Profumo Imperiale (Nobile 1942)

Lo scorso dicembre a Genova è stato presentato il nuovo “Profumo Imperiale”. Ve ne parlo volentieri perché mi è piaciuta tanto la fragranza quanto il progetto che c’è dietro. Infatti, il profumo e il suo contorno nascono dalla collaborazione di cinque  artigiani liguri particolarmente conosciuti nel loro settore. Ognuno di loro ha studiato una parte del progetto: Costantino Bormioli ha curato il flacone, un piccolo capolavoro di arte vetraia interamente soffiato a bocca; il tappo è racchiuso da un prezioso bracciale in filigrana d’argento realizzato a mano da “Giuseppe Rizzo”, mentre le ditte “Fratelli Sechi” e “Figli De Martini” hanno realizzato l’elaborato astuccio cilindrico ricoperto di prezioso damasco dorato. Infine, Nobile 1942 ha studiato la fragranza.
Alla conferenza stampa di presentazione del profumo l’atmosfera era elettrica e la soddisfazione dei 5 artigiani “eccellenti” era palpabile; era la prima volta che vedevano il progetto finito in tutto il suo splendore e questo ha acceso tutti di entusiasmo: “Un artigiano lavora al suo meglio quando viene lasciato libero di sperimentare le soluzioni creative che ritiene più giuste” hanno detto, mentre si complimentavano a vicenda per l'ottimo lavoro svolto.
Gli esemplari sono stati realizzati a mano uno per uno, e studiare forme e materiali capaci di adattarsi ad uno scarto nella lavorazione (del tappo, della base del flacone, della filigrana) anche di qualche millimetro, non dev’essere stato proprio uno scherzo… Ma sono stati bravi, senza dubbio (ebbene, per un’unica –campanilistica- volta mi piace dirlo: flacone e scatola sono davvero stupendi).
E ora veniamo alla fragranza, un’ambrata caratterizzata da una testa di agrumi vigorosi e brillanti come bergamotto e mandarino, che la immergono in una luce dorata, calda, fiduciosa, perfetta sia sulla pelle femminile che su quella maschile.
Il profumo presenta una tessitura corposa e soddisfacente grazie alle note legnose (un patchouli carezzevole e un sandalo “verde”), al cuoio e alle note ambrate, la cui voce potente e sicura di sé si diffonde piacevolmente intorno senza però risultare invadente.
Sebbene duri qualche ora, non si modifica molto; semplicemente, quando gli agrumi e le spezie della testa si allontanano, la luce calda del pomeriggio si trasforma in un crepuscolo di mirra e fava tonka, abbassandosi di tono e prendendo una direzione quasi poudrèe, molto più “intima”.
Una fragranza con una personalità sicura di sé, ottimista, comunicativa, ideale per cacciare i musi lunghi ed uscire a far danni (anche con la pioggia ed il freddo!).
Il costo è stato mantenuto volutamente abbordabile: 135 Euro per 100 di edp.
“Profumo Imperiale” è una tiratura limitata, per ora disponibile sul sito “Liguria Style”, sarà poi distribuita da Nobile 1942.

Ps
Il nome deriva da Palazzo Imperiale: uno storico Palazzo nobiliare posseduto dalla famiglia Imperiale, situato nel centro storico di Genova.

Commenti

Magnifiscent ha detto…
Cara BeB,
che bello vedere questo tuo "ritorno" post-natalizio che coincide con un ritorno alle tue radici.
Che bello anche vedere che ogni tanto ci sono idee dove tutto punta al bello. Poi sai quanto io gongoli di fronte al connubio contenuto-contenitore preziosi :)
Anonimo ha detto…
interessante davvero
markkino
Giulia ha detto…
E a proposito di profumi preziosi, leggevo di questo "Belle Haleine" di Marcel Duchamp che sarà visibile a Berlino nella Neue Nationalgalerie per una eccezionale mostra lampo dal 27 al 30 gennaio. Ma che senso ha se non si può annusare? Me curiosissima...!!!
pasadena ha detto…
Mi piace molto tutto, tranne il nome... ecco, non dà un'idea eccessivamente "di vecchio", me lo immagino molto retrò, magari anche un po' troppo intenso, da vecchia signora. Sbaglio?
Marika Vecchiattini ha detto…
Ciao caro Magnifiscent, questi commenti mi erano passati sotto senza che io li abbia veramente visti (sarò stata ancora offuscata dai fumi alcolici natalizi?).
Anche io gongolo, quandole i due aspetti (contenitore-contenuto) sono coerenti... è abbastanza raro!

Ciao Pasadena, devo dire che in realtà spiccando molto gli agrumi, l'idea è più di freschezza e luminosità dorata che non di pesantezza o rètro. Ma è verisismo, a volte il nome o il flacone (o il produttore) ci sviano, e non ci permettono di valutare bene se una cosa ci piace o no; ci creano un'aspettativa in un senso o nell'altro. E' per questo che non c'è niente di meglio che provarlo (e poi farci sapere che ne pensi!).

Giulia, in effetti non era un vero e proprio profumo, dentro al flacone credo non ci fosse niente, era giusto la rappresentazione di un'idea di profumo. Un'idea nuova e come al solito, fuori dagli schemi(visivi) del periodo.

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