Un sabato da gourmet 2 / A gourmet Saturday 2
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Cosa sono i barattoli qui accanto? Sale. Aromatizzato in ogni modo: spezie e frutta in primis.
C’è persino una selezione di sali aromatizzati agli agrumi: uno al cedro, uno al limone, uno al bergamotto, uno al mandarino… da perderci la testa. Questa del sale aromatizzato la sapevo ma non immaginavo che anche il loro aroma da solo fosse diverso in base alla zona in cui viene raccolto: ho visto sale dell’Algarve, della Bolivia, di Cipro, del Madagascar, dell’Himalaya (questo lo conoscevo perché lo uso, è quello rosato), allo stand Brembo c’era la coda per annusarli.
Non sarebbe stato previsto, ma ho chiesto al gentile Signore della Tenuta San Pietro a Pettine (PG) di poter annusare i diversi tipi facendoli togliere dalla cantinetta refrigerata in cui erano esposti, e grazie alla sua gentilezza ho potuto immergermi nel profumo ricco, intenso, terroso, con risvolti d’aglio e di muschio (la vellutata di tartufi bianchi è uno spettacolo, ho preso tre pezzi di pane spalmato e mi sono vergognata a prenderne un quarto, così sono andata a cercarmene un vasetto nello shop).
Non vi parlo di salumi e formaggi perché ce n’erano così tanti e così buoni… dalla finocchiona al lardo di Colonnata, al culatello, al filetto, al prosciutto medievale, e lo stesso con i formaggi, tra cui spiccavano le mozzarelle di bufala campana di Paestum, che non mangiavo più dai tempi delle mie frequentazioni napoletane, anni e anni fa.
Non vi parlo di salumi e formaggi perché ce n’erano così tanti e così buoni… dalla finocchiona al lardo di Colonnata, al culatello, al filetto, al prosciutto medievale, e lo stesso con i formaggi, tra cui spiccavano le mozzarelle di bufala campana di Paestum, che non mangiavo più dai tempi delle mie frequentazioni napoletane, anni e anni fa.
Sul pesto non mi dilungo troppo perché per me non è una novità, una volta a settimana mangio quello che mi fa la mamma, che è buonissimo. Ma lì a Taste ci sono quelli di Pesto che sono bravissimi, e il loro pesto è effettivamente il migliore che si possa trovare in giro.
Però invece vi parlo del pesce, anzi della trota affumicata di Friultrota, che avevo già conosciuto allo Slow Fish un paio d’anni fa e che ho ritrovato con piacere. Allevano le trote in acqua corrente, non nei vasconi, e quindi i pesci risultano muscolosi e mancano di quella percentuale di grasso che a volte nel salmone affumicato può dare fastidio. Le salano a mano e le affumicano con legni, piante e bacche aromatiche e poi le mettono in busta, senza nessun conservante, colorante o aroma aggiunto. Il risultato, per me che preferisco di gran lunga il pesce di mare, è assolutamente eccezionale.
Poi, ho ritrovato i peperoni Cruschi di Matera. Li fanno solo qui, sono come delle patatine fritte, sottili e croccantissime, solo che sono peperoni, di quelli piccoli, rossi, appuntiti. Hanno una leggerissima puntina piccante, e si usano per insaporire la pasta, da soli o nel sugo. Ma io li mangio così, come fossero davvero patatine. Solo che qui non li trovo, quindi ho fatto scorta nello shop (Masseria Mirogallo).
Finisco con i dolci: il Pangiall’Oro del Forno Colapicchioni di Roma è un antico pane delle festività romane dell’epoca dell’Impero ed è fatto con miele, mandorle, pistacchi, nocciole, pinoli, il tutto ricoperto da una glassa color oro. Una bontà da prendere a piccole dosi in quei giorni in cui tutto gira storto per risollevarsi un po’. E per chiudere, i meravigliosi, strepitosi Bacioni di Lodi dell’Offelleria Tacchinardi, biscottoni croccanti di nocciole, con un cuore morbido alla crema di cacao che non si riuscivano a trovare nello shop perché l’addetto al rifornimento non riusciva ad arrivare allo scaffale dei dolci, che i visitatori lo fermavano e gli svuotavano le scatole. Non esagero, c’ero io lì e ne ho preso un pacco al volo.
