Questione di legni: Wonderwood e 2 (Comme des Garcons)
Sempre in profumeria l’altro giorno, ho scoperto un profumo di cui avevo sempre visto la scatola ma non il tester, e quindi non ero mai riuscita a provarlo: Wonderwood, di Antoine Lie per Comme des Garcons. Pur essendo giovane, Antoine Lie ha già composto per Kenzo, Gucci, Givenchy, e soprattutto per Etat Libre d’Orange (il famigerato Secretions Magnifiques è suo, come pure Je Suis un Homme, Rossy de Palma, Tom of Finland e Vierges et Toreros), qui è riuscito a rendere l’idea del bosco in maniera magnifica: nel profumo si sentono solo legni, legni e ancora legni.
Arrivata a casa, ho pensato di fare un piccolo confronto con un’altra fragranza di CDG che mi piace, e che è caratterizzata da una sensazione fortemente legnosa: “2”, composta da Mark Buxton nel 1999, per sviluppare l’idea dell’inchiostro.
Le ho entrambe in edp.
La piramide di Wonderwood dice: bergamotto, pepe nero, noce moscata, coriandolo, incenso, legno di guaiaco, legno di cedro, legno di sandalo, patchouli, vetiver, oud, cashmeran (molecola sintetica dal caldo aroma legnoso, molto affascinante che serve per cucire, arrotondare e far interagire bene i legni), javanol (ricostruzione sintetica del legno di sandalo) cristalon (altra molecola sintetica, a base delicatamente fiorita, che qui probabilmente serve per offrire un minimo bilanciamento ai legni).
La piramide di 2: note di inchiostro (ottenute con Headspace), aldeidi (molecole sintetiche che aggiungono brillantezza e “smalto”), coriandolo, cannella, cumino, noce moscata, ginepro, angelica, incenso, magnolia, patchouli, legno di cedro, cisto labdano, vetiver.
Due composizioni evocative, precise, in cui le spezie e i legni collaborano con la sintesi, per arrivare ad un risultato che trascende le singole materie prime; quello che mi ha colpita è che sebbene entrambe le fragranze sono interpretazioni del termine “legnoso”, con un sottofondo speziato, e che molte materie prime coincidano anche, i risultati non potrebbero essere più diversi!
Dei due, Wonderwood è quello più fresco, la resina stilla ancora liquida sulle cortecce, i legni sono ruvidi, umidi; esprime esattamente il colore verde scurissimo di un bosco di notte. Maestoso, a tratti vellutato e a tratti inquietante, come un morbido mantello scuro, sotto cui scorre una vita misteriosa.
2 invece esprime una luce pomeridiana intensa e dorata, un’atmosfera speziata, calda, esotica, i legni sono secchi e sembra di sentirli scrocchiare sotto i piedi.
Sono due lavori notevoli, che si sviluppano con il passare delle ore restando sempre indossabili e interessanti in tutte le loro fasi, anche se mi rendo conto che non tutti li indosserebbero con piacere. Le sensazioni legnose che offrono sono molto intense, secche e con qualche ruvidezza, qualcuno se ne potrebbe sentire spaventato, o allontanato. In ogni caso la persistenza è molto buona (meglio “2”).
Il mio consiglio è di andare a provarli, possibilmente insieme, e meditare sui significati opposti della parola “legno”.
Arrivata a casa, ho pensato di fare un piccolo confronto con un’altra fragranza di CDG che mi piace, e che è caratterizzata da una sensazione fortemente legnosa: “2”, composta da Mark Buxton nel 1999, per sviluppare l’idea dell’inchiostro.
Le ho entrambe in edp.
La piramide di Wonderwood dice: bergamotto, pepe nero, noce moscata, coriandolo, incenso, legno di guaiaco, legno di cedro, legno di sandalo, patchouli, vetiver, oud, cashmeran (molecola sintetica dal caldo aroma legnoso, molto affascinante che serve per cucire, arrotondare e far interagire bene i legni), javanol (ricostruzione sintetica del legno di sandalo) cristalon (altra molecola sintetica, a base delicatamente fiorita, che qui probabilmente serve per offrire un minimo bilanciamento ai legni).
La piramide di 2: note di inchiostro (ottenute con Headspace), aldeidi (molecole sintetiche che aggiungono brillantezza e “smalto”), coriandolo, cannella, cumino, noce moscata, ginepro, angelica, incenso, magnolia, patchouli, legno di cedro, cisto labdano, vetiver.
Due composizioni evocative, precise, in cui le spezie e i legni collaborano con la sintesi, per arrivare ad un risultato che trascende le singole materie prime; quello che mi ha colpita è che sebbene entrambe le fragranze sono interpretazioni del termine “legnoso”, con un sottofondo speziato, e che molte materie prime coincidano anche, i risultati non potrebbero essere più diversi!
Dei due, Wonderwood è quello più fresco, la resina stilla ancora liquida sulle cortecce, i legni sono ruvidi, umidi; esprime esattamente il colore verde scurissimo di un bosco di notte. Maestoso, a tratti vellutato e a tratti inquietante, come un morbido mantello scuro, sotto cui scorre una vita misteriosa.
2 invece esprime una luce pomeridiana intensa e dorata, un’atmosfera speziata, calda, esotica, i legni sono secchi e sembra di sentirli scrocchiare sotto i piedi.
Sono due lavori notevoli, che si sviluppano con il passare delle ore restando sempre indossabili e interessanti in tutte le loro fasi, anche se mi rendo conto che non tutti li indosserebbero con piacere. Le sensazioni legnose che offrono sono molto intense, secche e con qualche ruvidezza, qualcuno se ne potrebbe sentire spaventato, o allontanato. In ogni caso la persistenza è molto buona (meglio “2”).
Il mio consiglio è di andare a provarli, possibilmente insieme, e meditare sui significati opposti della parola “legno”.
Commenti
un aroma inconfondibile di colore fresco,con un fondo verdognolo di foglia stropicciata.Eppure CdG aveva già lanciato, in passato, fragranze legnose:lo straordinario Sequoia, aroma travolgente di resine e fuoco,di spirali di fumo, d'incendio che non si arresta, mi aveva già rapito il cuore e il naso...
Cristina