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The Different Company (resoconto, III parte)

Poi Diakranis e io ci siamo spostate allo stand dell' Olfattorio , dove la gentilissima Simona ci ha parlato per mezz'ora della linea " The Different Company " e ci ha fatto provare tutto. Le prime fragranze sono di Jean Claude Ellena, mentre le ultime sono firmate dalla figlia Celine. Secondo me la differenza si sente, soprattutto negli ultimi tre, che non mi hanno convinta. Le ho sentite come piacevoli mix di aromi vari, su una base acquosa abbastanza banale. I primi invece sono fascinosi, sontuosi, originali, ognuno di loro è un piccolo capolavoro, come un libro di miniature in cui ad ogni capoverso c'è un tesoro di colori e figure. Le materie prime sono fantastiche; le senti così nitide e cristalline che danno i brividi. Per creare queste fragranze Ellena ha cercato la concentrazione migliore per portare in primo piano la nota dominante, per farla risplendere a tutto tondo. Non ha usato fissatori (ma le fragranze resistono benissimo qualche ora), e non c'è

Histoires des Parfums, Tonatto, Parfums de Rosine (resoconto, II parte)

Allora cominciamo: la sede di "Fragranze" era dentro il bellissimo giardino di palazzo Corsini. Quindi all'aria aperta con prati, aiuole piene di piante profumate, grandi alberi. Padiglioni bianchissimi ospitavano il punto di registrazione, il ristobar, la bottega del barbiere. Nel prato grande c'era l'installazione artistica del profumiere Cerizza , di cui poi vi racconterò, e una rete con delle racchette per giocare al volano. Gli spazi dedicati alle Case, invece, erano raggruppati dentro tre edifici antichi -delle limonaie- in pietra, con enormi finestroni aperti sul giardino, pieno di alberi e piante diversi (querce, aranci ecc). L'atmosfera era bucolica, raffinatissima e anche vagamente onirica... complimenti, perchè l'impatto visivo era davvero forte. Appoggiati alle pareti delle limonaie, invece delle grate con i limoni, grandi armadi di legno chiaro con sopra i profumi. Abbiamo iniziato con le fragranze di " Histoires des Parfums "; il ge

Pitti Immagine Fragranze: resoconto (I parte)

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Eccomi di ritorno dopo due giorni intensissimi: sabato mattina alle 12 ci siamo viste con Diakranis alla stazione di Firenze, ci siamo conosciute, abbiamo mangiato qualcosa e poi abbiamo visitato la storica Officina di S. Maria Novella. Poi siamo andate alla boutique di Villoresi (che era chiusa), dopodichè abbiamo sbagliato sede (pensavamo che Pitti Immagine Fragranze fosse a Palazzo Pitti... sbagliato!) e finalmente solo alle tre e mezza ci siamo dirette verso la sede di "Fragranze", dove non siamo nemmeno riuscite a visitare tutto. In serata Diakranis è tornata a casa mentre io ho aspettato mio marito per trascorrere una domenica romantica (e profumata): abbiamo passato una bella ora piena all' Olfattorio che ha appena aperto e poi siamo tornati per un paio d'ore alla sede di Fragranze, così ho potuto finire con calma il mio giro. Il bello di questi due giorni è che annusando così tante fragranze, parlando con i distributori, con i responsabili prodotto, con coloro

Pitti Immagine Fragranze

Domattina prendo il treno e vado a Firenze a vedere Pitti immagine Fragranze! Sono tutta eccitata, esattamente come se avessi 8 anni e domani fosse Natale. Mi porto anche la macchina fotografica così potrò postare anche le foto. Ci vediamo lunedì!

Jammin e 2000 Ans d'Amour (Reminiscence)

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Reminiscence è una piccola azienda nicchia, creata negli anni '70 a Juan Les Pins, nella Francia del sud. Produce una linea di profumi e diverse linee di bijoux très très chic. Da noi i loro bijoux costano un botto, mentre i profumi (che secondo me sono di qualità superiore ai bijoux, e comunque di qualità superiore a molte altre linee più blasonate) costano cifre ancora abbordabili: una media di 60 euro per 100 ml. Conoscevo già il loro Patchouli, che merita una recensione a parte perchè davvero è tra i migliori che abbia mai annusato; l'Ambra, che è densissima, speziata, poudrèe, vagamente animale, può piacere o no ma non è un'ambra banale. Invece Rem, il loro proumo più famoso non mi è mai piaciuto un granchè ma resta comunque amato da moltissime persone ed ha l'indiscutibile pregio di essere stato un profumo originalissimo quando uscì, tanto da essere considerato, oggi, un  capostipite della famiglia ozonica/marina, caratterizzata da note salate e acquatiche. L'

Timbuktu (L'Artisan Parfumeur, 2004)

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Nella cultura anglosassone Timbuktu è l'Altrove per antonomasia: il luogo -forse di delizie, certamente di avventura- più esotico e lontano possibile. Così lontano che, più che un insieme di coordinate su una carta geografica africana, Timbuktu è un luogo mentale, una condizione dell'anima. Essere a Timbuktu significa essere in un Altrove inaccessibile. Io questo Timbuktu l’ho trovato un profumo davvero particolare, uno speziato che sa davvero di Africa, grazie al pepe rosa/cardamomo -che secondo me danno un tocco più “africano” che “orientale” alle fragranze speziate. Bertrand Duchaufour secondo me ha prodotto una delle migliori fragranze dell’Artisan Parfumeur. Sì e vero, anche questo dura poco e lo dico subito, ma comunque dura sempre una manciata di minuti più di molti altri profumi dell’Artisan e bisogna rendergliene merito. Ha una piramide curiosa: Note di testa: mango, pepe rosa, cardamomo, Cuore: fiore di karo karounde legno di papiro, incenso, Base: mirra, vetiver, pat

Aromi discutibili: il lato freak in ognuno di noi / Arguable smells: the freak inside anyone of us

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PLEASE SCROLL DOWN FOR ENGLISH TEXT! Un paio di settimane fa ero all’Orto Botanico di Montemarcello e mi stavano mostrando una piantina di ruta, che in Liguria viene tradizionalmente usata per insaporire la grappa. La ruta odora esattamente di pipì di gatto mista a liquirizia amara, ma quando viene immersa nell’alcol rilascia una aroma leggero e pungentino, piacevole e digestivo. Però annusata così, dalla pianta, è davvero sgradevole, ai limiti del nauseante. Invece a mio marito quell’odore è piaciuto moltissimo, tanto da sfregarsi le foglie sul polso. A una mia amica, invece, piace l’odore di benzina: quando si ferma a fare rifornimento annusa a pieni polmoni con aria estasiata. Mio padre impazzisce per l’odore (e l’aroma) delle cipolle: le fa in insalata, con le arance, anche da sole tagliate a rondelle accanto alla bistecca…con gran disperazione di mia madre che dopo tanti anni non si è ancora abituata. Io confesso di avere un debole per l’aglio. L’odore mi piace da morire, il gusto