Marito dell'anno 2013 (Eau de Joy)


Mio marito oggi era da una cliente che sta disfacendo la casa del nonno deceduto da poco: vuole ristrutturarla per trasferircisi e così ha chiamato i tecnici (muratore, idraulico, elettricista ecc) per un sopralluogo. Il mio adorabile maritino, aggirandosi per la casa, nota un pacchettino su un mobile e, avvicinandosi per guardare meglio, sgrana gli occhi per lo stupore. Capisce subito che non può andare via senza quel pacchettino, così lo prende e chiede alla cliente "Le serve, oppure me lo regala?” con una faccia tosta sorprendente, che deriva dal fatto che sa già come reagirò quando tornerà a casa. La cliente gli dice che può tenerselo, e così il pacchettino arriva fino a me, stasera.
Nel pacchettino c'è una fialetta-prova da 3 ml di Eau de Joy (Jean Patou): l'originale del 1955 di Henri Giboulet. Non solo mio marito si è ricordato che Joy è un capolavoro della profumeria, ma guardando il pacchettino e la grafica ha capito che si trattava di un vintage, e dal colore chiaro del liquido, anche conservato molto bene: la fragranza infatti risulta quasi perfetta (spero di postare la foto presto, quella che vedete ora mostra il mignon). Un profumo dall'avvio verde, ingentilito dall'accordo più famoso e costoso della profumeria (rosa/gelsomino), che sprofonda in un soffice tappeto legnoso e animalico di zibetto e ambra grigia, che sussurrano dolcemente sulla pelle. Magnifico. Joy (composto da Henri Almeras, 1930) era venduto unicamente come estratto, e quando fu creata l'Eau de Joy, l'intenzione era quella di farne una specie di parfum de toilette, quindi leggermente più “easy”. L'edt di Joy fu composta solo in seguito, e quando fu creata anche la versione in edp, l'Eau de Joy fu discontinuata.
(Non solo per cose come questa, ma anche per cose come questa) io amo mio marito.

Commenti

Anonimo ha detto…
Ciao Marika!Che bello leggere nuovamente qualcosa sui vintages che hanno segnato il passo nella storia delle fragranze!Non sapevo che prima di Joy edt(che possiedo in una versione decisamente vecchiotta)ci fosse stata una Eau de Joy appena meno intensa del parfum...deve essere una vera soddisfazione poter annusare una tale meraviglia rimasta intatta nonostante gli anni!Piace molto anche a me Joy, anche se l'ho apprezzato meglio con il tempo e le esperienze fatte in questi ultimi anni,interessandomi di profumi come mai prima d'ora. Che dire di Joy?Sa di Donna(almeno quanto n°5!)con la D maiuscola, che per me è fragranza di bella signora sorridente in una giornata piena di sole con un abito a fiori ed un bouquet di gelsomini appuntato sulla scollatura.Sa del profumo dei capelli agitati dalla brezza(zibetto e ambra?)e della crema leggera che ha steso sul viso prima di uscire(la rosa che mi ricorda,con tenerezza,il profumo delle creme che mia madre usava quando ero piccina:ne andavo matta!)Credo di poterla definire come la fragranza in assoluto più luminosa ed "ottimista" (insieme a Nahema,sì)che mi sia capitato di sperimentare!
Cristina
Giulia ha detto…
Che dire, complimenti al marito, ma sarà anche merito tuo che ci hai lavorato su, non credo che all'origine avesse già tale competenza (magari faccia tosta si)
Questo tuo post mi ha fatto ricordare che da qualche parte dovrei avere anche io un vintage.
Era il 1997 quando mia suocera ci lasciò, ed io non so perchè buttando l'occhio sul comò del suo appartamento che stava per essere sgomberato notai, oltre al set di spazzole e pettini con finiture in argento, un bel flacone (forse Lalique) di profumo Jean Patou, L'Heure Attendue, che mio suocero raccontò di averle regalato appena dopo la guerra, intorno ai loro 20 anni.
Chiesi e mi fu dato. Poi l'ho dimenticato, allora non ero ancora approdata nel magico mondo dei profumi.
Ma ora tu me lo hai fatto ricordare.
Lo cercherò, ma non so che farne, ricordo che era sigillato con un cordino e la ceralacca se non sbaglio.
Che mi consigli? Lo apro? E se non mi piace non è un peccato?
A venderlo non ci penso, è una cosa di famiglia, il ricordo di un amore, magari lo darò a mia figlia... Tu che ne pensi?
Anonimo ha detto…
Cara Marika è vero i vintage sono una meraviglia!
Ne approfitto anche per ringraziarti ancora per la fialetta di Loretta che ho avuto piacere di gustare durante le vacanze di natale e che mi ha letteralmente sedotta! E volevo farti poi una domanda a proposito di Shalimar che ora è tornato nella versione originale....ma è davvero proprio la stessa? In profumeria mi hanno assicurato di sì ma piacerebbe sentire anche la tua ;)
grazie, Anna
Alessandra di Varese ha detto…
Ma qui siamo in presenza di una esplicita dichiarazione d'amore in piena regola, cara Marika....

