Il nuovo Parfumeur Maison di Chanel (1/2)
A luglio la Maison Chanel ha comunicato
il nome del nuovo Parfumeur Maison, destinato a sostituire Jacques
Polge, ormai in carica dal 1978 (tra i capolavori che portano la sua firma
ci sono Antaeus, Coco, Egoiste, Allure e tutta la linea "Exclusifs").
Il nuovo compositore, che entrerà in azienda tra poche settimane è... Olivier Polge.
Cioè il figlio di Jacques.
L'azienda ha fatto sapere che Olivier
entrerà con il ruolo di deputy di suo padre (... una sorta
di vice) per diventare Parfumeur Maison tra un paio di
anni, nel 2015.
Questa scelta mi ha positivamente sorpresa: Olivier Polge è ancora giovanissimo e la
fiducia nei giovani talenti mi piace sempre molto.
Poi però ho pensato che questa mossa
"puzza" di nepotismo, e il pensiero non mi è
piaciuto: pensavo fosse un problema solo italiano! Invece no. In Francia, chi compone fragranze trova perfettamente normale tramandare il lavoro ai figli.
Intanto perchè i posti a disposizione sono pochi, poi perchè l'apprendistato è lungo e non c'è quasi modo
di imparare il lavoro se un familiare non lavora già nel settore, eppoi perchè i figli che vengono esposti al mondo dei profumi assorbono fin da piccoli competenze, stimoli e abilità che i loro coetanei acquisiranno solo dopo anni e anni di apprendistato. Per questo nella storia della profumeria le dinastie
familiari sono piuttosto comuni (vedi Roudnitska, Robert, Ellena,
Guichard, Fraysse ecc,) senza contare che diversi creatori sono imparentati
tra loro in modi meno visibili (coniugi, zii ecc). Quindi, nell'ottica settoriale della cultura profumiera francese, andare in pensione lasciando il posto ai
parenti è una consuetudine.
Non è che io non lo capisca, ci mancherebbe, ma trovo lo stesso che favorire i familiari del capo non sia una mossa particolarmente chic; nemmeno se avviene in casa Chanel.
Non è che io non lo capisca, ci mancherebbe, ma trovo lo stesso che favorire i familiari del capo non sia una mossa particolarmente chic; nemmeno se avviene in casa Chanel.
Soprattutto, quello che mi secca, è che di
candidati ce ne sarebbero stati anche altri.
E di pregio.
E di pregio.
Quali? Tenendo a mente lo "standing"
stellare di Chanel e la necessità di avere un PM nè troppo
giovane nè troppo avanti con l'età, capace di creare sia best
sellers industriali che eccezionali fragranze artistiche io ci avrei visto volentieri:
Foto: Allure .it
Commenti
Ma se dovessi sognare ad occhi aperti la mia prima scelta italiana per dirigere la composizione in Chanel sarebbe ALESSANDRO GUALTIERI.
Perchè lo stile di Alessandro è già Chanel fino al midollo.
Prima che Alessandro mi chiami e mi dica in olandese "Ma che c... hai scritto?!?" voglio spiegarti cosa intendo. Lo stile Chanel, per come lo vedo io, non è quell'eleganza glamour e un pò finta del genere chignon biondo+keira knightley vestita di rosa+gioielli fiabeschi+occhiali enormi+pochette con le due C di brillanti.
Chanel per me è uno chic involontariamente sensuale, che se ne frega del contesto: rossetto rosso+stivaletti borchiati+lenzuola sfatte+maglietta bianca+capelli spettinati+tavola da surf nell'ingresso.
Se vuoi fare una prova, indossa Absinth, Narcotic Venus, China White e vedrai se non ho ragione!
;-)