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Armani Privè: Ambre Soie, Bois d'Encens, Eau de Jade, Pierre de Lune (2004)

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L’altro giorno ho avuto occasione di provare alcuni profumi della linea Armani Privè: Ambre Soie, Pierre de Lune, Bois d’Encens e Eau de Jade . Il Marketing dice che queste fragranze sono state pensate direttamente da Armani per sè e per i suoi amici (ma secondo me Re Giorgio indossa piuttosto qualcosa di elegante/originale/senza tempo: tipo Ten -Knize-, Kyoto o Jaisalmer -CDG- o Rose d'Homme -Le Parfums de Rosine-). Comunque: l’ambra l'ho sentita piuttosto originale e "di carattere", aromatica e pungentina per un fondo di spezie piuttosto forti (zenzero, cannella e chiodi di garofano); anche se non è la MIA ambra, l'ho gradita anche per una nota di patchouli che si sente chiara e forte fin dall'inizio. Ho sentito anche della liquirizia che nella piramide non c'è, quindi suppongo che nell'accordo speziato ci sia qualche componenente che me la ricorda. Credo che potrebbe fare meraviglie sulla pelle di un uomo: la prossima volta, anzichè su di me, facci

Profumi al freddo

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Più o meno sempre, a questo punto dell’anno, il vento diventa freddo, ho bisogno che la temperatura dell’acqua della doccia sia più alta, e in casa inizio ad indossare calzettoni di lana. Allora anche le fragranze sulla mia mensola cambiano posizione. Adesso davanti ci sono (in nessun ordine particolare): Ambre Precieux MPG Imperial Opoponax (Les Nereides) Fumerie Turque di Serge Lutens/Chris Sheldrake Musc , Bruno Acampora Habanita , Molinard Tiarè St. Barth Baghari di R. Piguet L’Eau d’Hiver (F. Malle) Black Orchid (Tom Ford) Samsara di Guerlain e in seconda fila tutti gli altri. L’Ambra di MPG e l’Opoponax delle Nereides sono quanto di meglio si può trovare per scaldarsi il sangue: l’ambra ha un carattere più deciso e l’opoponax è una carezza con un guanto di seta, mentre Fumerie Turque mi porta il sole dentro, mi fa sorridere. Habanita mi trasporta all’Avana, in una notte silenziosa, tra odori di sigaro e piantagioni di spezie che mandano zaffate profumate sotto il mio balcon

Coromandel (Chanel, 2006)

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Durante il mio giretto romano sono andata alla boutique Chanel a provare i nuovi 6 “Esclusifs”, che mi incuriosivano parecchio e che qui non trovo. Devo dire che l’impressione generale di questi 6 profumi è stata positiva: li ho sentiti creativi, nuovi, non ce n’è stato nemmeno uno che mi abbia delusa: Jacques Polge ha portato un soffio creativo interessante, rispettando nel contempo quell’allure tipico di Chanel che agli ultimi usciti (Chance, Allure) secondo me mancava. In particolare mi ha colpita Coromandel; dalle recensioni che avevo letto mi aspettavo di sentire un patchouli brillante e femminile, come “Channellizzato”, e invece sono rimasta sorpresa. Appena spruzzato risulta strano: ruvido, amaro, mi ha spiazzata perché non ha tentato di sedurmi, anzi mi ha quasi ignorata ed è andato dritto per la sua strada, con agrumi e incenso da dividere equamente tra uomini e donne. Ma poco dopo il patchouli ha iniziato a smussare i suoi angoli diffondendo una boscosità vellutata e resinosa

L'Eau d'Hiver (Editions des Parfums F. Malle)

