Arancia La Spugnatura (Francois Demachy per Acqua di Parma, 2023)


La spugnatura è una delle più antiche tecniche di estrazione meccanica delle essenze agrumarie; si tratta di un metodo manuale che richiede maestria e precisione, e sono pochi, ormai, gli artigiani che sono in grado di farlo. 

Per spugnare (o “sfumare”) un agrume, si divide il frutto a metà. Attraverso un apposito attrezzo -una via di mezzo tra un coltello ed un cucchiaio, denominato “cavatore”- l'artigiano scodella via la polpa da ognuna delle due metà, lasciando integra la buccia. Questa viene poi piegata e pressata sopra una spugna naturale, che raccoglierà tutta l'essenza contenuta negli otricoli. Quando sarà completamente imbibita di essenza, la spugna verrà poi strizzata all'interno di un recipiente di coccio, e l'olio essenziale così ottenuto verrà lasciato decantare. 

Ogni artigiano riesce a spugnare circa un quintale e mezzo di frutti al giorno, da cui si ricavano poco meno di 500 gr di essenza

Se le essenze agrumarie si estraessero ancora in questo modo sarebbero più preziose dell'ambra grigia, e pochissimi marchi potrebbero permettersele. 

Fortunatamente, l'estrazione delle essenze agrumarie si è evoluta tanto da essere eseguita all'interno di stabilimenti ultra moderni, usando tecniche sofisticate e mantenute costantemente all'avanguardia, consentendo all'industria profumiera di avere a disposizione meravigliose essenze agrumarie che fanno letteralmente volare l'apertura di ogni fragranza che le contiene. 

Sfortunatamente, queste nuove metodologie hanno reso la spugnatura una procedura troppo lenta, anacronistica nella sua manualità. 

Eppure, ha ancora un senso. 

Innanzitutto perchè permette di raccogliere l'olio essenziale in maniera delicatissima, rispettando tutte le sfumature del suo profilo olfattivo. 

Inoltre, la spugnatura richiede dedizione, una parola che forse non va tanto di moda ma che permette di comprendere quanto amore e maestria ci siano dietro ad un gesto apparentemente banale. Amore per quello che si fa, amore per ciò che esso rappresenta, amore per un territorio. 

E per finire, la spugnatura porta avanti una preziosa tradizione culturale tipica del nostro Paese, che altrimenti scomparirebbe. 

Tutto questo per dire che quando Acqua di Parma lancia una fragranza come “Arancia La Spugnatura”, il minimo che si può fare è andare a sentirla.

L'agrume scelto per il procedimento di spugnatura è l'arancia vaniglia, che viene accostata a limone e mandarino per accentuarne sia la dolcezza sia l'asprezza. Un accenno di mandorla amara e una lievissima sensazione fiorita umida incontrano poi una nota salata gentile e delicata, messa lì appositamente per ricordarci che il luogo perfetto per gli agrumi è sempre vicino al mare. In chiusura, note legnose verdi e leggermente poudrè. 

Io l'ho trovato interessante, perchè sebbene utilizzi una tecnica antica, la fragranza risulta modernissima e scintillante. E sebbene in genere io non sia interessta ai flaconi, in questo caso devo fare un'eccezione e sottolineare che quando il contenuto si fa raro e prezioso, anche il suo contenitore deve adeguarsi... io lo trovo stupendo.

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