades: isobutilquinolin, with its leather and smoky, harsh note.

Esxence - Incontro con L'Osmothéque (2)

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Questo post inizia qui Poi le Tréfle Incarnat di L.T. Piver del 1896 (a sinistra una foto fatta al Museo della Profumeria di Grasse), contenente una nota di salicilato di amile, e la Rose Jacqueminot (Coty) con Rhodinol (geranio) e ionone (violetta). Leggenda vuole che, dopo aver cercato invano di convincere il Direttore di una catena di Grandi Magazzini di Parigi a vendere il suo profumo nel reparto profumeria, senza esserci riuscito, ne buttasse in terra un flacone che rompendosi, inondò l'aria di questo dolce effluvio di rosa, provocando una ressa tra le signore che si precipitarono a chiedere dove potevano acquistare quel meraviglioso profumo. A pensar male si potrebbe dire che erano amiche del fascinoso Monsieur Coty, in ogni caso da quel momento le fragranze Coty decollarono e ben presto dalla Francia giunsero a tutta Europa e negli Usa.

Esxence - Meeting the Osmothéque (2)

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This post originates here . Then “ Trèfle Incarnat ” of 1896, containing amyl salicylate (left, a picture I took at Grasse Perfumery Museum) and “ La Rose Jacqueminot ” (Coty) with Rhodinol (geranium) and ionone (violet). Legend has it that, after trying in vain to convince the manager of a department store in Paris to sell his perfume in the cosmetic department, without being successful, he broke a bottle the ground, the perfume filled the air, and this sweet rose scent, causing a group of women to rush and ask where they could buy that wonderful fragrance. May be they were friends of charming Monsieur Coty, or maybe not, in any case by the time Coty fragrances took off and soon reached all over Europe and the US.

Esxence - Incontro con l'Osmothéque

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Il sabato degli amici di Bergamotto e Benzoino ad Esxence è iniziato con l’attesissimo incontro con l'Osmothéque.  Al mattino alle 10.15 la sala delle Conferenze era pronta per ospitare Patricia de Nicolai , Presidente dell'Osmothéque con la sua aiutante Letitia e le preziose borse piene di grandi capolavori del passato, ricreati dall'equipe tecnica dell'Osmothéque guidata da Jean Kérleo. Madame è stata davvero squisita, una persona serena e sorridente che ha saputo trasmettere la passione per un lavoro - prezioso e completamente volontario- di ricerca delle formule antiche, di selezione di materie prime che a volte non essendo più usate riusultano difficili da reperire, di ricostruzione delle formule, della loro conservazione in celle a temperatura costante, ed infine, di sensibilizzazione alle tematiche della preservazione del patrimonio profumiero mondiale. Il viaggio nel passato che ha preparato per noi si è snodato come una sorta di itinerario tra le prime fragra

Esxence - Meeting the Osmothéque

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Last Saturday, friends of Bergamotto e Benzoino began the Esxence day with a meeting with Osmothéque. At 10.15 the conference room was ready to host Patricia de Nicolai , President of Osmothéque with her aide Letitia, and the bags full of precious masterpieces of the past, recreated by the technical team led by Jean Kérleo. Madame was really exquisite, a serene and smiling person who was able to convey all the passion for a precious, fully voluntary work, which consists in searching for old formulas, selecting raw materials which may also not be in use anymore, reconstructing formulas, storing in cells with constant temperature, and finally, enhancing the awareness on the conservation of our perfume heritage. The journey into the past was an articulated itinerary from the first popular fragrances in the world, to the first real perfumes containing synthetic molecules.

Il profumo e il suo contenitore (1/2)

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Qualche tempo fa, nel topic "Chypre" avevo chiesto a Claudio , architetto e designer che segue il blog, se secondo lui oggi ci sono bottiglie capaci di rendere giustizia al loro contenuto. Flaconi, cioè, in cui il contenuto e il contenitore raccontano la stessa visione estetica, o che abbiano lo stesos livello di design. Sia nella profumeria commerciale che in quella artistica, chiaro. Così ha scritto un testo (necessariamente sintetico e non esaustivo, ma ricco di stimoli) per spiegarmi la sua visione della questione. L'ho letto d'un fiato e gli ho subito chiesto se potevo pubblicarlo per condividerlo con tutti voi. Claudio è stato gentilissimo e ha detto di sì, ed ecco a voi la prima parte del suo report. "La tipologia dei flaconi di profumo ha avuto un’evoluzione parallela a quella del gusto e degli stili che hanno caratterizzato le varie epoche; il design è stato sempre attento alle mode e agli stimoli dello stile in voga. Inoltre il profumo è stato da sempre

Perfume and its container (1/2)