Che bella giornata, e come vi ho pensati! Avrei voluto avervi tutti lì, per annusare e gustare insieme tutta questa ricchezza di profumi e sapori strabiliante. Sarebbe stato bellissimo, e molto simile ad esperienze che abbiamo già fatto per i profumi. Il prossimo anno spero di saperlo prima, così ci organizziamo perché ne vale davvero la pena.
Però invece vi parlo del pesce, anzi della trota affumicata di Friultrota, che avevo già conosciuto allo Slow Fish un paio d’anni fa e che ho ritrovato con piacere. Allevano le trote in acqua corrente, non nei vasconi, e quindi i pesci risultano muscolosi e mancano di quella percentuale di grasso che a volte nel salmone affumicato può dare fastidio. Le salano a mano e le affumicano con legni, piante e bacche aromatiche e poi le mettono in busta, senza nessun conservante, colorante o aroma aggiunto. Il risultato, per me che preferisco di gran lunga il pesce di mare, è assolutamente eccezionale.
Poi, ho ritrovato i peperoni Cruschi di Matera. Li fanno solo qui, sono come delle patatine fritte, sottili e croccantissime, solo che sono peperoni, di quelli piccoli, rossi, appuntiti. Hanno una leggerissima puntina piccante, e si usano per insaporire la pasta, da soli o nel sugo. Ma io li mangio così, come fossero davvero patatine. Solo che qui non li trovo, quindi ho fatto scorta nello shop (Masseria Mirogallo).
Finisco con i dolci: il Pangiall’Oro del Forno Colapicchioni di Roma è un antico pane delle festività romane dell’epoca dell’Impero ed è fatto con miele, mandorle, pistacchi, nocciole, pinoli, il tutto ricoperto da una glassa color oro. Una bontà da prendere a piccole dosi in quei giorni in cui tutto gira storto per risollevarsi un po’. E per chiudere, i meravigliosi, strepitosi Bacioni di Lodi dell’Offelleria Tacchinardi, biscottoni croccanti di nocciole, con un cuore morbido alla crema di cacao che non si riuscivano a trovare nello shop perché l’addetto al rifornimento non riusciva ad arrivare allo scaffale dei dolci, che i visitatori lo fermavano e gli svuotavano le scatole. Non esagero, c’ero io lì e ne ho preso un pacco al volo.
Che bella giornata, e come vi ho pensati! Avrei voluto avervi tutti lì, per annusare e gustare insieme tutta questa ricchezza di profumi e sapori strabiliante. Sarebbe stato bellissimo, e molto simile ad esperienze che abbiamo già fatto per i profumi. Il prossimo anno spero di saperlo prima, così ci organizziamo perché ne vale davvero la pena.
ENGLISH TEXT
What are the jars here next? Salt. Flavoured in any way: spices and fruits in the first place. There's even a selection of citrus salts: citron, lemon, bergamot, mandarin... But it’s not only a matter of flavourings, characteristics may vary according to pleaces of collection, so I saw salt jars from Algarve, Bolivia, Cyprus, Madagascar, Himalaya (the pink one, which I already use) all from Brembo. Then lets’ talk about truffles, which you know I am nuts for.
