Profumi femminili "For Him"
L'ultimo numero di The Perfume Magazine, dedicato alla profumeria maschile mi ha innescato alcune riflessioni, a cui ho già accennato altre volte, sulla suddivisione tra profumi "Femminili" e profumi "Maschili", che non entusiasma nè me nè molti altri appassionati di profumo, e nemmeno i contributor di TPM, a quanto sembra. La profumeria è trasversale come la letteratura, la scultura, la musica, e nessuno può pensare - seriamente- che Mozart sia roba da femmine mentre Bach sia roba da maschi, o che i film di Fellini e Kubrick siano stati prodotti per un pubblico preferibilmente maschile o femminile... mi fermo qui con gli esempi ma avete senz'altro capito cosa intendo.
Per quanto riguarda la profumeria, la suddivisione dei profumi in maschile/femminile è un semplice strumento di marketing con cui, negli anni 60, si provava a rendere il profumo nuovamente interessante per il mercato maschile: l'etichetta "per lui" aiutava gli uomini a superare il disagio nel comprarsi qualcosa di diverso dal solito dopobarba. Infatti, fino alla seconda guerra mondiale i profumi -tranne pochi casi- non avevano avuto un target predefinito, ma erano opere che chiunque sceglieva in base ai propri gusti. Poi però la guerra, la povertà, un'Europa devastata da ricostruire tolsero i profumi -e moltissime altre cose- dall'orizzonte degli uomini, che avevano altro da fare. Quando la situazione iniziò ad avviarsi verso la normalità, e poi addirittura verso il boom economico, lo stratagemma dell'etichetta "per lui" permise alla profumeria di trovare nuovi spazi di espansione, coinvolgendo l'universo maschile. Il trucco funzionò: gli uomini ripresero a comprarsi e a farsi regalare i profumi, e le aziende incassarono profitti in costante crescita.
Però in questo modo, con il tempo venne a crearsi una frattura tra la profumeria femminile e quella maschile: alcune materie prime che fino a quel motivo avevano vissuto indifferentemente sulla pelle di uomini e di donne, ad un certo punto scelsero definitivamente uno dei due lati: i legni (vetiver, sandalo, guaiaco, patchouli), le note aromatiche e quelle verdi (lavanda, rosmarino, timo, ginepro, salvia, galbano) si stabilirono sul versante maschile, mentre fiori e frutta in quello femminile. Gli agrumi trovarono una collocazione comune ad entrambi i settori, così come certe resine come incenso e mirra. Le spezie, pur non escluse dalla pelle maschile, sono state spesso considerate note più "femminili", anche se esistono molti meravigliosi profumi speziati da uomo. Procedendo con i decenni, alla palette maschile si aggiunsero le note marine/ozoniche e la nuova freschezza un pò detersiva, mentre la palette femminile si arricchì di muschi bianchi, note ambrate e note gourmand.
Tra gli outsider, Vent Vert e il N.19 restano due tra i pochissimi profumi femminili verdi, come Feminitè du Bois fu il primo (e resta uno dei pochissimi) profumi femminili legnosi, mentre Fahrenheit (Dior) ebbe tanto successo anche perchè portava, conficcata nel centro del bouquet, una bellissima e insolita nota di violetta.
Nonostante queste (e altre) brillanti eccezioni, mi pare che 50 anni di pubblicità Pour Femme/Pour Homme abbiano fatto il lavaggio del cervello sia agli uomini che alle donne.
Però eccezioni se ne trovano, non solo in TPM, ma anche su blog e forum e... a casa mia: mio marito infatti indossa di tutto, a volte senza nemmeno leggere l'etichetta.
- Hanbury di Maria Candida Gentile (tuberosa, gelsomino e fiordarancio),
- Nuda di Nasomatto (un gelsomino sensazionale, che ricorda Joy di Patou)
- Trama di Simone Cosac Profumi (rosa, rosa e ancora rosa!)
sono decisamente sono tra i suoi preferiti, li indossa spessissimo in dosi generose e devo dire che riceve parecchi complimenti.
Tra i classici e commerciali, a volte indossa Insolence di Guerlain (tuberosa, iris, violetta e gelatine di frutta) che gli sta molto bene, mentre Shalimar (Guerlain) e White Linen (Estèe Lauder) li porta solo se li indosso io ma non sono tra i suoi preferiti. Qualche sera fa invece ha scoperto il N.19 di Chanel, e quello sì, gli è piaciuto tantissimo.
Intendiamoci, non è che sulla pelle maschile i profumi cosiddetti "femminili" diventino più verdi o boscosi: la rosa e il fiore d'arancio restano fioritissimi e soavi, il gelsomino carnale e indolico come dev'essere, mentre la violetta e la tuberosa a volte sembrano addirittura esplodergli addosso!
