Superstitious (Ropion e Alber Elbaz per EdP Frederic Malle, 2017)

A me i fioriti aldeidati piacciono moltissimo. Ne indosso e ne ho indossati tanti, ognuno con la sua voce, con la sua personalità, con le sue differenze. Ma questo qui, proprio, non mi ha convinta. E mi dispiace dirlo.
Superstitious di Alber Elbaz per Frederic Malle è un profumo perfettamente eseguito e con discrete materie prime, ma se fosse uscito negli anni Settanta o Ottanta sarebbe stato corretto; oggi, secondo me è fuori tempo massimo. Dopo un avvio -5 minuti scarsi- veramente intriganti, tutto il resto è roba già sentita quarant'anni fa. 
Ho pensato che Elbaz, da bambino, avesse una mamma, una zia, nonna o qualcun altro che indossava fioriti aldeidati potenti e saponosi com'erano di moda allora. E che questi si siano impressi nella sua memoria così potentemente che quando si è ritrovato a comporre il “suo” profumo, ha finito per ricrearne una summa perfetta.
Note fiorite, acquatiche, fredde e verdi, associate a rosa, gelsomino e fiordarancio e ad una tonnellata di aldeidi, ovvero l'accordo ideale per tirare fuori quella sensazione pulita, fredda e saponosa tipica dei fioriti aldeidati un po' datati. L'ho indossato e mezza storia della profumeria mi è balzata addosso: dentro Superstitious emergono chiarissimi White Linen di Estèe Lauder (Grojsman, 1978), Eternity di Calvin Klein (Grojsman, 1988), Anais Anais di Cacharel (R. Pellegrino, 1978), più un accenno di Dioressence (G. Robert,1979) e Diorissimo (Roudnitska, 1956). Tutti profumi eccezionali, ma parecchio datati.

E' un vero peccato: Elbaz aveva Sua Maestà Ropion a disposizione e ha saputo chiedergli solo questo...  

Commenti

rob ha detto…
Perfettamente d'accordo. Io lo trovo un profumo eccezionale ma troppo, decisamente troppo confuso. Scintilla e mostra magnificenze ma non trova mai una sua direzione. Aggiungo, però, che fa venire voglia di riprovarlo. Poi ridelude. Poi fa venire di nuovo voglia di provarlo, non si sa mai che non l'ho capito davvero fino in fondo. Poi ri-ridelude. Eccetera. :)

E noi, cosa faremmo se avessimo Ropion a disposizione? A me tremerebbero le gambe... ma forse alla fine un brief riuscirei a darglielo ;)
Marika Vecchiattini ha detto…
Esatto, Rob, scintilla. Ma poi ti aspetti che ci sia qualcosa sotto, che so un sottotono ombroso che lo renda interessante, qualche accordo fantasma che dia senso a tutta la composizione invece rimane piatto, bidimensionale. Peccato. Io non so bene cosa chiederei a Ropion, ma sicuramente vorrei qualcosa che sfidasse le sue fantastiche capacità: qualcosa di sontuoso, morbido, vellutato, e con un cuore eccentrico. Quando sei un Grande, alla fine, le note che usi contano meno della tua capacità di farle "girare" bene.
Anonimo ha detto…
Purtroppo anche a me ha deluso.
È sicuramente elegante, ma troppo ancorato a schemi di una profumeria degli anni 80. A quel punto, preferisco quella direttamente ;-)
Anche a me ha dato l'impressione di giá sentito, giá provato, giá indossato; in una parola lo trovo poco originale.

Post popolari in questo blog

Arancia La Spugnatura (Francois Demachy per Acqua di Parma, 2023)

Perris Montecarlo new release: Vetiver Java by Gian Luca Perris (2021)

Fleurs de Rocaille (Caron, 1934)