I profumi di Andrea Maack

Sempre a Pitti Fragranze, sono rimasta folgorata dai lavori di Andrea Maack, un'artista islandese che, dichiaratamente, non possiede nessuna conoscenza tecnica sulla profumeria. Infatti Andrea è un'artista visuale, che attinge sia dalla grafica che dal fashion design per comporre creazioni piuttosto concettuali, che spaziano tra arte e consumismo attraverso intricati disegni a matita, sculture, ed insoliti abiti sartoriali. Le prime tre fragranze che compongono la sua linea, Smart, Craft e Sharp sono nate come complemento ad alcune installazioni artistiche presentate in un Museo nel 2009, la serie poi è continuata con Dark e Silk, presentate proprio a Firenze. Per comporle -tutte e cinque intendo-, Andrea si è affidata a giovani compositori di Grasse (DP&CO), in particolare le ultime due portano al firma di Julien Raquinet.
Tutti i lavori partono da un approccio visivo, ovvero dalle sue installazioni e dai suoi elaborati disegni, che suggeriscono concetti e stati d'animo ben definiti. Andrea invia i suoi disegni alla sua controparte olfattiva e i profumieri cercano di darne un'interpretazione olfattiva.
Non so come, ma sembra che l'operazione stia funzionando perfettamente, perchè al di là delle singole composizioni, che vorrei ritestare con calma ancora un po', quello che mi è piaciuto è che tutta la linea è assolutamente coerente. Tutte le fragranze condividono la stessa visione estetica del profumo, di come debba essere strutturato, con quali note, e soprattutto con quale risultato finale. Ottenere cinque fragranze coerenti tra loro non è uno scherzo, è necessaria una solidissima visione di quel che si desidera comunicare, e per una persona che si affaccia alla profumeria dal nulla, è qualcosa di raro. Evidentemente lei non solo questa visione ce l'ha, ma è anche riuscita a trasmetterla ai suoi colleghi profumieri, che secondo me hanno fatto davvero un ottimo lavoro.
"Li volevo chiari, precisi" mi ha spiegato, "E soprattutto, volevo che stimolassero la mente".  Ed infatti sono profumi essenziali, sereni, positivi, semplici, si sente che non sono state usate troppe note: violetta, tiglio, fiori d'arancio, vaniglia, legni di cedro e di sandalo... insomma le note classiche, ma l'uso sapiente di molecole sintetiche, tra cui le aldeidi, i muschi bianchi, le note ozoniche e metalliche, le portano ad una consistenza impalpabile come vapore. Si comprende immediatamente che la delicatezza e l'essenzialità per Andrea sono le caratteristiche fondamentali di un profumo. E per delicatezza non intendo “fragranzine acquose che si dissolvono entro cinque minuti”, tutt'altro. Le sue fragranze durano diverse ore e in qualche modo col passare del tempo sembrano “gonfiarsi” e irradiarsi con sempre maggiore forza. Eppure, sono indiscutibilmente delicate, intime, si amalgamano perfettamente con la pelle e ti istigano ad avvicinarti senza aggredirti. Stupefacente. Un effetto che mi ha ricordato la magia di Tocade di Rochas, però in una veste moderna, che più moderna non si può.
Da tutte, si irradia una luce trasparente e delicatamente colorata -come un'aurora boreale- che evoca i cieli traslucidi della sua Islanda e che ho trovato particoalrmente affascinante.

Anche il pack si adatta a questa ricerca di chiarezza ed essenzialità, con linee semplici e assenza di colore. La sensazione che quel che c'è di interessante sia dentro e non fuori, in questo caso è corretta.
Il suo sito: qui

Commenti

Anonimo ha detto…
Ciao Marika, come hai postato questa recensione non ho potuto resistere dallo scrivere un commento.
Non conoscendo nulla di questa marca, tempo fa ho comprato Smart al buio, forse perchè tu un giorno mi hai detto che sono smart (ancora non ne sono convinta) e non l'ho scordato. Fortunatamente mi è piaciuto parecchio. E' un profumo positivo gioioso, saranno le foglie di violetta e altri fiori a dare un brio (appunto il nome Smart c'entra) alla giornata. Nel fondo c'è della pelle, ma quella morbida di un guanto a dargli spessore e modernità.
Mi immagino una ragazza in motorino, con una gonna di seta morbida di fiori stampati e un giubbino di pelle stropicciato, che corre per andare a far shopping in centro con le amiche o con un "amico del cuore"...
Ho sentito a Pitti anche un bellisimo incenso, credo fosse Scarb, ma io adoro gli incensi e forse non sono stata obiettiva. Grazie di tenerci sempre aggiornatissimi.
Baci Sabricat Glamour
Marika Vecchiattini ha detto…
Ciao Sabri, certo che lo sei, eccome...
In effetti anche l'incenso mi mi era piaciuto. Tutte, in realtà mi hanno toccata, in modi diversi, persino quella gourmand! Ho capito che è proprio il modo in cui sono composte, i valori estetici che ne sono alla base che mi intrigano parecchio. Non vedo l'ora di ritestarle bene.

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