L'Ossido e L'Angelo (Rossella Gatti per L'O Profumo 2017)
Quando Rossella Gatti mi ha contattata
per mandarmi le sue due ultime creazioni per la sua linea L'O'
Profumo (sito qui), intitolate “L'Ossido” e “L'Angelo”, io non sapevo
nulla di lei. Ma ora che ho provato le prime due sono ossessionata
dall'idea di conoscere anche tutte le altre, mannaggia a lei!
Cominciamo dall'Ossido, che si ispira
all'odore della ruggine. Cioè, della ruggine che c'è a casa sua,
perchè la ruggine di casa mia, purtroppo, odora diversamente. Questa
qui profuma di spezie fredde, elicriso, galbano, incenso, lavanda ed
un curioso sentore di sesamo tostato che non conoscevo. Al centro di
quest'accordo tutto giocato su sensazioni luminose, fredde, secche,
agresti, si trova una magnifica nota di ossido di rosa, pungente,
metallica, con solo una lievissima sensazione fiorita di tipo
“geranio”. Questa nota, piuttosto difficile da addomesticare,
qui è perfettamente dosata per prendere il centro del palco senza
adombrare tutto il resto, anzi, per risuonare perfettamente con
l'accordo di cui fa parte, portandolo ad un'ottava più alta. Il
risultato è una fragranza parecchio originale: fredda, metallica,
luminosissima, secca ed intensamente verde, dotata di grande fascino
e ancora maggiore persistenza (si tratta di un'eau de parfum, ma
dura come un estratto).
Verso il finale, quando le spezie, il galbano
e l'ossido si esauriscono, rimane un incenso-elicriso sottile,
secco, addolcito da qualche nota lievemente gourmand. Io l'ho adorato
lungo tutto il percorso, tanto da svuotare il bottiglino in poco
tempo.
L'Angelo invece è un profumo giocato
su incenso e cacao, ingentiliti da note di fava tonka ed iris. L'idea
dell'incenso associato a note gourmand non è nuova, penso
all'Orpheline di Lutens o al suo progenitore illustre, il Passage
d'Enfer dell'Artisan Parfumeur, due incensi muschiati affiancati da
pepe nero e note dolci. Entrambi però sono soffici come
piumine che accarezzano la pelle, mentre qui la sensazione non è
quella di morbidezza, ma di luminosità. Delle ali non vengono
evocate le piume che le compongono ma il loro volo, bianchissimo,
abbagliante, contro un cielo terso.
Sia L'Ossido che L'Angelo mostrano il
tentativo di bilanciare sensazioni diverse, di armonizzare la dualità
trovando un punto d'incontro che soddisfi entrambi i poli. E' una
prospettiva che le rende interessanti per tutta la loro durata.
Inoltre possiedono una delicatezza davvero inusuale e affascinante,
dove per delicatezza non intendo che la fragranza non si sente, ma
come la intendeva Roudnitska, cioè che è la mano ad essere
delicata. Si proiettano poco, ma sono ben presenti. E questa è una
caratteristica non così facile da trovare. Terza caratteristica,
che mi è piaciuta molto, l'utilizzo di materie prime anche
particolari, dosate molto bene, ed usate con un certo coraggio.
Mi è venuta voglia di fare quattro
chiacchiere con lei, e ho iniziato chiedendole da quali fonti avesse
imparato la composizione
“Ho frequentato dei corsi a Parigi ma
ho imparato quasi tutto da mio nonno, che ha lavorato tanti anni a
Parigi. E poi, sono stati importanti i dieci anni di lavoro
nell'Aromaterapia”.
Non sei l'unica, anche Vero Kern arriva
dall'Aromaterapia, credo possa rappresentare un terreno fertile da
cui trarre nuovi stimoli. Mi spieghi qualcosa della Risonanza? Mi hai
scritto che L'Ossido e L'Angelo sono state sottoposte a questo
trattamento
“In pratica, le fragranze vengono
tenute a macerare quaranta giorni in bidoni coperti di teli con i
colori dell'arcobaleno, e di scritte quali “Amore, Armonia,
Bellezza, Gioia” ecc. I liquidi -l'acqua, soprattutto- entrano in
risonanza con questi concetti e alterano la loro struttura anche a
livello fisico. Le molecole si dispongono in maniera diversa, più
armoniosa. Chi ha letto i libri dello scienziato giapponese Masaru
Emoto e ha visto le foto (qui), sa di cosa sto parlando.”
Io li ho letti, e se gli effetti sono
quelli che ho annusato nelle fragranze di Rossella, varrebbe davvero
la pena approfondire quest'idea!
Se volete conoscerla, il suo negozio,
L'O' Profumo, è a Firenze: oltre a tanti marchi di profumeria
artistica troverete tutta la linea di profumi fatti da lei!
(foto da FoodMag)
Commenti
Sarebbe interessante fare un blind test, in condizioni rigorosamente neutrali, e sentire se c'è una qualche differenza tra i profumi messi a macerare con le scritte e l'arcobaleno e gli stessi profumi messi a macerare sotto teli neutri... oppure se c'è qualche differenza nella struttura chimica. Io, nell'attesa, sono un po' scettico ;)
Comunque, chi ha detto che quello che non può essere "verificabile rigorosamente e indipendentemente" non può essere oggetto di scienza già oggi? Se una cosa è vera, cioè se ha effetti sulla realtà, per me è qualcosa che esiste ed è reale, indipendentemente dal fatto che sia misurabile o no. Un complesso (di inferiorità o superiorità o altro) non è qualcosa di misurabile, ma ha effetti sulla realtà e non solo della persona che lo ha.
La verifica rigorosa e indipendente è proprio quello che ti permette di capire se ti stanno raccontando un'assurdità o se è vera... senza correre il rischio di fare diventare ricchissima gente come Masaru Emoto, che ha venduto un mare di libri ma non è mai stato in grado di dimostrare le sue teorie.
Resto convinto che i profumi sarebbero buonissimi anche senza metterli sotto teli con su scritto "amore", "pace", ecc. Anche perché, te lo dico per esperienza personale, se la negatività influenzasse il risultato finale, ci sarebbero dei profumieri che non potrebbero mai fare i capolavori che fanno... ;)