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Visualizzazione dei post da marzo, 2008

I Muschi (2 di 2)

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(questo post inizia qui ) I muschi macrociclici si suddividono in lattoni e ketoni. Il Muscone, il Velvione e i muschi "animali" sono ketoni, con quella sensuale sfumatura di corpo vivo e caldo che era tipica dei primi nitromuschi, mentre altri muschi macrociclici come l’Habanolide e il Globalide (e i muschi estratti dalle piante) sono per lo più lattoni e quindi più freschi e puliti, i muschi bianchi. Tra le mie fialette c’erano l’Ambrettolide , un aroma ambrato e caldo ma insieme etereo, come fatto d’aria, con un fondo di albicocche e rose, regala serenità e pacatezza, ma in qualche modo è anche vivace. L’ Exaltolide dalla purezza fiorita completamente trasparente e cristallina. L’ Habanolide leggermente più boscoso, ma non immaginatevi un reale sentore di bosco, piuttosto l’immagine olfattiva di un bosco fatato. Ho letto che c’è in Hypnotic Poison. Il Muscone Iso , un muschio vegetale fresco, pulito e insieme lievemente talcato, con un tappeto di violini in sottofondo.

I Muschi (1 di 2)

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Dopo aver annusato tutte le fialette di molecole sintetiche che mi ero fatta mandare da un sito americano mi sono resa conto che un buon 30% erano muschi. L’ho scoperto andando a fare un giro online per prendere più informazioni possibili sulle molecole, per capire come e dove vengono impiegate, e ho trovato che i muschi sono una categoria di odori molto eterogenea, e di certo elettrizzante. Ho fatto un po’ di ricerca e ho scoperto che i primi muschi sintetici furono i nitromuschi. Nitro perchè derivano dalla nitroglicerina: a fine ‘800 il chimico Albert Bauer stava studiando un nuovo tipo di esplosivi quando si accorse che profumavano di buono. Nacquero così il Musk Ketone, Musk Xylene, Musk Ambrette, Moskene e Musk Tibetene , diversi tra loro ma caldi, sensuali, con un aspetto polveroso e dolce. Fino a quel momento il muschio veniva estratto per lo più dalle ghiandole sessuali di animali come lo zibetto ed un piccolo cervo asiatico (detto per inciso, entrambi si stanno estinguendo qu

Zurigo!

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Tra un mesetto andrò in Svizzera, e parlando con la Stè, che verrà con me, abbiamo pensato di deviare un poco dal percorso per andare a Zurigo a fare un giro nel negozio di Andy Tauer. Lei si è innamorata di "Le Maroc pour Elle", e "L'Air du Desert Marocaine" è nella mia wishlist già da un pezzo. Ve lo dico perchè i profumi di Tauer qui in Italia non si trovano e bisogna farseli arrivare. Se vi interessano, raccolgo ordinazioni!

Profumo di Primavera

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La primavera ormai è qui. Le giornate sono sensibilmente più lunghe e più tiepide, e ieri sera mi sembra persino (mi sembra, ma non sono sicura) di aver sentito le prime rondini. Così oggi pensavo alle fragranze ideali per sintonizzarmi con questo periodo dell'anno, per esplorarne tutti gli stati d'animo. Così ho fatto una listina, che vi riporto: Apres l’Ondèe (Guerlain) . Al numero uno in ogni momento dell’anno, è specialmente evocativa della primavera. Non descrittiva come una foto ma appunto, evocativa. Come un haiku. Jasmin de Nuit (The Different Company) : mi piace da morire la freschezza selvaggia del gelsomino “verde”, non ancora addolcito e addensato dal sole caldo dell’estate. Diorissimo (Christian Dior) ; le campanelle dei mughetti si svegliano dopo il letargo sottoterra, e iniziano a squillare sui prati “dlin dlon …correte tutti… dlin dlon … la primavera è arrivata!”. Aimez Moi (Caron) come omaggio alle violette, che come ogni anno stanno facendo del loro meglio pe

Pois de Senteur de Chez Moi (Caron, 1927)

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Sento un debito di riconoscenza nei confronti di Nyneve per avermi fatto conoscere questa meraviglia: non appena aperta la fialetta -ancora prima di indossarla- ero già sua. Per sempre, mi sa. Qui in Italia non l’avrei trovata perché fa parte della linea storica di Caron in vendita solo nelle boutique o negli espace Caron (o su ebay), e comunque sarei stata più attratta da altre fragranze tipo French Can Can, Farnesiana o Alpona, e quindi chissà quando mai l'avrei incontrata. Invece… Pois de Senteur è il nome francese del pisello odoroso, quella piantina che cresce anche nei nostri prati, con i fiorellini rosati che profumano dolcemente. Non so come, ma da una pianta così umile e casalinga Ernest Daltroff ha tratto spunto per un profumone sontuoso, luminoso, femminile, da vera Dea. Fiorito intenso e poudrè, con rosa, giacinto, gelsomino, ciclamino, lillà, mughetto, betulla e avena che sussurrano armoniosamente tutti insieme per suggerire l’aroma del pisello odoroso; vaniglia, legni

Stoned (Solange Azagury Partridge, 2006)

