Nuovo: Giulietta Capuleti soul drops
In questi giorni sto indossando "Giulietta Capuleti", una fragranza lanciata l'anno scorso da una ragazza italiana, Brunilde Mara De Guidi. Mara è cresciuta a Verona, non distante da quel Palazzo Capuleti dove si dice abbia vissuto Giulietta, e giorno dopo giorno si è abituata a vedere migliaia di turisti avvicendarsi sotto la famosa finestra da cui Giulietta si mostrava al suo bel Romeo... un giorno si mise a riflettere sulla personalità di questa eroina e sulla sua forza d'animo, passione, fedeltà ed indomito coraggio. Dalla sua ammirazione è nato il profumo "Giulietta Capuleti", una sorta di omaggio ad un'icona di romanticismo, una sorta di celebrity scent che la celebrity non ha potuto approvare per ragioni di forza maggiore, ma che probabilmente le sarebbe piaciuto molto perché ne rispecchia l'ambivalenza donna/ragazzina, passione/purezza.
L'ho trovato un profumo gentile ed ottimista, con una bella spinta gioiosa data da una nota di pepe rosa che domina l'apertura: una nota costosetta, se la rapportiamo alla sua relativa inutilità (visto che in una fragranza dura sì e no 3 minuti, poi non la senti più).
Quando in una fragranza sento già all'inizio una nota preziosa mi aspetto un prosieguo all'altezza, ed in effetti la brillantezza dell'apertura è sostenuta da una rosa damascena rotonda e femminile, non invadente. E a sorpresa, accoppiata ad una nota fruttata (pesca, direi) che ci sta benissimo: è la Giulietta adolescente e innamorata, che sorride come una scema solo perché Romeo esiste. Una nuvola di muschi bianchi sussurra di purezza e guance che arrossiscono; nel fondo ho sentito legno cedro, iris, fava tonka e qualcosa tipo benzoino. Una composizione piacevole, solare, elegante... che mi ha richiamato alla mente l'archetipo della femminilità in profumeria: Femme di Rochas (Edmond Roudnitska, 1943). Giulietta Capuleti mi è sembrata una versione moderna e traslucida di quel grande capolavoro (e con questo non intendo sminuirne l'originalità; quasi tutta la profumeria moderna, bene o male, discende da quello che venne lanciato nei decenni 20-50).
Quello che mi ha lasciata perplessa però è il costo: 616 euro. Diciamocelo chiaro e tondo: nessun profumo vale tanto. Nemmeno se me lo porta a casa Romeo in persona, resuscitato per l'occasione e rivestito di pelle nera come Neo in Matrix (scusate la deriva fetish, ma ognuno ha le sue fantasie...)
Lì per lì la cifra mi ha dato fastidio, mi sono chiesta "Ma a chi pensa di venderlo?" Le cose mi sono andate a posto quando ho letto che la comunicazione prodotto glie la cura nientemeno che McCann Ericksson, e ho immaginato che le abbia fatto anche lo studio dell'immagine coordinata: il packaging lussuoso ed il logo con le ali e il pugnale sono veramente da manuale. Questo significa che Mara non dev'essere esattamente l'artigiana spiantata e romantica della porta accanto che mi ero immaginata... ma un'imprenditrice che sa bene come investire, per posizionare il suo prodotto nel segmento più adatto. Un giro sul suo sito internet, solo in inglese (qui), mi ha definitivamente convinta che il suo "Giulietta" è indirizzato ad un pubblico che lei conosce bene -lo ha visto sospirare in tutte le lingue davanti alla finestra di Palazzo Capuleti- che ama il Made in Italy raffinato e ben fatto e non bada a spese per portarsi a casa un'emozione.
Ci sono tre persone che vogliono provarlo?
L'ho trovato un profumo gentile ed ottimista, con una bella spinta gioiosa data da una nota di pepe rosa che domina l'apertura: una nota costosetta, se la rapportiamo alla sua relativa inutilità (visto che in una fragranza dura sì e no 3 minuti, poi non la senti più).
Quando in una fragranza sento già all'inizio una nota preziosa mi aspetto un prosieguo all'altezza, ed in effetti la brillantezza dell'apertura è sostenuta da una rosa damascena rotonda e femminile, non invadente. E a sorpresa, accoppiata ad una nota fruttata (pesca, direi) che ci sta benissimo: è la Giulietta adolescente e innamorata, che sorride come una scema solo perché Romeo esiste. Una nuvola di muschi bianchi sussurra di purezza e guance che arrossiscono; nel fondo ho sentito legno cedro, iris, fava tonka e qualcosa tipo benzoino. Una composizione piacevole, solare, elegante... che mi ha richiamato alla mente l'archetipo della femminilità in profumeria: Femme di Rochas (Edmond Roudnitska, 1943). Giulietta Capuleti mi è sembrata una versione moderna e traslucida di quel grande capolavoro (e con questo non intendo sminuirne l'originalità; quasi tutta la profumeria moderna, bene o male, discende da quello che venne lanciato nei decenni 20-50).
Quello che mi ha lasciata perplessa però è il costo: 616 euro. Diciamocelo chiaro e tondo: nessun profumo vale tanto. Nemmeno se me lo porta a casa Romeo in persona, resuscitato per l'occasione e rivestito di pelle nera come Neo in Matrix (scusate la deriva fetish, ma ognuno ha le sue fantasie...)
Lì per lì la cifra mi ha dato fastidio, mi sono chiesta "Ma a chi pensa di venderlo?" Le cose mi sono andate a posto quando ho letto che la comunicazione prodotto glie la cura nientemeno che McCann Ericksson, e ho immaginato che le abbia fatto anche lo studio dell'immagine coordinata: il packaging lussuoso ed il logo con le ali e il pugnale sono veramente da manuale. Questo significa che Mara non dev'essere esattamente l'artigiana spiantata e romantica della porta accanto che mi ero immaginata... ma un'imprenditrice che sa bene come investire, per posizionare il suo prodotto nel segmento più adatto. Un giro sul suo sito internet, solo in inglese (qui), mi ha definitivamente convinta che il suo "Giulietta" è indirizzato ad un pubblico che lei conosce bene -lo ha visto sospirare in tutte le lingue davanti alla finestra di Palazzo Capuleti- che ama il Made in Italy raffinato e ben fatto e non bada a spese per portarsi a casa un'emozione.
Ci sono tre persone che vogliono provarlo?
Commenti
:-)
Anna
La tua descrizione mi ha messo molta curiositá, soprattutto per le note di fondo.
Bacioni Sabricat.
Poi fatemi sapere un parere, eh?
ps
Sabri, come te lo avrei dato volentieri di persona, domenica prossima... (sigh!)
Ps ma è lo stesso flacone di eau de soir! hi hi
Andrea