L'Heure Bleue (Guerlain, 1912)
Fino a quel momento non ne avevo mai sentito uno così: leggerissimo, quasi un velo sulla pelle, ma nello stesso tempo deciso, intenso e di persistenza infinita. Polveroso quel tanto che basta, fiorito ma senza eccessi, soave, misterioso ma senza cupezza. Un profumo che dona chiarezza di mente, calma interiore e avvolge in una nuvola di fascino etereo.
L'Heure Bleue di Guerlain.
Racconta di quel momento della giornata in cui il sole non c'è più da un pezzo, ma la notte non è ancora scesa. Il momento in cui tutte le cose del mondo vengono trasfigurate, intrise di una luce azzurra che le rende limpide e insopportabilmente più belle. Il giorno, con i suoi ultimi raggi e la notte, con le sue lacrime di rugiada, s'incontrano e si scambiano i loro umori, ed in questo profumo c'è tutto questo. E tutto questo si sente in maniera così chiara e decisa che anche non conoscendone il nome non ci si può sbagliare su qual'era l'idea che Monsieur Guerlain aveva in mente quando lo ha pensato, quasi cento anni fa... Uno stato d'animo che si può annusare.
Il profumo si apre con il bergamotto, la salvia e il fiordarancio che scompaiono subito, e poi un abbraccio di chiodi di garofano e tuberosa, l’eliotropio che si sente appena, per chiudersi con iris, fava di tonka, benzoino e muschio. Fin dall’inizio si sente forte l’accordo anice-tuberosa-fiordarancio, che è la caratteristica principale di questa fragranza senza tempo, una specie di melodia che si sente sottofondo durante tutto lo sviluppo del profumo e lo caratterizza. Che L’Heure Bleue discenda da Apres L’Ondèe (lanciato 6 anni prima, nel 1906) si capisce quasi subito grazie all’avvio di agrumi e neroli e la solita meravigliosa nota finale dei Guerlain.
Nel cuore, una polverosa dolcezza: elegante qui, quasi malinconica in Apres L’ondèe. Nella versione vintage risalta di più l'aspetto dolce, quasi alimentare unito alle spezie, mentre nella versione moderna -comunque secondo me accettabilisima e ben mantenuta- risaltano più le note d'anice.
Quando lo sentii la prima volta -ero alla rinascente- il cuore mancò un battito e fui presa da una specie di eccitazione dolce e potentissima che dalla pancia è salita su su fino alla gola e poi... bum! mi sono esplose le lacrime! E' da quando avevo 14 anni che annuso qualsiasi cosa mi capiti a tiro, ma giuro che una cosa così ancora non mi era successa.
La foto è mia. "L'Heure Bleue" ;-)
L'Heure Bleue di Guerlain.
Racconta di quel momento della giornata in cui il sole non c'è più da un pezzo, ma la notte non è ancora scesa. Il momento in cui tutte le cose del mondo vengono trasfigurate, intrise di una luce azzurra che le rende limpide e insopportabilmente più belle. Il giorno, con i suoi ultimi raggi e la notte, con le sue lacrime di rugiada, s'incontrano e si scambiano i loro umori, ed in questo profumo c'è tutto questo. E tutto questo si sente in maniera così chiara e decisa che anche non conoscendone il nome non ci si può sbagliare su qual'era l'idea che Monsieur Guerlain aveva in mente quando lo ha pensato, quasi cento anni fa... Uno stato d'animo che si può annusare.
Il profumo si apre con il bergamotto, la salvia e il fiordarancio che scompaiono subito, e poi un abbraccio di chiodi di garofano e tuberosa, l’eliotropio che si sente appena, per chiudersi con iris, fava di tonka, benzoino e muschio. Fin dall’inizio si sente forte l’accordo anice-tuberosa-fiordarancio, che è la caratteristica principale di questa fragranza senza tempo, una specie di melodia che si sente sottofondo durante tutto lo sviluppo del profumo e lo caratterizza. Che L’Heure Bleue discenda da Apres L’Ondèe (lanciato 6 anni prima, nel 1906) si capisce quasi subito grazie all’avvio di agrumi e neroli e la solita meravigliosa nota finale dei Guerlain.
