Intervista a Francis Kurkdjian

Vivace come un folletto irrequieto che vede tutto, parla velocemente, e pensa ancora più velocemente, si intuisce subito che Francis Kurkdjian è abituato a confrontarsi di petto con le cose, senza starci a girare tanto intorno. E’ uno che guarda oltre, è già andato un kilometro avanti mentre gli altri sono ancora indietro a chiedersi il senso di quello che ha fatto. Un innovatore tout-court, geniale, versatile (lavora in tre ambiti: nell'industria, per la sua Maison Francis Kurkdjian, e crea fragranze su misura), uno per cui le sfide sono come linfa vitale.
A 25 anni aveva già creato Le Male  per JPGaultier, e pochi anni dopo Narciso Rodriguez Pour Elle, poi le Colonie di Dior, oltre a fragranze per Guerlain, Yves Saint Laurent, Lancome, Versace e molti altri.

Tra l'altro, è uno che si prepara molto bene. Ad esempio gli ci sono voluti 10 anni per avventurarsi nella creazione di una Maison tutta sua... Perchè ci hai messo tanto?- Perchè le cose vanno fatte... quando vanno fatte. La vita è tutta una questione di tempi, c'è un tempo giusto per ogni cosa e non puoi iniziare a costruire partendo dal verso sbagliato.

Il profumo è arte?
-
No, è la profumeria ad essere arte. Perchè un profumo, se lo appoggi sulla mensola di un museo, non ti dirà niente. Posso apprezzarne la bottiglia, perchè per me l'arte è soprattutto una questione visiva, e il profumo non lo è. Lo devi aprire, indossare, ne devi fare esperienza, altrimenti non lo capisci.

E il compositore è un artista?- E’ vero che per comporre bene la sensibilità artistica è fondamentale. Certo però che se non ci unisci una buona tecnica, comporrai qualcosa che di artistico non avrà niente, come fai a gestire la diffusività, la persistenza, l'evoluzione, se non hai una tecnica adeguata?

Lavori diversamente quando componi per la tua Maison, per l’industria e per una fragranza su misura?
- Posso usare vie diverse per esprimermi ma alla fine il modo generale di approcciare la creazione è sempre mio, sono sempre io.

Qual è il più significativo tra i tuoi profumi -non della tua linea Maison FK- quello a cui sei più legato? - Anche se alcuni sono diventati dei bestsellers, tutti mi hanno dato delle opportunità di imparare, di crescere, di dire la mia. Narciso Rodriguez ad esempio, per me esprimeva una nuova idea di donna. In ogni caso, quello a cui sono più affezionato è sempre l'ultimo; poichè io maturo, ogni profumo porta in sè una competenza e consapevolezza sempre crescenti, e quindi l'ultimo è sempre quello che amo di più.

L’altro giorno mi è capitato di sentire su una persona un clone di Le Male; sei felice o ti fa arrabbiare il fatto che sia molto imitato?- Le imitazioni esistono e sono una bella forma di omaggio (lo diceva Coco forse?). Però ecco, devi sentire la differenza: imitare è una cosa, ma copiare sfacciatamente non è mai bello. Anche perchè spesso non ci si riesce del tutto: puoi provare ad avvicinarti quanto possibile, ma un profumo è espressione di chi l'ha creato, e siccome tu non sei me, non riuscirai mai a riprodurre esattamente una cosa che ho fatto io.

Intervistare Francis è un’esperienza divertente, da un lato sembra non prenderti sul serio, inizia una risposta con nonchalance eppoi diventa serissimo, ti fissa negli occhi e ti dice le cose avvicinandosi a meno di tre centimetri. Sprizza un'energia e una piacevolezza pazzesche, io con uno così vorrei passarci una serata, a sentirlo parlare di vino, di cibo, e ovviamente di profumi.

Francis, me la spieghi una cosa che non ho capito? APOM (cioè A Piece Of Me)… insomma, chi è questo me? Sei tu? Cioè noi indossiamo Un Pezzo Di Te? Al che, esce con una bella risata: - Ma no, non significa “un pezzo di me-FK-compositore”! E’un pezzo di chi la indossa. Cioè di te. Io non sono mica così narcisista da pensare che la gente debba indossare un pezzo di me! Non metto me stesso nei profumi. Le mie fragranze parlano invece di persone che amo, che mi sono vicine, ma mai di me stesso.

Qual è la caratteristica estetica imprescindibile in un profumo, quella fondamentale che ricerchi, sia nei tuoi che in quelli degli altri?- La diffusività, la consistenza. Una fragranza deve sentirsi, per me è la cosa più importante.

Quali materie prime ami in particolare?- (Sorride perché la risposta, anche se vera, sembrerebbe una banalità) Quelle belle. Per le altre, non ho preferenze.

Progetti nell’immediato futuro?- Ho una fragranza in uscita per un marchio industriale, una fragranza nuova che rappresenta una bella sfida. Per quanto riguarda la mia linea, Maison Francis Kurkdjian (sito qui), a giugno uscirà Aqua Forte una sorta di Aqua Universalis in versione “strong”, e a fine anno il formato purse spray (da borsetta) di molte fragranze della linea.
A maggio, per festeggiare i 10 anni di attività nel settore “su misura” uscirà una serie limitatissima (20 bottiglie) e supercostosa di una fragranza-anniversario.

Vedo che ti piace mettere molta carne al fuoco...- Il problema è che ormai la gente ha aspettative molto alte sul mio lavoro, e non è sempre facile confrontarsi con quel che la gente si aspetta da te.

Uhm… mi sa che io sarei un po’ in ansia!- (sorridendo) Eh...

Francis, grazie per avermi dedicato un pò di tempo ed energie, per me è stata una delizia incontrarti e spero risucceda presto!
Grazie anche a Valentino e Fabrizio di Campomarzio70, che hanno organizzato un venerdì davvero speciale nella loro nuova boutique di Via Vittoria (Roma).

Commenti

Anonimo ha detto…
e' stato veramente un piacere leggere le belle parole di Francis.
Grazie Marika

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