Musk e il nuovo Musk Extreme (Alyssa Ashley) 2/2
(questo post ha inizio qui)
Nel post precedente ho scritto che il lignaggio di questo profumo è tra i più nobili che si possano immaginare e per raccontarlo devo partire dalla Francia post rivoluzionaria.
Alla fine del XVIII secolo tra i protagonisti della scena politica francese vi erano i Muscadins, un movimento a cui appartenevano molti giovani aristocratici. I Muscadins indossavano abbigliamento ricercato e si cospargevano abbondantemente da profumi al muschio piuttosto forti, costosi e riconoscibili. Anche Josephine Bonaparte, futura Imperatrice di Francia, simpatizzava sia con i Muscadins che con la loro passione per le fragranze muschiate. In particolare lei ne indossava una composta da Houbigant, caratterizzata da un accordo di bergamotto, rosa, violetta su una base di muschio e zibetto. Bene, ora ci spostiamo quasi due secoli dopo, verso il 1968, quando il grande pittore surrealista Enrico Donati, italiano ma residente negli USA, incontrò e sposò l'erede della famiglia Houbigant.
Chantilly, Rafinèe, e Lutéce erano gli Houbigant in voga in quel periodo, ed erano proposti alla fascia "adulta" di clientela americana. Ma presto i costumi iniziarono a cambiare e la società venne attraversata da una vibrazione "Peace&Love" così forte da sovvertire le regole sociali che avevano formato le generazioni precedenti e frotte di giovani hippies iniziarono a rifornirsi all'estero di olii profumati al patchouli, al muschio, allo zibetto e all'ambra grigia. Fu proprio questa ricerca di profumi particolari, in cui i giovani si riconoscevano, a convincere Enrico Donati a lanciare, all'interno del marchio Houbigant, un brand più giovane e moderno. Scelse il nome Alyssa Ashley perchè Alyssa era il nome di sua figlia adolescente, che aveva i capelli color biondo cenere (ash). I primi prodotti ad essere lanciati furono i mitici (introvabili e adorati) Musk, Civet, Ambregris e Patchouli di Alyssa Ashley, distinti dalla scritta "div. Houbigant" sul flacone.
Erano venduti sia come body spray che come bottiglini di profumo in olio, da applicare con un bastoncino inserito nel tappo. Come previsto i ragazzi se ne innamorarono subito, decretandone il successo. Da dove pensate che Houbigant abbia preso la formula del Musk? Eh sì, proprio dal profumo muschiato di Josephine, la cui formula era già negli archivi della Maison Houbigant. Anche il Musk moderno è un accordo muschio/zibetto -ovviamente non naturale come al tempo di Josephine- con una testa di bergamotto e un cuore di rosa/violetta (io sento anche qualcosa di fresco/primaverile tipo mughetto, e qualche aldeide che lo rende luminoso e sereno). Da noi il Musk arrivò solo nel 1981, e non credo che gli altri tre olii siano mai arrivati perchè non mi pare di averci mai messo il naso sopra, nemmeno da ragazzina. Sembra però che chi li ha indossati e amati continui a ricercarli disperatamente anche oggi. Forse per ricambiare quest'amore trans-generazionale, ultimamente il marchio ha lanciato, accanto al classico Musk anche il Patchouli e l'Ambre Gris. Io non li ho ancora sentiti e quindi non so se siano vicini a quelli del '68, ma posso immaginare che le formule moderne siano piuttosto diverse: in (gran) parte a causa delle disposizioni IFRA, che ci hanno privato di molti profumi interessanti, in parte a causa dei costi ormai proibitivi di alcune materie prime, ma soprattutto perchè i gusti del pubblico di oggi saranno sensibilmente diversi da quelli degli adolescenti hippy anni '70, e proprio per questo motivo credo che non vedremo mai il Civet, purtroppo! Vorrà dire che mi consolerò inondandomi di Musk (come faccio fin da quando avevo 16 anni...)
Foto da Etsy
Alla fine del XVIII secolo tra i protagonisti della scena politica francese vi erano i Muscadins, un movimento a cui appartenevano molti giovani aristocratici. I Muscadins indossavano abbigliamento ricercato e si cospargevano abbondantemente da profumi al muschio piuttosto forti, costosi e riconoscibili. Anche Josephine Bonaparte, futura Imperatrice di Francia, simpatizzava sia con i Muscadins che con la loro passione per le fragranze muschiate. In particolare lei ne indossava una composta da Houbigant, caratterizzata da un accordo di bergamotto, rosa, violetta su una base di muschio e zibetto. Bene, ora ci spostiamo quasi due secoli dopo, verso il 1968, quando il grande pittore surrealista Enrico Donati, italiano ma residente negli USA, incontrò e sposò l'erede della famiglia Houbigant.
