Eau de Shalimar (Guerlain, 2008)

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Ero alla Rinascente a Milano e ho fatto un giretto veloce (indovinate un pò in quale reparto?).
Sono andata subito al corner di Tom Ford: senza personale, boccette per metà vuote, una tristezza... peccato, perchè avrei voluto provarle tutte, ma ci ripasserò. Poi sono andata a sentire "888" di Comme des Garcons, che mi è sembrato una cosina timida timida, persa nel boschetto dietro casa, se qualcuno l'ha sentito e vuol dirci qualcosa... Ma forse ero arrabbiata per il dopo, e così questo non l'ho "sentito". Il dopo è stato quando sono andata allo stand di Guerlain per il Vetiver Extrème e la nuova Eau de Shalimar.
Sui polsi avevo già la Pelle e l'Ambra di Tom Ford, che vorrei ritestare perchè la Pelle mi è sembrata notevole e l'Ambra, pur non originalissima, comunque buona. In un incavo del gomito ho messo il Vetiver Extrème di Guerlain (che francamente si può ignorare senza sensi di colpa) e sull'altro, l'Eau de Shalimar. E' partita in sottovoce da non sentirla nemmeno, e dopo 15 minuti era già diventata così sonora e petulante da eclissare tutto il resto. Sentivo solo quella. Una composizione che più confusa e sgraziata non si può, con una velocissima e subito evanescente nota agrumata indefinibile nell'avvio, e tutto il resto che si risolve in un accordo mandorla/vaniglia/fava tonka che vorrebbe riecheggiare la Guerlinade e che invece materializza una specie di Ricciarello inzuppato nell'acqua di fiordarancio. Mi sembrava di avere questo enorme Ricciarello alle calcagna, che mi seguiva costantemente gridandomi dietro "Non scappare! Vieni qui! Tu non sai chi sono io!". Una sensazione abbastanza brutta, che è durata per ore senza attenuarsi.

Mi è stato fatto notare che sebbene in genere parli di quello che mi piace ignorando quello che non mi piace, infierisco senza pietà sulle fragranze di Guerlain. Perchè? Ma perchè è Guerlain! G-u-e-r-l-a-i-n!
Forse è colpa mia, che mi aspetto troppo dal marchio che mi ha aperto le narici, e forse dovrei semplicemente accettare il fatto che il tempo passa e le cose cambiano, e chi prima creava dei veri capolavori, oggi è già contento se fa uscire una cosa al limite della decenza. Ma mentre da altri marchi questa politica la accetto, da Guerlain no. Non sono capace di farmene una ragione, ogni volta è un colpo al cuore. Forse uno dei motivi è che continuano ad usare nomi di vecchie fragranze meravigliose -in questo caso Shalimar- che oggi designano fragranze molto diverse dall'originale. E' come noleggiare un vecchio film, diciamo "Vertigo-La donna che visse due volte" di Alfred Hitchcock, pregustando già il piacere di rivedere un vecchio capolavoro, solo che quando inizi a guardarlo ti accorgi che invece degli attori veri recitano -e male- delle controfigure, e quando vola giù dal campanile, la controfigura di Kim Novak muore davvero e alla fine lui diventa un pilota d'aeronautica. Dopodichè, titoli di coda.
La foto là in alto è mia.
ENGLISH TEXT
Since I was at the “Rinascente” department store in Milan, I did a quick tour around the perfume aisle.I immediately reached Tom Ford’s corner: no staff, half of the flasks were sadly empty. Unpromising beginning: I should’ve get out. However I had the chance to meet Leather and Amber scents, which I would like to test again because the Leather seemed remarkable and the Amber, while not so original, still very pleasant. Then I tested "888" by Comme des Garcons, which seemed a tiny shy puppy, lost in the woods behind home, if anyone has detected it, comments are welcome. Maybe I was just angry for the following visit that I overviewed it. The following visit I did was to Guerlain corner, to test Vetiver Extreme and the new Eau de Shalimar. Extreme Vetiver may be frankly overviewed without feeling guilty. Eau de Shalimar instead started calm and reassuring, but turned so sound and petulant, after 15 minutes, as to eclipse everything else around. The composition is confused as it’s humanly possible with a fast, undefinable citrus note, then results in an almond/vanilla/tonka bean mesh which would echo the Guerlinade only in dreams. It materializes a huge Ricciarello (those Italian lozanged sweets mede of almond paste) soaked in orange flower syrup. I was kind of heeled by this huge Ricciarello, which followed me shouting "Do not run away! Come here! You don’t know who I am!". A pretty bad feeling, lasting for hours without weakening. I was pointed out that although in general I prefer talking about what I like, ignoring what I don’t, I can get particularly ferocious and mercilessly on Guerlain fragrances. Why? But why they are Guerlain! G-u-e-r-l-a-i-n! Perhaps it's my fault, I have high expections from the brand that disclosed my nostrils decades ago, and maybe I should just accept the passing of time the changes in things, and those who were able to create true masterpieces, today are happy with products on the border of decency. But while I accept this policy from other brands, from Guerlain I really can’t. I’m not able to come to terms with it, every time it’s a blow to my heart. Perhaps one reason is that they keep using the name which belonged to wonderful fragrances of the past for today’s perfumes, so "Shalimar" today doesn’t name the fragrance I remember, but a totally new one. It’s like going to Blockbuster to rent –say- "Vertigo - The woman who lived twice" by Alfred Hitchcock, anticipating the pleasure to review an old masterpiece, but when you play it, instead of real actors there are dummies, and after flying down from the bell tower, Kim Novak rises up again with a smile and goes to marry a macho RAF pilot. Then, credits.
The above pic is mine.

