N'Aimez que Moi (Ernest Daltroff per Caron, 1917)

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Qualche giorno fa AnnaMaria è venuta a trovarmi perchè, durante le sue/nostre preregrinazioni su Ebay, aveva trovato alcune bottiglie vintage che valeva la pena annusare insieme. Nel tempo ho imparato ad apprezzare la ruvida dolcezza di Anna, una persona di cui ammiro la franchezza fatta di parole chiare e dirette, e la cultura sconfinata da cui c'è molto da imparare. Possiede un bagaglio olfattivo esteso su almeno quattro decenni, e non ha la minima smania di possesso: a lei le fragranze interessa incontrarle e fare la loro conoscenza, poi le lascia andare, con la stessa grazia con cui le aveva inseguite. Ci capiamo al volo su molte cose, e su questa in particolare. L'altro giorno eravamo elettrizzate perchè aveva messo a segno un colpaccio: un flacone integro, mai aperto, di N'Aimez que Moi di Caron, lanciato poco dopo lo scoppio della prima Guerra Mondiale. Nessuna delle due aveva mai avuto modo di sentirlo, visto che l'estratto originale è davvero rarissimo, ed eravamo piene di aspettativa, visto che il liquido all'interno era chiarissimo, come fatto oggi, e avevamo capito che era stato conservato perfettamente. Anna ha iniziato a trafficare intorno al tappo in vetro, tagliando il fil di ferro dorato che lo teneva al suo posto da ottant'anni circa e poi abbiamo provato ad estrarlo, ma senza successo. Abbiamo provato scaldando in acqua tiepida il collo del flacone (l'idea è che scaldandosi, il collo si espande leggermente, rendendo più semplice estrarre il tappo, rimasto freddo). Niente, il tappo in vetro si era incollato alla baudruche e non si riusciva a estrarlo. Poi abbiamo immerso collo e tappo nell'alcol a 90° e abbiamo ripovato con molta delicatezza, niente... il tappo era ancora lì, e il profumo restava sigillato. Per un pò è stato inarrivabile. Avremmo anche potuto usare delle pinze ma avevamo paura di esercitare troppa pressione, e spezzare il collo del meraviglioso flacone Lalique, un oggetto art dèco dalle proporzioni perfette che sarebbe stato davvero tremendo rovinare.
Solo qualche settimana dopo, mio marito è riuscito nell'impresa: era riuscito ad aprire un vecchio Habanita (di cui poi vi racconterò) e aveva capito quanta pressione esercitare e la direzione ottimale. Lo abbiamo tenuto un quarto d'ora a testa in giù, immerso nell'alcol a 90° e poi lui ha iniziato a tirare ruotando, con una forza sempre crescente. E così sono riuscita ad arrivare al magico liquido. Uaaau. Le pupille si dilatano, la bocca si piega all'insù... perfetto, davvero. Con tutte le note di testa, un bello sviluppo e tutto il resto, tutto a disposizione come arrivato fresco fresco a bordo di una navetta del tempo. Una cosa più unica che rara: gli anni, gli sbalzi di temperatura, la luce distruggono o fanno virare alcune note. Invece, ecco una violetta scura, densissima, quasi sciroppata, intinta nell'olio di rose. Un nota polverosa di iris avviluppa tutto il cuore della fragranza. Ma non immaginatevi sussurri e leggiadria luminosa: le note sono potenti e sensualissime, ipnotizzanti, e la composizione è assisa su un fondo di muschio di quercia e legno di sandalo che le danno corpo, una concretezza "viva" da animale nottuno e vagamente sinistro. Una meraviglia ombrosamente talcata che ricorda l'odore grasso del rossetto di una volta. La struttura è ricca e complessa e porta un gusto moderno, da 21esimo secolo, che mi ha lasciata di stucco: se uscisse oggi, uscirebbe per Frederick Malle e si chiamerebbe Lipstick Rose.
ENGLISH TEXT
A few days ago Annamaria/Nynive came to see me because, during her/our pilgrimages on Ebay, she found a few vintage bottles worth sniffing together. Over time I learned to appreciate her rough (sweet, indeed) ways, and to admire her straightforwardness of words and attitude and infinite wisdom I try to learn. She has an olfactory baggage spanning over least four decades, and has not the slightest frenzy of possession: she’s interested in getting acquainted to fragrances, then she lets them go, with the same grace with which she chase them. We understand perfectly on many things, and this one in particular. The other day we were thrilling since she banged a full unopened bottle of N'Aimez que Moi by Caron, launched during WWI. Neither of us had ever had occasion to smell it, given that it’s indeed very rare, and we were full of expectation, as the liquid inside the bottle was clear, and we realized it was perfectly preserved. Anna began to work around the glass stopper, cutting the golden wire that was put in place eighty years ago and then we tried to open it, without success. We tried with warm water heating in the neck of the bottle (the idea is that heat expands slightly the neck of the bottle, making it easier to pull out the stopper, which remains cold). No, the glass stopper glued to the baudruche and we couldn’t extract it. Then we dipped neck and cap in alcohol 90° and we tried again with great delicacy but nothing... the stopper was still there, and the scent remained sealed. We didn’t want to use the rapier because we were afraid to exert too much pressure and break the neck of the bottle, a marvelous original Lalique, a perfectly proportioned art deco item that would be really terrible to ruin. Only a few weeks later my husband succeeded in it: he had opened an old Habanita (of which I’ll tell you in a separate post) and had understood with how much pressure to pull, and the optimal direction. We held it 15 min. upside down, in alcohol 90° and then he started to pull rotating, with an increasing force. And so I managed to reach the magic potion. Uaaau. Pupils dilate, lips unfold upwards... perfect, really. With all the top notes in their place, a beautiful development and everything else, all available and as fresh as if arrived here onboard a time shuttle. A unique thing: the years, the changes in temperature, the light may destroy or change some notes. Instead, here is a dark violet, thick, almost syrupy, dipped in rose oil, reminiscent of the smell of oily lipsticks our grannies used to wear decades ago, with a powdery iris embracing everything. But it’s definitely not a whispering or enlightened fragrance: notes are powerful and sensual, mesmerizing; the composition sits on a base of oakmoss and sandalwood giving it body and a “breath”, as of a living, nocturnal animal. The structure is rich and complex, and conveys a taste for 21st-century modernity which left me stunned: if it was launched today, it would be a Frederick Malle’s fragrance and it would be called Lipstick Rose.