Io penso che alla fin fine, nessuno - o quasi- sia in grado di notare se un uomo sta indossando una fragranza pubblicizzata come "maschile" o "femminile": è solo questione di una scritta sull'etichetta, e non del profumo in sè. Eppoi quasi nessuno sa riconoscere una fresia da un iris, o un sandalo da un vetiver!
Per dirla in altro modo, l'equazione "Rosa+Violetta= profumo femminile=questo tizio ha gusti ambigui" non scatta praticamente mai.
Quindi potete rilassarvi e sperimentare, indossando quel che più vi piace e vedere che effetto vi fa.
Vedrete che è il fatto che sia un profumo piacevole, insolito, intenso, interessante, quel che lo farà notare. E soprattutto il fatto che lo indossi un uomo, cioè un soggetto su cui siamo abituati a sentire robine annacquate che sanno di limone e schiuma da barba. Qualsiasi cosa di diverso, che si chiami Opium (YSL), Cristalle (Chanel), o Diorissimo (Dior), vedrete che sarà notato solo ed esclusivamente per la sua bellezza e per il fatto che sia diverso da quello che indossate di solito. Poi, ovvio, potrà piacere o no.
Invece, per chi già li usa, avete voglia di raccontarmi quali sono i profumi pubblicizzati come "per lei", o comunque con materie prime associate al genere femminile, che indossate/che i vostri uomini indossano?
Per quanto riguarda la profumeria, la suddivisione dei profumi in maschile/femminile è un semplice strumento di marketing con cui, negli anni 60, si provava a rendere il profumo nuovamente interessante per il mercato maschile: l'etichetta "per lui" aiutava gli uomini a superare il disagio nel comprarsi qualcosa di diverso dal solito dopobarba. Infatti, fino alla seconda guerra mondiale i profumi -tranne pochi casi- non avevano avuto un target predefinito, ma erano opere che chiunque sceglieva in base ai propri gusti. Poi però la guerra, la povertà, un'Europa devastata da ricostruire tolsero i profumi -e moltissime altre cose- dall'orizzonte degli uomini, che avevano altro da fare. Quando la situazione iniziò ad avviarsi verso la normalità, e poi addirittura verso il boom economico, lo stratagemma dell'etichetta "per lui" permise alla profumeria di trovare nuovi spazi di espansione, coinvolgendo l'universo maschile. Il trucco funzionò: gli uomini ripresero a comprarsi e a farsi regalare i profumi, e le aziende incassarono profitti in costante crescita.
Però in questo modo, con il tempo venne a crearsi una frattura tra la profumeria femminile e quella maschile: alcune materie prime che fino a quel motivo avevano vissuto indifferentemente sulla pelle di uomini e di donne, ad un certo punto scelsero definitivamente uno dei due lati: i legni (vetiver, sandalo, guaiaco, patchouli), le note aromatiche e quelle verdi (lavanda, rosmarino, timo, ginepro, salvia, galbano) si stabilirono sul versante maschile, mentre fiori e frutta in quello femminile. Gli agrumi trovarono una collocazione comune ad entrambi i settori, così come certe resine come incenso e mirra. Le spezie, pur non escluse dalla pelle maschile, sono state spesso considerate note più "femminili", anche se esistono molti meravigliosi profumi speziati da uomo. Procedendo con i decenni, alla palette maschile si aggiunsero le note marine/ozoniche e la nuova freschezza un pò detersiva, mentre la palette femminile si arricchì di muschi bianchi, note ambrate e note gourmand.
Tra gli outsider, Vent Vert e il N.19 restano due tra i pochissimi profumi femminili verdi, come Feminitè du Bois fu il primo (e resta uno dei pochissimi) profumi femminili legnosi, mentre Fahrenheit (Dior) ebbe tanto successo anche perchè portava, conficcata nel centro del bouquet, una bellissima e insolita nota di violetta.
Nonostante queste (e altre) brillanti eccezioni, mi pare che 50 anni di pubblicità Pour Femme/Pour Homme abbiano fatto il lavaggio del cervello sia agli uomini che alle donne.
Però eccezioni se ne trovano, non solo in TPM, ma anche su blog e forum e... a casa mia: mio marito infatti indossa di tutto, a volte senza nemmeno leggere l'etichetta.
- Hanbury di Maria Candida Gentile (tuberosa, gelsomino e fiordarancio),
- Nuda di Nasomatto (un gelsomino sensazionale, che ricorda Joy di Patou)
- Trama di Simone Cosac Profumi (rosa, rosa e ancora rosa!)
sono decisamente sono tra i suoi preferiti, li indossa spessissimo in dosi generose e devo dire che riceve parecchi complimenti.