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Quando Monsieur Ellena ha creato l’Eau d’Hiver per le Editions des Parfums dell'illuminato Frederick Malle, ha pensato di omaggiare Apres L’Ondèe di Guerlain. Non nella composizione, che in effetti non somiglia molto, ma nel mood . Apres l’Ondèe è un profumo non "di carne" ma "di spirito", un profumo essenziale, uno stato d'animo da indossare. L’Eau d’Hiver... anche. Entrambi sono profumi “freddi” capaci però di dare grande conforto, ed entrambi sono soffusi di una malinconica dolcezza. La piramide dell’Eau d’Hiver riporta eliotropio, iris, miele, io ci aggiungerei anche mandorle ed una punta d’anice. Ma non pensate ad un insieme zuccheroso o soffocante: in realtà la dolcezza, qui, significa tenerezza. L'accordo di mandorle, eliotropio e miele crea un sottofondo rarefatto, carezzevole, su cui spicca l'unico tono acuto, seppure appena sussurrato, portato dall'anice mentre l’iris avvolge tutta la composizione in un velo polveroso. L’insieme risult

C'est un Ange (Escapades)

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A scanso di equivoci lo dico subito: questo profumo non ha la pretesa di essere un colpo di genio; però è piacevolissimo e a modo suo, persino originale. L’ho provato (e ho finito il campione) perché AnnaMaria me lo aveva mandato per Stefania, che stava cercando un profumo per il giorno del suo matrimonio. Il pacchettino profumato è arrivato tre-quattro giorni prima del grande giorno e lei lo aveva già scelto, così la fialetta è rimasta a me. Evviva! La fragranza si apre con pasta di mandorle e mandorle tostate, poi spezie dolci, note polverose, vaniglia, balsami non meglio specificati (benzoino e tolu, forse?) e un “Bois onctueux” che io non sapendo bene il francese tradurrei con “legni grassi” (e comunque, non saprei cosa può significare). Io ci sento anche un frutto dolce e rosso, da acquolina. Lampone, direi. L’insieme è tenero, confortante ma non evanescente anzi, l’angelo è proprio qui a mezzo metro e mi sfiora con le sue ali! (e non se ne andrà per alcune ore). Io in genere non

L'Inspiratrice (Divine)

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Grazie al gentile invito di AnnaMaria, che me ne ha mandato una fialettina, ho potuto provare l’ultima creazione di Divine: L’Inspiratrice, uscito l’anno scorso. Ci ho messo un po’, almeno tre prove, per capire che genere di profumo fosse, se mi piacesse o no, e cosa ci potesse essere dentro. Quando poi ho letto la piramide mi sono detta: “Maddài, non ci credo”! Lo dico subito: sul sito Divine lo presentano come un accordo rosa/patchouli, con il bergamotto che apre, ylang ylang, peonia, muschio bianco, vetiver, vaniglia e fava tonka a chiudere. Ma il risultato è molto diverso da quello che la piramide farebbe pensare. Intanto, il vetiver domina fin dall’inizio: subito è rinfrescato dal bergamotto, un bergamotto per nulla dolce e solare, anzi direi quasi acerbo; poi si lega con l’ylang e la peonia, diventando più gentile e raffinato. Il muschio bianco dà ulteriore freschezza all’insieme e lo rende originale. La coda è romantica ed affascinante, con il vetiver molto stemperato da pochiss

Signora, lei puzza!

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Io questi profumi li detesto. Non è solo una questione di gusto (non li indosserei mai), ma anche di disagio fisico: mi fanno venire mal di testa anche solo ad annusarli su qualcun altro. Oppure nausea. Oppure mal di testa e nausea. Magari non sono loro, sono io ma... quando li sento mi tocca allontanarmi. Aromatics Elixir (Clinique) . Un cesto di frutta marcia cosparso di lacca per capelli: un mix che uccide. Naturalmente per apprezzarlo è necessario spruzzare dosi minime, ma purtroppo a volte tocca fare i conti con chi si inonda generosamente ed esce. Gli uomini cadono ai suoi piedi. Le donne pure. Questo può confondere, ma solo per un attimo: chi lo fa è comunque convinta che questa sia la riprova che tutti impazziscano per il suo profumo. Aqua Allegoria Pamplelune (Guerlain) ogni volta che mi capita di annusarlo mi trovo a chiedermi come abbiano fatto a convincere tutti quei gattini a far la pipì nei loro flaconi... Poison (Dior) . Capisco che sia un gran profumo, ma qui tutto url