Una Signora del Profumo: Maria Candida Gentile Maitre Parfumeur
Qualche mese fa ricevetti un’email in cui Maria Candida Gentile mi chiedeva: “Ma perché non parli mai delle fragranze della mia linea? Non le conosci? Posso mandartene dei samples. Oppure... forse è perché non ti piacciono?” Io le risposi che non le conoscevo abbastanza bene per scriverne. Per di più, in passato avevo sentito un paio di fragranze che lei aveva composto sotto il brief di un’azienda-cliente, e poiché non mi avevano raccontato niente di speciale, avevo ritenuto che l’autrice non avesse argomenti. Invece mi sbagliavo, probabilmente le ragioni erano da ricercare dall’altra parte, perché quelle che ha composto per sé sono davvero belle, ed esprimono un gusto molto personale, frutto di una sensibilità ed una ricerca stilistica ben percepibili.
Incontrare Maria Candida è stata una delle cose più interessanti che ho fatto durante la Sniffa-Thona organizzata per Esxence. E’ stata la mia amica Stefania, che ha insistito per farcela conoscere, e siccome non è una che dà in escandescenze per un nonnulla, quando mi dice “Vieni che c’è del buono da annusare”, ho capito che mi conviene fidarmi ed andarci. Difficile che sbagli...
In quell’occasione Maria Candida ha dedicato al gruppone Adjiumi/Bergamotto e Benzoino un’ora buona: sforzandosi di zittire l’innata timidezza, ci ha raccontato le sue fragranze e ce ne ha scomposta una, Exultat, per farci annusare le materie prime che ha usato e spiegarci come le messe insieme e quali effetti voleva produrre. Da Esxence ad oggi le ho indossate tutte più volte, e devo dire che entrano pian piano, ma poi restano.
Immagino che la più “facile” da cui iniziare (se si può usare quest’aggettivo per le sue fragranze) sia Sideris, la Stella, un profumo polveroso e tenero a base di legni (legno di sandalo, la sensazione legnosa del cisto labdano), resine (benzoino) e spezie (zafferano, pepe) e rosa turca, un profumo rarefatto, confortevole, per sognare abiti di seta turchese con lunghi strascichi, tiare scintillanti tra i capelli e scarpette di cristallo da perdere a mezzanotte.
L’altro femminile, Cinabre è essenzialmente un profumo dominato dalla rosa, in cui la sensazione rosata è ricca, carnosa, resa appena fruttata dalla davana, con un fondo sontuoso di benzoino, vaniglia ed opoponax. Una rosa vellutata e morbida, una sensazione diametralmente opposta a quella di Sideris: mentre lì il contesto suggeriva innocenza e tenerezza, qui tutto parla di damasco rosso, di una sensualità matura, formalmente composta eppure col fuoco della passione che arde appena sotto la superficie.
Questi due profumi mi suggeriscono l’idea che Maria Candida si senta un po’ limitata dalla classica composizione piramidale testa/cuore/fondo, e abbia sentito l’esigenza di rielaborarla in chiave più personale, usando solo qualche spezia come lo zenzero e il pepe nero come note di testa, ed entrando subito nel cuore della fragranza. Perché in effetti la sensazione che il profumo dà appena spruzzato, è diversa. Nella piramide classica testa/cuore/fondo la fragranza è introdotta da scintillanti note di testa che catturano l’attenzione e la mantengono alta fino all’arrivo delle note di cuore; quando invece la testa manca in parte o del tutto, la fragranza tende ad apparire quasi “dal nulla”, tutt’assieme, composta e pronta. E da lì poi si trasforma molto, molto lentamente. Una struttura simile era tipica di certe fragranze corpose, lente e persistentissime lanciate negli anni ’80, ma mi pare stia tornando di moda oggi. Devo dire che a me non dispiace affatto, a patto che però l’autore sappia padroneggiare perfettamente gli altri due tempi della piramide, e cioè il cuore e il fondo. La fragranza deve avere il tempo di fare tutto il suo viaggio olfattivo, che dev’essere ben articolato e comprensibile, altrimenti si tratta solo di semplificarsi il lavoro, con un risultato monotono e poco interessante. Ma in questo caso la durata è soddisfacente e le fragranze viaggiano parecchio, quindi la chiamerei una scelta di stile azzeccata.