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Profumo creato da Lynn Harris per Solange Azagury-Partridge, designer di gioielli conosciuta in tutto il mondo per la sua fantasia e l'estro creativo che rende i suoi gioielli delle vere e proprie sculture. Alcune sue creazioni di quando faceva il direttore artistico di Boucheron si trovano al Louvre (sezione Gioielli). Qui invece potete vedere le cose che fa a firma sua, che io trovo bellissime e molto originali. Non potrò mai permettermele, ma sono belle lo stesso.Di Stoned mi ha colpita più il flacone che il liquido. Rappresenta una specie di dea della fertilità -che sarebbe il tappo- seduta nella posizione del loto sopra una sfera -il mondo, la boccetta vera e propria- tutta borchiata. Questa sculturina hippie è in spesso vetro, color rosso fuoco. Ho messo una foto là sopra, perchè la DOVETE vedere: io l'ho trovata spettacolare. Inoltre, costosissima da realizzare. La commessa però ha puntato dritta sul fatto che tra gli ingredienti c'è la polvere di diamante. Non sape

Iranzol (Bruno Acampora, 1976)

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Tra le fragranze definite "speziate" ce ne sono alcune che stemperano l'ardore delle spezie nei fiori o nella frutta, altre ancora che si ammorbidiscono con la dolcezza della vaniglia o della fava tonka, o che si vestono di muschi e ambre eleganti. E poi ci sono quelle come Iranzol, che non fanno compromessi: neanche uno piccolo piccolo. Spezie, spezie e ancora spezie, che risaltano su un tappeto di resine e legni antichi. La piramide, dal sito di Acampora riporta muschio e sandalo in apertura, un cuore di rosa e gelsomino, ambra, galbano, e in coda vaniglia e patchouli. Ma gli ingredienti potrebbero essere contemporaneamente molti di più e molto diversi da questi, perchè non sento assolutamente la vaniglia nel finale e al posto dei fiori avverto un cuore di pepe rosa/cardamomo e noce moscata (tutte cose che in piramide non appaiono; so benissimo che le piramidi servono solo ad offrire le impressioni principali del profumo, le intenzioni del creatore e che in realtà le

Profumi che si sentono

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L'altra sera sono andata a trovare una signora, non più giovanissima, che nutre un'insana passione per i profumi "che si sentono"; fin dalla prima volta che abbiamo parlato, abbiamo scoperto di avere gusti simili e così ogni tanto vado a trovarla e mi fa annusare un pò di cose. Ultimamente ha trovato, nascosti in qualche armadio, alcuni flaconi vintage che ha messo via per farmeli provare. Per primo, Aromatics Elixir. Vi ricordate il post "Signora lei puzza" ? Aromatics Elixir era uno dei miei profumi-incubo. Invece la versione vintage mi è sembrata piuttosto diversa: molto più scura, animale/ legnosa interessante e spigolosa. Insomma, non indosserei nemmeno questa (la fragranza è di metà anni '70), ma riconosco che allora aveva il suo perchè. Poi il pure parfum di Chanel n.5 , pochi millilitri di puro delirio ormonale. Questo, tra tutti quelli che ho provato, è il più diverso dalla sua versione attuale . E' BUONISSIMO; dolce, animale in maniera raff

Borneo 1834 (Serge Lutens, 2005)

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Mercoledì è stata così gentile da raddoppiare il profumo che stava aspettando da Parigi (... o forse la mia richiesta è stata troppo sfacciata?) e così anch'io ora sono tra i fortunati proprietari di una bottiglia da 75 ml di Borneo 1834. Lo indosso da diversi giorni e devo dire che è piuttosto differente da come me l'aspettavo: l'aroma del sample in crema che avevo ricevuto dal Palais Royal non è poi così vicino all'aroma dentro la boccetta. Ho trovato il profumo molto più ruvido, ombroso e in fondo, molto più affascinante! Lutens e Sheldrake sono riusciti a creare uno dei soliti capolavori olfattivi: il nome di questo profumo, infatti è proprio un riferimento al luogo e all'anno in cui i primi occidentali incontrarono il patchouli. Per il suo aroma canforato capace di repellere gli insetti, il patchouli veniva messo nei bauli che portavano le sete preziose dall'oriente in Europa. Arrivate a destinazione dopo qualche settimana/mese di viaggio, le sete restavano

Sniffathona sesta e ultima parte: Bond N.9

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E poi, stanchi morti ma con l’entusiasmo ancora galoppante siamo andati da TAD , per annusare da vicino i Bond N.9 . Il negozio in realtà vende soprattutto abbigliamento e accessori dal design raffinatissimo; i profumi hanno il loro spazio ma non sono l’articolo più importante, e infatti i ragazzi sono di una gentilezza squisita e molto attenti, però si capisce che per loro i profumi vivono in un universo parallelo ancora tutto da scoprire. Così, dopo le prime spruzzate e le nostre domande (ragazzi, ma eravate tutti documentatissimi, e con una curiosità illimitata! Un vero incubo!), l’interesse generale è un po’ sceso di tono e abbiamo spruzzato in quasi totale anarchia. Abbiamo iniziato con Wall Street , un marino quasi salmastro per via di un ingrediente, il cavolo di mare, che dà un’aroma salato e vischioso, di alghe, con cetriolo e vetiver per la freschezza e ambra grigia per lo spessore. Non un ozonico-fresco leggero quindi, ma una fragranza con grande personalità. Avrei voluto st