Inoui (Shiseido, 1977)


Nei giorni intorno a Natale chiacchieravo con mia madre di profumi, ed è venuto fuori che ha ancora una bottiglia mezza piena di Inoui! Così mi ha portata in camera e me ne ha spruzzato un pò sul polso. Pum! La memoria si è riaccesa su un periodo ben definito della mia infanzia, giusto intorno ai 7-8 anni. Che flash!
Shiseido aveva lanciato questa fragranza nel 1977 per un pubblico occidentale, e da molti anni non è più in produzione. Le equipes giapponese, americana e italiana lavorarono insieme per costruire un elisir odoroso che una donna occidentale “in carriera” avrebbe apprezzato. Questo significa che Inoui, creato da un’azienda giapponese per il mercato occidentale, ha percorso al contrario la strada che le aziende europee e americane fanno oggi nel cercare di conquistarsi una fetta di mercato in Estremo Oriente. Interessante, mi sembra.
Le note nella composizione sono molte e molto ricche, con una nota verde e pesante di galbano che si sente per tutto il tempo, mentre limone, pesca e bacche di ginepro rendono stimolante l’avvio, fresia e gelsomino danno luce e appena un tocco di gentilezza al cuore, aghi di pino, timo, legno di cedro, mirra, zibetto, muschio e muschio di quercia rendono boscoso e aromatico il fondo, che resta sulla pelle un giorno e più. Mia madre dice che il giorno dopo migliora, e che bisognerebbe spruzzarlo prima di andare a dormire, così al risveglio starà dando il meglio di sè. Ha ragione: gran parte del fascino di questo profumo deriva proprio dall'accordo di fondo.

Di cosa sa, come impressione globale? Prendete l’Eau Dinamisante di Clarins e incrociatela con Must di Cartier. Il risultato secondo me si avvicina: niente romanticismo, timidezza o meditativa essenzialità nipponica, questo profumo parla di qualcuno con le idee chiare e un innato buon gusto, capace di osare comportamenti fuori dagli schemi, con una personalità originale e decisa, da prendere così com’è: o la si ama o la si odia.

Non so perchè, ma l’associo alla voce sorprendentemente rauca e sensuale di Kim Carnes (fine anni ’70. Allora forse non è una sinestesia ma un vero e proprio ricordo? Mah!).

In realtà, un profumo come Inoui in Giappone sarebbe un flop oggi, e lo sarebbe stato ancora di più 30 anni fa: a parte che i giapponesi non impazziscono per i profumi da indossare –la loro cultura predilige la profumazione degli ambienti più che della persona- semmai si orienterebbero verso qualcosa di aereo, che scompaia dopo poche ore. Una cosa come questa li farebbe stramazzare a terra nella vergogna.
Invece da noi non so come sia stato accolto 30 anni fa, ma oggi (dopo aver conosciuto Opium, Paris, Poison, Giorgio, Must e tutti gli altri usciti negli anni ‘80…, dopo gli acquatici-eterei della metà degli anni ’90, e i fruttati-vanigliati-innocui di oggi) quel che mi colpisce è più che altro la ricchezza delle note che lo compongono, che permettono un viaggio olfattivo lungo e articolato, molto affascinante.

Qualche profumeria online vende il flacone intero a prezzi assurdi. E’ un profumo singolare, ma secondo me non vale così tanto. Se ne approfittano perchè è fuori produzione. Secondo me se ve ne capita un flacone mignon per rispolverare ogni tanto vecchi ricordi, o se desiderate un decant per “scopi didattici” è ok, altrimenti lasciate pure perdere e pensate ad altro.

Commenti

federica326 ha detto…
ciao
volevo chiederti se hai provato frapin 1270 e che ne pensi?
grazie
Marika Vecchiattini ha detto…
Ciao Federica! Sai che Frapin ancora mi manca? Porebbe essere un marchio da annotare per la Sniffatona. E tu, che ne pensi?
federica326 ha detto…
ho visto in giro per il web che il profumo 1270 e' sold out su tutti i siti che vendono profumi allora per la curiosita' ho ordinato il campioncino ma ancora non e' arrivato!
ne parlano tutti molto bene,ma volevo un parere da un'esperta come te!
se hai news fammi sapere
grazie
ADJIUMI ha detto…
Ciao amica,
al di la' del fantastico racconto/descrizione, la sensazione più bella è quella del profumo associato ad un ricordo...è cos' bello quando mi capita!
Già da piccolo amavo i profumi e quando sento particolari saponette, torno bambino...luoghi, persone, penso pure ai giochi che facevo, me li vedo davanti!
Che grandi cose fanno i profumi!
Marika Vecchiattini ha detto…
... saponetta alla violetta... ricordo bene, Ajiumi? E' sorprendente il numero di ricordi olfattivi che abbiamo, se solo perdiamo un momento a pensarci!

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