Le Labo: Rose31 e Vetiver46
In questi giorni sto girovagando tra le fragranze Le Labo e in particolar modo tra Rosa31, il Labdanum18, il Vetiver46 e l’Oud27.
Ho voglia di parlarvene perché le ho trovate particolarmente convincenti, moderne, creative, eppure non troppo pulite e scintillanti. Conservano un che di terreno e “sporchetto” che mi è piaciuto molto. Vi invito a vedere il loro sito dove troverete un’animazione che ho trovato esilarante sul loro Manifesto artistico. Le Labo insiste sulla non massificazione delle fragranze, sulla non omologazione del gusto e dello stile, ed infatti sebbene le loro creature siano molto diverse tra loro, create da artisti con gusti e percorsi differenti, si sente la firma del marchio, una firma che parla di misura, di una raffinatezza sobria e non esibita, dove però c’è spazio per qualche eccentricità che regala personalità alla linea nel suo insieme. Ma ho subito lasciato perdere il bla bla e mi sono concentrata sulle fragranze.
Ho iniziato dalla rosa perché so che io e questa fragranza non andiamo molto d’accordo, ma questa Rose31 mi è piaciuta veramente. Forse perché la rosa non è la vera protagonista, ma la metà di una coppia ben assortita che danza un tango. Il tanguero, cioè l’altra metà della coppia, è un incenso fresco che la avviluppa e quasi la nasconde, rendendola misteriosa e sfuggente. Sai che c’è ma non riesci a distinguerla bene, perché le volute d’incenso ne velano i petali. Solo nel finale l’equilibrio perfetto si rompe e finalmente la rosa, vestita di rosso, si concede quasi per intero agli applausi del pubblico. Per poi sparire definitivamente tra le braccia del suo ballerino. La composizione esprime un’eleganza rarefatta, come trattenuta, molto affascinante. Forse per questo motivo mi è venuto in mente il tango. E forse perché è un profumo intimo, che si diffonde poco, che cedro, ambra e una nota animale rendono notturno, ombroso. Probabilmente è fatto per essere sentito solo da chi lo indossa e dai pochi che hanno la fortuna di potersi avvicinare abbastanza. Come succede tra una coppia di tangueros.
Vetiver46 invece apre con una scintillante cascata di agrumi acerbi, che fa l’effetto di un gavettone ghiacciato a ferragosto. Dopo pochi minuti compaiono pepe, legno di cedro e anche qui l’incenso, ma di un tipo diverso, molto più affumicato e terreno. Mentre nella fragranza alla rosa l’incenso è raffinato ed etereo, qui è fosco e luciferino, appena ammorbidito da una nota ambrata che ne smorza l’eccesso. Questo passaggio gavettone ghiacciato/brace infernale si compie nel volgere di 5 minuti. Non so come abbiano fatto: le note di testa durano veramente pochissimo e l’incenso si sviluppa appieno quasi immediatamente. Una specie di piroetta, un’acrobazia notevole, che mi ha lasciata a bocca aperta.
Ho voglia di parlarvene perché le ho trovate particolarmente convincenti, moderne, creative, eppure non troppo pulite e scintillanti. Conservano un che di terreno e “sporchetto” che mi è piaciuto molto. Vi invito a vedere il loro sito dove troverete un’animazione che ho trovato esilarante sul loro Manifesto artistico. Le Labo insiste sulla non massificazione delle fragranze, sulla non omologazione del gusto e dello stile, ed infatti sebbene le loro creature siano molto diverse tra loro, create da artisti con gusti e percorsi differenti, si sente la firma del marchio, una firma che parla di misura, di una raffinatezza sobria e non esibita, dove però c’è spazio per qualche eccentricità che regala personalità alla linea nel suo insieme. Ma ho subito lasciato perdere il bla bla e mi sono concentrata sulle fragranze.
Ho iniziato dalla rosa perché so che io e questa fragranza non andiamo molto d’accordo, ma questa Rose31 mi è piaciuta veramente. Forse perché la rosa non è la vera protagonista, ma la metà di una coppia ben assortita che danza un tango. Il tanguero, cioè l’altra metà della coppia, è un incenso fresco che la avviluppa e quasi la nasconde, rendendola misteriosa e sfuggente. Sai che c’è ma non riesci a distinguerla bene, perché le volute d’incenso ne velano i petali. Solo nel finale l’equilibrio perfetto si rompe e finalmente la rosa, vestita di rosso, si concede quasi per intero agli applausi del pubblico. Per poi sparire definitivamente tra le braccia del suo ballerino. La composizione esprime un’eleganza rarefatta, come trattenuta, molto affascinante. Forse per questo motivo mi è venuto in mente il tango. E forse perché è un profumo intimo, che si diffonde poco, che cedro, ambra e una nota animale rendono notturno, ombroso. Probabilmente è fatto per essere sentito solo da chi lo indossa e dai pochi che hanno la fortuna di potersi avvicinare abbastanza. Come succede tra una coppia di tangueros.
