Luctor et Emergo (People of the Labyrinths - 1998)
Lanciato nel 1998 dai designer olandesi “The People of the Labyrinths”, Luctor et Emergo (Combatto ed emergo vittorioso) è considerato un profumo-culto, capace di farsi amare od odiare, ma incapace di lasciare indifferenti. Partito quasi in sordina, negli ultimi 4-5 anni è diventato una vera celebrità, argomento di discussioni infinite sui forum di appassionati. “Particolare” e “strano” sono i due aggettivi più usati per descriverlo. Ma anche profondo, complesso, cangiante, confortante (anche “orribile”, però!).
Mi sembrava che fosse arrivato il momento di conoscerlo, così ne ho ordinato un campione e mi è arrivato l’altro giorno. Lo sto testando da due giorni, e non so bene cosa pensare: mi ha spiazzata completamente.
Per dare un po’ di chiarezza a quello che stavo sentendo ho cercato la piramide, ma non sono riuscita a trovarla da nessuna parte: solo impressioni di persone che l’avevano provato. Parte con ciliegie nere e liquirizia, forse accostate al cioccolato amaro, di certo nel cuore ci sono delle resine mistiche come l’ambra e l’incenso e qualche legno aromatico come il sandalo, il vetiver, il legno di rosa. Sento anche vaniglia e foglie di tabacco.
Come lo indossi, lo senti intensamente dolce e sciropposo di ciliegie nere e vaniglia (a qualcuno ricorda lo sciroppo per la tosse), ma dopo un momento arrivano le resine che vibrano, scaldano, danno profondità alla fragranza e sono accostate ai legni ruvidi, sensuali, terrosi. La struttura, però, non si compone di impressioni successive, che compaiono in sequenza (la solita composizione testa-cuore-fondo). In questo profumo le essenze sono amalgamate in modo da essere tutte presenti contemporaneamente; la fragranza che annusi dipende dall’angolazione da cui la annusi. Puoi avere ciliegie, ambra e legno di cedro, oppure ambra, cacao e vaniglia, oppure tabacco e ciliegie, o ancora vaniglia, legno di rosa e liquirizia…. Il risultato è che la fragranza non è mai uguale a sé stessa. Non la puoi definire gourmand, non la puoi definire boscosa, nè orientale. E nemmeno fiorita, visto che non ci sono fiori. Non si può dire nemmeno che suggerisca un’idea di femminilità o di virilità.
Mi fa venire in mente un’immagine riflessa in uno specchio: da un lato un vecchio rugoso con la barba bianca, che coltiva un cuore da fanciullo, dall’altra uno bambino di sette anni, con uno sguardo intenso e saggio come quello di un maestro zen. Un vecchio–giovane, o un giovane-vecchio.
A questo punto, anch’io come tutti dirò “strano” e “particolare”, ma poi ci aggiungerò “meraviglioso”!
Mi sembrava che fosse arrivato il momento di conoscerlo, così ne ho ordinato un campione e mi è arrivato l’altro giorno. Lo sto testando da due giorni, e non so bene cosa pensare: mi ha spiazzata completamente.
Per dare un po’ di chiarezza a quello che stavo sentendo ho cercato la piramide, ma non sono riuscita a trovarla da nessuna parte: solo impressioni di persone che l’avevano provato. Parte con ciliegie nere e liquirizia, forse accostate al cioccolato amaro, di certo nel cuore ci sono delle resine mistiche come l’ambra e l’incenso e qualche legno aromatico come il sandalo, il vetiver, il legno di rosa. Sento anche vaniglia e foglie di tabacco.
Come lo indossi, lo senti intensamente dolce e sciropposo di ciliegie nere e vaniglia (a qualcuno ricorda lo sciroppo per la tosse), ma dopo un momento arrivano le resine che vibrano, scaldano, danno profondità alla fragranza e sono accostate ai legni ruvidi, sensuali, terrosi. La struttura, però, non si compone di impressioni successive, che compaiono in sequenza (la solita composizione testa-cuore-fondo). In questo profumo le essenze sono amalgamate in modo da essere tutte presenti contemporaneamente; la fragranza che annusi dipende dall’angolazione da cui la annusi. Puoi avere ciliegie, ambra e legno di cedro, oppure ambra, cacao e vaniglia, oppure tabacco e ciliegie, o ancora vaniglia, legno di rosa e liquirizia…. Il risultato è che la fragranza non è mai uguale a sé stessa. Non la puoi definire gourmand, non la puoi definire boscosa, nè orientale. E nemmeno fiorita, visto che non ci sono fiori. Non si può dire nemmeno che suggerisca un’idea di femminilità o di virilità.
Mi fa venire in mente un’immagine riflessa in uno specchio: da un lato un vecchio rugoso con la barba bianca, che coltiva un cuore da fanciullo, dall’altra uno bambino di sette anni, con uno sguardo intenso e saggio come quello di un maestro zen. Un vecchio–giovane, o un giovane-vecchio.
A questo punto, anch’io come tutti dirò “strano” e “particolare”, ma poi ci aggiungerò “meraviglioso”!
pa
E' uno dei miei profumi da Fate!
Commenti
ma dove prendi i campioncini?
oggi ho provato sulla pelle l'heure blue.. sembra buono.. se non fosse per quella nota che prorpio non mi piace... può essere il patchouli?
ora cerco la piramide... :-)
Sarà l'anice... oppure una di quelle essenze che non conosco come Estragon, Sauge Slarée ...
Eppure senza quella nota stonata (per me).. si sente che è un buon profumo... forse se lo avessi e potessi metterlo ogni tanto mi ci abituerei...
Sai che ho trovato un caron (parfum sacrè)in offerta a 52 euro?? se non fosse che non l'ho mai provato direttamente sulla pelle lo acquisterei subito! però se poi non mi piace cosa me ne faccio??
Nell'Heure Beue può dare fastidio l'anice... sauge sclarèe è la salvia, che però ha un sentore lieve lieve, non penso che possa dare fastidio, l'estragon è il dragoncello, più o meno stessa storia della salvia... secondo me è proprio l'anice.
Se vuoi fare una prova, potresti annusare altri profumi con questa nota (Caron: Aimez Moi, Lolita Lempicka, Acqua Allegoria Anisia Bella di Guerlain, ad es.) e vedere se la individui come fastidiosa.
Fammi sapere!
E lo indosso con rispettosa riverenza ed immenso piacere, perché è un piccolo e profumato tesoro!
E lo indosso con rispettosa riverenza ed immenso piacere, perché è un piccolo e profumato tesoro!