Sniffa-Pitti parte 2

(questo post inizia qui)
Quindi ci siamo spostati nello stand di ProfumImport, l’azienda creata da Guido del negozio "Profumo" (a Milano) per importare in Italia le creazioni di alcuni artisti stranieri; lo stand con il più alto tasso di creatività del Pitti di quest’anno, secondo me. Io ci avrò passato 10 ore in tre giorni, a gironzolare, fare domande, annusare, vessare i suoi ospiti (Andy Tauer, Mona di Orio, Olivier Durbano). Così finalmente il gruppo ha potuto incontrare Andy Tauer. Ecco, Andy è una delle persone più gentili e disponibili del mondo, e queste qualità umane rischiano di farti dimenticare che bravo compositore di profumi che è. Creativo, personale, visionario (abbiamo sentito almeno sei fragranze al fiordarancio in questi giorni e la sua è senz’altro la più particolare la più originale. Ma ve ne parlerò in un post apposito). Andy aveva preparato un gioco per gli amici del blog, ma non pensavamo di doverci accomodare fuori dallo stand! (è che eravamo tantissimi). Così ci ha prima presentato l’ultima sua creazione, Une Rose Chyprè, e poi ci ha fatto conoscere alcune delle materie prime con cui l’ha costruito: il bergamotto, l’olio essenziale e l’assoluta di rosa Turca, l’alcol feniletilico (rosa freschissima, umida, appena tagliata), geranio (rosa speziata e fresca), il labdano (dolce, liquoroso, legnoso, vanigliato), una quantità omeopatica di muschio di quercia (fumoso, legnoso, imponente, in grado di regalare struttura e carattere all’accordo di base), e qui Tamberlick/DonJosè è mezzo svenuto dalla gioia di sentire finalmente il muschio di quercia “dal vero”, e ha chiesto di potersi studiare la nota portandosela via, così Andy gli ha generosamente inondato qualche mouillette con la soluzione al 10%. Questo gioco ci ha permesso di esplorare quale ruolo gioca nella fragranza ognuna di queste note, e lo ringrazio a nome di tutti per questo.
Poi gli è stato chiesto di Orange Star e lui l’ha spruzzato su quasi tutti polsi dei presenti. La fragranza non è ancora finita, ma la bozza mostra un interessante tentativo verso note fresche, che su alcune pelli è risultato divino, mentre su altre ha tirato fuori un che di metallico/saponoso che ha lasciato qualcuno piuttosto perplesso. Mi aspetto che dal suo cappello a cilindro esca una fragranza emozionante, già si sente l’accordo di base riconoscibilmente Tauer, un insieme di vetiver/incenso che trovo anche nel cuore di Vetiver Dance, e che mi conquista.
Mona di Orio non doveva esserci, sabato. Mi ero accordata per poterla intervistare venerdì (seguirà post), ma forse l’entusiasmo che ha sentito intorno a sé per le fragranze che crea l’ha convinta a vincere la timidezza e incontrare il pubblico anche il giorno dopo. E ha conquistato tutti. Il fatto è che le sue fragranze sono così imponenti, strutturate, eleganti, che non ti aspetteresti di vedere lei così minuta e sorridente. E invece, questo contrasto affascinante non fa che aumentare l’ammirazione per il suo lavoro. Ci ha presentato con grande semplicità ed entusiasmo tutte le sue fragranze, dalla meno potente, passando per Carnation fino a Nuit Noire, per finire con Jabu, l’ultima della linea. Jabu è il nome di una bimba africana che Mona ha incontrato in occasione della presentazione di un progetto di sostegno per donne e bambini malati di AIDS in Africa. La fragranza Jabu è il suo piccolo contributo personale a questo progetto: il ricavato delle prime 500 bottiglie vendute e il 10% di tutte le altre andrà infatti a finanziare questo progetto. Ma questo te lo dice solo se glielo chiedi specificamente. In Jabu c’è una dolcezza quasi caramellata, e un qualche fiore tenero tenero che le regala l’aria innocente e leggera dell’infanzia, il tutto sostenuto da una base legnosa e terrosa. Devo ritestarlo, ho sentito commenti entusiastici (più su pelle che su mouillette).
A questo punto eravamo già ubriachi e abbiamo deciso di fermarci per il pranzo, e i divanetti e i tavoli si sono riempiti delle nostre stanche membra, c’è stato un momento in cui eravamo dappertutto... ovunque girassi lo sguardo c’erano gruppetti che mangiavano, chiacchieravano, tornavano da qualche scoperta profumata carichi di mouillettes e col sorriso stampato in faccia. Ho fatto due chiacchiere con Flinndudu e Amelie, con Alessandro (abbronzato, sguardo sognante da ferie in corso), l’atmosfera era davvero rilassata, tutti si stavano godendo l’incontro. (continua)
Intervista con Andy Tauer (post del 2008)
Le Fragranze di Andy Tauer (post del 2008)
Il sito di Andy con il video della Sniffa!
Il sito di Mona di Orio

Commenti

Anonimo ha detto…
quanto mi sarebbe piaciuto essere tra gli 'sniffing friens' che hanno potuto vedere Andy Tauer! poter collegare i profumi che amo alla persona che li ha creati me li renderebbe ancora più speciali. e, da quello che hai detto di Andy, dev'essere proprio come vorrei che fosse. -prisca-
Marika Vecchiattini ha detto…
Prisca, sì sei mancata (a me, tanto). Andy ti sarebbe piaciuto, è una persona semplice, gentile e parecchio vivace. E... lo è veramente, quando gli parli lo senti, che è proprio così!
ADJIUMI ha detto…
Ciao amica ;-)
io ho capito da Andy che l'Orange Star sentito, sarà il definitivo....
ti comunico che ho acquistato Une Rose Chyprè.

Baci
Cristian

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