Commenti

federica326 ha detto…
nooooooooo!sei andata alla rinascente e non hai provato la collezione privata di Tom Ford?
ti sei persa tantissimo!devi assolutamente tornarci e sentire bois rouge!mi raccomando!
bacione
Tamberlick ha detto…
Scusate mi scateno e scrivo anche qui... io sono passato mercoledì in Rinascente a Milano e pure io mi sono diretto all'angolo di Tom Ford. Ho voluto provare Tom Ford for men e... non mi è piaciuto: una confusione di note di testa che svaniscono lasciando un'ombra di fondo tenue tenue ed indefinibile che di per sé sarebbe interessante se fosse un poco più marcato. Poi siccome ho sempre paura di scocciare le commesse ( a avevo il treno a breve...), mi sono fermato soltanto ad uno solo della collezione privata la cui etichetta era troppo intrigante. Il suo nome è Japon Noir: molto buono. Voi mi direte: "ti piace Japon Noir e usi con amore Knize Ten: che cerchi ancora". Qualche cosa che anche a loro manca e che ancora non ho trovato.
Anonimo ha detto…
Davide,
ti capisco anche io uso Ten e per me resta inarrivabile,da tempo cerco un suo alter ego, un compagno, ma lui si erge solitario e severo.In questo periodo lo alterno con Habit rouge e Arabie ma poi...appena riprendo ten egli inizia a parlarmi di cose importanti e lui sà di essere l'unico a farmele capire!
Claudio
Anonimo ha detto…
Ciao BeB!
Ti seguo sempre e con piacere!
Immaginavo che l'Eau de Shalimar non fosse all'altezza del nome che porta, non so, non l'ho provata ancora, sarà che guardo sempre con un po' di sospetto le "riedizioni", soprattutto le acque leggere e affini dell'originale ma non mi ha neanche lontanamente incuriosita!
A parte questo, è da un po' che vorrei chiederti (so che non c'entra nulla con questo post)se per caso non fosse in programma una bella panoramica sull'IRIS e su tutte le fragranze create attorno a questa nota che adoro!
Grazie!
Baci e a presto!
Kelly
Anonimo ha detto…
Ciao B&B! Eccomi quasi appena sceso dall'aereo...in ritorno da Parigi. Purtroppo sono deluso perché la nuova fragranza di Maitre Parfumeur et Gantier non è ancora uscita, nonostante sia già stata annunciata da tempo.
Io avevo scoperto la collezione privata di Tom Ford al Bon Marché, a Parigi e devo dire che al loro stand c'era una ragazza molto gentile con una ottima competenza che mi ha dedicato molto tempo. In quell'occasione ho comprato Amber Absolute. Strano che tu abbia sentito più l'eau de Shalimar che non l'ambra di Tom Ford. La qualità e l'imponenza di quest'ultima avrebbero dovuto sovrastare la prima. L'ambra di Tom Ford non è decisamente innovativa, ma un profumo all'ambra non vuole esserlo secondo me. Si tratta però di un profumo con materie prime di altissima qualità ed in altissima concetrazione. L'accordo che lo distingue dagli altri è quello speziato, un po' retrò, con pepe nero, noce moscata e cumino. Sensuale e caldo. Nel fondo si distinguono molto bene le note balsamiche e cuoiate del cisto labdano, l'Ambrarome, il castoreum. Non è un profumo da portare ogni giorno...
Su Guerlain...no comment. Ho avuto l'occasione di conoscere Luca Turin a gennaio e mi diceva che era veramente sconvolto dall'evoluzione del marchio e della perdita dell'eredità e dell'identità. E secondo lui il profumo che ha sancito la rottura col passato è stato Insolence.
In compenso ho avuto modo di soffermarmi sulla scoperta di un marchio che si chiama "By Kilian". Kilian è il nome del creatore del marchio, nientepopodimenoché il nipote del fondatore del lussuoso gruppo LVMH. Il concetto del marchio e l'impronta lussuosa sono decisamente ben fatti. C'è molto marketing. Purtroppo non ho riscontrato altrettanta qualità sulle fragranze. L'unica un po' più interessante secondo me è Straight to heaven, una fragranza basata sul rhum, costruita su un accordo legnoso cedro/patchouli. All'inizio molto seducente, ma appena scompare la nota di Rhum (per inciso...il rhum è una estrazione che fa Robertet ed è una materia prima naturale molto interessante, ben utilizzata da Olivia Giacobetti in Idole di Lubin) sulla pelle rimane un accordo privo di carattere, nè ruvido a sufficienza come il patchouli, né secco come il cedro.
Infine ho sentito anche Un Jardin apres la mousson di JC Hellena, che dovrebbe completare la serie dei giardini. Il profumo è concepito magistralmente, bellissima struttura ed evocazione pregnante. Un accordo agrumato/speziato (limone, lime, cardamomo e zenzero) che galleggia su uno specchio d'acqua e che si nutre di legni profondi ma silenziosi e di fiori inattesi e misteriosi. Bellissimo, però non lo porterei, perché mi sentirei come un piatto di pesce della cucina thai pronto per essere mangiato...

