Mona di Orio, Les Nombres D’Or: Cuoio, Ambra e Muschio
In queste ultime due settimane ho potuto indossare con calma i tre nuovi profumi di Mona di Orio, della nuova linea “Les Nombres D’Or”: Cuir, Ambre, Musc, che arriveranno nei negozi solo a settembre (ma chi era con me ad Esxence lo scorso marzo, si ricorderà di averne sentito un’anticipazione).
Mona ha creato queste tre nuove fragranze come omaggio verso tre sensazioni olfattive centrali nella profumeria moderna, per così dire la Sezione Aurea della profumeria e cioè il cuoio, l’ambra e il muschio. Ma non vi aspettate profumoni “cerebrali”: questa volta Mona ha scelto una direzione diversa. In genere le sue fragranze si distinguono per la cultura olfattiva che c’è dietro, cioè sono strutturate, complesse, raffinate, e a volte necessitano di un minimo di cultura per riconoscerne e goderne il valore artistico. Ma queste tre sono un’altra cosa. Molto più leggibili e immediate. Direi quasi più “ludiche”, sicuramente più vendibili. Già con Jabu Mona aveva mostrato il desiderio di esplorare la componente del piacere più che della cultura e io non mi sogno nemmeno da lontano di criticare questa sua decisione: la capacità di “giocare” in maniera convincente su registri diversi identifica un autore di talento. Eppoi, magari tutti sapessero creare fragranze così immediatamente piacevoli, in maniera altrettanto convincente! Per questo l'operazione mi ha ricordato un pò Les Orientalistes di Annick Goutal, con caratteristiche diverse (durano più a lungo e sono più delicate).
In particolare mi piace il Cuoio. Lo sento ruvido, ombroso, affumicato, non facilmente addomesticabile. Apre amaro e pungente, con un accordo di assenzio e cardamomo, prosegue con un cuore di cuoio e legno di cade (che immagino dia la ruvidezza); la fragranza è poi cucita, arrotondata e finita da opoponax e castoreo. Sento anche una nota d’incenso che forse non c’è (probabilmente è un effetto dell’assenzio). L’insieme ha un fascino secco e inquietante, nervoso come un cavallo di razza dal manto nero e lucidissimo.
Il Cuir è ruvido quanto l’ambra è carezzevole: mi ha ricordato da vicino la sensazione vellutata dell’Ambre Antique di Coty. Manca quasi di note di testa, ed in effetti dà il suo meglio sulla pelle dopo qualche minuto dallo spruzzo, con legno di cedro, ylang ylang, benzoino e balsamo di Tolu, assoluta di vaniglia. La sensazione è morbida e poudrèe, insieme rassicurante e sensuale. Un’interpretazione non originalissima, ma molto raffinata, che ho indossato molto volentieri fino a svuotare il decant.
Il muschio invece l’ho trovato una curiosa interpretazione, tutta da provare perché la sensazione non è ovviamente muschiata, ma anzi risulta delicatamente fiorita e dolce. Un muschio-non propriamente muschio, quindi, che necessita la prova su pelle. Presenta una nota di angelica che sto scoprendo in questo periodo di amare molto. Forse perchè ho realizzato che si trova in tutti i profumi più eterei e luminosi che conosco. Il profumo gira intorno a quella nota, associata alla neroli e alla rosa per la sensazione fiorita, e all’eliotropio e fava tonka per quella dolce. Non è il mio tipo muschio (ricordate il discorso sul mandriano sudato?) ma, ad occhio, troverà parecchi estimatori, specialmente tra chi privilegia la delicatezza degli skin scents.
Guido di Profumo/ProfumImport, li presenterà ufficialmente durante il prossimo Pitti Immagine Fragranze. Consiglio assolutamente di andarli a provare!
Foto qui
Mona ha creato queste tre nuove fragranze come omaggio verso tre sensazioni olfattive centrali nella profumeria moderna, per così dire la Sezione Aurea della profumeria e cioè il cuoio, l’ambra e il muschio. Ma non vi aspettate profumoni “cerebrali”: questa volta Mona ha scelto una direzione diversa. In genere le sue fragranze si distinguono per la cultura olfattiva che c’è dietro, cioè sono strutturate, complesse, raffinate, e a volte necessitano di un minimo di cultura per riconoscerne e goderne il valore artistico. Ma queste tre sono un’altra cosa. Molto più leggibili e immediate. Direi quasi più “ludiche”, sicuramente più vendibili. Già con Jabu Mona aveva mostrato il desiderio di esplorare la componente del piacere più che della cultura e io non mi sogno nemmeno da lontano di criticare questa sua decisione: la capacità di “giocare” in maniera convincente su registri diversi identifica un autore di talento. Eppoi, magari tutti sapessero creare fragranze così immediatamente piacevoli, in maniera altrettanto convincente! Per questo l'operazione mi ha ricordato un pò Les Orientalistes di Annick Goutal, con caratteristiche diverse (durano più a lungo e sono più delicate).