Tra i classici e commerciali, a volte indossa Insolence di Guerlain (tuberosa, iris, violetta e gelatine di frutta) che gli sta molto bene, mentre Shalimar (Guerlain) e White Linen (Estèe Lauder) li porta solo se li indosso io ma non sono tra i suoi preferiti. Qualche sera fa invece ha scoperto il N.19 di Chanel, e quello sì, gli è piaciuto tantissimo.
Intendiamoci, non è che sulla pelle maschile i profumi cosiddetti "femminili" diventino più verdi o boscosi: la rosa e il fiore d'arancio restano fioritissimi e soavi, il gelsomino carnale e indolico come dev'essere, mentre la violetta e la tuberosa a volte sembrano addirittura esplodergli addosso!
Io penso che alla fin fine, nessuno - o quasi- sia in grado di notare se un uomo sta indossando una fragranza pubblicizzata come "maschile" o "femminile": è solo questione di una scritta sull'etichetta, e non del profumo in sè. Eppoi quasi nessuno sa riconoscere una fresia da un iris, o un sandalo da un vetiver!
Per dirla in altro modo, l'equazione "Rosa+Violetta= profumo femminile=questo tizio ha gusti ambigui" non scatta praticamente mai.
Quindi potete rilassarvi e sperimentare, indossando quel che più vi piace e vedere che effetto vi fa.
Vedrete che è il fatto che sia un profumo piacevole, insolito, intenso, interessante, quel che lo farà notare. E soprattutto il fatto che lo indossi un uomo, cioè un soggetto su cui siamo abituati a sentire robine annacquate che sanno di limone e schiuma da barba. Qualsiasi cosa di diverso, che si chiami Opium (YSL), Cristalle (Chanel), o Diorissimo (Dior), vedrete che sarà notato solo ed esclusivamente per la sua bellezza e per il fatto che sia diverso da quello che indossate di solito. Poi, ovvio, potrà piacere o no.
Invece, per chi già li usa, avete voglia di raccontarmi quali sono i profumi pubblicizzati come "per lei", o comunque con materie prime associate al genere femminile, che indossate/che i vostri uomini indossano?
Commenti
Lo scorso gennaio mi trovavo a Roma, nello splendido museo Altemps semivuoto. Ad un tratto vengo investita da un'ondata di gelsomino, verde, fresco, brillante (tipo quello di Annick Goutal, per intenderci), portato da un essere invisibile. Ho seguito la scia e ho individuato il portatore in un giovane uomo, vestito in modo semplice ma elegante. Mi sono trattenuta a stento dal fargli i complimenti!
Grazie poi per avermi chiarito cos'è la nota floreale in Fahrenheit- lo porta una mia collega, la quale, quando le ho chiesto cosa fosse, si è sentita in dovere di giustificare la sua scelta spiegandomi che i profumi da donna sono troppo dolci!!!
Sono d'accordo con te, esistono note, accordi e profumi che ci piacciono e ci stanno bene, indipendentemte dal genere (la mia compagna, che non dedica troppo tempo ai profumi ma ha un gusto infallibile, come prima fragranza di nicchia si è presa French Lover di Malle e lo porta benissimo!)
Jicky: favoloso. Non ha un genere, è semplicemente meraviglioso.
L'heure bleue: intenso, catartico. Chi me l'ha sentito addosso non è riuscito a capire che fosse un Guerlain, e dopo cercava di indovinare, con espressione sempre più stupita, nominando i profumi "da uomo". Molto divertente.
Black Orchid di Tom Ford: ho scoperto che viene indossato da molti uomini, e non mi stupisce, perché ha una complessità tale da trascendere i generi e gli orientamenti sessuali.
L'air de rien, di Miller Harris: sa di letti sfatti, di ore piccole passate a bere e a rifare il mondo, di "ieri mi devo essere divertito/a molto ma purtroppo ricordo poco". Per la mia ragazza sa di sesso, e non credo che sbagli molto. Tutto questo appartiene a un genere solo?
Mitsouko:una leggenda che respira, e fa respirare. Dimostra come il floreale, con il giusto trattamento, sappia di profondo, di tempo che passa solo se lo vogliamo.
L'air d'hiver: ispiratore, segreto eppure leggibile immediatamente, rivela mentre nasconde. Dovete provarlo tutti, uomini e donne. Come? Mai sentito? Beh, forse è perché così lo chiamo io quando mi chiedono "Che buon profumo, cos'è?", per non suscitare sconvolgimenti. Il suo nome ufficiale è Chanel no.5, eau de parfum.
