Azzurro di Capri (Bruno Acampora Profumi, 2016)
Durante le fiere della profumeria non
mi faccio mai mancare un giro nello stand di Bruno Acampora Profumi (sito qui).
Innanzitutto mi piace scambiare quattro chiacchiere con Sonia, che è
una persona di rara squisitezza, e poi perchè mi incuriosisce molto
il loro strano piano marketing.
Devono senz'altro averne uno,
nonostante sembrino andare perlopiù “a ispirazione”. Ad esempio, il
fornitore delle loro famose bottigliette in alluminio gli manda un
lotto di pezzi di formato sbagliato? Benissimo, loro non ci
pensano nemmeno a rimandargliele indietro, ma lo prendono come un
segno del destino ed escono con un cofanetto super deluxe in edizione
limitata denominato “Gli Sbagliati”, con tutte le loro fragranze
storiche, nelle minibottigliette da 5 ml, che sta ottenendo un
successo stratosferico...
La verità è che quello che fanno lo
fanno così bene, in maniera così raffinata e riconoscibilmente
“Acampora” che non può non avere successo.
Però, la vera novità è “Azzurro di
Capri”, il nuovo profumo lanciato in primavera in occasione di
Esxence.
Tutte le fragranze di questo marchio
sono caratterizzate da una ricchezza di resine, legni, note
muschiate, speziate e fiorite opulente. Il fatto che siano essenze in
olio, poi, le rende ancora più soddisfacenti, tridimensionali,
palpitanti come animali vivi.
In mezzo a tutta questa sontuosità
mancava una fragranza che richiamasse l'azzurro del mediterraneo, la
costiera amalfitana, il giallo degli agrumi, e per un marchio
napoletano doc, questo era un po' strano. E così hanno iniziato a
lavorarci.
Ne è venuto fuori un bel
fiorito-agrumato con una partenza frizzante e amarognola di arancio,
limone e bergamotto, che si stempera in un ricco accordo
gelsomino-fiordarancio, e che si assesta nel finale su note legnose.
Il tutto è immerso in una luce accecante di muschi bianchi e salati
che rendono l'insieme molto contemporaneo, nonostante gli accordi
siano piuttosto classici e lineari.
Un profumo indossabile da uomini
e donne senza differenza, che parla sì del mare, della costiera
amalfitana e degli agrumi, ma senza catturarne i reali sentori
naturali.
“Azzurro di Capri” non è per nulla un acquerello
impressionista: parla invece, di una vacanza chic in costiera, di
quell'idea astratta di rilassatezza estiva, di un popolo vacanziero
sofisticato, cosmopolita, senza pensieri, che veste solo di lino
bianchissimo e non indossa gioielli.
Come tutti i profumi Acampora, anche
Azzurro di Capri è in olio, quindi dura molte ore sulla pelle con
una resa più che soddisfacente e si proietta bene attorno a chi lo
indossa.
Non ho fatto la prova, ma credo sia
l'ideale indossato in spiaggia sotto al costume, sulla pelle calda e
salata...
Commenti
Acampora un marchio che non delude, Volubilis e questo ultimo, riescono a tenere testa a profumi "anta", ma per nulla datati, che sono ancora oggi dell'alta profumeria italiana.