Intervista a Luca Maffei (1/3)

Incontro Luca Maffei nel suo laboratorio di Atelier Fragranze Milano (sito qui) un martedì mattina che sembra già primavera.

Atelier Fragranze Milano è l'unica azienda Italiana nel cuore di Milano (la produzione si svolge altrove) e così Luca mi accoglie direttamente nel suo laboratorio, un luogo da sogno dove sono conservate oltre mille materie prime suddivise in categorie.
Luca mi mostra anche un cassetto dove vengono custodite gelosamente alcune specialità.
Poi saliamo al piano di sopra, e io inizio con la mia raffica di domande.

Luca, sei un profumiere giovanissimo, eppure hai già un curriculum di tutto rispetto (lo trovate qui, sul sito dell'Accademia del Profumo). Inoltre quest'anno hai vinto anche l'Adjiumi Awards (qui), che è il premio conferito dagli appassionati veri, quelli che le fragranze le comprano, ne parlano, se le scambiano, ne sono letteralmente ossessionati. C'è una grande aspettativa su di te. La senti?
Certo che la sento! E... sì, beh, devo riconoscere che un po' di paura ce l'ho. Però è una paura bella, perchè l'aspettativa significa che il lavoro che faccio viene riconosciuto e valorizzato, no?

Come hai deciso di fare il compositore di profumi?
Veramente io avevo preso un'altra strada. Mio padre è stato per anni l'AD di Créations Aromatiques (oggi Symrise) e poi ha aperto una sua società M&M Fragrances, dove ho iniziato a muovere i primi passi in questo settore. Sapevo che avrei lavorato nel mondo della profumeria, ma davo per scontato che sarebbe stato in ambito commerciale o di marketing. Materie prime e profumi hanno sempre girato in casa mia -se riguardo indietro me ne rendo conto- ma non avevo un vero e proprio training. Poi ebbi la fortuna di incontrare alcuni compositori di profumi e di parlare con loro del loro lavoro: per me fu come una rivelazione. Mi venne voglia di cambiare direzione e così iniziai a studiare davvero.

Cosa ti piace del tuo lavoro?
Tante cose... ad esempio è bello vedere come da un brief, cioè da una serie di parole scritte su un foglio, nasca poi un liquido capace di evocare proprio quelle parole, di renderle vere e concrete, comprensibili a tutti. A me sembra una specie di magia...
Inoltre, trovo straordinario l'olfatto come senso che collega tutti gli altri. Mi spiego: ad esempio, quando lavoro l'iris mi pare di toccare il fiore, mi sembra di sentire sotto le dita la vellutatezza dei petali, le aldeidi invece mi fanno sentire in bocca un sapore metallico e lucente...

Quali sono gli autori che ammiri?
Sono molti, ma Jean Claude Ellena, Alberto Morillas, Calice Becker e Yann Vasnier sono i primi nomi che mi vengono in mente.

Da cosa trai ispirazione?
L'ispirazione è tutto e niente, e dipende strettamente dai lavori che mi commissionano. Ho composto profumi a partire dal concetto di chakra, profumi basati su ricette di cucina, profumi che dovevano evocare i colori o mercati asiatici... Quando leggo un brief, la prima cosa che faccio è chiudere gli occhi e dedicare un po' di tempo ad immaginare che odore avrebbe per me quella cosa. Il lavoro di ricerca viene dopo.
Per Nèa, di Jul et Mad (qui), il profumo che ha vinto l'Art and Olfaction Award 2016, i ragazzi mi avevano inviato un moodboard ispirazionale. Nella foto si potevano vedere un mercato, dei fiori, ceste ricolme di frutta colorata, una strada e delle persone. Tutto era colorato e dava idea di grande vivacità. Ho chiuso gli occhi e ho immaginato l'odore della frutta, dei fichi, dei fiori...

Poi Luca mi spruzza una fragranza, con un punta di pepe rosa e un accordo di sandalo: confortevole, pulita, rasserenante, molto moderna, completamente unisex, che aumenta il volume mano a mano che passa il tempo.
Questa è N.2, della nuova linea blu di Histoires des Parfums (qui). Mi era stato chiesto un profumo bianco. Il bianco è come un prisma che riceve la luce bianca e che restituisce un raggio colorato...
Ed in effetti la fragranza ha un che di... bianco!
(Continua nel prossimo post)
Domani, sabato 25 febbraio dalle 10 in poi Bergamotto e Benzoino e gli amici di Adjiumi incontrano Luca nel suo laboratorio. Connettetevi con la pagina Facebook di Adjiumi (qui) per il racconto in tempo reale!


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