Nel cuore, una polverosa dolcezza: elegante qui, quasi malinconica in Apres L’ondèe. Nella versione vintage risalta di più l'aspetto dolce, quasi alimentare unito alle spezie, mentre nella versione moderna -comunque secondo me accettabilisima e ben mantenuta- risaltano più le note d'anice.
Quando lo sentii la prima volta -ero alla rinascente- il cuore mancò un battito e fui presa da una specie di eccitazione dolce e potentissima che dalla pancia è salita su su fino alla gola e poi... bum! mi sono esplose le lacrime! E' da quando avevo 14 anni che annuso qualsiasi cosa mi capiti a tiro, ma giuro che una cosa così ancora non mi era successa.
La foto è mia. "L'Heure Bleue" ;-)
Commenti
:-)
io l'ho sentito di sfugita in profumeria.. ma non mi piace sentire i profumi sui cartoncini..
E' poco che sono in questo mondo, ma ho capito, io ho bisogno del campioncino e di provarlo per un giorno intero o anche due per capire bene.. una cosa veloce in profumeria non mi basta...
Questo poi è davvero un grande profumo, emozionante; l'EDT però non gli rende giustizia, la concentrazione migliore è l'EDP (persino l'estratto secondo me è inferiore, come sviluupo e "vibrazione").
Ho in casa Mitsouko, che pero' non percepisco... Non mi ha nemmeno sfiorato la mente...
Tra l'altro ha il flacone molto simile a quello dell'Heure Bleu...
Ho avuto tanti anni fa Parure...
Ho apprezzato in profumeria molte delle Aqua Allegoria, in particolare Herba fresca, Mandarine Basilic, Pivoine Magnifica...
Sono poco persistenti, ma ci si puo' lasciare andare nelle dosi visto che il flacone è da 125 ml e non è carissimo!!!
Tornando a l'Heure Bleue, mi stupisco ancora pensando che ancor ogi in un mondo dove vige l'usa e getta, dove una cosa è già vecchia e superata nel giro di qualche anno... ci siano ancora in giro queste opere d'arte e che tengano testa ai mille profumi che ogni anno innondano il mercato...
Molti però non lasciano alcun segno se non sull'estratto conto della carta di credito... che tristezza!
Quello che mi dispiace è che non utilizzino più quei sontuosi flaconi di un tempo che potevano essere distinti anche da un cieco, solo dalla forma...
Ora mi senbra che escano tutti con la stesso flacone, per es. le Aqua Allegoria, ma anche alcune riedizioni come per esempio quella di Parure...
Era molto piu' bello il flacone antico...
Nonostante queste modifiche però, vale sempre la pena andarsi ad annusare ben bene i grandi classici. Subito possono risultare strani, a volte persino sgradevoli o datati, ma spesso succede perchè i nostri nasi sono stati abituati male da quello che gira oggi.
In ogni caso, aiutano a capire come si è evoluto il linguaggio del profumo nel tempo e ci aiutano ad esplorare profondità, intensità, creatività diverse da quelle -abbastanza superficiali- a cui i nostri nasi rischiano di abituarsi nel 2007.
Provalo, LHB. Spruzzati l'edp su entrambi i polsi. Tu ami Femme di Rochas, e quindi un certo linguaggio lo parli già. Potrebbe anche non piacerti, ma penso che almeno lo capirai. Il giorno dopo, prova nello stesso modo anche Mitsouko, e vedi se riesci a ricostruire il discorso. Ah, poi sarò curiosa di sapere i tuoi pensieri al riguardo!
Bacini
Saluti
Claudio
Grazie dei complimenti ;-)
tuo BLOG; anzi si..... sono continuamante alla ricerca di tutto ciò che riguarda le essenza ed i profumi; una passione da sempre.
La penso esattamente come te..... un profumo è un profumo, spesso un'opera d'arte che ad occhi chiusi ti apre mille mondi; il profumo da donna o da uomo sono un'invenzione puramente commerciale; per cui invito chiunque ad andare al di là delle
mode e delle apparenze e di farsi guidare dalle emozioni, solo così indosserai qualcosa che ti farà sicuramente star bene.
Per anni ho usato lo stesso profumo che usava anche mia sorella, RIVE GAUCE di YSL (per "donna", quello per "uomo" è una creazione molto più recente) e spesso quando rispondevo ad un apprezzamento di qualche amico che chiedeva cosa indossassi, di primo acchito rimanevano stupiti, ma poi qualcuno ha adottato la stessa fragranza.
