Guerlain vs 1000 Fragrances
Oggi Octavian Coifan, storico della profumeria, scrittore, grande appassionato e critico di profumi conosciuto in tutto il mondo grazie al suo seguitissimo blog 1000 Fragrances è stato minacciato di denuncia da parte di LVMH, colosso francese proprietario di Guerlain, che non ha gradito alcune recensioni sul nuovo lancio Idylle. LVMH è intervenuto su blogger, il provider del blog, e se Octavian non eliminerà o modificherà quello che ha scritto, scatteranno i provvedimenti. In barba alla libertà d'espressione (queste cose accadevano nel Medioevo, ma vederle oggi fa paura). Io gli ho già scritto testimoniandogli la mia solidarietà (tra l'altro, scriveva cose giustissime) e la richiesta di tener duro. Che tristezza e che vergogna!
Today Octavian Coifan, perfume historian, writer, passionate critic of perfumes, known worldwide thanks to his blog 1000 Fragrances, was threatened to be sued by LVMH (French financial giant owning Guerlain), which hasn't liked some reviews on the new launch Idylle. LVMH pushed on his porvider, Blogger, in order to oblige him to delete or modify the content of the post, otherwise action was threatened. And he's only expressed his views! Things that happened in Medieval times, but we're in XXI century, now. What a sadness and shame!
Today Octavian Coifan, perfume historian, writer, passionate critic of perfumes, known worldwide thanks to his blog 1000 Fragrances, was threatened to be sued by LVMH (French financial giant owning Guerlain), which hasn't liked some reviews on the new launch Idylle. LVMH pushed on his porvider, Blogger, in order to oblige him to delete or modify the content of the post, otherwise action was threatened. And he's only expressed his views! Things that happened in Medieval times, but we're in XXI century, now. What a sadness and shame!
Commenti
noi abbiamo solo la pssibilità di acquistare un flacone e dire cosa ne pensiamo
non scrocchiamo favori per parlarne bene,
non veniamo pagati con grassi contratti pubblicitari come le riviste del settore
quindi la potente LVMH non ha nessun potere nei nei nostri confronti, se non qello di tapparci la bocca
l'ha fatto
e non con un amatore, un perfumista, ma con uno dei più competenti colti e sensibili esperti mondiali
non ho parole, solo tanta rabbia
e non bevetevi la storiella del copyLEFT della foto del flacone, quello che da' loro fastidio è cosa ne pensa del contenuto!!!
La censura, che gran brutta cosa.
Tutto questo mi spaventa, questi arrivano e in due secondi ti segano le gambe, cosa pensano, di creare un precedente? Siamo tutti avvertiti? Ma va va.....
A me è capitato anche il contrario, cioè di gente chi mi ha mandato una email per il solo fatto di averli citati (e ne ho parlato bene) senza permesso, come si fa si sbaglia!
Intanto questa cosa si sta diffondendo a macchia l'olio, perchè ne stiamo parlando tutti.
maliziosa gretel.
Il problema è proprio il fatto che lui sia un esperto a livello mondiale, un opinion maker di grande competenza e conoscenza, che a LVMH non va giù. Mancando leggi sul copyright e sulla proprietà intellettuale nell'ambito della profumeria, la legge francese permette ai colossi come LVMH di fare quello che gli pare dei loro prodotti. Se qualcuno se ne accorge pazienza: l'importante è che non ne parli con nessuno e la notizia non si diffonda.
Adjiumi, amico mio... sai che hai ragione? A volte, come si fa, si sbaglia. Per questo dobbiamo continuare a fare quello che sentiamo, quello che a noi sembra giusto. Se non altro, almeno saremo stati coerenti con noi stessi e con le nostre idee, e non dovremo vergognarci di cose che abbiamo detto/fatto.
Marzipan, lo strapotere delle multinazionali non deve entrare anche nella Rete: è questo che mi spaventa.
Gretel maliziosa... ho capito benissimo l'allusione! E' vero, ci sono luoghi dove il legame con i marchi e le aziende non permette grande libertà di espressione... per questo io e Adjiumi ci teniamo stretti i nostri angolettii indipendenti al 100%! E comunque fai bene a leggerla anche come una vittoria, probabilmente io ho visto solo la parte negativa ma in tutta questa storia c'è un risvolto positivo: l'industria profumiera si sta accorgendo che parte del mercato non apprezza i prodotti, e che questa parte del mercato si riunisce in gruppi, piccole comunità autonome e non manipolabili. Finchè i soldi stanno nel nostro portafoglio, siamo noi a poter decidere per cosa usarli (certo, loro preferirebbero che fossimo tutti allocchi che reagiscono passivamente alle pubblicità buttandosi sui loro prodotti). Non amano molto chi pensa con la propria testa e annusa con le proprie narici, e se magari lo racconta agli altri, diventa addirittura pericoloso. Ma forse questa reazione dimostra che c'è ancora spazio per un mercato fatto dai consumatori attraverso le loro scelte.