Il colore del profumo
Ieri mi è arrivato un regalo. Niente a che fare con la profumeria, è un oggetto che mi serve quando mi immergo (non scenderò in dettagli tecnici). La persona che me lo ha regalato mi ha spiegato che ha fatto un vero affare perché l’oggetto è di colore bianco, e quindi lo ha pagato la metà. Durante l’immersione, quest’aggeggio serve per segnalare se c’è qualcosa che non sta andando nel verso giusto, e mi avvisa se sto facendo qualcosa di pericoloso: a decine di metri sott’acqua, il fatto che l’aggeggio funzioni bene può fare persino la differenza tra la vita e la morte. Ma evidentemente, se è bianco, non lo vuole nessuno. La gente è pronta a pagare il doppio, per averlo nero. Una cosa a cui affidi la tua vita vale meno, se è del colore sbagliato.
L’associazione è stata automatica. Anche nella profumeria commerciale funziona così: il marketing crea dei prodotti che si scelgono con gli occhi. E’ con gli occhi che guardiamo le pubblicità con le attrici famose, è attraverso la vista che il packaging ci seduce con forme e colori attentamente studiati, è con gli occhi che leggiamo il nome della fragranza sul flacone, vediamo il colore del fluido e tutto il resto. Nei profumi di oggi, l’immagine è tutto. E l’immagine vincente, quella che fa vendere nella primavera-estate 2009 è diversa da quella che farà vendere nell’inverno dello stesso anno. Insomma, scegliamo con gli occhi una cosa da annusare. Assurdo.
Il profumo è qualcosa che entra dentro di noi attraverso il naso, le sue molecole profumate sollecitano il nostro sistema nervoso senza mediazioni elettriche. Semplicemente, lo toccano. Ci entrano dentro ad ogni respiro. E parlano all’anima, all’immaginario collettivo, all’istinto, molto da vicino, anzi da dentro di noi, sedute sui nostri recettori olfattivi, alcuni centimetri dentro la nostra testa. In genere, quando si pensa ad un profumo, oggi, ci si pensa in termini di immagini, ma le fragranze costruite per gli occhi, alla lunga annoiano: non è quello il mezzo con cui esperirle!
Tempo fa parlavo con Nynive e con Alex, che scrive su Basenotes e che studia alla scuola profumiera Prodarom di Grasse. Parlavamo del perché le fragranze di oggi (quelle commerciali) siano fissate così male, poco persistenti con poco corpo e “rotondità”, almeno se paragonate alle meraviglie del passato e a quelle proposte dalla profumeria artistica. Tra le mille considerazioni fatte ve ne riporto solo una: i fissatori, soprattutto quelli animali, sono caratterizzati da un colore molto scuro e pur diluiti tendono a intorbidire e colorare di marrone il fluido dentro la bottiglia. Beh, oggi un profumo marrone non si vende. Fuori dalla profumeria artistica, luogo popolato da persone che ancora credono nel naso come unico mezzo per entrare in contatto con le fragranze, la trasparenza del fluido è un fattore determinante per l’acquisto e quindi per il successo di una fragranza. Il giallo, il rosa pallido, il verdino e l’azzurrino sono permessi, ma vengono usati raramente ma devono comunque essere leggeri e soprattutto, trasparenti. Con buona pace di Alessandro Gualtieri, Serge Lutens, e di tutti quelli come noi, che del colore se ne infischiano.
L’associazione è stata automatica. Anche nella profumeria commerciale funziona così: il marketing crea dei prodotti che si scelgono con gli occhi. E’ con gli occhi che guardiamo le pubblicità con le attrici famose, è attraverso la vista che il packaging ci seduce con forme e colori attentamente studiati, è con gli occhi che leggiamo il nome della fragranza sul flacone, vediamo il colore del fluido e tutto il resto. Nei profumi di oggi, l’immagine è tutto. E l’immagine vincente, quella che fa vendere nella primavera-estate 2009 è diversa da quella che farà vendere nell’inverno dello stesso anno. Insomma, scegliamo con gli occhi una cosa da annusare. Assurdo.