Quindi, non fatevi ingannare dal nome, dalla forma delle boccette, dal colore o dalla pubblicità; tutte cose studiate a tavolino; quello che conta è l'emozione.
2) Rileggo dopo molto tempo il mio post e la tua gentile risposta. Come sono cambiata da allora...
ora si, adoro Mitsouko, lo sento finalmente... probabilmente ai tempi ero in una fase di disordine olfattivo, come quando dopo tanto tempo che si mangia poco e male si ritorna alle consuetudini goderecce... insomma ci si abbuffa... e non si assapora nulla...importante è la quantità!
Ora sono piu' seletiva e devo dire che Mitsouko è veramente insuperabile, sobrio, intramontabile. in una parola: eterno.
Ciao e complimenti ancora per il tuo blog.
Giulia
E' bello constatare come i gusti si evolvano, e basti lasciare il tempo giusto tra un'esperienza e un'altra, per crescere anche olfattivamente!
Mauro, ben arrivato. Hai ragione al é 200%! Uomo o donna è solo questione di marketing, i profumi parlqno con un voce sola: la propria.
Porta con sè nella sua durata tutti i sentimenti di cui un non morto fa esperienza quando si leva dal suo giaciglio e torna a non-vivere.
E' proprio quella l'ora blu: il sole non c'è più ma la luce, una strana luce sì, e le cose non hanno più il colore di tutti gli altri momenti "canonici" della giornata. Ciò che è bello diventa struggente, e il brutto si fa misterioso. Caduta la maschera della quotidianità, ogni cosa si rivela per ciò che è: infinita e, contemporaneamente, viva solo per un istante.
Questo un vampiro lo sa meglio di tutti: può esistere per sempre ma diventa cenere con un raggio di sole. Non spera più di vivere un amore ma porta chiuso nel cuore il ricordo di quando ha amato ed è stato amato come se fosse il tesoro più prezioso dell'universo. Ecco cos'è per lui quell'ora blu: la contemplazione della vita, che per lui è stata un attimo infinito, e la struggente dolcezza del sapere che non gli appartiene più veramente. In quell'ora lui confonde i ricordi della sua esistenza umana con le vite vere degli altri, che in quella luminosità azzurrina diventano diverse da quello che sono sempre, e cerca un terreno comune in cui vorrebbe perdersi senza rimpianti, se potesse.
Tra poco il buio cancellerà tutto, e lui tornerà ad essere un predatore e gli altri prede. Ma per ora sogna la stessa uguaglianza che vede nel colore blu di tutte le cose, ed è un sogno a cui non sa rinunciare, sera dopo sera.
Non sa che l'amore lo aspetta di nuovo, una di queste notti, dove e quando meno lo immaginerebbe. Lui non lo sa ma Jacques Guerlain lo sapeva bene, e questo nel profumo si sente. La melanconia passa, e in questo profumo resta un futuro ancora pieno di sorprese.
Non capirò mai come Guerlain abbia fatto a catturare in note olfattive tutti questi sentimenti e tutti questi pensieri, queste sensazioni e questi impulsi che vivono sulla soglia della coscienza, tutto questo e molto altro. Facciamoci bastare l'idea che era un genio.
L'Heure bleue mi emoziona di più di Mitsouko perché è più fragile, o meglio è più fragile quello che trasmette. Dal punto di vista compositivo è un capolavoro, ed è la dimostrazione di come quando una tecnica magistrale si sposa a un'emozione vera, il risultato è un classico immortale.
I vari 1 Million lasciamoli ai vampiri che brillano di giorno. ;)
Molti mi nauseano, altri mi scatenano una sorta di allergia oppure mal di testa persistenti, moltissimi sono assolutamente inutili. Nel corso degli anni i miei must rimangono Profumo di Acqua di Parma, Eau d'hiver, Eau du soir. Mi piace abbastanza anche Iris nobile. E poi l'ultima scoperta, LHB il cui post mi ha condotta qui....
Joad, benvenuta in questo blog! Spero che la ricerca del "tuo" profumo sia lunghissima, e che mentre lo cerchi, tu possa trovarne molti altri, capaci di sorprenderti ed emozionarti anche solo per un attimo! E' un augurio che faccio a te e a tutti, perché l'emozione che i profumi ci donano è qualcosa che nutre la nostra anima.