(continua qui)
Incontrare Maria Candida è stata una delle cose più interessanti che ho fatto durante la Sniffa-Thona organizzata per Esxence. E’ stata la mia amica Stefania, che ha insistito per farcela conoscere, e siccome non è una che dà in escandescenze per un nonnulla, quando mi dice “Vieni che c’è del buono da annusare”, ho capito che mi conviene fidarmi ed andarci. Difficile che sbagli...
In quell’occasione Maria Candida ha dedicato al gruppone Adjiumi/Bergamotto e Benzoino un’ora buona: sforzandosi di zittire l’innata timidezza, ci ha raccontato le sue fragranze e ce ne ha scomposta una, Exultat, per farci annusare le materie prime che ha usato e spiegarci come le messe insieme e quali effetti voleva produrre. Da Esxence ad oggi le ho indossate tutte più volte, e devo dire che entrano pian piano, ma poi restano.
Immagino che la più “facile” da cui iniziare (se si può usare quest’aggettivo per le sue fragranze) sia Sideris, la Stella, un profumo polveroso e tenero a base di legni (legno di sandalo, la sensazione legnosa del cisto labdano), resine (benzoino) e spezie (zafferano, pepe) e rosa turca, un profumo rarefatto, confortevole, per sognare abiti di seta turchese con lunghi strascichi, tiare scintillanti tra i capelli e scarpette di cristallo da perdere a mezzanotte.
L’altro femminile, Cinabre è essenzialmente un profumo dominato dalla rosa, in cui la sensazione rosata è ricca, carnosa, resa appena fruttata dalla davana, con un fondo sontuoso di benzoino, vaniglia ed opoponax. Una rosa vellutata e morbida, una sensazione diametralmente opposta a quella di Sideris: mentre lì il contesto suggeriva innocenza e tenerezza, qui tutto parla di damasco rosso, di una sensualità matura, formalmente composta eppure col fuoco della passione che arde appena sotto la superficie.
Questi due profumi mi suggeriscono l’idea che Maria Candida si senta un po’ limitata dalla classica composizione piramidale testa/cuore/fondo, e abbia sentito l’esigenza di rielaborarla in chiave più personale, usando solo qualche spezia come lo zenzero e il pepe nero come note di testa, ed entrando subito nel cuore della fragranza. Perché in effetti la sensazione che il profumo dà appena spruzzato, è diversa. Nella piramide classica testa/cuore/fondo la fragranza è introdotta da scintillanti note di testa che catturano l’attenzione e la mantengono alta fino all’arrivo delle note di cuore; quando invece la testa manca in parte o del tutto, la fragranza tende ad apparire quasi “dal nulla”, tutt’assieme, composta e pronta. E da lì poi si trasforma molto, molto lentamente. Una struttura simile era tipica di certe fragranze corpose, lente e persistentissime lanciate negli anni ’80, ma mi pare stia tornando di moda oggi. Devo dire che a me non dispiace affatto, a patto che però l’autore sappia padroneggiare perfettamente gli altri due tempi della piramide, e cioè il cuore e il fondo. La fragranza deve avere il tempo di fare tutto il suo viaggio olfattivo, che dev’essere ben articolato e comprensibile, altrimenti si tratta solo di semplificarsi il lavoro, con un risultato monotono e poco interessante. Ma in questo caso la durata è soddisfacente e le fragranze viaggiano parecchio, quindi la chiamerei una scelta di stile azzeccata.
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Commenti
Piccola precisazione: sulla mia pelle l'incenso è una nota che si esalta, si espande e spesso tracima in modo da oscurare tutto quello che le ruota intorno (ad eccezione di Bois d'Argent di Dior e L'Eau trois diptyque) Probabilmente è per questo motivo che i MCG non incontrano il mio gusto, poichè l'incenso prevale sempre, a scapito di note sicuramente interessanti, ma che poco avverto, fino quasi a confondere tra di loro le fragranze. Vero è che solo in due composizioni su 4, nella piramide, risulta questa resina,eppure eccola lì ad aspettarmi sempre, e a nascondermi magari il meraviglioso che altri percepiscono.
