Esxence - fotoaggiornamenti 7 / photoreport 7

Hiroshima Mon Amour

Finalmente anche i miei amici-lettori hanno potuto annusare la nuova creazione di Stephane Humbert Lucas per nez à Nez, di cui tanto si è parlato qui sul blog (vedere colonna a sinistra). E sono stata contenta che sia piaciuta tanto. Stephane si è speso parecchio per spiegarci, a voce finalmente, come l'ha realizzata. Ci ha raccontato delle sue difficoltà di pittore,  più a suo agio con i pennelli che con la tastiera di un pc, di spiegare i percorsi spesso contorti e sorprendenti della sua immaginazione, i punti di svolta e quelli di stallo che la creazione ha comportato. Di quando ha fermato per strada le ragazze giapponesi per annusare la loro pelle, ad esempio, o di quando ha realizzato che avrebbe dovuto eliminare del tutto una serie di materie prime a cui teneva parecchio.
Il profumo è fondamentalmente un fiorito-fruttato, ma senza nessuna sensazione gourmand, perchè l'accordo fruttato fiori d'arancio-mandarino-yuzu è reso in maniera fresca ed energetica, niente affatto zuccherina. I chiodi di garofano e le note legnose "raccolgono" la fragranza come nel cassetto di un antico mobile giapponese. Il risultato è delicato per la finezza della composizione eppure fragoroso per la diffusione che ha, ed è molto persistente sulla pelle. Sono felicissima che la creazione, alla fine, stia riscuotendo tanto successo. E sono stata molto onorata, caro Stephane, di averti potuto ospitare nel mio blog!

At last, also my friends and readers were able to test the new creation by Stephane Humbert Lucas for Nez à Nez, we talked so much about here on the blog (see column up left). And I was glad many people seemed to appreciate it very much. Stephane explained, with his voice at last, how he has worked on it. He told us of his difficulties, as a painter and therefore more comfortable with brushes than with a pc keyboard, to explain the often convoluted and unexpected paths of his imagination, the turning points and impasses that creation involved. For example, when he stopped Japanese girls on the road just to sniff their skin, or when he realized he should eliminate a series of components he liked a lot.
The perfume is basically a floral-fruity without any gourmand feeling; the fruity accord orange blossom-mandarin-yuzu is rendered in a fresh and energetic way, not at all sugary. The cloves and woody notes "collect" the fragrance as the drawer of an antique Japanese piece of furniture. The result is a delicate in finesse, but loud as far as the power is concerned; and is very persistent on the skin.  I'm delighted the creation, in the end, is enjoying much success!
And I was very honored to have you, dear Stephane, hosted on my blog!

Commenti

Tamberlick ha detto…
Oh B&B! A me è piaciuto davvero tanto quanto non mi sono, invece, mai andati a genio i precedenti Nez à Nez!
Lo devo sicuramente riprovare per studiarne l'accattivante evoluzione: una vera narrazione per note note olfattive.
Marika Vecchiattini ha detto…
Ciao Tamberlick! Hiroshima Mon Amour secondo me è un pò un outsider nella linea, come parlasse una lingua diversa dagli altri.
Tamberlick ha detto…
Ti dirò che mi ha anche fatto venir voglia di vedere il film di Resnais!
Comunque eventi come Esxence e Pitti non sono i luoghi adatti per farsi un'idea completa e definita (definitiva mai)di un profumo: tra l'eccitazione da bimbo, l'avidità di cose nuove e il naso ubriaco, è d'uopo ritornare sulle prime impressioni con ponderazione. Non vedo l'ora quindi di ritrovare Hirosshima da qualche parte per dedicarmici con santa pace.

Buona Pasqua Marika!!
Sabricat Glamour ha detto…
Insieme a Nuda di Nasomatto e ad Asmar di So Oud, questo Hiroshima Mon Amour conclude la triade dei miei preferiti a Milano.
Quest'ultimo profumo è il più complesso, racchiude in se tutta la sperimentazione degli ultimi anni della profumeria artistica, il cercare la grazia e l'equilibrio tra la vita..con fiori, legni e spezie, e legarli a ciò che nel nostro immaginario rappresenta la morte con le note sporche di bitume. Il risultato è sorprendente perchè resta tutto irresistibilmente elegante.
Sabrina
Marika Vecchiattini ha detto…
Davide, se ti capita, guardalo il fim. Ma non ti spettare che parli la stessa lingua del profumo perchè nel profumo c'è molta più gioia di vivere, che nel film in effetti c'è ma non è così evidente.

Sabri che bella definizione... anche secondo me il tentativo è riuscito, il profumo resta chiaramente un profumo, cioè qualcosa di indossabile, raffinato, di grande grazia e luminosità. Eppure, nel frattempo racconta proprio quella storia lì, quella della morte vs vita, che non era assolutamente facile. Quando, a settembre, Stéphane mi parlò di questo progetto, non avevo immaginato che alla fine il profumo sarebbe stato così luminoso. Perchè in effetti il bitume, il legno, la terra ci sono ma... sono il sostegno dei fiori e del frutti.

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