Baci!
Anonimo ha detto…
sono di parte ma -tranne la gardenia - trovo che la collezione privata di tom ford sia notevole. black violet una spanna sopra tutti. anche la versione di black orchid "voile de fleur" mi ha entusiasmato....
ma torno a Guerlain: basta solo provare "Insolence" per comprendere che l'antica casa si sta perdendo alla ricerca di eccessivi consensi. e quando vedo mille variazioni sul tema di un profumo "noto" tendo a diffidare.
un esempio di commerciale spacciato per esclusiva fragranza è l'ultima colonia Dior "ESCALE A PORTOFINO"? l'ho trovata inutile e poco dotata, soprattutto rispetto ai 3 precedenti capolavori.
gretel polemica oggi :-)
Marika Vecchiattini ha detto…
Kelly ciao, sai che mi hai dato un bel suggerimento per un prossimo post?
Claudio, che bella cosa che hai scritto, grazie!
Gretel, Black Violet m'intrigherebbe proprio tanto, ma era uno dei bottiglini vuoti e quindi dovrò ritornarci assolutamente. Me la descriveresti un pò?
Giovanni, quello che mi aveva colpito negativamente dell'Eau de Guerlain è proprio questo: una nota dolcissima e sgradevole così potente da sovrastare persino una robusta ambra speziata come quella di Tom Ford... e quindi per parlar male dell'Eau, non ho detto che invece l'ambra mi è piaciuta molto. Sai che secondo me la rottura del marchio Guerlain si è verificata prima, con Mahora? Dopo Mahora si salva solo L'Instant, che in molti trovano ancora da "passabile" a "molto buono" ma che io trovo insopportabile e sopravvalutato, e Insolence, che invece secondo me non è stato capito: pur non essendo un capolavoro è comunque una fragranza di graziosa. L'accordo di rum in Idole della Giacobetti mi ha fatto fare un salto quando l'ho sentito, che bell'aroma rotondo, quanto mi è piaciuto!
Una curiosità: senti assonanze tra il nuovo Jardin di Ellena e Sushi Imperiale di BOIS? Da come lo hai descritto me l'hai fatto balzare davanti al naso. Spero di poterlo sentire presto. Grazie per questo bellissimo resoconto del tuo viaggio profumato!
Anonimo ha detto…
Sono d'accordo con B&B su Insolence, sicuramente uno dei profumi più controversi degli ultimi tempi. Lo stesso Turin, nonostante scriva nella sua guida che «il profumo inizia con i due minuti delle più disastrose note di testa di umana memoria», alla fine gli concede quattro stelle e lo inserisce nella top ten delle «Best loud fragrances», la stessa lista dove sono presenti capolavori assoluti come Fracas.
Anonimo ha detto…
a proposito, bella la tua foto... ma quante cose sai fare? ;)
Tamberlick ha detto…
Claudio, hai perfettamente ragione: Knize è uno dei pochi che dicano qualcosa di unico. Lo riconosci sempre e non lo confondi mai con nessuno. Ma la cosa che più mi stupisce è che quando molti profumi lasciano delle note di fondo poco personali Ten no: Ten mantiene fino in fondo la sua personalità.
Tamberlick ha detto…
Post Scriptum: conoscete Profumi di Pantelleria? Io ho provato, da Calé, solo Maestrale. Devo dire che è motlo buono ma non so se lo indosserei.
Imperial opoponax si trova a Milano? Ho cercato, ma non ho trovato nulla. Devo fare un regalo ( e vorrei anche provarlo...).
Anonimo ha detto…
Ciao B&B! No, non trovo assonanza tra Un Jardin Apres la Mousson di Hellena e Sushi Imperiale di BOIS. Il giardino di Hellena è molto più immaginativo, figurativo ed impressionista. Un capolavoro di fronte ad un buon lavoro.
Per gli amanti di Ten: avete mai provato Cuir Ottoman di Parfum d'Empire?
A proposito di ambre dolci. Che mi dite di Ambre Narguilé della collezione Hermessence di Hellena?
Baci!
Anonimo ha detto…
Non vorrei disilludere nessuno, però, ragazzi, diciamocelo sotto voce, ma diciamocelo: TEN è il caro, vecchio Eau Sauvage di Dior, un pò rivisitato e corretto.
Non lo dico solo io ( che posso essere un'emerita ignorante in materia), ma anche i negozianti di rinomate profumerie.
Alessandra di Varese
Anonimo ha detto…
per B&B: mi fa piacere che mi chiedi di black violet perchè per la prima volta nella mia storia olfattiva :-) sono stata attirata dalla violetta! nulla a che vedere con v.precieuse di Caron ( un floreale gentile che pur mi piace..)con insolance ( che aborro, scusatemi!) e con le note verdi declinate in Santa Maria Novella. questa di Tom Ford è...rock! :-) l'apertura mi suggerisce una violetta avviluppata in una resina calda che mi par sandalo ( anche se la piramide indica muschio)che rende il tutto pulsante, audace ma non sfacciato. la nota leziosa simil violetta di parma qui è bandita (con mia gioia) e con il passare delle ore al mio naso giunge un ricordo, un guizzo che ho trovato anche in après l'ondèe e che mi ricorda... liquore alla liquirizia. pura e moderna eleganza. chapeau.
mi permetto di aggiungere piccoli commenti perchè le vostre risposte mi hanno stuzzicato!
L'INSTANT non è un capolavoro ma un profumo equilibrato e gentile, con quella scia luminosa di Ambra e miele. si apprezza pienamente con il passare delle ore, mentre l'inizio, è vero, può apparire assai banale.
PER DAVIDE: imperial opoponax lo dovresti trovare alla profumeria YLANG YLANG di via ausonio ( zona sant'ambrogio)
PER GIOVANNI: amo e indosso CUIR OTTOMAN - note morbide e rotonde di cuoio e rum,resine e un miele brunito, ma che non riesco ad accostarlo a KNIZE perchè, pur apprezzandolo, non ha le stesse "inclinazioni" morbide e rotonde ma, per utilizzare un'espressione musicale, ha una nota più "sorda". il Cuir per me, ha curiose assonanze con PARFUM DE PEAU di Montana.
ps: Après le mousson non mi ha colpito e volevo sapere da chi l'ha provato se ha percepito nelle note di fondo un netto sentor di salvia...
gretel logorroica today :-)
Anonimo ha detto…
Cara BeB, quanto hai ragione su Guerlain!!!
Ma la vera rottura non dipende da mahora o Insolence, dipende dall'acquisizione da parte di LVMH che ha decisamente peggiorato la qualità delle materie prime privilegioando un discorso di grandi vendite di massa a quello pi pochi ma buoni. Come passare dalla piccola bottega sartoriale ad H&M per intenderci.
Proprio oggi mi sono regalato per il mio compleanno una formulazione vintage pre-LVMH di Vol de Nuit, profumo che io ho sempre adorato, e non ti dico che differenza c'è con quello che oggi vendono... Una vera vergogna direi!
Per quanto riguarda i profumi di Tom Ford, alcuni forse mancano un po di originalità, ma calcolando ciò che offre il mercato oggi, gia il fatto che siano piu o meno di buon gusto e che la qualità sia ottima, tanto di cappello.
I miei preferiti sono Japon Noir, Noir de Noir, Tuscan Leather, e black violet. Comunque provali tutti e dimmi che ne pensi :)
Per quanto riguarda Un jardin apres la mousson, è molto diverso da Sushi imperiale. Un jardin conserva quella scrittura trasparente tipica di Ellena, che però secondo me, stavolta ci regala un bell'esercizio di stile su uno zenzero salino e incolore, esercizio di stile che risulta forse un po sterile, soprattutto rispetto ai precedenti Jardins.

Magnifiscent
Anonimo ha detto…
Ciao B&B!
Per Alessandra di Varese: non vorrei sembrare presuntuoso, ma Eau Sauvage e Knize Ten sono distanti anni luce... Il primo è un agrumato con sfaccettatura chypre, il secondo è il cuoio per eccellenza. Inoltre Knize Ten è del 1924, mentre Eau Sauvage è del 1966... Mi dispiace per i profumieri che hanno dato questa informazione, ma non avrebbero diritto ad essere designati tali!
Per Gretel: In Jardin Apres la Mousson non ho sentito la nota di salvia. La salvia ha una testura molto graffiante, mentre Jardin non ha che note smussate. Nella nota di fondo io sento muschi e vetiver.
Per Magnifiscent: dal punto di vista creativo trovo che Un Jardin apres la Mousson sia più interessante degli altri due, anche se è decisamente meno facile, meno portabile. Volevi dire questo dicendo che è un esercizio sterile?
Saluti a tutti
Tamberlick ha detto…
Ahi ahi ahi, cara Alessandra! Ti devo bacchettare sulle dita! Innanzitutto ammesso che fosse vero quel che ti hanno detto rinomati negozianti, sarebbe esattamente il contrario: sarebbe Eau Sauvage di Dior ad essere una rivistazione di Knize Ten: Infatti Knize Ten è stato creato nel 1924 mentre Eau Sauvage è stato confezionato nel 1966! E poi mi pare inoppugnabile che Eau Sauvage appartenga alla famiglia olfattiva degli esperidati (infatti non lo amo molto), al più degli aromatici; mentre - come ho già avuto modo di dire - Ten è (per me) la sezione aurea dei cuoiati.
Con simpatia, Davide.
Claudio ha detto…
Ciao Alessandra,
Che il ten sia una versione riveduta di eau savage mi sembra assai strano dato che, a prescindere la lontanza siderale di carattere fra i due profumi, il ten è del 1924 mentre eau savage è del 1966 quindi mi sembra poco probabile che il ten abbia colto qualche "ispirazione" dal Knize.
Saluti Claudio
Tamberlick ha detto…
Urca! Spero che Alessandra di Varese non si sia intimorita: le abbiamo risposto addirittura in tre!
Ma quanto ci mettono ad arrivare 'ste fialette di Tauer? Ormai sono 5 giorni che le ho ordinate e non sto più nella pelle!!!
Marika Vecchiattini ha detto…
Alessandra, come vedi, ti hanno bacchettata :-D!!! Sai che è un'occasione fantastica per approfondire l'argomento con una bella prova didattica? Vai nella tua profumeria e ti fai spruzzare Ten su un polso, e poi vai in una qualsiasi catena di profumerie e ti spruzzi l'Eau Sauvage sull'altro... e poi se ne hai voglia, ci racconti come li hai sentiti. Vedrai tu stessa che sono agli antipodi! Fallo, eh?!?
Davide, sei riuscito a sentire Imperial Opoponax? Mi piacerebbe sapere che ne pensi.
Giovanni, dopo che ne hai parlato sono andata a sentire il nuovo Jardin, ma ero un pò di fretta e mi è rimasta la voglia di risentirlo con più calma perchè forse è il migliore dei tre. Tu e Magnifiscent avevate ragione, non somiglia al BOIS; la sensazione è di grande freschezza, ma più agrumata/secca/legnosa. Me l'aspettavo proprio così: cristallino, arioso, non pesa nemmeno un grammo più dello stretto necessario. Molto "Ellena". :-)
Anch'io conosco il Cuir Ottoman ma come Gretel, non riesco ad accostarlo a Ten, lo sento meno carezzevole e raffinato. Non ridere, un gladiatore romano lavato, vestito e profumato -ma sempre con i suoi sandali da gladiatore ai piedi-, mentre Ten per me è David Niven in camicia bianca, papillon e gemelli d'onice.