Tra le quattro fragranze è Cinabre quella che ha incontrato la mia curiosità: descritta come una rosa, sento invece l'odore di un velo freddo e antico (zenzero e benzoino?) e soprattutto il colore ed il lieve profumo della Ceralacca...un'atmosfera da "Il nome della rosa", tra le stanze di una biblioteca antica e segreta.
mi hanno mosso curiosità, quindi, ma non è scoccata la scintilla.
E' un profumo delicato e polveroso, romantico, che trasporta in un epoca passata.
Per me è un ottimo profumo e sto valutando un acquisto insieme al ciondolo portaprofumo da appendere al collo con nastro di velluto, sempre della casa MCG.
ammetto che prima di Exsence non conoscevo Maria Candida e ammetto che di lei mi ha subito colpito quell'aspetto da signora garbata e un po serafica, quasi dimessa, forse per la timidezza. Le sue fragranze pure non le conoscevo, e ne ho sentite un paio tra cui quella che ha scomposto per noi. Conoscevo invece le fragranze che lei ha composto per I profumi del Forte. Ebbene, della sua linea nulla mi ha colpito particolarmente: buona la costruzione ma forse troppo classici femminili, forse adatti a far vibrare le corde di una donna, ma non le mie. Invece, so che non ti piace, eppure continuo a trovare Tirrenico il suo miglior lavoro, un "Marino terrestre" che trova nuove chiavi di lettura al tema. Cosa che non ho riscontrato negli altri suoi profumi che ho sentito.
Magnifiscent
Io non amo indossare l'incenso, le sfumature di MCG sono portabili, sono incensi colorati, una cornice da cambiare ogni giorno.
E se devo dirla tutta trovo onesto il prezzo in riferito a qualità e qualità del prodotto.
Complimenti.
Ciao Marika mi rifaccio vivo, con imperdonabile ritardo rispetto alla tua bellissima iniziativa delle 3 giornate sulla rosa, perché da poco ho sentito Roses Elixir di Montale. Non amo particolarmente la rosa, ma questo profumo mi ha dato le stesse sensazioni provate da adolescente, quando capisci che la ragazzina che ti piace da matti, ma che ride e scherza con tutti tranne che con te, lo fa perché le piaci ma non voleva ammetterlo e non vedeva l’ora che ti facessi avanti per baciarla. Ci trovo tutto questo in roses elixir: una rosa seducente e civettuola che si circonda subito di agrumi quasi a respingerti, poi il bacio, dolce di foglie di fragola e gelsomino, ed infine la sensazione rassicurante di ambra grigia, muschio e vaniglia che ti convincono che hai fatto bene ad osare.
Spero ci sia occasione per rincontrarti presto.
Luposenzapelo.
Amica Gretel, lo so che non ti è scoccata la scintilla, ed è giusto così, nel senso che sono profumi fortemente personali, ritagliati sul suo gusto e su com'è lei, quindi è immaginabile che molti magari li trovano piacevoli pur senza innamorarsene. L'incenso, pur comparendo solo in due piramidi, lo sento anch'io in tutte e 4 le composizioni, tra l'altro su di me sostiene il bouquet senza coprire le altre note... bella la diversità, e ancora più bella la libertà di esprimerla tutta. Grazie cara!
Magnifiscent, una-fragranza-una su cui i nostri pareri si dividono diametrlamente ci deve essere, altrimenti sembrerebbe che la nostra coincidenza di gusti sia finta (e invece mi stupisco ogni volta). Tirrenico, un profumo che tu trovi molto ben eseguito, originale e notevole, per me è stato sufficiente per tenermi alla larga dalla sua linea! AH AH AH!!! (Probabilmente hai ragione tu e prima o poi riuscirai a farmelo rivalutare: è solo questione di tempo, mi sa).
Ciao Adjiumi! Sì lo so che MCG ti piacciono! Hai visto cosa ne scrive Luca Turn sull'ultimo numero di NZZ Folio? Anche a lui sono piaciuti e siccome degli italiani ne parla poco... evviva Maria Candida!
Ciao Luposenzapelo, bello ritrovarti qui! E che bella la tua recensione di Roses Elixir: si vede che la tua è una vera passione.
(e tra l'altro mi hai fatto venire voglia di provarla, il che, essendo una rosa, è un gran risultato ;-))!