La linea esclusiva di Prada (2/2): Tubereuse, Violette, Narcissus, Oeillet
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Della Tuberosa, invece, viene esplorato il lato verde, secco, con un accenno appena speziato in sottofondo. La sensazione non è quella di annusare un fiore di tuberosa, ma la rugiada che ha trascorso una notte sui suoi petali e poi è scivolata sul gambo fino al terreno. Potendola annusare, quella goccia di rugiada conserverebbe un’eco lontana della dolcezza squisita del fiore. Non ha quasi nulla in comune con le fragranze alla Tuberosa annusate finora: meno cremosa e pesante di Fracas (Piguet), meno carnale di quella Malle, questo sussurro di Tuberosa risulta ulteriormente ingentilito da rosa, violetta e muschio. Mio marito è praticamente caduto in deliquio (continuava ad annusarsi la manica e sospirare) e quindi appena sarà possibile glie la regalerò perché la portava davvero benissimo.
Anche la Violetta mi è piaciuta: un'interpretazione molto classica, volutamente rètro, affascinante come un cappellino con la veletta nera. Polverosa di iris, verde e secca di galbano, con un fondo aromatico di pelle morbida. Poi ho annusato il Narciso, un fiore ancora semichiuso, nobile, perfetto, raffinatissimo, assolutamente snob, con un aspetto mielato e pungente di cera d'api, che secondo me, indossato dalla persona giusta può far danni, e a seguire L'Oeillet (il garofanino), in un'interpretazione armoniosamente speziata di chiodo di garofano e fresca di vetiver.
Il costo dei flaconi (130 euro per 30 ml) è pienamente giustificato dalla qualità delle materie prime utilizzate e dalla concentrazione: sono parfums. Ed infatti sono ben presenti, si fissano sulla pelle per ore con un'intensità notevole, ma sempre senza risultare invadenti.
Nessuna delle fragranze di questa linea è caratterizzata in senso maschile o femminile, e la questione non è nemmeno la riconoscibilità o l'esclusività del marchio Prada come avviene nella linea commerciale. Il punto in questione è la cultura necessaria a riconoscerle come qualcosa di eccezionale, sceglierle ed indossarle per sé stessi, per omaggiare la propria personalità. Ma la squisita signorina che con pazienza e curiosità ci ha accompagnati nella nostra esplorazione (la gentilissima Benedetta) ci ha raccontato che i clienti entrano in negozio e si interessano quasi solo alle fragranze commerciali (l'Infusione d'Iris e le altre) di cui hanno sentito parlare, e poi le acquistano senza nemmeno annusarle, snobbando le altre dieci. Evidentemente per loro il fatto che ci sia il logo Prada sulla bottiglia e che sia proprio la fragranza Prada di cui hanno visto la pubblicità è più importante che il contenuto del flacone (... è un pensiero mio). Ed è un peccato perchè chi apprezza l'estetica insolita ed essenziale di Prada, la trova espressa molto meglio in queste dieci meravigliose boccette firmate Lalique, e nel loro contenuto, piuttosto che nei profumi della linea commerciale. Immagino che finora non abbiano avuto il successo anche economico che meriterebbero. Forse sarebbe necessario dare un'appropriata formazione al personale di vendita in modo da saperle proporre e raccontare , e aiuterebbe senz'altro poter trovare da qualche parte almeno le informazioni base, (ad esempio chi le ha composte e con quali accordi). Queste fragranze sono di livello pari, se non superiore a quelle delle linee esclusive di Chanel, Hermes e Dior, eppure questi marchi hanno saputo promuoverle in maniera tale da ottimizzare l'investimento e capitalizzare oltre che denaro anche immagine. Prada no: ha tirato fuori dieci gioiellini, li ha tenuti nascosti (non se ne trova traccia nemmeno sul sito ufficiale) e siccome nessuno ne ha mai sentito parlare, nessuno li compra. Perchè mi preoccupo tanto del lato economico? Perchè oggi quello che non si riesce a vendere viene eliminato dal catalogo, e mi dispiacerebbe davvero tanto perderle. Immagine da http://kathblack.blogspot.com
Anche la Violetta mi è piaciuta: un'interpretazione molto classica, volutamente rètro, affascinante come un cappellino con la veletta nera. Polverosa di iris, verde e secca di galbano, con un fondo aromatico di pelle morbida. Poi ho annusato il Narciso, un fiore ancora semichiuso, nobile, perfetto, raffinatissimo, assolutamente snob, con un aspetto mielato e pungente di cera d'api, che secondo me, indossato dalla persona giusta può far danni, e a seguire L'Oeillet (il garofanino), in un'interpretazione armoniosamente speziata di chiodo di garofano e fresca di vetiver.