Chantilly, Rafinèe, e Lutéce erano gli Houbigant in voga in quel periodo, ed erano proposti alla fascia "adulta" di clientela americana. Ma presto i costumi iniziarono a cambiare e la società venne attraversata da una vibrazione "Peace&Love" così forte da sovvertire le regole sociali che avevano formato le generazioni precedenti e frotte di giovani hippies iniziarono a rifornirsi all'estero di olii profumati al patchouli, al muschio, allo zibetto e all'ambra grigia. Fu proprio questa ricerca di profumi particolari, in cui i giovani si riconoscevano, a convincere Enrico Donati a lanciare, all'interno del marchio Houbigant, un brand più giovane e moderno. Scelse il nome Alyssa Ashley perchè Alyssa era il nome di sua figlia adolescente, che aveva i capelli color biondo cenere (ash). I primi prodotti ad essere lanciati furono i mitici (introvabili e adorati) Musk, Civet, Ambregris e Patchouli di Alyssa Ashley, distinti dalla scritta "div. Houbigant" sul flacone.
Erano venduti sia come body spray che come bottiglini di profumo in olio, da applicare con un bastoncino inserito nel tappo. Come previsto i ragazzi se ne innamorarono subito, decretandone il successo. Da dove pensate che Houbigant abbia preso la formula del Musk? Eh sì, proprio dal profumo muschiato di Josephine, la cui formula era già negli archivi della Maison Houbigant. Anche il Musk moderno è un accordo muschio/zibetto -ovviamente non naturale come al tempo di Josephine- con una testa di bergamotto e un cuore di rosa/violetta (io sento anche qualcosa di fresco/primaverile tipo mughetto, e qualche aldeide che lo rende luminoso e sereno). Da noi il Musk arrivò solo nel 1981, e non credo che gli altri tre olii siano mai arrivati perchè non mi pare di averci mai messo il naso sopra, nemmeno da ragazzina. Sembra però che chi li ha indossati e amati continui a ricercarli disperatamente anche oggi. Forse per ricambiare quest'amore trans-generazionale, ultimamente il marchio ha lanciato, accanto al classico Musk anche il Patchouli e l'Ambre Gris. Io non li ho ancora sentiti e quindi non so se siano vicini a quelli del '68, ma posso immaginare che le formule moderne siano piuttosto diverse: in (gran) parte a causa delle disposizioni IFRA, che ci hanno privato di molti profumi interessanti, in parte a causa dei costi ormai proibitivi di alcune materie prime, ma soprattutto perchè i gusti del pubblico di oggi saranno sensibilmente diversi da quelli degli adolescenti hippy anni '70, e proprio per questo motivo credo che non vedremo mai il Civet, purtroppo! Vorrà dire che mi consolerò inondandomi di Musk (come faccio fin da quando avevo 16 anni...)
Foto da Etsy
Commenti
La mela che bel nick che hai! Sì, io adoro i profumi con una forte componente muschiata: quello di Acampora lo trovo eccezionale... ho scritto un post un pò di tempo fa sui muschi, quasi quasi ne scrivo uno su tutti i muschi che mi piacciono!!!
'Povera me!Sarò anosmica ai muschi?'mi sono chiesta sgomenta. Dopo mezz'ora ho avvertito un aroma morbidissimo attorno,ma non ero affatto convinta che provenisse da me(invece sì!)Morale della favola:per tutta la giornata ho inseguito col naso il profumo fantasma che continuava ad apparire e a scomparire a piacer suo,ma che di fatto alla sera era ancora lì a farmi ottima compagnia. Cristina
Restando in tema, cosa pensi di Black Musk di Montale? Forse all’inizio è un po’ rude, con quel sentore di cuoio, poi però diventa più caldo e quasi luminoso, direi. Direi? o non ho capito niente? ☺ comunque domani corro a cercare quello di Alissa! Ciao!
lidia
Lidia, il Musk KK io lo adoro, anche su di me dopo qualche minuto di "mandriano sudato", si assesta in maniera sensuale e morbidissima, una favola. Per quanto riguarda il Black Musk di Montale lo conosco molto bene perchè mio marito lo usa e qualche volta lo indosso anche io. Lo trovo secco e austero, cuoiato, affumicato... un muschio molto particolare, fuori dagli schemi. Ed essendo un Montale, non parliamo poi della persistenza (pressochè infinita!) Promossissimo!
Cristina