Coromandel (Chanel, 2006)
Durante il mio giretto romano sono andata alla boutique Chanel a provare i nuovi 6 “Esclusifs”, che mi incuriosivano parecchio e che qui non trovo. Devo dire che l’impressione generale di questi 6 profumi è stata positiva: li ho sentiti creativi, nuovi, non ce n’è stato nemmeno uno che mi abbia delusa: Jacques Polge ha portato un soffio creativo interessante, rispettando nel contempo quell’allure tipico di Chanel che agli ultimi usciti (Chance, Allure) secondo me mancava. In particolare mi ha colpita Coromandel; dalle recensioni che avevo letto mi aspettavo di sentire un patchouli brillante e femminile, come “Channellizzato”, e invece sono rimasta sorpresa. Appena spruzzato risulta strano: ruvido, amaro, mi ha spiazzata perché non ha tentato di sedurmi, anzi mi ha quasi ignorata ed è andato dritto per la sua strada, con agrumi e incenso da dividere equamente tra uomini e donne. Ma poco dopo il patchouli ha iniziato a smussare i suoi angoli diffondendo una boscosità vellutata e resinosa