Vetiver46 invece apre con una scintillante cascata di agrumi acerbi, che fa l’effetto di un gavettone ghiacciato a ferragosto. Dopo pochi minuti compaiono pepe, legno di cedro e anche qui l’incenso, ma di un tipo diverso, molto più affumicato e terreno. Mentre nella fragranza alla rosa l’incenso è raffinato ed etereo, qui è fosco e luciferino, appena ammorbidito da una nota ambrata che ne smorza l’eccesso. Questo passaggio gavettone ghiacciato/brace infernale si compie nel volgere di 5 minuti. Non so come abbiano fatto: le note di testa durano veramente pochissimo e l’incenso si sviluppa appieno quasi immediatamente. Una specie di piroetta, un’acrobazia notevole, che mi ha lasciata a bocca aperta.
Domani vi scriverò di Labdanum18 e Oud 27!
Ho preso la foto da Ambraselvaggia ha detto…
Ciao amica...
il vetiver lo trovo interessante, anche se faccio molta fatica a trovarlo,è come quando capiti davanti ad una tenda e non riesci a trovare lo spacco per uscirci, insomma io sento parecchio incenso, forse ci troviamo davanti ad un balletto, lo stesso che tu vedi nella rosa31, solo che, in questo caso, l'incenso pesta un po' i piedi!!
La rosa invece la penso priprio come te!!
Neanche a farlo apposta, in questi giorni sto usando principalmente LeLabo, ieri avevo il fantastico oud27, oggi il bergamote22.
Durante il mio ultimo viaggio a Parigi, ho avuto la possibilità di sentirli tutti.
il vetiver lo trovo interessante, anche se faccio molta fatica a trovarlo,è come quando capiti davanti ad una tenda e non riesci a trovare lo spacco per uscirci, insomma io sento parecchio incenso, forse ci troviamo davanti ad un balletto, lo stesso che tu vedi nella rosa31, solo che, in questo caso, l'incenso pesta un po' i piedi!!
La rosa invece la penso priprio come te!!
Neanche a farlo apposta, in questi giorni sto usando principalmente LeLabo, ieri avevo il fantastico oud27, oggi il bergamote22.
Durante il mio ultimo viaggio a Parigi, ho avuto la possibilità di sentirli tutti.
Quando le poste si decideranno, MAGARI riuscirò a sentire qualcosa pure io... sgrunt! Io ci muoio dietro a questo brand!!!
Sai che mi manca di annusarli entrambi? Aspetta, forse ho una goccia di Vetiver 46 da qualche parte....ma se è così, non l'ho ancora studiato. Rose 31 mi incuriosisce molto, non ne ho ancora letto un parere negativo, mi pare in assoluto la fragranza più apprezzata tra i Le Labo.
A quando la recensione del mio adorato Patchouli 24?
Baci!!
Lady in Black
A quando la recensione del mio adorato Patchouli 24?
Baci!!
Lady in Black
Ambraselvaggia, complimenti, forse la rosa migliore che abbia mai annusato: Di certo, l'unica che potrei indossare. Lo riproverò in tempi più freschi, forse d'estate la mi apelle si scalda troppo e lo fa evaporare subito.
Adjiumi, come al solito siamo sulla stessa lunghezza d'onda (eh eh eh...). hai ragione, l'incenso si sente di più e più a lungo del vetiver, chi ama in particolare questa nota farà fatica ad innamorarsi di questo profumo, perchè è come se non fosse la vera protagonista.
Lady in Black, anche subito... se lo avessi provato. Il patchouli mi manca ancora, mannaggia. Ma rimedierò, spero che Ausliebe ce l'abbia...
Se hai modo di risentire la tua goccina superstite, mi dici qualcosa di tuo sul vetiver? Come ti pare?
Adjiumi, come al solito siamo sulla stessa lunghezza d'onda (eh eh eh...). hai ragione, l'incenso si sente di più e più a lungo del vetiver, chi ama in particolare questa nota farà fatica ad innamorarsi di questo profumo, perchè è come se non fosse la vera protagonista.
Lady in Black, anche subito... se lo avessi provato. Il patchouli mi manca ancora, mannaggia. Ma rimedierò, spero che Ausliebe ce l'abbia...
Se hai modo di risentire la tua goccina superstite, mi dici qualcosa di tuo sul vetiver? Come ti pare?
Ho cercato il sample del Vetiver 46 e non l'ho trovato, ma invece ho trovato Iris 39, che non mi aveva particolarmente colpita (calzino sudato, iris estremamente vegetale, fieno bagnato! Però lo sviluppo è interessante). Scusa, mi devo essere confusa!
Baci
LiB
Baci
LiB
Lady in Black, grazie, allora per ricambiare il tuo meraviglioso pacchettino, te ne mando un pò io!
Ambraselvaggia