Even if it wasn’t expected, friends from Tenuta San Pietro a Pettine (PG) let me smell the different types removing them from the refrigerated cellar where they were on display, and thanks to their kindness I was able to sink into the rich fragrance, so intense, earthy, with hints of garlic and musk (the “Vellutata” or pate à tartiner made with white truffle is beyond any description, I had three pieces of bread with it and I was too ashamed to take a fourth, so I purchased a whole jar in the shop). I’m not telling you about sausages and cheeses because there were so many and so good ... from bacon to lard of Colonnata finocchiona salami, Parma ham, culatello, pork fillet, medieval ham, and the same with cheese, including the most significant Paestum’s mozzarella di bufala campana, which I used to enjoy many years ago during my visits in Napoli. Pesto sauce was a major crowd gatherer, too but I won’t speak of it because for me is nothing new, once a week I have my mom’s which is very good. But there were friends from “Pesto” who are talented, and their pesto sauce is really the best we could find around. Instead I am speaking about fish, smoked trout by Friultrota, which I already experienced at “Slow Fish” Exhibition a couple of years ago and found here again. They breed trouts in running water, so fishes are hefty, without the fat percentage that sometimes may be annoying in smoked salmon. They salt trouts by hand and smoke them with wood, berries and aromatic plants and then put them in envelopes, with no added preservatives, colouring or flavouring. I prefer by far seafish, but the results here is quite exceptional. Then, I found the crunchy peppers from Matera. They are just like potato chips, thin and crunchy, but in this case it’s not potatoes, but peppers. Of the small, red, pointed type. They are light, spicy, pungent, and are used to flavour pasta, alone or in tomato sauce, but I used to eat them alone, just like chips. I can’t find them here in Genova so I stock in the shop (Masseria Mirogallo). And to finish, the sweet: Pangiall'Oro from Forno Colapicchioni of Rome is an ancient Roman feast bread used during the Empire, and is made with honey, almonds, pistachios, walnuts, pine nuts, all covered with a golden icing. A pamper to indulge in small doses those days when everything turns wrong, just to recover a little bit. And to close, the exceptional, stunning Bacioni of Lodi from Offelleria Tacchinardi, sort of chocolate shortbreads with a crunchy hazelnut covering and a heart of soft cocoa cream which at the beginning I wasn’t able to locate in the shop: people emptied boxes before stewards could reach the shelves. I’m not exaggerating, I was here and there I was lucky enough to take one of the last packages. What a beautiful day! I wished you all were there with me, smelling and tasting this wealth of aromas and amazing tastes. It would have been beautiful, and very similar to experiences we already enjoyed for perfume. Next year I’d like to organize something, because it’s really worth.
Even if it wasn’t expected, friends from Tenuta San Pietro a Pettine (PG) let me smell the different types removing them from the refrigerated cellar where they were on display, and thanks to their kindness I was able to sink into the rich fragrance, so intense, earthy, with hints of garlic and musk (the “Vellutata” or pate à tartiner made with white truffle is beyond any description, I had three pieces of bread with it and I was too ashamed to take a fourth, so I purchased a whole jar in the shop). I’m not telling you about sausages and cheeses because there were so many and so good ... from bacon to lard of Colonnata finocchiona salami, Parma ham, culatello, pork fillet, medieval ham, and the same with cheese, including the most significant Paestum’s mozzarella di bufala campana, which I used to enjoy many years ago during my visits in Napoli. Pesto sauce was a major crowd gatherer, too but I won’t speak of it because for me is nothing new, once a week I have my mom’s which is very good. But there were friends from “Pesto” who are talented, and their pesto sauce is really the best we could find around. Instead I am speaking about fish, smoked trout by Friultrota, which I already experienced at “Slow Fish” Exhibition a couple of years ago and found here again. They breed trouts in running water, so fishes are hefty, without the fat percentage that sometimes may be annoying in smoked salmon. They salt trouts by hand and smoke them with wood, berries and aromatic plants and then put them in envelopes, with no added preservatives, colouring or flavouring. I prefer by far seafish, but the results here is quite exceptional. Then, I found the crunchy peppers from Matera. They are just like potato chips, thin and crunchy, but in this case it’s not potatoes, but peppers. Of the small, red, pointed type. They are light, spicy, pungent, and are used to flavour pasta, alone or in tomato sauce, but I used to eat them alone, just like chips. I can’t find them here in Genova so I stock in the shop (Masseria Mirogallo). And to finish, the sweet: Pangiall'Oro from Forno Colapicchioni of Rome is an ancient Roman feast bread used during the Empire, and is made with honey, almonds, pistachios, walnuts, pine nuts, all covered with a golden icing. A pamper to indulge in small doses those days when everything turns wrong, just to recover a little bit. And to close, the exceptional, stunning Bacioni of Lodi from Offelleria Tacchinardi, sort of chocolate shortbreads with a crunchy hazelnut covering and a heart of soft cocoa cream which at the beginning I wasn’t able to locate in the shop: people emptied boxes before stewards could reach the shelves. I’m not exaggerating, I was here and there I was lucky enough to take one of the last packages. What a beautiful day! I wished you all were there with me, smelling and tasting this wealth of aromas and amazing tastes. It would have been beautiful, and very similar to experiences we already enjoyed for perfume. Next year I’d like to organize something, because it’s really worth.
Commenti
Anna, in qualcosa dovremo pur non andare d'accordo, no? ;-)
sicuramente se avessi partecipato a questa fiera difficilmente mi sarei sentito in imbarazzo a descrivere le sensazioni di cibi e bevande...
Alessandro