Ancora rose! Un attar, un'essenza, un profumo ed una lezione

A proposito di rose, nei giorni scorsi la mia amica Prisca mi ha inviato dall’Iran (ed esattamente da  Ghamsar), due generosissime fialette, una con dell’attar di rosa damascena, e l’altra con dell’essenza purissima.

I due metodi di lavorazione portano a due risultati odorosi diversi: l’'Atr' (=attar in farsi) è l’olio che galleggia sulla superficie dell'acqua di rose dopo la prima distillazione. E’ ancora ricco di residui cerosi provenienti dai petali, e viene raccolto con una siringa. Il colore è verde, e l’odore è caratterizzato da una nota verde ed erbacea, freschissima e quasi pungente. Si riconosce che è “rosa” ma sembra ancora in boccio e inumidita dalla rugiada, la sensazione non è di sensualità ma vi vigore ed energia.

Nell’altra fialetta invece c’è dell’essenza, ottenuta mediante doppia distillazione e centrifugazione della migliore acqua di rose. Non è di facilissima reperibilità perché rispetto all’attar necessita di maggiori lavorazioni, con macchinari più sofisticati. Il risultato è ipnotizzante e mi ha conquistata completamente. E’ molto presente sulla pelle, con una sensazione di ricchezza speziata e vellutata insieme, con un sottotono lievissimamente fumoso: ne capisco la vicinanza sia col garofano che col geranio tra i fiori, sia con il pepe e il chiodo di garofano tra le spezie, sia con la verbena e la menta tra gli aromi. Se io fossi un profumiere userei questa roba in tutti i miei profumi (anche se i suoi 7mila euro al kg la rendono particolarmente preziosa): immagino che basti qualche grammo per far volare ad altezze strepitose qualsiasi fragranza, e devo dire che in giro non ne ho (quasi mai) sentita. Strabiliante.
Prisca mi ha anche raccontato una storia affascinante: la tradizione vuole che la prima pianta di rosa -che poi sarebbe diventata famosa come 'rosa damascena'- fu raccolta in Persia, nelle valli intorno a Ghamsar, da un soldato di Alessandro Magno che, invaghitosi del profumo, la trapiantò poi in Siria.

Finisco parlandovi di Une Rose Vermeille, la nuova fragranza di Andy Tauer sulla rosa. Uscirà tra qualche mese, nello stesso formato di Una Rose Chyprèe. E’ un fragranza alla rosa, Vermeille, cioè rossa perché avvolta in uno sciroppo di lampone e frutti rossi, una caramella olfattiva, eppure non così “facile” come ci si potrebbe aspettare. Se all’avvio si sente soprattutto la sfaccettatura fruttata e golosa, dal cuore in poi la rosa rivela la sua forma più suadente, sofisticata e polverosa, e la fragranza si scalda, scende di tono e diventa più “adulta”. Devo dire che ll’ho indossato con piacere.

Se volete saperne di più sulla rosa e siete nei dintorni di Milano, per il 19 maggio alle 18 Calè organizza un bellissimo laboratorio sulla Rosa insieme al profumiere Maurizio Cerizza! Info qui

Foto qui

Commenti

Anonimo ha detto…
Marika, mi ha fatto un grandissimo piacere leggere quanto tu abbia gradito la 'mia' essenza, poter condividere con altri la passione per ciò che si ama è una tale soddisfazione!!
Circa il nuovo profumo di Andy Tauer di cui ci parli, sento già che lo amerò alla follia: ebbene, lo ammetto, mi hai creato un nuovo bidsogno. -prisca-
Anonimo ha detto…
Splendide annotazioni,utili informazioni..."golose "per gli occhi ed il naso !
Grazie

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