Magnifiscent ci penso da tempo, ma non riesco a capire quale genere di strategia di mercato ci possa essere dietro. Perchè non è solo una questione di trasformare il marchio da piccola sartoria ad H&M. Non è così semplice.
In genere se un'azienda si compra un marchio riconosciuto in tutto il mondo per la qualità, un marchio che ha la fiducia di generazioni di consumatori, si guarda bene dal distruggere tutto ciò. Voglio dire: se il segmento in cui -tu azienda- ti muovi è quello della massa, il discorso di tagliare sulla qualità e massificare il prodottoriposizionandolo verso il basso ci può stare, anche se con alcune correzioni (tipo abbassare il costo per il consumatore: altrimenti il discorso non vale). Così puoi sfruttare il nome per venderlo a chi non se lo poteva permettere prima, e per un pò ci guadagni (molto) perchè ne vendi di più. Ma a lungo termine il risultato può diventare piuttosto incerto, e comunque dopo qualche anno ti sei s.... ehm... "rovinato" il marchio.
A maggior ragione se ti chiami LVMH (Luis Vuitton, Moet Hennessy cioè accessori di lusso e champagne) questa mossa non mi pare delle più brillanti. Davvero, io non ci vedo un senso.
Ti invidio il Vol de Nuit...

Carolina, avevo letto una prima recensione di Turin a proposito di Insolence su NZZ Folio e mi aveva fatto sorridere, poi quando l'ho vista ampliata sul libro, mi è proprio piaciuta.
ps
Mi piace tanto fare foto.
Marika Vecchiattini ha detto…
Davide, che gentile che sei...ma non ti preoccupare, Alessandra è una in gamba, sai? Non se la tira per niente, anzi è curiosa, ha voglia di sperimentare... Vedrai che non se la prende anzi, non si farà mancare l'occasione di imparare un pezzettino nuovo!
Tamberlick ha detto…
Grazie B&B: io per primo devo ancora imparare un sacco di cose in questa materia... Soprattutto a distinguere le note per poterne parlare! Tipo: come faccio a dire che di Terre d'Hermes mi piace solo il flacone?
Imperial opoponax, mi dispiace, ma no: non ho ancora avuto modo di andare a scovarlo perché è ormai una settimana che manco da Milano. Devo studiare per un esame quindi penso che fino a fine giugno o primi di luglio la mia personale "recherche" del profumo perfetto dovrà attendere.
Perché si tratta davvero di una ricerca: del profumo definitivo, nel quale identificarmi, che possa chiamare "preferito" o "mio". Un profumo a cui tornare sempre da mille altri. Perché la varietà della fragranze e delle combinazioni è così smisurata da essere una droga per il senso dell'olfatto che in me è così esigente, più della vista per il colore, forte solo come l'immaginazione
Per questo attendo le fialette di Tauer. Soprattutto sono davvero impaziente di vedere se L'air du desert corrisponde al suo nome, se sa davvero trasmettere il sapore estivo delle spezie in un souk. Anche perché forse, assieme al profumo di mio padre (Tabac original) proprio da uno di queli luoghi nasce la mia passione: mi ricordo tutte quelle boccettine di essenze, quei colori vivaci quelle chincaglierie arabescata nel souk di Tunisi, durante una vacanza con i miei quand'ero un bocia.
Quanto a Lonestar memories, bhe... David Niven è stato uno dei miei attori preferiti da quando lo vidi ne "La pantera rosa". Spero di trovare in Lonestar il suo... nipotino!

Buonanotte! D.
Claudio ha detto…
Cuir ottoman è stato il mio ultimo acquisto, ne apprezzo le note di testa: parte con un forte sentore di pelle o meglio similpelle automobile anni 70 e relativo odore di motore caldo ( magari una ford mustang): le note di fondo non mi soddisfano pienamente dato che il tutto diventa un pò troppo dolce e indistinto.In definitiva lo sento un buon profumo"automobilistico"
e proprio non lo riesco a collegare all'impero ottomano...
ma sarà solo mia ignoranza "olfattiva"
Saluti
Anonimo ha detto…
Si, è vero, farò proprio così. Su un polso proverò Ten e sull'altro proverò Eau Sauvage.
Così noterò la differenza.
Quando ho sentito Ten è stato spruzzato sul polso del mio compagno e, quindi,forse non l'ho potuto valutare come avrebbe meritato.
E poi i negozianti hanno fatto la loro parte...depisrandomi.
Grazie per il consiglio, amici. A suo tempo vi dirò.
Nel frattempo, vi segnalo il miglior vetiver - per me - che abbia mai sentito: RED VETIVER di Montale. Freschissimo ma potente, intenso, squillante.Dura dal mattino fino a notte fonda e, quando ti svegli, è ancora là.
Per quanto riguarda Tom Ford, posso dire che sul comò troneggia Amber Nude, caldo e avvolgente.
Acquisterò Black Orchid ad occhi chiusi appena avrò modo di recarmi alla Rinascente.
Un saluto,
Alessandra di Varese
Anonimo ha detto…
Giovanni, quando disse che era un esercizio di stile alludevo al fatto che come al solito Ellena riesce a creare le due armonie trasparenti con poche note e che qui riesce ad usare una nota che spesso è corposa e a volte aggressiva come lo zenzero rendendola anoressica, come usa modella che sembra volare e nemmeno camminare. Esercizio di stile perchè a mio gusto personale, dovendo essere la fragranza ispirata all'india in teoria, di indiano ci vedo veramente poco. Invece trovo sempre il piu "ispirato" e interessante Un jardin en mediterranée dove le note verdi classiche vengono rese bagnate e quasi "acquarellate" pur non perdendo matericità, sostenute da una splendida nota di foglie di pomodoro appena sussurrata. Poi, sai, de gustibus...
Per quanto riguarda LVMH inceve cara BeB, il segreto è qualità percepita: andiamo su... lo sappiamo tutti che il segreto per far soldi è quello di vendere le 500 per Rolls Royce. E proprio perché Guerlain è un nome storico, conosciuto in tutto il mondo e sinonimo di qualità per antonomasia, la qualità percepita nella massa è piu legata al nome che non alla sostanza, specie se le variazioni apportate sono percepibili solo agli intenditori (che di certo non fanno parte delle statistiche sui grandi volumi di vendita) e non dalla massa che sceglie un profumo spruzzandolo e annusandolo in 2 minuti. Ti porto ad esempio il caso del mio amatissimo Vol de Nuit: provata la versione moderna - note di testa carine, quasi identiche al vintage, note di corpo un po piu fiacche, note di fondo sparite dopo un'ora - provato il vintage - lo sentivo come un'aura sulla pelle ancora dopo 8 ore.
Quindi vedi che il discorso fila se comunque riesci ad abbassare i costi (e la ualità) fino al punto minimo in cui la qualità percepita dai molti resta la stessa senza abbassare il prezzo, alzi leggermente alzandolo per aumentare ancora di piu l'idea di esclusività percepita. Direi che il discorso non fa una piega, e si vede nelle casse di LVMH visto che poi è lo stesso discorso che ha fatto con Dior etc e non solo nei profumi...
Magnifiscent
duchamp ha detto…
posso dire una cosa fuor di metafora?
trovo tutto molto ma molto interessante.