Il profumo è qualcosa che entra dentro di noi attraverso il naso, le sue molecole profumate sollecitano il nostro sistema nervoso senza mediazioni elettriche. Semplicemente, lo toccano. Ci entrano dentro ad ogni respiro. E parlano all’anima, all’immaginario collettivo, all’istinto, molto da vicino, anzi da dentro di noi, sedute sui nostri recettori olfattivi, alcuni centimetri dentro la nostra testa. In genere, quando si pensa ad un profumo, oggi, ci si pensa in termini di immagini, ma le fragranze costruite per gli occhi, alla lunga annoiano: non è quello il mezzo con cui esperirle!
Tempo fa parlavo con Nynive e con Alex, che scrive su Basenotes e che studia alla scuola profumiera Prodarom di Grasse. Parlavamo del perché le fragranze di oggi (quelle commerciali) siano fissate così male, poco persistenti con poco corpo e “rotondità”, almeno se paragonate alle meraviglie del passato e a quelle proposte dalla profumeria artistica. Tra le mille considerazioni fatte ve ne riporto solo una: i fissatori, soprattutto quelli animali, sono caratterizzati da un colore molto scuro e pur diluiti tendono a intorbidire e colorare di marrone il fluido dentro la bottiglia. Beh, oggi un profumo marrone non si vende. Fuori dalla profumeria artistica, luogo popolato da persone che ancora credono nel naso come unico mezzo per entrare in contatto con le fragranze, la trasparenza del fluido è un fattore determinante per l’acquisto e quindi per il successo di una fragranza. Il giallo, il rosa pallido, il verdino e l’azzurrino sono permessi, ma vengono usati raramente ma devono comunque essere leggeri e soprattutto, trasparenti. Con buona pace di Alessandro Gualtieri, Serge Lutens, e di tutti quelli come noi, che del colore se ne infischiano.
E' caviale. Ho preso la foto da qui.
Commenti
Tuttavia credo che qualsiasi naso si possa allenare. E se metto un profumo di nicchia non mi chiedono mai la marca, ma vivono un esperienza olfattiva. Oggi ad esempio, una collega di lavoro è entrata nella mia stanza e guardandosi intorno ha detto "che buon profumo di mimosa..da dove viene?" Gli ho avvicinato il mio polso, portavo Ananas Fizz di Artisan, il suo sorriso ad occhi chiusi mentre se lo sniffava mi ha fatto capire che se porta ancora Ipnose di Lancome non è colpa sua.
E presto gli regalerò qualche campione che gli aprirà un mondo, come è stato per me.
Sabrina
;-P
è incredibile quanto leggendo il tuo post, mi sia reso conto di quanto io sia legato ai significati ancestrali del profumo e quanto sia controcorrente riguardo al suo colore. Non che non me ne importi nulla, anzi, sono molto visivo ed esteta mio malgrado. Quanto piuttosto ami le colorazioni spesse, torbide, importanti che suggeriscono fantastici filtri magici o addirittura potenti veleni da intrighi d'altri tempi. Insomma, quanto piu il colore è denso, tanto piu mi fa pensare ad un fluido potente e vivo: l'esatto contrario della vitrea asetticità del marketing moderno. Incredibile.
Magnifiscent
Ma come dice Sabricat molte volte è un fatto di ignoranza, molta gente forse nemmeno conosce la cosidetta profumeria artistica.
Io preferisco il mio Black Afganistan nero e Carnal Flower che se sbagli ti tinge le camicie di giallo senza contare i Montale che per fortuna hanno i flaconcini che non sono trasparenti.
a proposito di profumi artistici,
avete mai approcciato al teatro olfattivo di hilde soliani ?
A parte che lei è un personaggione, crea delle fragranze molto intriganti.
Ad esempio il bell'antonio, che ho acquistato recentemente. Note tabaccate di sigaro, di pipa e di caffè, che ricorda gli odori tipici dei foyer teatrali del bel tempo che fu ...
molto interessante davvero.
duchamp
Prego duchamp di raccontarci meglio e di informarci su questo conubbio secondo me perfetto tra teatro (che io amo tanto) e profumo.
Grazie Sabrina
Magnifiscent, ancora una volta io e te condividiamo modi di sentire: più un profumo è colorato, più anche a me sembra una pozione magica, lo sento palpitare. Sarrasins, Black Afgano, l'Assenzio... a tal punto che sento anche l'inverso: dal flacone di Feminitè du Bois ad esempio, mi aspetto sempre di veder sgorgare un liquido violetto, ed è come se rimanessi male, per il fatto che il colore del liquido non sia come io lo sento. Sensi che s'intersecano tra loro e creano immagini "altre", più vive e potenti della semplice somma vista+olfatto...