Roberto
quando ho conosciuto la mia ragazza lei indossava eau des merveilles di hermes: da quel giorno oltre ad innamorarmi di lei mi sono innamorato anche di quella fragranza e non ti nascondo che nonostante i tratti un pò "femminili" qualche volta quando capito a casa sua (oppure mi faccio dare qualche campioncino dalla profumeria di fiducia) mi spruzzo un pò di quel profumo o sul polso o sul collo della camicia. Lo adoro non so perchè. Forse il fatto che mi ricorda un pò il "primo incontro" e anche la mia ragazza...
Che bella questa descrizione del gelsomino al museo Altemps: ci sono delle volte in cui qualcosa di forte ci colpisce, e l'insieme di olfatto/vista/atmosfera del momento ci rimane scritta dentro per molto tempo. Piccole gemme di vita che ogni tanto troviamo sul nostro cammino.
Roberto, dall'amore con cui li descrivi si percepisce che te li godi proprio: molti altri uomini avrebbero un gran vantaggio, a seguire il tuo esempio. In particolare, le fragranze che citi sono dotate di una tale ricchezza e profondità che trovo ingiusto riservarle ad un pubblico solo femminile, dovrebbero essere avvicinate e indossate da chiunque.
E come hai ragione sul N.5 di Chanel! Se più uomini comprendessero la magia che sprigiona sulla pelle maschile, credo che Chanel ne venderebbe almeno il doppio.
Anonimo, gran parte del nostro piacere nell'indossare un certo profumo, o una certa nota olfattiva sta proprio nelle sensazioni piacevoli che ci evoca, non sempre in maniera cosciente. Nel tuo caso, tu ti ricordi benissimo delle circostanze in cui hai sperimentato l'Eau des Merveilles la prima volta, ma anche se l'associazione mentale con la tua fidanzata non fosse cosciente, la sensazione di piacere scatterebbe comunque. Poi, diciamolo pure, l'EdM è un gran profumo, particolare, dotato di grande fascino (uno dei pochissimi femminili senza fiori, tutto resine e legni), senz'altro uno dei più adatti a farsi scoprire da un pubblico maschile!!!
E se non vogliamo definire la profumeria come arte (qualcuno in effetti non è ancora del tutto convinto che la profumeria sia arte, la discussione è ancora aperta), basta pensare alla gastronomia, ad esempio. Se qualcuno volesse convincermi che mangiare risotto al tartufo sia roba da maschi, mentre mangiare bollito misto con mostarda sia roba da femmine, mi farei una bella risata!
Ciao Anonimo, hai fatto benissimo a non fare più distinzione! Ti sei goduto un mondo trasversale e hai dato alla tua personalità la possibilità di esprimersi senza riserva. E tra l'altro, Opium -la versione femminile intendo- su un uomo è spettacolare, ancora meglio che sulla pelle femminile.
Invece, oggi siamo abituati al fatto che un uomo "adeguato" debba odorare di pulito/fresco/appena rasato/acqua/schiuma da barba. Ma chi l'ha detto? Io non credo che gli uomini si possano racchiudere in uno stereotipo sbiadito. Ne ho incontrati abbastanza per aver visto quale ricchezza, quali meravigliose sfumature portano con sè. E trovo che la profumeria moderna non renda giustizia a tutta questa ricchezza. Per questo lo dico e lo dirò sempre: uomini, aprite gli orizzonti, andate a curiosare nella corsia "Profumi per lei" e scoprirete un mondo di piaceri olfattivi di cui non sospettavate l'esistenza.
Se avete poca dimestichezza, siete timidi, o non vi va di raccontare i vostri gusti alle commesse (che in genere non capiscono, e non è colpa loro), potete sempre dire che state scegliendo qualcosa per la vostra ragazza, ma che ovviamente deve piacere anche a voi...
E se vi chiedono "Che profumo indossi?" e vi sentite a disagio nel rispondere Chanel N.5 o un altro femminile, potete sempre essere generici "Uno di chanel ma non mi ricordo quale", oppure "Me l'hanno regalato, non mi ricordo cos'è". Oppure "Indosso quello della mia ragazza/della mia mamma, perchè mi fa pensare a lei".
Tanto, l'etichetta non la vedrà nessuno perchè resta a casa vostra, nascosta nell'armadietto.
Io, mio marito e molti nostri amici abbiamo scelto di fregarcene allegramente di quello che gli abitanti del "girone della noia" possono dire o pensare, e indossiamo solo profumi che ci piacciono. E' un invito per tutti!