bacchettate comprese :-)

a parte gli scherzi, quando si animano le discussioni, è un piacere leggervi.

p.s.
qualcuno ha sentito qualche profumo ottenuto dai fiori di bach?... ho visto la pubblicità in giro... mah...

magnifiscent,
ho fatto carte false per ri_acquistare l'anarchiste di caron. è andato fuori produzione mi pare...

peace & love :-)
Anonimo ha detto…
Duchamp, in Italia non l'ho mai trovato in giro sinceramente, anche perchè la distribuzione di Caron è veramente vergognosa specie per le fragranze maschili: infatti si trova solo Pour un Homme e le sue relative varianti, o al massimo Yatagan. Pensa che farei carte false per trovare un posto dove vendono Le 3me Homme (magnifico, lo hai mai provato?) ma l'ho trovato solo all'estero. Per quanto riguarda L'Anarchiste idem con patate! Io la mia bottiglia (che per inciso è verso la fine) l'ho avuta dall'estero. Dubito che Caron lo abbia discontinuato anche perchè fanno un profumo ogni morte di papa e L'Anarchiste è abbastanza recente: magari online si trova qualcosa...

Magnifiscent
Anonimo ha detto…
Per Duschamp,
il profumo con i Fiori di Bach non l' ho ancora sentito. Ma esiste tutta una linea di prodotti per il corpo con essenze dei Fiori di Bach.
Circa un mese fa ho scoperto questa linea all'Upim reparto cosmetici e, per curiosità, ho acquistato l'olio per il massaggio (sono una fanatica di oli per il corpo sia idratanti che per il massaggio).
Il profumo è fin troppo lieve evapora immediatamente e l'olio si assorbe subito e, mi sembra, che non idrati la pelle come intendo io. Insomma è un olio un pò superficiale.
Non so se ti riferivi a questa linea. Cercherò di informarmi.
Amici, nessuno mi dice nulla su RED VETIVER di Montale.
Dai, provatelo il profumeria e fatemi sapere le vostre sensazioni se corrispondono al mio commento precedente o meno. Desidero un confronto. Grazie.
Saluti a tutti.
Alessandra di Varese
Il
federica326 ha detto…
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Tamberlick ha detto…
Le mie "bacchettate" hanno fatto storia!
Oggi mi sono arrivati i campioncini dei due Tauer che avevo ordinato. L'air du desert marocain e Lonestar memories.
Non so ancora cosa pensare, sono molto particolari. Da subito ho notato che L'air du desert sa proprio di spezie e droghe. Lonestar non smettevo più di farmelo passare sotto il naso. Non li trovo di immediata comprensione: quindi dovrò provarli per un po'. Ho commesso l'errore di spruzzarmene uno su un polso e l'altro sull'altro. Invece mi sa che vanno apprezzati da soli. Se volete una prima impressione, di Lonestar ho pensato subito che fosse il nipote di Ten: proprio in senso generazionale. Non c'è, ma a me sembra di sentirci anche una nota di menta. L'air du desert... Mah! Metterselo è come cascare su dei sacchi aperti di curcuma, pepe, curry etc... per poi appartarsi un un fondo di incenso resinoso, "rosato". Non mi hanno convinto eppure mi hanno affascinato. Li devo... meditare. la cosa che mi ha colpito di più è che corrispondono veramente alla descrizione che ne è stata fatta da Andy sul sito. Non mi era mai capitata una corrispondenza così netta.
(PS: Andy è veramente gentile, ho avuto un brevissimo scambio di e-mail, quindi posso confermarlo!). Vi saprò dire... D.
gretel ha detto…
tra i "jardin" hermèssiani la mia passione totale va a un jardin en mediterranèe. lo porto dal 2003 e ogni volta mi commuove per il ricordo struggente che ho del ponente ligure, quello che ti investe e ti stordisce non appena svolti lungo l'arco superiore dell'aurelia e il mare di Arenzano ti viene incontro..certo, non è il fico quello che muove paragoni :-) ma, a mio parere, è il lentisco che aiuta la mia associazione. qualcuno trova forti assonanze con green green and green di miller et berteaux...
provato anche gli Hermessence, per rimanere in tema...nomi splendidi ed evocativi per delle acque leggere leggere e poco caratterizzate: forse salverei Ambre naguilè e Paprika Basil, ma il resto..niet.
anche per me i toni della discussione son assai stimolanti!
Marika Vecchiattini ha detto…
Io invece gli Hermessence non li ho ancora sentiti, mannaggia! E mi incuriosiscono da morire, mi aspetto grandi cose, soprattutto dall'Ambre Narguile, che alcuni amici mi hanno già segnalato.
Alessandra, lo sapevo che eri troppo curiosa e appassionata, per non cogliere lo stimolo! Io il Red vetiver non lo conosco, ma domani andrò a provarlo, e poi ti dirò che ne penso!
Davide, con "come faccio a dire che di Terre d'Hermes mi piace solo il flacone?" mi hai fatto capovolgere dalle risate. A volte vorremmo che qualcosa fosse come ce lo aspettiamo per goderne e invece... delusione! Pazienza, vuol dire che la tua ricerca è ancora lunga (evviva! quanta gioia c'è, nel cercare?). Magnifiscent, forse hai ragione tu. Anche se è difficile da accettare.
L'Anarchiste e Le 3eme Homme è un peccato che non si trovino in giro. Qui c'è una profumeria fornitissima di Caron, provo a passarci e vi dico se ce l'hanno.
Ho anche sentito il nuovo Escale a Portofino, che Gretel citava e ... beh ha già detto tutto lei. Come minomo, fiacco.
Amici, ma come vi leggo volentieri!Come mi prendono le cose che dite... mi state insegnando parecchio. :-)
Tamberlick ha detto…
Eh... A volte è proprio così, mia cara B&B! flaconi meravigliosi per contenuti schifosi. Non è che Terre sia così schifoso: semplicemente... non c'entra un fico secco con il suo nome che porta e soprattutto è proprio il tipo di profumi che non mi piacciono (come per esempio l'eau d'Issey: sembra una macerazione di paglia e fieno). Io non ho mica ben capito Terre a quale famiglia poi appartenga. Mah!
In rinascente non hanno più Dunhill. Andrò a cercarlo da Mazzolari sempre a Milano. Sul sito puoi richiedere campioni gratis. Peccato che possano richiederli dalla Bielorussia e non dall'Italia. Pazienza. Domani proverò con furore Lonestar memories. Oggi pomeriggio avevo ancora addosso le note di fondo di L'air du desert marocain. mi sta venendo voglia di provare anche gli altri. Buonanotte. Se passo l'esame a luglio mi faccio due regali: profumo e una cravatta (altra mia costosissima passione). Cravatte e profumi: chicche e dolciumi. Chi ha provato Mandragore e Sable di Annick Goutal? Sapete dirmi qualche cosa? Buonanotte!
Anonimo ha detto…
ciao a tutti
ho letto molto attentamente la discussione sulle profumazioni Knize Ten e Eau Sauvage di Dior.
Credo che sia stata fatta un po' di confusione: mi spiego la profumazione che è stata riproposta sul mercato identica all'Eau Sauvage di Dior si chiame TEN e stop non centra nulla la Ditta Knize.
Sono proprio due cose diverse.
Saluti a tutti
gretel ha detto…
mi permetto di rispondere a Davide riguardo Sables perchè è uno dei miei acquisti "maschili pour elle" :-)
lo trovo semplicemente magnifico, giocato sulla nota di Elicriso che davvero attiva l'immaginazione verso dune calde di sabbia rovente. per me, l'elicriso evoca molto la liquirizia,e un paragone pertinente potrebbe essere quello con la splendida colonia di Dior "l'eau noire". questa nota di liquirizia amara li accomuna, ma Sables poi degrada verso un finale di spezie medicinali simili a sciroppi e preparati di farmacie d'altri tempi. forse questo fondo amaro potrebbe destare perplessità, per me lo rende ancora più originale...