Commenti

Anonimo ha detto…
Mi hai fatto venire i brividi.
Anonimo ha detto…
bam sono per terra..

basta ora io mi trasferisco a genova e mo so cavoli tuoi e di Anna!!

Brava Anna a scovare un gioiello...

Violetta, rosa Iris non sussurrate, intense... potrei schiantarmi in terra

anzi lo faccio

bam!
Anonimo ha detto…
ps. il marito è un figo!

:-P
Anonimo ha detto…
Guardo la boccetta e vedo un tesoro e con lei tutti i tesori che non compro per paura di sbagliare, per ignoranza ed inesperienza...

che rabbia
Boudoir 36 ha detto…
Buongiorno! Sembre di assistere ad una esperienza alchemica! Sono veramente invidioso! Comunque grazie, sei riuscita perfettamente a suggerire le emozioni che hai provato e per un attimo sono riuscito ad immaginare questo meraviglioso profumo...
gretel ha detto…
descrizione precisa e assai evocativa! Son contenta che esistano ancora di queste rarità e che vengan prese da appassionati veri, non da chi ha solo smania di possesso e non ha idea di cosa abbia per le mani....deve essere una meraviglia!!
A mia mamma tempo fa regalarono air du temps di nina ricci in vetro baccarat: ha fatto pressione e si è staccata la parte superiore del tappo, la rondine di vetro, mentre la parte inferiore è rimasta intatta, come se fosse fuso con il flacone in vetro. credo sia impossibile da recuperare ma sicuramente è conservato benissimo...sigillato direi! :-)
Anonimo ha detto…
Cara BeB,
non puoi capire che invidia!!!
Riesco solo pallidamente a immaginare cosa sia stato inalare quel fantasma olfattivo che riviveva dopo quasi un secolo tornando col suo accattivante imperativo "n'aimez que moi", detto con voce grave di maliarda bistrata.
Non faccio fatica ad immaginarlo dalla tua bella descrizione e anche perché rivela il carattere di tutti i profumi di Daltroff, sensuali, forti eppure elegantissimi. Purtroppo io ho avuto solo la fortuna di provare Tabac Blond in edizione vintage ed è stato orgasmico. Brave Brave Brave.
Magnifiscent
Anonimo ha detto…
che bellezza: non so cosa darei anche solo per una fugace usmata!!!
se non sono indiscreta, ci potresti dare un'idea di quanto vi è costata cotale meraviglia? sai, mi è capitato di acquistare su e-bay dei libri antichi e rari, in qualche caso vecchi di quasi due secoli, a prezzi irrisori. -prisca-
Claudio ha detto…
Grandiosa recensione per un profumo sicuramente sublime, anche il flacone è bellissimo!
complimenti per questa meravigliosa scoperta!
ADJIUMI ha detto…
Io mi sono visto all'interno della tomba di Tutankhamon, durante l'apertura di un sarcofago :-)

