Britannia (Roja Dove, 2012)
Oggi vi parlo di Britannia, un profumo lanciato da Roja Dove nel 2012 per celebrare il sessantesimo anno di regno della Regina Elisabetta.
L'ispirazione per la creazione di questo profumo proviene dal culmine della cerimonia di incoronazione, ovvero il momento in cui la Regina venne unta con l'olio sacro, suggerendo così al popolo l'idea che ella sia diventata Regina perché così è stato deciso da Dio.
A me, che sono cittadina di una Repubblica e non mi sento tanto vicina nemmeno al cristianesimo, questi argomenti non fanno alcun effetto, ma certo è una gran bella storia per un profumo... soprattutto se devi giustificare un cartellino da 600 euro.
Britannia è la mia "prima volta" con Roja Dove, non avevo mai annusato nulla di questo compositore inglese e ho potuto provarlo grazie a Cristian (ovvero Adjiumi, cliccate qui per il forum) che ringrazio di cuore.
L'apertura è ricca di fiori e spezie: arancio, rosa, gelsomino e cannella si sciolgono in un liquore di colore dorato, caldo, rotondo, corposo. Le materie prime si sentono bene, la rosa e il gelsomino sono usati senza risparmio e sono di fantastica qualità e li senti cantare all'unisono. Dopo la prima mezz'ora il profumo scivola verso una texture più morbida e vellutata, dove il muschio e lo zibetto (ovvero i loro ottimi sostituti), l'ambra grigia, la mirra e il benzoino si fondono con l'iris e la vaniglia in un accordo di base articolato e classico, che sostiene tutta la fragranza e le offre un cuscino di velluto su cui la rosa e il gelsomino possono brillare come gioielli della corona. Un accordo di fondo che somiglia molto alla guerlinade (l'accordo di base che caratterizzava tutti i Guerlain di un tempo) e non solo perché ne condivide molte note, ma anche per la ricchezza sontuosa e carezzevole, capace di scioglierti qualcosa dentro il cuore. Si sente che Roja Dove ama i Guerlain classici; Britannia li ricorda un po' tutti, senza che ne venga in mente uno in particolare. Semplicemente, "sa" di Guerlain, ecco.
Detto in poche parole, Britannia (a proposito... perché in latino e non in inglese? Perché "Britannia" e non "Britain"? Strana scelta, no?) è un gran bel profumo: ben fatto, con materie prime bellissime, si proietta perfettamente senza invadenza, dura a lungo, ha un carattere deciso. In più, ha persino una bella storia alle spalle: Dio e la Regina.
Detto questo, l'unico profumo Guerlain su cui spenderei 600 euro è un vintage originale (e se posso chiedere, preferirei il parfum di Apres l'Ondèe oppure di Djedi. Ecco l'ho scritto, ora so che l'universo si attiverà per procurarmeli...).
L'ispirazione per la creazione di questo profumo proviene dal culmine della cerimonia di incoronazione, ovvero il momento in cui la Regina venne unta con l'olio sacro, suggerendo così al popolo l'idea che ella sia diventata Regina perché così è stato deciso da Dio.
A me, che sono cittadina di una Repubblica e non mi sento tanto vicina nemmeno al cristianesimo, questi argomenti non fanno alcun effetto, ma certo è una gran bella storia per un profumo... soprattutto se devi giustificare un cartellino da 600 euro.
Britannia è la mia "prima volta" con Roja Dove, non avevo mai annusato nulla di questo compositore inglese e ho potuto provarlo grazie a Cristian (ovvero Adjiumi, cliccate qui per il forum) che ringrazio di cuore.
L'apertura è ricca di fiori e spezie: arancio, rosa, gelsomino e cannella si sciolgono in un liquore di colore dorato, caldo, rotondo, corposo. Le materie prime si sentono bene, la rosa e il gelsomino sono usati senza risparmio e sono di fantastica qualità e li senti cantare all'unisono. Dopo la prima mezz'ora il profumo scivola verso una texture più morbida e vellutata, dove il muschio e lo zibetto (ovvero i loro ottimi sostituti), l'ambra grigia, la mirra e il benzoino si fondono con l'iris e la vaniglia in un accordo di base articolato e classico, che sostiene tutta la fragranza e le offre un cuscino di velluto su cui la rosa e il gelsomino possono brillare come gioielli della corona. Un accordo di fondo che somiglia molto alla guerlinade (l'accordo di base che caratterizzava tutti i Guerlain di un tempo) e non solo perché ne condivide molte note, ma anche per la ricchezza sontuosa e carezzevole, capace di scioglierti qualcosa dentro il cuore. Si sente che Roja Dove ama i Guerlain classici; Britannia li ricorda un po' tutti, senza che ne venga in mente uno in particolare. Semplicemente, "sa" di Guerlain, ecco.
Detto in poche parole, Britannia (a proposito... perché in latino e non in inglese? Perché "Britannia" e non "Britain"? Strana scelta, no?) è un gran bel profumo: ben fatto, con materie prime bellissime, si proietta perfettamente senza invadenza, dura a lungo, ha un carattere deciso. In più, ha persino una bella storia alle spalle: Dio e la Regina.
Detto questo, l'unico profumo Guerlain su cui spenderei 600 euro è un vintage originale (e se posso chiedere, preferirei il parfum di Apres l'Ondèe oppure di Djedi. Ecco l'ho scritto, ora so che l'universo si attiverà per procurarmeli...).
Commenti
Credo che sia la sua firma un pó in tutti i profumi. Spero che Cristian ti faccia sentire Enslaved, che mi ricorda molto Habanita, Unspoken un chypre luminoso. Ammetto che quando li ho sentiti ti ho pensato molto ;) Aspetto altre recensioni. Sabricat
Sabri, "Unspoken un chypre luminoso" mi fa sbavare anche solo come definizione....