attenzione però perchè a me Terre d'Hermès piace assai :-) - per inciso, non lo riesco ad accostare a quelli di Issey, che tendono a cercare l'odore dell'acqua, come diceva ironicamente Turin chiamandoli "anoressici" - quindi è davvero un parere personale...è proprio vero che ogni naso è a sè...:-)
Marika Vecchiattini ha detto…
Davide, io invece ho provato più volte Mandragore. Per questo periodo mi sembra indicatissimo, mentre faccio più fatica ad apprezzarlo in inverno. E' molto fresco, verde e umido, con un fondo di fiori bianchi, ma lontani. Agrumato ma non nel senso di etereo e brillante. Anzi, come se fosse il fresco del primissimo mattino, con il mantello della notte che ancora nell'aria.
Paola, forse il Ten che dici tu potrebbe essere quello che avevo provato qualche settimana fa in profumeria, un agrumato-agrumatissimo garantito naturale. La composizione è semplice, nulla di creativo o originale e scompare completamente dopo 10 minuti. Ma non mi convince nemmeno questo...secondo me l'Eau Sauvage va in altra direzione. E' vero che hanno in comune un avvio molto agrumato, ma mentre nell'Eau gli agrumi sono freschi/cristallini al limite quasi verdi, nel Ten sono dorati, rotondi, c'è arancio dolce, bergamotto... poi l'Eau S. si evolve, vira verso un sentore boscoso-metallico sorprendente.
Io ho fatto solo una prova, magari tu lo conosci meglio e ce ne vuoi dire qualcosa in più? Qualcuno che li ha provati entrambi?
Tamberlick ha detto…
Uffff... che caldo! Già rimpiango i temporali che imperversavano fino alla settimana scorsa. Grazie per aver risposto ai miei interrogativi sui profumi di Goutal. Ho scoperto che c'è anche Duel che è un cuoiato... Mi sa tanto che me li proverò tutti appena avrò un attimo di libertà. Eau d'Hadrien compresa. perché non è che tutti gli esperidati mi facciano pena: semplicemente trovo sia la famiglia olfattiva più facile da "clonare" (molte volte involontariamente...) e la più difficile da interpretare in maniera diversa, da innovare. Faccio un esempio svelando un'altra piccola cosa di me. Nonostante stia ancora studiando da tenore, credo di avere acquisito una certa competenza in fatto di voce umana. Nei profumi è un po' come nella lirica: più le voci sono sottili ed acute più tendono ad assomigliarsi tutte. La stessa cosa per gli esperidati: giocando sul doppio senso, loro sono la famiglia dalle "note" più acute, anche quando si arriva a quelle di fondo. Per questo non ne vado pazzo. Tuttavia, riconosco che la profumeria di nicchia (ed è per questo che la preferisco e la indago)utilizzando materie prime di pregio, è l'unica capace di non replicare detersivi per piatti a prezzi spaventosi. Ve lo immaginate una boccetta da 50ml targata "Nelsen" alla modica cifra di 46 euro?
Terre... Il fatto è che oltre al naso, di diverso abbiamo anche la pelle. Ho un campioncino che ho accettato di portarmi a casa, appunto perché la bottiglia mi ispirava. Mi guardo dal dire "non è buono". Non ha senso. Ma da Hermes mi aspetto profumi pari alle sue cravatte. E finora...la mia pelle e sicuramente il mio naso non sono stati soddisfatti. Non mi importa se il suo creatore sia Ellena...Non ci trovo le sensazioni da lui cercate. “Sentire la terra, sdraiati, con lo sguardo verso il cielo… questa è l’emozione che ho voluto suscitare.” Dice lui. Chissà... magari s'era fumato qualche "tabacco" strano. Gretel: non volermene.
Ma d'altra parte, mi sembra che abbia vinto il primo premio Accademia del profumo 2007. Non mi stupisce: quest'anno ha vinto D&G light (per uomini eh...); quello va bene anche al posto del Mastro Lindo... Si sa mai... i pamiventi irriducibili possono richiedere anche 50 euro...
Sono d'accordo: i profumi d'Issey sono proprio "anoressici". Tranne uno... se non ricordo male, Le Feu d'Issey, era una fragranza che mi... ecco diciamo che su una ragazza... Avete capito.
Comunque sì: sono profumi minimalisti, che tendono al bianco.
Cosa cerco. Ho voglia di un profumo per giovani. Diamine: ho 28 anni. Ten è una vetta, ma troppo formale. Disposto anche ad un esperidato, a patto di non chiamarsi "Salade agrumé" o "L'eau de pamplemousse". Almeno aromatico insomma. Suggerimenti? Buonanotte. D. PS: scusate la logorrea e l'impertinenza. Davide
Anonimo ha detto…
Ciao a tutti
Devo dire che come persistenza TEN non è male (acquistato da mio marito) quindi ce l'ho sotto il naso per tutto il giorno. E' ovvio essendo della famiglia degli agrumati non può avere un fissaggio di 8 ore come lo possono avere le profumazioni spezziate ...
Devo dire invece che un agrumato (molto pungente) con un ottimo fissaggio (6 ore o forse qualcosa di più) è LUX di Mona di Orio. E' fantastico. La sensazione che ho provato quando lo sentito la prima volta (Arona - Profumeria Gambarini) è stata quella come quando mangi una granita al limone ma non di quelle da supermercato ma di quelle artigianali. Ecco mi ha ricordato quando sono andata in viaggio di nozze a Taormina dove lì ho mangiato la più fanyastica granita al limone della mia vita.
Che bello quando i profumi riescono a far ricordare momenti eccezzionali della nostra vita ...
Buona giornata a tutti
Paola
Anonimo ha detto…
Davide,
Terre è considerato un legnoso-muschiato. Non ne vado pazzo ma ne riconosco l'originalità, se non altro nel fondo, in cui Ellena stesso disse di essersi ispirato all'odore della pelle di un amante, ai minerali salini arroventati dal sole, ai legni arsi.L'unica cosa che forse avrei voluto è una partenza meno "caustica" e da detersivo per piatti hihihi, ma l'amaro salino così fa parte del palato olfattivo tipico di Ellena, che ci vuoi fare, solo che qui forse è un po troppo. I Goutal li ho provati e ti posso dare due indicazioni:
Sables è come dice Gretel basato sull'elicriso e ha una partenza quasi potente, pepata e poi si ammorbidisce in un fondo piu legnoso e come dice giustamente lei, medicinale che francamente a me piace poco: possono essere interessanti delle note medicinali in testa o nel cuore di un profumo, ma francamente flottare per ora in una boccetta di sciroppo cattivo non fa per me :) Ecco perchè preferisco 100 volte l'Eau Noire di Dior, che ammorbidisce nel fondo con della vaniglia (poca) che con la liquirizia lo fa sconfinare in sentori pasticceri quasi, ma non stucchevoli.
Mandragore te l'ha descritto invece bene BeB: immagina un bel the scuro, con una generosa spruzzata di limone e zuccherato con un miele millefiori non molto dolce ma con forti sentori di pollini, quasi salino (infatti dev'esserci un fondo di iris)
Il mio consiglio è di provare anche Duel che forse è tra i recenti Goutal maschili quello piu interessante, con sentori di the affumicato e cuoio, ma molto goutal, quindi non troppo soffocante.
Infine una precisazione su Eau sauvage, che ha un fondo tutt'altro che agrumato, anzi, ha una base spessa di hedione che lo rende quasi indolico. Non conosco il TEN di cui parlate, ma se è un agrumato acidulo e verde deduco sia un po lontano dal fondo caldo, assolato e quasi indolico di Eau sauvage.