Bellissima avventura ragazze, devo dire che mi sto avvicinando proprio in queste ore alla maison Caron, mi sono arrivati dei campioni....il primo è stato Nuit de Noël, non fa per me, ma quanta classe!!!
Anna Maria ha detto…
Eccomi, vi bignamizzo
Innanzitutto la webmaster esagera con i complimenti, sono una capra ignorante...secondo, ho avuto un vero colpo di K.
Il giugno scorso surfavo in ebay US alla ricerca di qualcosa vintage,(tempo addietro misi le zampe su un microlalique de L'Origan che ora ha Skand@, se state bravi metterà le foto).
Ecco compare questo magico Caron, vedo subito che è vecchio e mi dico:CI PROVO!
Non ricordo bene come sono riuscita ad aggiudicarmelo, ma mi sembra che fosse stato messo in vendita da un incompetente in una sezione errata, se non non avrei avuto speranze.
Nel Nuovo Mondo sono agguerriti, anzi assatanati e i vecchi vintage raggiungono quotazioni stratosferiche.
Insomma lo conquisto per circa 50$ e aspetto...mesi! Perchè veniva consegnato solo in US e quindi prima è arrivato in AZ da un'amica, che l'ha affidato ad italians in rientro temporaneo.
L'ho fatto inviare direttamente alla nostra B&B, il resto è storia...
E adesso parliamo di vintages: io non sono una laudatrix temporis acti, ma non si possono capire i profumi se non si conoscono le basi dei componenti, un po' di storia della profumeria, e non si sono annusati i grandi classici, possibilmente in vecchie formulazioni.
Nitromuschi, civette, aldeidi dimenticate hanno aperto la strada alla profumeria moderna.
Parlare con discernimento senza conoscere il passato è difficile e gli svarioni sono sempre in agguato.
Preparatevi ad altri articoli di B&B su alcune meraviglie dimenticate e davvero di nicchia, penso che in italia chi le ha sentite si conti sulle dita delle mani...

@magnifiscent, contattami in pvt su BN, nick Nyneve...ho una cosa per te
Anonimo ha detto…
Anna Maria, saggia con brìo: sei fortissima! -prisca-
Claudio ha detto…
Anna Maria la tua nota sull'avventuroso incontro con tale essenza rende ancora più esaltante la recensione di questo profumo! complimenti!
Ma...L'origan? ho sentito bene?... ancora è possibile trovarlo? pensavo fosse cosa alla portata solo di Indiana Jones... quanto vi invidio!
duchamp ha detto…
mi unisco con gioia al coro degli ooOOOOOohhhh di meraviglia estatica.

:-)

d.
Anonimo ha detto…
Che meraviglia questa avventura olfattiva...

Sembra che questo profumo così dittatoriale "n'aime que moi" si sia rivestito di un'anima che abbia voluto conservarsi integro per oltre 80 anni ( preservarsi, così, da guerre e distruzioni ma, sopratutto, da gente incompetente) per poi donarsi, magnificamente, soltanto oggi
a persone che ne hanno saputo riconoscere e apprezzare tutta la sua grandiosità e potenza.
Un grazie a voi due.
Alessandra di Varese

Wonder that this olfactory adventure ...