In particolare mi piace il Cuoio. Lo sento ruvido, ombroso, affumicato, non facilmente addomesticabile. Apre amaro e pungente, con un accordo di assenzio e cardamomo, prosegue con un cuore di cuoio e legno di cade (che immagino dia la ruvidezza); la fragranza è poi cucita, arrotondata e finita da opoponax e castoreo. Sento anche una nota d’incenso che forse non c’è (probabilmente è un effetto dell’assenzio). L’insieme ha un fascino secco e inquietante, nervoso come un cavallo di razza dal manto nero e lucidissimo.
Il Cuir è ruvido quanto l’ambra è carezzevole: mi ha ricordato da vicino la sensazione vellutata dell’Ambre Antique di Coty. Manca quasi di note di testa, ed in effetti dà il suo meglio sulla pelle dopo qualche minuto dallo spruzzo, con legno di cedro, ylang ylang, benzoino e balsamo di Tolu, assoluta di vaniglia. La sensazione è morbida e poudrèe, insieme rassicurante e sensuale. Un’interpretazione non originalissima, ma molto raffinata, che ho indossato molto volentieri fino a svuotare il decant.
Il muschio invece l’ho trovato una curiosa interpretazione, tutta da provare perché la sensazione non è ovviamente muschiata, ma anzi risulta delicatamente fiorita e dolce. Un muschio-non propriamente muschio, quindi, che necessita la prova su pelle. Presenta una nota di angelica che sto scoprendo in questo periodo di amare molto. Forse perchè ho realizzato che si trova in tutti i profumi più eterei e luminosi che conosco. Il profumo gira intorno a quella nota, associata alla neroli e alla rosa per la sensazione fiorita, e all’eliotropio e fava tonka per quella dolce. Non è il mio tipo muschio (ricordate il discorso sul mandriano sudato?) ma, ad occhio, troverà parecchi estimatori, specialmente tra chi privilegia la delicatezza degli skin scents.
Guido di Profumo/ProfumImport, li presenterà ufficialmente durante il prossimo Pitti Immagine Fragranze. Consiglio assolutamente di andarli a provare!
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Commenti
Confesso che i suoi profumi in genere hanno una struttura un pò difficile per me e nessuno di loro mi ha catturata (però apprezzo Carnation), ma credo dovrei dare loro una seconda possibilità ora che i miei gusti si sono ampliati parecchio..
In ogni caso, probabilmente per la loro struttura più semplice, mi sono arrivati subito e ne ho apprezzato la qualità e l'immediatezza. Il cuoio non lo avevo provato e sarà il primo test! :)
a presto
Barbara/Milady
forse ricordi di quando parlammo ad exsence di quanto non mi faccia impazzire lo stile abituale di Mona di Orio, di come al mio naso spesso le sue prime composizioni suonassero caramellose e non sempre bilanciatissime ad eccezione di Nuit Noire e di Amyitis. Il cambio di stile sicuramente denota uno spirito artistico, voglia di crescere e di non fossilizzarsi su qualcosa di consolidato e di voler rischiare, dopo tutto "no risk, no glory" :)
Mi auguro che il risultato sia affascinante e, se nel cuoio e nell'ambra pare aver mantenuto degli accostamenti classici di queste note, mi incuriosisce molto il muschio, soprattutto per l'angelica che anche a me piace molto. Pure l'idea di un muschio floreale è stuzzicante una volta tanto, specie andando verso la stagione fredda: qualcosa di avvolgente che ci ricordi l'odore maturo di un giardino assolato d'estate.
Magnifiscent
Tuttavia, io non squalifico mai un marchio né il naso che ci sta dietro: anzi, sono sempre curioso e più che ben disposto a farmi sorprendere. Procedo per induzione, insomma. Riguardo a questi 3, mi ha punto ancor di più la curiosità; e dopo le tue brevi descrizioni, soprattutto quella del cuoio, ha affondato il pungiglione ancor più in profondità!!
Marika rispondo qui anche per la risposta che mi hai dato nel post precedente. Purtroppo il matrimonio è irrevocabile! (Per fortuna!) e sì, chissà che facendo specifiche richieste a chi di dovere... ;-) Per ora un bacio e buona giornata!
E' vero che è delicato, sottilmente floreale, ma è anche vero che ha una personalità molto forte, tanto più forte quanto meno appariscente. Non urla mai, non alza nemmeno la voce, sorride e va dove ha deciso di andare. E' come quella persona di un gruppo che non si è notata all'inizio ma che si finisce per cercare sempre con lo sguardo.
Insieme a Musc Ravageur, che è TOTALMENTE agli antipodi, è il miglior muschiato che io abbia mai provato. Semplificando molto, direi che MR è il sesso e Musc è l'amore. Consiglio a tutti di procurarseli entrambi ;)