Il costo dei flaconi (130 euro per 30 ml) è pienamente giustificato dalla qualità delle materie prime utilizzate e dalla concentrazione: sono parfums. Ed infatti sono ben presenti, si fissano sulla pelle per ore con un'intensità notevole, ma sempre senza risultare invadenti.
Nessuna delle fragranze di questa linea è caratterizzata in senso maschile o femminile, e la questione non è nemmeno la riconoscibilità o l'esclusività del marchio Prada come avviene nella linea commerciale. Il punto in questione è la cultura necessaria a riconoscerle come qualcosa di eccezionale, sceglierle ed indossarle per sé stessi, per omaggiare la propria personalità. Ma la squisita signorina che con pazienza e curiosità ci ha accompagnati nella nostra esplorazione (la gentilissima Benedetta) ci ha raccontato che i clienti entrano in negozio e si interessano quasi solo alle fragranze commerciali (l'Infusione d'Iris e le altre) di cui hanno sentito parlare, e poi le acquistano senza nemmeno annusarle, snobbando le altre dieci. Evidentemente per loro il fatto che ci sia il logo Prada sulla bottiglia e che sia proprio la fragranza Prada di cui hanno visto la pubblicità è più importante che il contenuto del flacone (... è un pensiero mio). Ed è un peccato perchè chi apprezza l'estetica insolita ed essenziale di Prada, la trova espressa molto meglio in queste dieci meravigliose boccette firmate Lalique, e nel loro contenuto, piuttosto che nei profumi della linea commerciale. Immagino che finora non abbiano avuto il successo anche economico che meriterebbero. Forse sarebbe necessario dare un'appropriata formazione al personale di vendita in modo da saperle proporre e raccontare , e aiuterebbe senz'altro poter trovare da qualche parte almeno le informazioni base, (ad esempio chi le ha composte e con quali accordi). Queste fragranze sono di livello pari, se non superiore a quelle delle linee esclusive di Chanel, Hermes e Dior, eppure questi marchi hanno saputo promuoverle in maniera tale da ottimizzare l'investimento e capitalizzare oltre che denaro anche immagine. Prada no: ha tirato fuori dieci gioiellini, li ha tenuti nascosti (non se ne trova traccia nemmeno sul sito ufficiale) e siccome nessuno ne ha mai sentito parlare, nessuno li compra. Perchè mi preoccupo tanto del lato economico? Perchè oggi quello che non si riesce a vendere viene eliminato dal catalogo, e mi dispiacerebbe davvero tanto perderle. Immagine da http://kathblack.blogspot.com
ENGLISH TEXT
Tubereuse on the other hand, is an exploration of the dry, green side, with a spicy hint just in the background. You don’t seem to smell a real tuberose flower, however, but the dew that spent a whole night on its petals and then slipped on the stem and then to the ground. If you could smell it, you would discover that the drop of dew retains only distant echoes of the flower’s exquisite sweetness. Prada's Tubereuse has hardly anything in common with other tubereuse fragrances: less creamy and loud than Fracas (Piguet), less carnal than Malle’s, this whisper of Tubereuse is further refined by rose, violet and musk. My husband swoons over it (smelling the sleeve and sighing) and I think I will find the right occasion to give it to him, because it suits him perfectly. We enjoyed also the Violette: very classical, deliberately rètro, a sort of bowler hat with a velette (black veil). Powdery iris, green and dry galbanum, with touches of soft leather.
