The Different Company (resoconto, III parte)
Poi Diakranis e io ci siamo spostate allo stand dell'Olfattorio, dove la gentilissima Simona ci ha parlato per mezz'ora della linea "The Different Company" e ci ha fatto provare tutto. Le prime fragranze sono di Jean Claude Ellena, mentre le ultime sono firmate dalla figlia Celine. Secondo me la differenza si sente, soprattutto negli ultimi tre, che non mi hanno convinta. Le ho sentite come piacevoli mix di aromi vari, su una base acquosa abbastanza banale.
I primi invece sono fascinosi, sontuosi, originali, ognuno di loro è un piccolo capolavoro, come un libro di miniature in cui ad ogni capoverso c'è un tesoro di colori e figure. Le materie prime sono fantastiche; le senti così nitide e cristalline che danno i brividi. Per creare queste fragranze Ellena ha cercato la concentrazione migliore per portare in primo piano la nota dominante, per farla risplendere a tutto tondo. Non ha usato fissatori (ma le fragranze resistono benissimo qualche ora), e non c'è un vero e proprio sviluppo, solo un accordo laterale che ha il compito di sostenere e portare in trionfo la nota.
Bois d'Iris è una fragranza serena e trasparente, creata per esplorare non la parte polverosa dell'iris, ma quella legnosa del rizoma. I rizomi vengono lavati, pelati e stesi al buio su delle graticole. Dopo 5-6 anni (!) di "stagionatura" vengono grattugiati e poi distillati. L'iris è un fiore particolarmente parco di sè, da cui è difficile estrarre l'aroma: per ottenere 250 ml di estratto di iris sono necessari 200kg di rizomi. Il risultato è un bosco di cedri in primavera, con le lame intensissime di luce che filtrano tra gli alberi tagliando il buio. Io che non amo l'iris sono rimasta senza parole, è senza dubbio l'iris migliore che abbia mai sentito, senza polvere e senza quel retrogusto pesante che mi dà un leggero mal di testa. Un iris legnoso e chic, originale, di una raffinatezza estrema. Scordatevi tutti i profumi all'iris che conoscete: questo parla un'altra lingua.
L'Osmanthus è un arbusto/albero cinese che a volte si trova anche qui da noi lungo i laghi, e i suoi grappoli di piccoli fiori sanno di frutta, somigliano infatti ad un incrocio delicatissimo tra un'albicocca, un pompelmo rosa ed una rosa. In profumeria l'osmanto viene usato soprattutto come nota di contorno, per aggiungere una luce dolce e soffusa alla composizione, ma qui è portato alla sua massima espressione. La fragranza è di una delicatezza sorprendente, e di un'altrettanto sorprendente presenza. Confortante, poetico e tenero, è un profumo da regalare a qualcuno a cui si vuole bene sul serio, o da regalarsi in quei momenti in cui è necessario ritrovare la pace e l'armonia. Nonostante questo non è un profumo facile o banale, anzi. Sulla pelle maschile rende quasi meglio che su quella femminile. E' sulla mia nuova wishlist.
Jasmin de Nuit: gelsomino di sambac all’ennesima potenza, intensamente dolce, cremoso ma non stucchevole perché ha un sottofondo verde che bilancia il tutto. La sensazione è esattamente quella di avere sotto le narici un delicato ma potente fiorellino bianco. E lo credo: per il flacone da 90ml usano 700mila fiori! Anche senza fissatore dopo 3 ore era ancora lì, ancora presente ma senza invadere. Solo il piacere del gelsomino, senza controindicazioni. L’ho DOVUTO aggiungere alla mia wishlist.
Bergamote: non so come ma Ellena è riuscito a catturare il vero aroma del frutto della gioia e delle risate, dolce e aromatico, color giallo sole. Non come la solita nota leggera e brillante che si trova in quasi tutte le note di apertura dei profumi, qui l’aroma è spesso e corposo e resta a lungo. Una meraviglia capace di cambiare l’umore in meglio.
Sel de Vetiver: vetiver 30%, sel 70%. Curioso, profuma di sale. Amaro e secco, non fa compromessi di sorta: o piace da morire, o no. A me non è piaciuto, ma è una fragranza particolare, interessante, da ritestare.
Rose Poivrée: sento più il pepe che la rosa, tra tutti, questo per me era il meno interessante.
I primi invece sono fascinosi, sontuosi, originali, ognuno di loro è un piccolo capolavoro, come un libro di miniature in cui ad ogni capoverso c'è un tesoro di colori e figure. Le materie prime sono fantastiche; le senti così nitide e cristalline che danno i brividi. Per creare queste fragranze Ellena ha cercato la concentrazione migliore per portare in primo piano la nota dominante, per farla risplendere a tutto tondo. Non ha usato fissatori (ma le fragranze resistono benissimo qualche ora), e non c'è un vero e proprio sviluppo, solo un accordo laterale che ha il compito di sostenere e portare in trionfo la nota.