Magnifiscent
Tamberlick ha detto…
Mmmm... Sì: ho proprio voglia di andare a bermeli tutti i Goutal... Le descrizioni di Mandragore poi mi stimolano proprio. E anche di Duel. L'unica cosa che vi chiedo è questa: ho trovato su internet che Mandragore è piaciuto a molti ma che dura pochissimo. Addirittura su Basenotes uno ha scritto che non è un profumo ma soltanto l'"idea" di un profumo. E' vero? Va bene che come dicevo ognuno ha la sua pelle, però volevo conoscere le vostre esperienze. L'Eau noir di Dior dove la si trova? Ovunque? E che mi dite di Jules sempre di Dior? Io non l'ho mia visto in giro eppure dovrebbe essere interessante!
Un caro saluto. Davide
gretel ha detto…
Davide,ma ben venga il duello di nasi :-)! io adoro guerreggiare in questo blog così piacevole! su Terre di Hermès ho accolto pareri così "variopinti" ( qualcuno ci ha sentito anche delle note fecali...)che non mi stupisce notare che ognuno di noi lo ricordi in modo così diverso...ad esempio, su di me evoca acciao, asfalto e terra inumidita da pioggia ma non recepisco nessun esperide nonostante nella piramide vi siano arancio e pompelmo. ma non lo elencherei tra gli esperidati duri e puri :-)
su eau noire,concorderei con Magnifiscent: anche io la preferirei a Sables ma è sulla mia pelle che quest'ultimo mi convince di più. alla "prova pelle" eau noire non evolve, rimanendo invece -in modo "fraudolento" - sentor di caramella zuccherina ed "addomesticata" alla liquirizia. per questo motivo i giudizi che ricavo da un profumo sono spesso doppi, perchè "sulla carta" certi profumi li giudico fantastici ma sulla pelle ecco che diventano altro..e non sempre questo "altro" mi piace. capita così di frequente anche a voi? e ho imparato a diffidare delle piramidi fittizie elargite da frettolosi uffici stampa....ma questo è altro argomento che blocco sul nascere...grazie a Benz & Berg per la sua ospitalità e...guerra sia!
Anonimo ha detto…
Murugan, io ho L'Anarchiste di Caron! Se ti interessa un sample, chiedi pure. Un bacione! ^__^
Lilith
Anonimo ha detto…
Sai cos'è Davide? E' che un po tutti i Goutal hanno la caratteristica di avere una partenza con molto sillage, poi invece anche quelli che durano (per esempio l'eau d'hadrien su di me dura una mezz'ora) stanno molto a pelle ma senza sillage, quindi credo sia per quello che lo definivano una "idea di profumo". Poi sai, tutto è soggettivo rispetto alla tua chimica come ricorda giustamente Gretel.
Jules era un profumo che fece molto successo alla fine degli anni 80, e io me ne ricordo perchè piaceva a mia madre. Ora credo che in Italia non si trovi piu, almeno io non l'ho piu visto da secoli. Era un bel legnoso aromatico alla moda degli anni 80 che mi piacerebbe riscoprire se solo lo si trovasse in giro hehe...
Gretel, posso intuire come l'eau noire su di te diventi una caramella, peccato! Su di me è invece spettacolare, haute pâtisserie direi :)
Davide, se la vuoi provare ce l'hanno allo stand Dior della rinascente, oppure in boutique Dior Homme in Montenapoleone, oppure ancora da Corso Como 10.
A proposito, notizie di Le Troisiemme Homme? :)

Magnifiscent
Anonimo ha detto…
JULES di DIOR?!? Io ne ho ancora un po' e quando lo metto mi fa ancora sognare! Uno Chypre maschile con sfaccettature cuoio. Una meraviglia d'altri tempi...