Then I met Narcissus, a coat-of-arm flower, perfect, refined, even slightly posh, with an aspect of pungent honey and beeswax which in my opinion, worn by the right person, may do real damage. To follow, I tried Oeillet, a harmony of spicy clove and fresh vetiver.
The cost of the bottles (130 euros for 30 ml) is fully justified by the quality of the raw materials used and the concentration (they are parfums). They feel set, present, and stay on the skin for hours never being intrusive. None of the fragrances of this line is characterized in a male or female way, the issue is not the recognizable exclusivity of the brand Prada. The point here is the culture you need to recognize them as something exceptional, choose them and wear them for yourself, as an homage to your personality. But the exquisite young lady who with patience and curiosity has accompanied us in our exploration, told us that customers jump into the store for the commercial line (Infusion d'Iris and others), and buy them without even smelling them, ignoring anything about the marvellous ten. Obviously the fact that there is the Prada logo on the bottle and that is precisely the Prada fragrance of which have seen the advertising is more important than the content of the bottle (my personal belief). And it is a shame because those who appreciate Prada’s unusual estethics, may find it much better expressed in these ten wonderful flasks signed by Lalique, rather than in the commercial line of perfumes. I can imagine that, until now, the exclusive line has not obtained the economic success it deserves. Perhaps it would be necessary to give appropriate training to sales staff in order to be able to propose them correctly, and certainly would also help to spread at least some basic information (i.e. composer). These fragrances are of equal if not greater stand of Chanel’s, Hermes’ or Dior’s exclusive lines but these brands have been promoting their creatures in order to optimize the investment and capitalize on money and image. Prada has not: they pulled out ten gems, and then keep them secluded in a faraway corner of the shop (they aren’t to be found even in Prada’s official website). Since nobody’s ever heard of them, nobody‘s buying them. Am I worried about the economic returns? Yes, I am. Because today, items you can’t sell are deleted from the catalogue, and I would regret it very much, if this should ever happen.
Image from http://kathblack.blogspot.com
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Commenti
Magnifiscent
Ambra
il mio, sebbene dotato di un naso di tutto rispetto, ce l'ha a scopo più che altro decorativo (a seconda dei punti di vista).
prisca
Ambra, ma le boutique di Prada sono negozi, mica Musei! Non c'è bisogno di essere griffati dalla testa ai piedi e sapere 4 lingue, per entrarci. I ragazzi poi, sono stati assolutamente fantastici, quindi a parer mio è un'esperienza che puoi tranquillamente fare.
Adjiumi grazie caro, correggo immediatamente la svista nel testo.
Prisca, non è nato tutto così subito eh? E' stato un lungo processo di avvicinamento, in cui non l'ho mai forzato. Ci vuol tempo: gli uomini del ventunesimo secolo devono combattere contro uno stupido stereotipo secondo cui i profumi sono gli ornamenti femminili per eccellenza e quindi cose frivole e inutili. Se tu vedi quanti Signori profumati frequanteno questo blog e il forum di Adjiumi... a volte con un naso più fine di quello femminile, e con una pelle che risponde alle fragranze in maniera inaspettata e affascinante. Nel mio caso, essermi avvicinata ai profumi d'autore (più interessanti, più evocativi ed interiori), vedermi leggere tomi alti così sul profumo, la sua storia ecc. pian piano l'hanno convinto che forse c'era qualcosa in più che del semplice profumo e ha preso ad annusarli come annusa il suo amato whisky scozzese. E ha visto che più annusava gli uni, meglio capiva l'altro e viceversa. E' quando capisci che il naso porta qualcosa di bello nella tua vita, che scatta la molla della curiosità.