Pentachords: la nuova serie di Andy Tauer
Ho incontrato Andy l'altro giorno a Fragranze, e mi ha parlato delle sue due nuove produzioni: la prima sono i nuovi profumi della serie “Pentachords” che vedete nella foto, l'altro è un progetto di cui vi parlerò tra qualche mese. L'idea alla base della serie Pentachords (sono appena usciti White, Auburn e Verdant), nasce dalla sfida di provare a fare qualcosa di interessante usando solo 5 note per ogni profumo, e tutte sintetiche. Ne sono uscite tre fragranze sensibilmente diverse da quanto Andy aveva creato finora.
In genere le sue composizioni accostano materie prime sintetiche ad altre naturali di qualità straordinaria (l'incenso nell'Air du Desert, o in Incense Extreme, la rosa in Le Maroc pour elle o in Une Rose Chyprèe, il vetiver in Vetiver Dance, il fiore d'arancio in Orange Star...), ed infatti risultano sempre modi non convenzionali di trattare l'incenso, la rosa ecc., opere originali e diverse da quelle composte da altri creatori. Nei Pentachords ha lavorato quindi in maniera del tutto diversa, e le tre fragranze uscite finora, in effetti possono spiazzare. Dei tre, White è la più delicata, polverosa, mandorlata, confortevole; le aldeidi giocano un ruolo meraviglioso nel trasportare la luce e farla brillare nelle fragranze, e qui mi sembrano il perno centrale della composizione. Auburn invece ha note più calde e legnose. Verdant è la più particolare, e mi ha colpita per la sua spinta fortissima: la sensazione verde del bosco umido attraversato da lame di luce bianca è soprattutto metallica e fredda, ma sempre verde, in maniera vivace e soprattutto potente. Altro che prati umidi, corolle rugiadose o trifogli bagnati, qui siamo nel sottobosco più buio!
Sebbene White sia la sorellina educata e raffinata, le altre due Pentachords mostrano risvolti più imprevedibili e sfidanti. Non sono sicura che riuscirei ad indossarle tutti i giorni, ma sono così anticonvenzionali e “strane” che nelle giuste occasioni potrebbero aggiungere qualcosa di particolare alle mie giornate.
Sito di Andy Tauer qui
In genere le sue composizioni accostano materie prime sintetiche ad altre naturali di qualità straordinaria (l'incenso nell'Air du Desert, o in Incense Extreme, la rosa in Le Maroc pour elle o in Une Rose Chyprèe, il vetiver in Vetiver Dance, il fiore d'arancio in Orange Star...), ed infatti risultano sempre modi non convenzionali di trattare l'incenso, la rosa ecc., opere originali e diverse da quelle composte da altri creatori. Nei Pentachords ha lavorato quindi in maniera del tutto diversa, e le tre fragranze uscite finora, in effetti possono spiazzare. Dei tre, White è la più delicata, polverosa, mandorlata, confortevole; le aldeidi giocano un ruolo meraviglioso nel trasportare la luce e farla brillare nelle fragranze, e qui mi sembrano il perno centrale della composizione. Auburn invece ha note più calde e legnose. Verdant è la più particolare, e mi ha colpita per la sua spinta fortissima: la sensazione verde del bosco umido attraversato da lame di luce bianca è soprattutto metallica e fredda, ma sempre verde, in maniera vivace e soprattutto potente. Altro che prati umidi, corolle rugiadose o trifogli bagnati, qui siamo nel sottobosco più buio!
Sebbene White sia la sorellina educata e raffinata, le altre due Pentachords mostrano risvolti più imprevedibili e sfidanti. Non sono sicura che riuscirei ad indossarle tutti i giorni, ma sono così anticonvenzionali e “strane” che nelle giuste occasioni potrebbero aggiungere qualcosa di particolare alle mie giornate.
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Un abbraccio
Sara