E a proposito di Goutal: nessuno ha mai provato L'Eau du Fier? Penso sia in assoluto il profumo più emozionante, insieme a Sables, di Goutal. Un the nero affumicato con decise inflessioni agrumate. Un sogno di un inverno freddo ma accogliente, un raffinato soffio dorato su un drappo di velluto nero a strisce bordeaux... Non lo fanno più :-(( ma a Parigi si trova ancora, nella boutique di Goutal al Marais, su Rue des Rosiers: 100ml per 70 euro, niente male!!
In Italia la distribuzione di Goutal è effettuata dalla stessa azienda che distribuisce Caron, nonché Lalique, nonché Il Profumo della Casoli. Una distribuzione in pieno stile "vorrei ma non posso". Peccato...
Tamberlick ha detto…
Grazie. Oggi dovrò buttare un'ora e mezza della mia giornata per andare a far stringere una vite degli occhiali e il mio ottico è proprio di fianco alla profumeria Gambarini di Aronache vende Villoresi (mi incuriosisce la piramide di "Uomo", Montale, Knize, Amouage, Penhaligon's etc. e pure Annick Goutal. Quindi penso che dovendo andare "per forza" dall'ottico altrettanto "per forza" dovrò passare davanti alla profumeria. Vedrò di avere il coraggio di entrare a provare ancora dei profumi!
Buona giornata!
Tamberlick ha detto…
Voilà! Oggi ho finalmente provato qualche profumo nuovo. E ve ne rendo conto come posso. La voglio fare breve: Sables mi ha incantato per il prossimo autunno, ma l'ho provato solo su cartina. Duel mi ha stregato... per l'istante che è durato: ho il polso ancora lievemente profumato. Però l'altro giorno ho messo Ten di Knize sul polso e l'ho.... bruciato. Cioé: l'ho consumato tutto. Lo riproverò perché mi piace davvero molto. Lascinado perdere Silver cologne di Amouage che sarà una gran cosa, ma 130 euro per 50 ml non me lo fanno piacere pi, il sig e la sig.ra della profumeria mi hanno sottoposto due creazioni di Montale: red vetyver e white aoud. Il secondo è troppo femminile e assomiglia ad un profumo di massa che non ricordo quale sia... però devo ammettere che è buono e non va via più vorrei provare il black. Red vetyver mi è piaciuto moltissimo, ma il vetyver non mi ha mai colpito più di tanto. Anche questo da riprovare. Montale è veramente interessante: prima o poi me li passo tutti. Voglio riprovare anche Racquetes che già un po' di tempo fa avevo provato e mi era piaciuto. Ho trovato delel parentele tra Racquetes e Duel: è su queste note che vorrei stare. Già! Mandragore: non ho capito se ci siano differenze tra la versione da uomo e da donna, il flacone era quello da donna. Su cartina. Non l'ho nemmeno sentito. Puff! Sparito subito! Quindi at'autunno i sa che testo su pelle Sables e se resta me lo piglio ammesso che mi stia bene. E se riesco a trovare un Montale che mi streghi, più o meno sulla corda di Duel me lo prendo. Se no... bhe Duel mi piace un casino. Come direbbero Stanlio & Ollio: arrivedoorci!
Anonimo ha detto…
Davide, ti consiglio di riprovare i Goutal sulla pelle perché sono i classici profumi che sulla mouillette non rendono nulla. Non vedo molte affinità tra Raquettes (se è il Penhaligon's a cui mi riferisco io) e Duel, se non per una leggera viratura agrumata. In ogni caso I goutal non sono mai profumi che strillano: quando anche sono persistenti, sono sottovoce, sussurrati. E Duel secondo me, assieme a Les Nuits d'Hadrien, è il miglior maschile della linea. Per quanto riguarda poi maschile o femminile, il contenuto è lo stesso, cambia solo la boccetta.
I Montale oramai li conosco da un po (sono anche stato in quel bugigattolo della loro boutique principale in Place Vendome dove a richiesta aggiungono ulteriore aoud puro a ciascun profumo acquistato) e, se devo dire che la loro qualità è ineccepibile, un po mi hanno stufato peccando ogni tanto di scarsa originalità. Alcuni comunque sono degni di nota come L'Aoud Damascus, il Black Aoud, il Cuir d'Arabie, e il Fougère Marine.

Magnifiscent
Marika Vecchiattini ha detto…
Ecco, Duel è in effetti il mio preferito, se dovessi scegliere un Goutal da uomo, sceglierei senz'altro quello. Conosci già Rien di Etat Libre d'Orange? Potrebbe piacerti.
White Oud di Montale l'ho provato poco tempo fa ma è troppo, davvero troppo medicinale, su di me. E troppo forte, non mi mollava più (caratteristica di molti Montale). Il Red Vetiver che avevo promesso di provare, invece, non l'avevano... Ma ripasserò.
Tamberlick ha detto…
Ciao B&B, no... non conosco i profumi di Etat libre d'Orange, però la descrizione che ne avevi fatto mi ha incuriosito nel bene e nel male. Rien su tutti. Purtroppo devo andare fino a Milano,come leggevo, da Profumo, per poterli provare. Duel, come Sables, mi ha colpito immediatamente appena spruzzato sul cartino. Su pelle ho provato solo Duel, sul polso... però, come avevo detto, è svanito quasi subito, ma lo devo riprovare perché sul dorso della stessa mano mi avevano spruzzato White Aoud e capisco bene cosa vuoi dire: è troppo "spesso" e dolce fino a stuccare, troppo femminile per me e sovrasta ogni altra nota che sia più leggera. E poi sebbene pensi che i profumi debbano essere persitenti quello lo è troppo. Tuttavia Montale mi pare un'ottimo naso e vorrei provare le fragranze più amare. Come il Black Aoud, per esempio. Red Vetyver, invece è un buon vetiver... diverso dalla dolciastra formulazione di Guerlain (almeno sulla mia pelle è dolce), con delle note agrumate che esaltano la secchezza del vetiver senza privarlo di "colori". Molto persitente e fresco. Estivo. In definitva, come mi ha detto il tizio della profumeria, ed è cosa nota e risaputa, è comunque un vetiver: e se il vetiver non piace, non c'è nulla da fare. Personalmente, benché sia una nota distintamente maschile, non lo disdegno, ma non ne vado nemmeno matto. Tornando a Duel, il suo debole sillage potrebbe essere un vantaggio per l'estate. Mi sabglio o è un po' simile a Hypnose pour homme di Lancome? E' l'unico commerciale che uso. Violetta... Tuttavia non voglio spendere 80 euro per una cosa che la senti solo quando la spruzzi e poi basta. Ci devo pensare. Però è molto molto buono. L'unica cosa è che... trovassi un campioncino! In profumeria non ce l'avevano e non so dove trovare campioni di quello come d altri profumi. Buona giornata!
Tamberlick ha detto…
Grazie del consiglio Magnifiscent,
effettivamente di Racquets ho solo il ricordo perché il campioncino che avevo l'ho finito da un pezzo: mi ricordo che era una fragranza molto distinta, fresca ma non agrumata (come l'Eau d'Hadrien per capirci)e anche molto... pulita! Per questo mi sembrava simile. Rotondo ma leggero. Dovrei risentirlo! Davide
Anonimo ha detto…
Io sono una fedelissima di shalimar, ditemi qualcosa di Villorespi

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