Il nuovo Parfumeur Maison di Chanel (2/2)
(segue dal post precedente)
- Il mio candidato n.1, Aurelien
Guichard, può vantare un portfolio ricchissimo di successi eccezionali
tanto nella nicchia quanto nel settore industriale. E se vogliamo parlare
di padri influenti anche Aurelien ne ha uno di tutto rispetto, essendo il Direttore della Perfumery School di Givaudan.
- Dominique Ropion. Immaginare i
due stregoni delle materie prime, Ropion e Sheldrake mentre lavorano insieme su un'ipotetica nuova fragranza Chanel non vi mette i brividi? A me sì!
- Daniela Roche Andrier. Dopo aver
composto best sellers per Gucci, Armani e CK, Daniela crea da anni per il
marchio Prada ed è già abituata alla suddivisione "fragranze di
Massa /fragranze Artistiche", avendo composto sia la serie "Infusions" che la bellissima linea Privata.
- Mathilde Laurent è una compositrice bravissima e
raffinatissima, ricopre già il ruolo di Parfumeur Maison per Cartier e quindi
conosce già le logiche del ruolo. Inoltre è già terribilmente "Chanel"
di suo.
- Ralph Schwieger, perchè i suoi profumi sono porte d'accesso su universi paralleli, e la sua maestria avrebbe potuto
portare il profumo della donna Chanel ad un altro livello.
Immagino che anche nella profumeria le scelte aziendali assumano connotazioni politiche, per
cui se tizio lavora per un certo marchio (o se è coniuge del CEO di
un'altra azienda) allora non si può prendere in considerazione...
In ogni caso Olivier Polge è un
talentuoso giovane compositore con un curriculum di tutto rispetto, e
rileggendolo bene (Dior Homme, Flowerbomb, EauMega e Spicebomb per
Victor&Rolf, Armani Code, Bulgari Eau Parfumèe au thè Vert e
Mon Jasmin Noir, D&G The One for men, Cuir Beluga per Guerlain e
molti altri per Ferragamo, Kenzo, Burberry, Cacharel, Lancome ecc.)
mi sono resa conto che ha fatto guadagnare dei bei soldoni ai
marchi per cui ha lavorato.
E lì mi si è accesa la lampadina.
Ecco,
probabilmente la valutazione ha senz'altro incluso l'aver generato un certa soglia di revenue, con fragranze tutto sommato non troppo costose.
Per rimanere sul mercato, Chanel deve
continuare a guadagnare, e serve qualcuno capace di sfornare profumi
piacevoli e interessanti che la gente comprerà in tutto il mondo. Poi gli
si affianca un genio del calibro di Sheldrake con cui potrà comporre
qualche fragranza costosissima e di insostenibile bellezza da inserire nella linea Esclusiva, permettendo al marchio di
mantenere una posizione di spicco all'interno della profumeria artistica. E' una strategia buona come un'altra...
Guardandola da questo punto di vista,
la scelta di Olivier mi pare comprensibile, soprattutto considerando che a
casa potrà sempre contare (gratis) sulla consulenza migliore che l'azienda possa
desiderare.
Probabilmente, qualche mese prima che
Jacques vada in pensione assisteremo all'uscita della prossima donna Chanel
(l'ultima, Chance, era del 2002) che padre e figlio firmeranno
insieme, traghettando così i profumi Chanel verso una nuova era.
Non ho
dubbi che sarà un'era di fragranze ben confezionate, intriganti che si venderanno bene; auguro con tutto il cuore a Olivier (e a me) che tra
queste ci sia spazio anche per qualche fragranza di pregio.
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