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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Varanasi by Meo Fusciuni (2020)

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Some time ago, Meo and a group of friends took a trip to India.  A journey, indeed.   One of a life-changing kind. Which reposition priorities and force you to look for meanings beyond words.   On his return, Meo composes Varanasi, the final stage of a journey that has led him to touch very deep inner chords.   The animal notes and ambrette seeds stand out suggesting warmth, skin comfort, and the smell of humanity.  Sweet and a tad  dirty, rich in every human strength and weakness.   Then the spices, which have nothing gastronomic at all, but suggest an Elsewhere that is within each of us.   Then incense and flowers: rose and jasmine.   The yin and the yang, night and day, life and death in an eternal dance. For me, it is too exciting to be able to wear it lightly, between the bus, the gym, and the office.   It requires silence, and presence, it requires to be listened to.   And it is perfectly right: the man who returns home is nev...

Varanasi (Meo Fusciuni, 2020)

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Meo e un gruppo di amici fanno un viaggio in India. Anzi, un Viaggio. Di quelli che ti cambiano la vita. Che riposizionano le priorità e ti costringono a cercare significati oltre le parole. Al ritorno, Meo compone Varanasi, la tappa finale di un percorso che lo ha portato a toccare corde interiori molto profonde.  Le note animali e i semi d'ambretta spiccano su tutte le altre: calore, conforto della pelle, odore di umanità. Caldo, sporco, carico di tutte le umane grandezze e debolezze.  Poi le spezie, che non hanno nulla di gastronomico, ma suggeriscono un Altrove che è dentro ognuno di noi.  Poi l'incenso e i fiori: rosa e gelsomino. Lo yin e lo yang, notte e giorno, vita e morte.  Per me è fin troppo emozionante per riuscire a portarlo così, tra autobus, palestra ed ufficio. Richiede silenzio, presenza, richiede di essere ascoltato. E ha ragione: l'uomo che torna a casa non è mai lo stesso che ha iniziato il Viaggio.