Sniffathona quarta parte: Mona di Orio
Dopo abbondanti annusate di caffè siamo passati alla linea di Mona di Orio, di cui io conoscevo già Carnation e Nuit Noire, che ha ammaliato diversi partecipanti. Sebbene piuttosto giovane, Mona di Orio ha lavorato molti anni al fianco di Edmond Roudnitska, e nel suo modo di comporre i profumi si sente il gusto per l’eleganza, per l’arte, per le composizioni sfaccettate. Niente eccessi o urla scomposte, ma profumi intimi, che parlano di chi li indossa. Anche questa linea mi è piaciuta molto, e per le ragioni opposte. Il bello è che la creatività si esprime in così tanti modi e stili… a me piacciono quelle fragranze che raccontano qualcosa di vero a proposito del loro creatore e della direzione in cui lavora, quelle in cui si sente l'idea alla base, in cui si percepisce qualcosa di vero che lo colpisce e lo muove. Quando questo succede, secondo me si sente. Si è sentito nella linea ELD’O e si sente nelle fragranze di Mona di Orio.
Per prima abbiamo annusato Amytis (la regina per la quale vennero costruiti i giardini pensili di Babilonia), che non è ancora uscita e che già mi ha conquistata. Luca l’ha definita “commovente” e ho pensato che l'avesse centrata in pieno per l’atmosfera eterea, sospesa che crea con i suoi fiori e i suoi legni gentili. Decisamente da provare sulla pelle.
Lux invece è quel che dice il nome: pura luce. Agrumi caramellati a profusione, gioiosi, frizzanti e luminosissimi. Gas esilarante.
Oiro (cioè Oro in portoghese) invece è un fiorito potente di gelsomino, ma in modo “maschile”, agrumato, con una punta verde e impreziosito dai legni; sulla pelle sprigiona un sontuoso alone d’oro puro.
A questo punto abbiamo ricevuto una telefonata: Giuseppe voleva salutarci. Ha chiamato in negozio per sapere se eravamo ancora lì e come stava andando. Grazie, caro amico, è stato bellissimo averti tra noi, anche solo per due minuti!
Per prima abbiamo annusato Amytis (la regina per la quale vennero costruiti i giardini pensili di Babilonia), che non è ancora uscita e che già mi ha conquistata. Luca l’ha definita “commovente” e ho pensato che l'avesse centrata in pieno per l’atmosfera eterea, sospesa che crea con i suoi fiori e i suoi legni gentili. Decisamente da provare sulla pelle.
Lux invece è quel che dice il nome: pura luce. Agrumi caramellati a profusione, gioiosi, frizzanti e luminosissimi. Gas esilarante.
Oiro (cioè Oro in portoghese) invece è un fiorito potente di gelsomino, ma in modo “maschile”, agrumato, con una punta verde e impreziosito dai legni; sulla pelle sprigiona un sontuoso alone d’oro puro.
A questo punto abbiamo ricevuto una telefonata: Giuseppe voleva salutarci. Ha chiamato in negozio per sapere se eravamo ancora lì e come stava andando. Grazie, caro amico, è stato bellissimo averti tra noi, anche solo per due minuti!
Commenti
:-)
Bacini!
Penso che sia spagnolo comunque, non ci è andato poi tanto lontano...
Smacks gioia!