It seems that this scent so dictatorial "n'aime que moi" is covered with a soul that wanted to be kept intact for over 80 years (preserved, as well, by war and destruction, but especially by incompetent people) and then give himself, magnificently, only to people today who are able to recognize and appreciate all its grandeur and power.
Anonimo ha detto…
Che meraviglia!! E quanta invidia...;-) Ecco, sono sincera...ma per un tal gioiellino, avrei altro che "smania di possesso"!! Non lo lascerei mai andare, me lo terrei come una reliquia da guardare e sniffare ogni volta che lo desidererei, con un coinvolgimento emotivo così forte da rasentare la "sindrome di Stendhal" !! :-)))
Marika Vecchiattini ha detto…
Sembra che questo post abbia acceso la vostra fantasia eh? Bravi bravi...

Sì Diak, come hai ragione... ;-)

Boudoir, bentornato tra noi!

Gretel, sarebbe davvero una meraviglia da annusare, sai che contiene il mitico Musk Ambrette (nitromuschio che non si può più usare). Proprio tu, tu alla ricerca del muschiogral non puoi non aprire questa meravilgia! Se hai voglia, mandami una fotina in mp su Adj, vediamo se è possibile suggerirti qualcosa, sarebbe un peccato lasciarlo chiuso!

Magnifiscent le tue definizioni sono fulminanti! Orgasmico. Ci hai preso al 200%.

Prisca, sì a volte si fanno dei veri affari, ma bisogna avere tempo, pazienza e sapere esattamente cosa cercare...

Claudio, sì, occasionalmente, uno o due l'anno si trovano. Ci vuole un c..o pazzesco a beccarli, e ce ne vuole ancora di più ad aggiudicarseli, una roba che ti succede una volta nella vita e solo se sei diposto a scommetterci una bella cifretta. E magari sono scuri, già aperti, magari conservati male...

Adjiumi, tieni conto che i Caron di oggi purtroppo sono sensibilmente diversi da quelli vintage. E' che la Maison ha cambiato proprietario diverse volte, ha subito una serie di collassi economici, e in un certo senso è un miracolo che sia ancora aperta oggi, mentre altre altrettanto prestigiose di quel periodo sono state distrutte (Coty ad esempio). Quindi ce li teniamo così come sono (buoni), e cerchiamo di non fare troppi paragoni con quelli che furono (eccezionali), perchè ci sarebbe da piangere. Fammi sapere cos'hai preso e se ti piace ok?

Duchamp :-)

Alessandra, sì, ci siamos entite esattamente così: onorate che si fosse preservato per noi.

Yemanjà, cara, ciao. La Sindorme di Standhal... chissà se coi profumi è mai successo? Emozione molto forte, tremore alle ginocchia, lacime sì, mi sono capitate (pochissime volte, ma... sì, sono capitate). Svenire porprio per ora no (ah ah ah! mi ci manca! lo sai quanto mi prenderebbe in giro il mio maritino?). E tu? Qual'è il massimo dell'emozione che un profumo ti ha dato finora?
Anonimo ha detto…
Tanti profumi mi hanno emozionato, colpito, inebriato nella mia lunga vita! ;-) ma sono passati tutti come stelle cadenti, un attimo di estasi e niente più...
Le vere palpitazioni, i turbamenti, le lacrime me li hanno strappati gli odori e i profumi legati ai ricordi:
La fragranza della pelle mio primo ragazzo ... un miscuglio afrodisiaco di sudore, acqua di mare asciugata al sole, bagno schiuma e patchouly! Forse per questo è l'olio essenziale che preferisco in assoluto?
Fracas di Piguet: il profumo della mia mamma vestita col tubino nero, la stola argentata e i tacchi a spillo.
Acqua di Felsina, la lieve colonia austera della mia nonna che ovunque la seguiva.
J.M. Farina di Roger & Gallet, la mia prima eau de toilette in assoluto, che mi regalò mia madre quando passai in seconda media.
Fidji di G. Laroche, il mio secondo profumo, che mi ha seguito durante la turbolenta adolescenza.
Yendi di Capucci, (l'estratto) il regalo del mio attuale marito, quando mi diplomai.
Acqua Velva (detta Acqua Belva da mio fratello;-)) il dopo barba del mio babbo.
Tilleul di Parfums D'Orsay, che mi ha ricordato il tiglio che fioriva nella casa di campagna della mia giovinezza.
Il "proletarissimo" Eau Jeune dell' Oreal, che portai nel caldissimo giorno di luglio del mio matrimonio.
E ogni volta che incappo in questi aromi, è una botta al cuore...

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