Bois d'Iris è una fragranza serena e trasparente, creata per esplorare non la parte polverosa dell'iris, ma quella legnosa del rizoma. I rizomi vengono lavati, pelati e stesi al buio su delle graticole. Dopo 5-6 anni (!) di "stagionatura" vengono grattugiati e poi distillati. L'iris è un fiore particolarmente parco di sè, da cui è difficile estrarre l'aroma: per ottenere 250 ml di estratto di iris sono necessari 200kg di rizomi. Il risultato è un bosco di cedri in primavera, con le lame intensissime di luce che filtrano tra gli alberi tagliando il buio. Io che non amo l'iris sono rimasta senza parole, è senza dubbio l'iris migliore che abbia mai sentito, senza polvere e senza quel retrogusto pesante che mi dà un leggero mal di testa. Un iris legnoso e chic, originale, di una raffinatezza estrema. Scordatevi tutti i profumi all'iris che conoscete: questo parla un'altra lingua.
L'Osmanthus è un arbusto/albero cinese che a volte si trova anche qui da noi lungo i laghi, e i suoi grappoli di piccoli fiori sanno di frutta, somigliano infatti ad un incrocio delicatissimo tra un'albicocca, un pompelmo rosa ed una rosa. In profumeria l'osmanto viene usato soprattutto come nota di contorno, per aggiungere una luce dolce e soffusa alla composizione, ma qui è portato alla sua massima espressione. La fragranza è di una delicatezza sorprendente, e di un'altrettanto sorprendente presenza. Confortante, poetico e tenero, è un profumo da regalare a qualcuno a cui si vuole bene sul serio, o da regalarsi in quei momenti in cui è necessario ritrovare la pace e l'armonia. Nonostante questo non è un profumo facile o banale, anzi. Sulla pelle maschile rende quasi meglio che su quella femminile. E' sulla mia nuova wishlist.
Jasmin de Nuit: gelsomino di sambac all’ennesima potenza, intensamente dolce, cremoso ma non stucchevole perché ha un sottofondo verde che bilancia il tutto. La sensazione è esattamente quella di avere sotto le narici un delicato ma potente fiorellino bianco. E lo credo: per il flacone da 90ml usano 700mila fiori! Anche senza fissatore dopo 3 ore era ancora lì, ancora presente ma senza invadere. Solo il piacere del gelsomino, senza controindicazioni. L’ho DOVUTO aggiungere alla mia wishlist.
Bergamote: non so come ma Ellena è riuscito a catturare il vero aroma del frutto della gioia e delle risate, dolce e aromatico, color giallo sole. Non come la solita nota leggera e brillante che si trova in quasi tutte le note di apertura dei profumi, qui l’aroma è spesso e corposo e resta a lungo. Una meraviglia capace di cambiare l’umore in meglio.
Sel de Vetiver: vetiver 30%, sel 70%. Curioso, profuma di sale. Amaro e secco, non fa compromessi di sorta: o piace da morire, o no. A me non è piaciuto, ma è una fragranza particolare, interessante, da ritestare.
Rose Poivrée: sento più il pepe che la rosa, tra tutti, questo per me era il meno interessante.
Commenti
PS a me però la rosa piace davvero tanto, sarà che è un regalo da parte di una persona speciale, sarà che adoro il pepe+rosa....
Rose Poivrée non l'ho apprezzato proprio per le mie difficoltà a cogliere le sfumature e le particolarità di questo aroma. Riconosco che è un profumo davvero particolare e prezioso, però!
Sel de Vetiver...non lo conosco.
E una cosa(!) anche io ho qualche difficoltà con i profumi basati sulla rosa ad es. ho Une Rose di Malle,l'unico che fin ora mi fà apprezzare la rosa(devo farne di strada!),per Lipstick Rose ho una passione, ma è completamente diverso: come una violetta candita,cipriata,profonda e leggera al tempo stesso(molto complesso come profumo e sai che nelle descrizioni non sono eccellente!) mi fà sentire a volte affascinante e fatale a volte mi trasmette un senso di freschezza e di civetteria, é una fragranza che ogni volta che indosso sento sempre uguale e differente.
Di Lipstick Rose ho sentito tanto parlare e la prossima volta che andrò a Milano vorrei provarlo, soprattutto se invece che la rosa si sente la violetta! Comunque, chiunque me l'abbia descritto ha usato parole diverse e mi ha trasmesso emozioni diverse, e sono parecchio curiosa!
Raccontami come lo vedi tu, dai!