Augurissimi di Buon Anno a questa coppia speciale e a tutti gli amici del blog.
Alessandra di Varese

Anonimo ha detto…
fortunata, è anni 70-80, io ti avevo dato l'eau de 1000, purtroppo andata :(

annamaria
Marika Vecchiattini ha detto…
Ciao Anna già, avevo pensato che non lo avrei mai potuto annusare e invece... :-)

Alessandra, eh, sì, hai ragione, suona come una dichiarazione d'amore. Ti ringrazio per gli auguri, li ricambiamo entrambi!!

Ninù, io la versione "originale" di Shalimar, nella profumerie dove vado di solito, non l'ho vista. Ha un nome tipo "L'Originale" o qualcosa di simile oppure è la normale bottiglia con il nome normale? Sarei curiosa di annusarla, così da fare il confronto...

Giulia, L'Heure Attendue non è tra i vintage "facili" da reperire, e se io fossi in te, senz'altro lo aprirei, per fare la conoscenza con qqualcosa di raro e potenzialmente emozionante. Ma prima di prendere la decisione definitiva, dimmi un po': è ancora sigillato, come mi pare di capire? Che colore ha il liquido? Come è stato conservato, luce o buio? Mi fai sapere? Io intanto faccio un po' di ricerche.

Cristina, ma che bella descrizione hai dato del profumo! Credo sia qualcosa di simile a ciò che aveva in mente il suo creatore, quando lo ha concepito (anche perché è riuscito ad esprimere proprio questa femminilità gioiosa, elegante ed esuberante). Quando il creatore è bravo e ha un'idea forte in testa, questa "traspare" con una certa chiarezza nelle sue opere. Siamo abituati a pensare che sia così solo con la letteratura, la pittura, il cinema e le altre arti ma è vero anche per la profumeria, vero? dobbiamo solo imparare a "leggere" le opere olfattive, e poi la magia si produrrà da sé.
Magnifiscent ha detto…
Ah ragazze,
che meravigliose storie d'amore... Prima tu cara BeB che hai un marito adorabile che ti adora (e forse dopo questa posso dire che ti vizia? ;) ) e poi tu Giulia che ci racconti la meravigliosa favola di uno dei miei Patou preferiti, l'heure attendue! Era uscito giusto subito dopo la guerra, quindi è certamente la formula originale. Io ho la riedizione di Kerléo degli anni 80 ed è uno chypre dalla bellezza mozzafiato, non oso pensare il nettare del '46 <3
Anonimo ha detto…
Brava Marika! Lo hai educato molto bene il tuo maritino. Cosa che non e' riuscita a me, il mio lui non vede altro che motori. Pero' quest'anno mi porta a Milano per Excence, spero di incontrarvi. Sabricat
Giulia ha detto…
Ciao Marika, scusa se latito, ma ho una fastidiosissima tendinite, (per giunta al braccio destro) che si è cronicizzata e mi impedisce di fare molte cose, tra cui prendere lo scaletto, e ravanare nel mio mezzanino alla ricerca dello scatolo con il suddetto Patou.
In ogni caso ti posso assicurare che è sigillato con il cordino, quando lo ebbi era di colore giallo carico ma non bruno. Ed è sempre stato in bella mostra sul comò di mia suocera, senza scatolo, ma almeno lì non ci batteva il sole!
Oh Magnifiscent, mi fai sentire orgogliosa, non sapevo di custodire una chicca del genere!
Scusate la domanda forse un pò rozza: ma semmai decidessi di aprirlo, vorrei prima farmi un'idea a cosa potrei andare incontro come fragranza, immagino sia una bestemmia detto così, ma non ci sarebbe in commercio un profumo, anche di nicchia, che si potrebbe avvicinare, come famiglia a questo?
Scusate l'ignoranza, ma sono una principiante.
Marika Vecchiattini ha detto…
Mags, sì hai ragione ogni tanto mi vizia... chissà se me lo merito davvero? Io intanto me lo tengo stretto!

Giulia, fai con comodo, se il profumo è lì da decenni, lasciacelo finchè la tendinite non ti permette di maneggiarlo senza rischi di frantumazione e sversamento del contenuto: potrei svenire e battere violentemente la testa sulla scrivania, e tu saresti responsabile del mio bernoccolo! Mags ce lo descrive con un magnifico "chypre", cioè una fragranza elegante e sfaccettata, la cui apertura è dominata dagli agrumi (bergamotto in primis), immagino abbia un cuore di fiori, e un finale di legni, tra cui spicca il muschio di quercia. Un profumo sofisticato, che alterna luci ed ombre, potenza e delicatezza. Purtroppo, nessuna piramide potrà mai dartene una descrizione più esatta di questa, all'interno di una stessa famiglia, la "chypre" ad esempio, puoi trovare profumi anche piuttosto lontani tra di loro. Famosi chypre sono Miss Dior, Rive Gauche (YSL), Aromatics Elixir (Clinique), Chant d'Aromes (Guerlain), il primo La Perla...

Giulia ha detto…
marika, ma che mi dici mai?
La descrizione che dai del profumo la sento molto mia, sono presuntuosa lo so...
Inoltre due dei profumi che citi, Aromatic Elixir e Rive Gauche sono stati miei profumi quando ero pischella :-)
Mi sa che è mio, non vedo l'ora di ripescarlo e provarlo. Appena sarà ti mando una foto se gradisci, e ovviamente anche un assaggio!
Marika Vecchiattini ha detto…
... sto già sbavando...

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