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Some time ago, the topic named "Chypre" I asked Claudio, architect and designer who follows this blog, if he thinks there are bottles now able to do justice to their content. Bottles, i.e., where the content and the container tell of the same aesthetic vision, or which have the same level of design. Both in commercial perfumery and in artistic, clearly. So Claudio wrote a report (necessarily brief and not exhaustive in the least, but rich in stimuli) to explain his vision of this issue. I immediately asked if I could publish it to share with you all. Claudio was nice and said yes, and here's to you the first part of his report. Tomorrow we'll talk about today's bottles. "The design of perfume bottles evolved parallel to taste and styles defining the different eras: design has always been influenced by stimuli and moods en vogue in the society. Also, scents have been related to alchemy, its alembics and mysterious looking containers: a paradigmatic bottle is

Chypre Vintage

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In questi giorni ho deciso di confrontare 3 profumi Chypre che Nynive e io abbiamo trovato su Ebay. Il primo è Chypre di Ivel , nato nel 1930, il secondo è lo Chypre di Coty (1917) e il terzo è lo Chypre di Regency 55 , di cui non ho trovato riferimenti su nessuno dei miei libri, ma il cui flacone potrebbe essere degli anni ’40. Anche se la classificazione dei profumi rimane piuttosto aleatoria, con molti profumi che rientrano facilmente in più categorie, la famiglia Chypre può avere sfaccettature più fruttate, fiorite, verdi/fougère o cuoiate/animali. In ogni caso, quando sentite un contrasto tra brillanti note di apertura agrumate (soprattutto bergamotto) e note di fondo grevi, legnose/ruvide o verdi come il muschio di quercia e il galbano, o calde e speziate come il cisto labdano e il sandalo, in genere state annusando uno Chypre. E’ proprio dall’armonico integrarsi di due sensazioni così diverse, che nasce il fascino della famiglia Chypre, che in effetti è un po’ difficile da avv

Vintage Chypres

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In these days I decided to compare 3 Chypre scents that Nynive and I found on Ebay. The first is a 1930 release from the firm Ivel, the second is legendary Coty ’s Chypre (1917) and the third is Chypre 55 by Regency55 , of which I couldn’t find references on any of my books, but the bottle could be the from the 40s. Even if the classification of perfume is fairly tricky, with many perfumes fitting easily in more categories, Chypre may display more fruity, flowery, green/fougère or leather/animalic aspects. But when you smell a captivating contrast between brilliant opening notes of citrus (especially bergamot), and woody/green, rough notes like oakmoss, galbanum or warm and spicy as cistus labdanum or sandalwood, usually you are smelling a Chypre scent. It’s this harmonious integration of two very different sensations, which is the charm of the Chypre family, which in effect is a little hard to handle; the love for Chypre usually arrives later in the perfume path, and sounds as the di

N'Aimez que Moi (Ernest Daltroff per Caron, 1917)

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PLEASE SCROLL DOWN FOR ENGLISH TEXT! Qualche giorno fa AnnaMaria è venuta a trovarmi perchè, durante le sue/nostre preregrinazioni su Ebay, aveva trovato alcune bottiglie vintage che valeva la pena annusare insieme. Nel tempo ho imparato ad apprezzare la ruvida dolcezza di Anna, una persona di cui ammiro la franchezza fatta di parole chiare e dirette, e la cultura sconfinata da cui c'è molto da imparare. Possiede un bagaglio olfattivo esteso su almeno quattro decenni, e non ha la minima smania di possesso: a lei le fragranze interessa incontrarle e fare la loro conoscenza, poi le lascia andare, con la stessa grazia con cui le aveva inseguite. Ci capiamo al volo su molte cose, e su questa in particolare. L'altro giorno eravamo elettrizzate perchè aveva messo a segno un colpaccio: un flacone integro, mai aperto, di N'Aimez que Moi di Caron, lanciato poco dopo lo scoppio della prima Guerra Mondiale. Nessuna delle due aveva mai avuto modo di sentirlo, visto che l'estratto

Il Profumo D/Perfume D: Emeraude (Francois Coty, 1921)

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PLEASE SCROLL DOWN FOR ENGLISH TEXT! Non è la versione attuale e lo dico subito. Quella, non l'avremmo mai messa sotto ai vostri sei nasini abituati bene perchè vi sareste fatti una risata. Per avere la vostra attenzione dovevamo puntare un carico da 11. Questa che avete sentito, è una versione piuttosto vecchia, databile diciamo intorno agli anni '40 ('50 al massimo). La foto è lì accanto. Questa è una Colonia, quindi avete avuto ragione nel dire che lo avete sentito poco persistente, su carta funziona molto meglio (ma si appiattisce un pò). Le note sono queste: agrumi (bergamotto, limone, arancio dolce), gelsomino, ylang-ylang, rosa, ambra, sandalo, patchouli, legno di rosa, benzoino, opoponax e vaniglia. Ma con i decenni, qualche nota si è affievolita o è diventata amara, meno riconoscibile. Claudio e Diakranis, che lo hanno sentito simile a Shalimar, sappiano una cosa: Shalimar, nel 1925, fu il SECONDO profumo orientale mai creato, e il primo fu proprio Emeraude, quattr

Un fantasma profumato

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Recentemente ho scambiato una delle mie fragranze con questa. L'ho scelta tra le altre perchè mi ha affascinata l'aroma, così simile a Tabac Blond. Notturno, ruvido, e insieme setoso. Solo che in Rete non ho trovato alcunchè a riguardo. Qualcuno conosce qualche storico del profumo, o sa a chi potrei chiedere qualcosa su questa fragranza, o sulla Casa che la produceva?