Stefania, non sei classista, hai semplicemente ragione e il buonsenso vorrebbe che fosse così. Ma la maggior parte delle riviste si sostenta con le pubblicità, sono le aziende che comprano gli spazi pubblicitari a loro stabilire quanto si deve parlare di un certo prodotto. Ogni volta che vedi una pubblicità di Dior o Lancome (è solo un esempio), pensa che insieme a quella pagina individuabile come pubblicità, nella rivista ci sono almeno altre 3 citazioni di un prodotto Dior o Lancome in spazi non individuabili come pubblicitari, cioè dentro articoli, pubbliredazionali ecc. Fanno aprte del contratto. Diventa difficile parlare seriamente di profumeria in spazi creati appositamente per vendere quel genere di prodotti.
Assurdo, ciao caro, i Montale sono scuri? Non conoscendoli bene non li ho citati nel post ma mentre scrivevo me lo sono chiesto; in effetti il loro profumo mi farebbe pensare ad un fluido colorato.
Duchamp, bentornato! Di Hilde Soliani ho sentito parlare molto ma non ho ancora incontrato le sue fragranze. Mi piacerebbe, però. A Milano le trovo?
ps
Non ti ho mai risposto sul Patchouli di Nobile 1942, scusami. Ma sto per scriverci un post, da tanto mi piace. E guarda un pò... è scuretto! Non proprio marrone ma almeno color ambra. :-)
hilde soliani e il suo teatro olfattivo sarà qui il 21 giugno a desenzano sul lago di garda.
http://www.viadeo.com/it/event/0061i6dcl659g2cf/profumo-e-gusto-in-liberta
p.s.
io sono di verona. dalle mie parti si trova alla profumeria carlotta in pieno centro storico (non vi dico la via, cosi non corro il rischio di cadere nei vituperati consigli per gli acquisti. ma se capitate nella città dell'amore, fate un salto li e dite che vi manda nicola cioè io, giulia la titolare vi accoglierà con uno sconto sui suoi prodotti)
;-)))
Ciao.
Dimmi te se bisogna comprare un profumo anche per il colore... mah!
vi ringrazio per aver fatto cenno alla mia creatività olfattiva.
vi invito alla festa che si terrà domenica 21 Giugno ore 17
a Desenzano del Garda
presso Profumeria Parolari
dove verranno offerti gelati agli stessi gusti dei miei profumi
principalmente i nuovi della collezione profumo e gusto in Libertà
sarò presente per breve intervista
con stima
Hilde Soliani
Gentile Hilde, grazie per essere passata di qui, è un onore averti come lettrice, sentiti libera di condividere le tue attività anche in futuro, se ti va. E se hai voglia, raccontaci un pò di cose di te!
Diakranis, sì il commento sul Patchouli era per te, il tuo nome mi è "scappato dalla tastiera", scusa. :-)
Duchamp, grazie per gli spunti, il veneto non è proprio dietro l'angolo... vediamo se riesco a trovare a Milano qualcuno che li ha (i consigli per gli acquisti, quelli "veri", sentiti e buttati fuori dal cuore come i tuoi, sono assolutamente i benvenuti).
Assurdo, caro, lo sospettavo.
Claudio, anche io sono affascinata esattamente da quegli stessi flaconi. E da come le loro forme si armonizzano perfettamente con quello che contengono. Una magia che purtroppo oggi accade molto raramente. Se ti posso chiedere una valutazione "professionale" da designer, secondo te chi sta rendendo giustizia alle sue fragranze oggi, creandogli dei flaconi degni o addirittura più interessanti del contenuto? Nella profumeria artistica e in quella commerciale. Se ti va di spenderci un minuto, e quel minuto ce l'hai, mi piacerebbe sapere che ne pensi.
Beh i miei profumi nn sono altro che la rappresentazione olfattiva della mia vita-passioni quotidiane.
Amo l'arte in ogni sua forma e quando ho tempo scappo a recitare in teatri di ricerca mentre nn mi faccio mai mancare un buon bicchiere di vino e una buona canzone o pezzo musicale.
e' difficle parlare di se ma chiedete a duchamp che proprio giovedi scorso ho consociuto in profumeria.. A Milano sono da artessenza piazza virgilio.
A presto e a disposizione per informazioni , campioni, etc
complimenti
saluti
Hilde Soliani