Lo stand dell'Osmothèque

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PLEASE SCROLL DOWN FOR ENGLISH TRANSLATION! Allo stand dell'Osmothèque lo “steward” che ci passava le mouillettes da annusare era nientemeno che Yves Tanguy (nella foto), creatore di profumi e Vice Presidente dell'Osmothèque, che sceglieva per noi cosa annusare in base a quello su cui ci vedeva più interessati. Con entusiasmo si godeva lui per primo ognuno dei profumi che ci faceva sentire, e si vedeva che alcuni ancora lo emozionavano. Poi ci chiedeva: "Tu cosa senti?", aspettava le nostre risposte, poi le completava con ingredienti e aneddoti. Abbiamo iniziato con la Rose Jacqueminot di Coty, fragranza leggendaria del 1904. E’ una rosa centifolia, quindi densamente rosata, con un leggerissimo sottofondo fresco, incorniciata da violette gelsomino; densa, saponosa e muschiata, con un sottofondo verde a fare da impalpabile contrappunto. Il profumo è ricco e complesso, suadente come il canto delle sirene, e dura tantissimo. Ha un corposità concreta, quasi da animale vi

Fleurs de Rocaille (Caron, 1934)

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Ho ricevuto questa preziosa fialetta di Fleurs de Rocaille, il vintage originale, da Anna Maria qualche tempo fa e la ringrazio molto per avermi fatto conoscere questo piccolo tesoro di Ernest Daltroff. Fleurs de Rocaille significa più o meno “fiori di pietraia” o “fiori di un giardino roccioso”, ed in effetti pur essendo essenzialmente un profumo fiorito esprime essenzialità, minimalismo raffinato. Sembra fatto oggi da qualche naso innamorato della luce e del cristallo. Sul sito di Caron viene definito un fiorito aldeidato, ma non immaginatevi il N.5 di Chanel o White Linen di E. Lauder. Ha una sua delicata dolcezza impressionista, evanescente, che mi ha ricordato l’Eau d’Hiver di Ellena. Non per le note scelte, ma per l’intenzione, per la sospensione nel tempo e nello spazio. Non ho trovato la piramide; sento del garofano (sapete quei garofanini piccoli, color porpora?), della violetta, forse una rosa un po’ speziata, e sicuramente del muschio, ma rarefatto, non potente. Se avete

Pois de Senteur de Chez Moi (Caron, 1927)

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Sento un debito di riconoscenza nei confronti di Nyneve per avermi fatto conoscere questa meraviglia: non appena aperta la fialetta -ancora prima di indossarla- ero già sua. Per sempre, mi sa. Qui in Italia non l’avrei trovata perché fa parte della linea storica di Caron in vendita solo nelle boutique o negli espace Caron (o su ebay), e comunque sarei stata più attratta da altre fragranze tipo French Can Can, Farnesiana o Alpona, e quindi chissà quando mai l'avrei incontrata. Invece… Pois de Senteur è il nome francese del pisello odoroso, quella piantina che cresce anche nei nostri prati, con i fiorellini rosati che profumano dolcemente. Non so come, ma da una pianta così umile e casalinga Ernest Daltroff ha tratto spunto per un profumone sontuoso, luminoso, femminile, da vera Dea. Fiorito intenso e poudrè, con rosa, giacinto, gelsomino, ciclamino, lillà, mughetto, betulla e avena che sussurrano armoniosamente tutti insieme per suggerire l’aroma del pisello odoroso; vaniglia, legni

Profumi che si sentono

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L'altra sera sono andata a trovare una signora, non più giovanissima, che nutre un'insana passione per i profumi "che si sentono"; fin dalla prima volta che abbiamo parlato, abbiamo scoperto di avere gusti simili e così ogni tanto vado a trovarla e mi fa annusare un pò di cose. Ultimamente ha trovato, nascosti in qualche armadio, alcuni flaconi vintage che ha messo via per farmeli provare. Per primo, Aromatics Elixir. Vi ricordate il post "Signora lei puzza" ? Aromatics Elixir era uno dei miei profumi-incubo. Invece la versione vintage mi è sembrata piuttosto diversa: molto più scura, animale/ legnosa interessante e spigolosa. Insomma, non indosserei nemmeno questa (la fragranza è di metà anni '70), ma riconosco che allora aveva il suo perchè. Poi il pure parfum di Chanel n.5 , pochi millilitri di puro delirio ormonale. Questo, tra tutti quelli che ho provato, è il più diverso dalla sua versione attuale . E' BUONISSIMO; dolce, animale in maniera raff